Monday, October 27, 2008

Ridimensionamento e negazione


Chi non si aspetta l'inaspettato, non troverà la verità (Eraclito)


A volte siamo stati rimproverati di essere eccessivi, di essere iperbolici, quando esaminiamo gli eventi. Anche tra le persone sagaci è diffusa la tendenza a "ridimensionare": ecco codesta è parola-chiave. Queste persone tendono a ricondurre a cause naturali fenomeni artificiali, ad integrare le spiegazioni frutto di personale osservazione con le versioni ufficiali. Forse siamo noi a sbagliare, quando scorgiamo il velo dietro il velo e quando subodoriamo intrighi un po' da per tutto, intrighi rispetto ai quali le cabale della corte bizantina erano degli ingenui giochetti. Tuttavia pare proprio che le più folli ed inverosimili "teorie" della cospirazione siano molto più credibili delle esegesi basate sul buon senso e sulla logica.

Propongo un esempio: "In Austria ha destato grande commozione la morte di Joerg Heider, il controverso governatore della Carinzia, avvenuta la mattina del giorno 11 ottobre 2008 a causa di uno strano incidente automobilistico. Una coincidenza interessante, se comprovata, emerge da un commento pubblicato su Edule 2.0 , secondo il quale l’evento sarebbe occorso alle ore 1.11. Si fa presto a mettere in fila sei volte il numero uno, in quanto l'ora 1.11 e la data 11/10 (che diventa uno perché lo zero, in quanto tale, non si considera) e 2008 2 + 8 = 10 quindi ancora 1, danno come risultato 1 1 1 1 1 1. In altre parole, si tratterebbe di una vera e propria firma". (Tom Bosco, Altro giro, altra corsa).

E' possibile anche che il sinistro in cui Heider ha perso la vita sia stato dovuto all'alta velocità ed all'ebbrezza del conducente, come hanno riferito alcuni organi di stampa, ma a me pare inverosimile, se solo si gratta un po' la vernice delle versioni ufficiali. Sui moventi di questo presunto omicidio si possono formulare le più disparate congetture e non è questa la sede per soffermarsi su tali aspetti. Resta il fatto che è veramente pericoloso adottare un atteggiamento che inclina verso la normalizzazione. Si può comprendere che questa propensione è dettata dall'esigenza inconscia di non guardare in faccia la Matrix luciferina, come la definisce Bojs. E' una reazione di autodifesa e di autoinganno, perché la verità ha il volto terrifico della Medusa. Alla fine, però, chi privilegia ragionamenti che escludono retroscena oscuri, pur dimostrando di saper elaborare diagrammi consequenziali, si unisce alla massa in cui il processo induttivo è ridotto ad uno schema risposta-stimolo, molto lineare, ma istintivo, irriflesso. Pochi sono disposti ad accettare che la storia, almeno dalla fine del XVIII secolo ad oggi, è orchestrata da élites nefande per perseguire scopi ignobili, in un'escalation di piani attuati attraverso l'espediente della gradualità. Pochi accettano questa realtà, perché significa rinunciare all'illusione di poter incidere sugli avvenimenti decisivi ed ammettere che la storia, nella sua natura occulta, è profondamente iniqua, mostruosa, quindi irrazionale, essendo stata sottratta all'aspirazione a creare una società giusta, libera, umana nel senso più nobile della parola.

E' sufficiente constatare come oggi la stragrande maggioranza dell'umanità viva in circostanze pessime, tra fame, sete, condizioni igieniche precarie, mentre i pochi privilegiati, entro breve tempo, se non interverranno fattori contrari, si avvieranno verso il medesimo destino, per convincersi che qualcosa non quadra. Tutto ciò non è casuale, non è dovuto ai "limiti dello sviluppo", ma ad una "scientifica", malefica pulsione di morte. Gli stati destinano gran parte dei loro bilanci alle immonde spese militari (se si include la dispendiosissima "operazione chemtrails", non ci sbaglieremo se calcoleremo la quota dilapidata in armi, aerei, veleni etc. intorno al 90 per cento del bilancio!), laddove con i denari scialacquati in tal modo si potrebbe sfamare l'intera umanità e creare un mondo in cui le carestie e le malattie sarebbero eventi eccezionali e non la norma. Anche gli ecosistemi sarebbero protetti con l'uso di energie non inquinanti e veramente rinnovabili.

Dunque chi si ostina a ridimensionare le azioni dietro le quinte, anche richiamandosi a modelli interpretativi consolidati e, in parte, coerenti, va ad ingrossare la legione degli scettici in buona o in mala fede, dei negazionisti e degli indifferenti.

Esagerare è, in qualche caso, un errore e non porta molti benefici, perché conoscere molte verità empiriche è sconvolgente, toglie il sonno e turba, ma accogliere il pensiero dominante significa adeguarsi al sistema, accettarne la logica perversa e divenirne complici silenziosi. L'incolumità forse non sarà messa a repentaglio, ma la dignità sarà cancellata in modo ignominioso.

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