Occorre convincersi che nulla può veramente nuocerci: non è facile, ma bisogna provare. Personalmente sono angosciato dalla prospettiva di perdere le gioie e le confortevoli abitudini dell'esistenza, mentre non mi sfiora la paura di apparire anticonformista, anzi visionario (DIREI CHE CE N'ERAVAMO ACCORTI... NDR). E' questo, invece, il terrore che attanaglia l'uomo comune, annichilito dalla possibilità di non essere più un ingranaggio ben oliato del sistema. E' costui l'uomo-massa, il gregario la cui identità consiste più che nell'omologazione, nello svuotamento del suo io affinché diventi il contenitore da riempire con i luoghi comuni e gli slogans del potere. Egli teme il discredito, di essere considerato diverso, pazzo.
Non aver timore non significa essere incauti, avventati ed indifferenti: è necessario prendere delle precauzioni contro i principali rischi del mondo contemporaneo ed agire alacremente in modo da attenuarne gli effetti. Onde elettromagnetiche, scie chimiche, organismi geneticamente modificati, radiazioni nucleari... sono minacce concrete: essere consci di tali problemi si traduce comunque in un beneficio, poiché si assumono delle iniziative per proteggersi, ma soprattutto poiché, in qualche modo, l'organismo, direi tutto l'essere, reagisce, magari con una crisi di guarigione, per rafforzarsi. Non di meno il vantaggio maggiore della conoscenza circa aspetti non sempre gradevoli è un altro: si è vaccinati per sempre ed in modo efficace contro le triviali e patetiche menzogne del sistema.
Mai più i media di regime ci inganneranno: crederemo nel contrario di quanto bofonchiano gazzettieri e disinformatori. Le valanghe di bugie troveranno innanzi a sé un muro invalicabile, mentre la coscienza e la mente, spinte a filtrare, esaminare, discernere informazioni e tradizioni di vario tipo, pur impegnate in un tour de force, si desteranno dal letargo plurimillenario. Gli occhi cominceranno ad aprirsi e subito dorranno, ma è forse preferibile restare nel torpore dell'ignoranza e della soporifera "verità ufficiale", sopore preludio della morte dell'anima?
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