Tuesday, January 13, 2009

Le indagini sul libro contraffatto

Dopo lunga gestazione, il nostro idolo ha partorito un nuovo post.

Io ho un paio di riunioni. Ci sentiamo dopo. Enjoy.

http://vibravito.altervista.org/2009/01/le-indagini-sul-libro-contraffatto/


Le indagini sul libro contraffatto

12 Gennaio 2009

Nel presente post dettaglierò quelle che sono state le mie ricerche in merito al libro Clouds of the World palesemente contraffatto come si vede chiaramente in un video presente nel precedente articolo del 1 gennaio. Come molti intuiranno tutto ebbe inizio il 19 settembre 2008 quando vidi Simone Angioni del C.I.CA.P. mostrare con orgoglio questa enciclopedia sulle nuvole con un intero capitolo dedicato alle scie di condensa, molte delle quali di tipo persitente. In primo luogo approfittai immediatamente del dopo conferenza per immortalare le parti del libro di mio interesse. In particolare fotografai la copertina, la pagina con le note di stampa e i codici ISBN, l’indice e tutte le pagine del capitolo deniminato “Condensation Trails”. Nel fare queste foto non ebbi modo di regolare adeguatamente con calma la mia fotocamera per disattivare il flash poichè Angioni aveva una certa fretta di rientrare. Difatti, le foto risultanti non furono il massimo come resa poichè inficiate dalla luce del flash riflesso dal tipo di carta lucida che caratterizza il testo.

Successivamente sul blog di Simone Angioni, accennando al fatto se ci sarebbero state altre occasioni per visionare il libro, la sua risposta fu: …Vuoi leggere cosa c’è scritto nel libro del 1972? Compratelo… (commento del 2 ottobre 2008 alle 3:02). A 3 mesi di distanza mi sento di ringraziarlo per questo sua indisponibilità che mi ha permesso di fare molte scoperte interessanti.
Già le prime indagini su internet incominciavano a farmi venire i primi vermicelli in testa. Iniziai con il recuperare le prime info utilizzando i tre codici ISBN estrapolati dalle mie foto:
1) ISBN 0-8117-1961-8 relativo al titolo edito dalla Stackpole Books (presunta versione originale americana);
2) ISBN 0-7153-5485-X relativo al titolo edito dalla David & Charles. (versione britannica);
3) ISBN 0-85091-116-8 relativo al titolo edito dalla Lothian Publishing Co. (versione australiana);

Proseguii la ricerca focalizzandomi sugli editori ma non trovai nessuna info utile: l’editore australiano non esiste più; il modulo di ricerca del sito dell’editore americano non restituisce nulla immettendo come chiavi di ricerca uno qualsiasi dei dati del libro; stesso comportamento da parte del modulo di ricerca dell’editore inglese, nonostante quest’ultimo sia in grado di ricercare anche testi antecedenti al 1972, come dimostra questo link.
Non rimaneva altra strada che tentare di procurarsi una copia usata. Utilizzando sempre i codici ISBN nelle ricerche, a ottobre sul sito Amazon riscontrai:


ISBN americano ISBN britannico ISBN australiano
Titolo Clouds of the World: A
Complete Color Encyclopedia
(The Island series)
Clouds of the World: A
Complete Colour Encyclopedia
Clouds of the world: A
complete colour encyclopedia
Pagine 236 176 176
Data Novembre 1972 Agosto 1972 1972
Copie 17 0 0

Della versione britannica e australiana nessuna copia era disponibile (nel momento in cui scrivo invece ne risulta acquistabile una britannica), mentre della versione americana c’era l’imbarazzo della scelta: ben 17 copie con prezzi molto distanti (dai 6 ai 70 dollari). Ma, ad attirare la mia attenzione furono le incongruenze dei dati tra la versione americana apparentemente originale con le altre due:
- titolo differente, non riuscivo a spiegarmi l’aggiunta di (The Island series), cosa c’entrano le isole (islands) con le nuvole (clouds)?
- numero di pagine differente;
- data di pubblicazione della presunta versione originale americana stranamente successiva a quella della versione britannica, al limite mi sarei aspettato il contrario.

Nonostante queste incertezze, agli inizi di ottobre procedo ugualmente con l’ordine optando per la copia dal prezzo più basso. Dopo un paio di settimane, quando mi arrivò la spedizione, notai subito dalle dimensioni troppo piccole del pacco che non poteva trattarsi di Clouds of the World. All’inizio pensai subito ad un errore, invece, dopo l’apertura dell’imballo, verificai che il codice ISBN del libro pervenutomi intitolato The Falkland Islands era identico a quello dell’apparente versione americana di Clouds of the World. Ricordiamo che il codice ISBN, International Standard Book Number, secondo le norme è un codice usato per identificare a livello internazionale in modo univoco e duraturo un titolo o un’edizione di un titolo di un determinato editore. Perciò è impossibile avere due libri differenti con lo stesso codice ISBN.
In base a questa scoperta riuscii anche a spiegarmi le incongruenze descritte prima: il testo The Falkland Islands appartiene a una vecchia collana di libri dedicati alle isole (da qui l’aggiunta The Island series) e il numero di pagine corrisponde alle 236 come appare su Amazon. Per cui, se si considera che gli utenti Amazon hanno la possibilità su ogni titolo catalogato di proporre correzioni e aggiornamenti sulle voci descrittive, si spiega questa “miscela di dati” presi in parte da Clouds of the World e in parte da The Falkland Islands.

Già quanto scoperto fino a quel punto era sufficiente per dimostrare l’origine dubbia del libro dei disinformatori. Ma avevo la sensazione che, indagando ulteriormente, sarebbero venute a galla altre magagne. Mi rimisi alla caccia del fatidico volume. Questa volta, facendo attenzione a non ritrovarmi un’altra copia di The Falkland Islands, mi orientai su una fascia di prezzo più alta e su un sito specializzato nella ricerca di libri usati e rari: biblio. All’interno di quest’ultimo riuscii ad individuare un annuncio che, anche se non mi dava la certezza assoluta, sembrava fare al caso mio poichè descriveva un libro di grande formato pieno di illustrazioni. Decisi quindi di inoltrare l’ordine e il 14 novembre 2008 arrivò la spedizione.
In questa occasione, già osservando le corrette dimensioni del pacco ero quasi sicuro di disporre finalmente del fatidico testo. Ipotizzando la possibilità che anche la copia che mi apprestavo a visionare potesse essere stata oggetto di particolari attenzioni da parte dei falsari, decisi di immortalare la sequenza in cui aprivo l’imballo di spedizione. Questa intuizione si rivelò particolarmente azzeccata: nel video in basso si vedono chiaramente le macchie colorate sul bordo inferiore del volume, i brandelli e le sezioni incollate con il nastro adesivo. Nessuno può accusarmi di essere stato io l’autore degli evidenti segni di manipolazione. La versione originale del filmato (non compressa da YouTube) è disponibile anche a questo link per chiunque voglia fare verifiche. Purtroppo sono ben 187MB per un minuto e 44 secondi poichè la mia fotocamera (Canon PowerShot A700) non effettua compressione video.

La mia perseveranza è stata indubbiamente premiata da quello che viene denominato fattore C. Ho avuto la fortuna di recuperare una copia maldestramente contraffatta: non è servita nessuna indagine accurata per comprovare la manipolazione del libro. Le pagine false incollate dapprima in una posizione sbagliata e poi strappate e reincollate nella posizione corretta, dimostrano senza alcun dubbio che Clouds of the World, e in particolare le pagine relative al capitolo “Condensation Trails” sono delle aggiunte create dai falsari per farci credere che anche nel 1972 fossero comuni le scie di tipo persistente.
Alcuni piccoli dubbi possono riguardare il presappochismo con il quale hanno falsificato la mia copia. Ma anche qui ci sono le logiche risposte. Ho avuto la fortuna di ricevere una delle probabili copie, se non l’unica, maldestramente contraffatta. Invece le altre copie, come quella di Angioni, si presentano in un ottimo stato. Inoltre, poichè i falsari hanno contraffatto tutti gli esemplari disponibili del titolo non si sono fatti particolari problemi a reintrodurre in circolazione una copia falsificata male, magari questa immissione può essere stata fatta anche inavvertitamente. Ma, a questo punto, qualcuno potrebbe esporre le conseguenti domande: Come hanno fatto a rastrellare tutte le copie del libro? Finchè si tratta delle copie all’interno di librerie e biblioteche non è un’operazione difficile, ma tutte quelle copie eventualmente in mano a privati? Non corrono il rischio che spunti fuori qualche copia di un privato non contraffatta?. Anche a questi logici interrogativi c’è la risposta. Proviamo ad ipotizzare le modalità con le quali presumibilmente si sono mossi i falsari.

In base a quanto scoperto, l’idea che mi sono fatto è questa: coloro che si sono adoperati nell’opera di falsificazione hanno pensato bene di rastrellare tutti i volumi che riuscivano a recuperare del libro Clouds of the World. Durante la contraffazione non hanno modificato soltanto i contenuti del capitolo “Condensation trails”, ma anche la pagina contenente i codici ISBN. Le prime versioni falsificate contenevano soltanto un codice ISBN relativo alla presunta versione americana originale della Stackpole Books, come si può vedere nella copia in mio possesso. A un certo punto si saranno accorti dell’errore nell’aver assegnato un codice ISBN non idoneo poichè, come abbiamo visto, è uguale a quello del libro The Falkland Islands. Per rimediare nelle nuove versioni falsificate hanno aggiunto anche il codice ISBN britannico e australiano, vedasi la copia di Angioni simile a quella di questo video. Ad avallare questa ipotesi possiamo notare che i due libri presentano un identico editore sia per la versione americana (Stackpole Books) che per quella britannica (David & Charles). Inoltre è interessante notare la piccola differenza nei due codici ISBN della versione britannica: a parte l’ultimo carattere che è un codice di controllo che varia al variare delle altre cifre del codice, l’unica differenza è un 4 al posto di un 5 relativo alla quart’ultima cifra. La “quasi uguaglianza” tra i due codici britannici sembra come voler giustificare l’uguaglianza vera e propria tra i due codici americani e dare l’idea di un errore plausibile.


Clouds of the World The Falkland Islands
Editore americano
Codice ISBN americano
Stackpole Books
0-8117-1961-8
Stackpole Books
0-8117-1961-8
Editore britannico
Codice ISBN britannico
David & Charles
0-7153-5485-X
David & Charles
0-7153-5585-6
Editore australiano
Codice ISBN australiano
Lothian Publishing
0-85091-116-8

In queste attività manipolatorie non è da escludere la complicità dell’editore Stackpole Books che sembra essere molto vicino agli ambienti militari, lo dimostra il nutrito numero di titoli del suo catalogo dedicati a tematiche di guerra. E molto probabilmente anche l’autore Richard Scorer, adesso novantenne, ha qualche implicazione nella faccenda, infatti un altro libro del 1963 presentato dai disinformatori porta la sua firma (anche per quest’ultimo sono state evidenziate prove di contraffazione come descritto in questo articolo). Queste particolari collaborazioni giustificano solo in piccola parte la strana spregiudicatezza dei falsari che li ha portati a commettere alcuni piccoli errori. Infatti, poichè i codici ISBN del libro “Clouds of the World” del 1972 non sono reali, significa che, per trovare oggi una versione di tale volume non manipolata non sarà affatto utile ricercarla con questi codici. Esistono quindi delle copie originali e non contraffatte del libro che sicuramente non presentano i tre codici ISBN visti fino adesso. Questa impossibilità nel ritrovare versioni originali da poter confrontare per dimostrare l’opera di falsificazione fa comprendere il presappochismo dell’operato dei falsari.

A questo punto è importante cercare di individuare la corretta collocazione del libro con i corretti codici ISBN. Molto probabilmente Clouds of the World è un testo del gennaio 1984 corrispondente a quanto si legge su questa scheda di Amazon. Stesso titolo e stesso autore e ovviamente nessuna copia acquistabile, neanche usata. Semmai se ne dovesse rendere disponibile una in futuro, sarà immediatamente acquistata dai falsari per essere manipolata e poi reinserita in circolazione. A conferma di queste mie supposizioni è utile vedere i risultati di ricerca attraverso il sito isbndb. Quest’ultimo, a differenza di altri siti come Amazon e BookFinder, non si occupa di vendita, ma è un progetto di catalogazione che offre un’importante informazione aggiuntiva ai nosri scopi. Nelle schede di ricerca di questo sito, in fondo alle pagine si trova un elenco, contrassegnato dalla dicitura Libraries this book has an entry in, nel quale si trovano tutte le segnalazioni delle librerie, in particolare biblioteche universitarie, che hanno introdotto nel proprio archivio una copia del testo relativo alla scheda.

Mentre scrivo questo articolo ho provveduto a salvare mediante il servizio gratuito freezepage, lo stato attuale delle pagine web relative alle quattro schede del libro “Clouds of the World”, le prime tre riguardano le versioni del 1972 e l’ultima la versione del 1984.

ISBN 0-8117-1961-8 Clouds of the World del 1972 versione americana
Link isbndb - Link freezepage salvato il 12 gennaio 2009
ISBN 0-7153-5485-X Clouds of the World del 1972 versione britannica
Link isbndb - Link freezepage salvato il 12 gennaio 2009
ISBN 0-85091-116-8 Clouds of the World del 1972 versione australiana
Link isbndb - Link freezepage salvato il 12 gennaio 2009

ISBN 0-7153-8442-2 Clouds of the World del 1984
Link isbndb - Link freezepage salvato il 12 gennaio 2009

Si può notare che, in tutte le tre versioni del 1972, diverse librerie hanno segnalato l’acquisizione del titolo nel loro archivio. Invece, della versione del 1984 non si ha nessuna segnalazione. Molto strano se si considera che un libro più recente dovrebbe essere anche più facilmente reperibile, ma nel nostro caso neanche una segnalazione. Evidentemente tutti i nuovi inserimenti relativi alle versioni del 1972 non sono altro che versioni contraffatte dell’originale del 1984.

Buone vibrazioni a tutti.
VibraVito.

P.S.: ho affidato la mia copia del libro a disposizione del comitato TankerEnemy.

19 comments:

  1. VibraVibra ha scoperto che Amazon fa parte del nostro complotto.

    Presto, eliminate ogni prova e chiudete il sito Amazon.

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  2. Ne approfitto e ricordo a vibravito che il suo padrone si è dimenticato online un pò di cosette, che sono state salvate in tempo:

    http://materialevario.altervista.org
    http://vimeo.com/neostrakerismo

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  3. interessante il concetto di logica secondo una sciachimista: "Alcuni piccoli dubbi possono riguardare il presappochismo con il quale hanno falsificato la mia copia. Ma anche qui ci sono le logiche risposte. Ho avuto la fortuna di ricevere una delle probabili copie, se non l’unica, maldestramente contraffatta." questo spiega perchè lui ha ricevuto una copia contraffatta (un colpo di fortuna) ma non spiega affatto perchè la copia è stata contraffatta così maldestramente che qualunque idiota può accorgersi della manipolazione.

    michele serra

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  4. Vibravito non e' proprio capace
    di evitare di scrivere idiozie.
    Il dogma dice che le scie chimiche
    (o meglio comiche) esistono quindi
    tutto cio' che ne smentisce l'esistenza
    deve essere per forza contraffatto.

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  5. Naturalmente come empre nessuna contro prova... tipo chiedere a chi ha già il libro di vedere le pagine uguali a quelle che lui ritiene ( o ha) contraffate.
    Sono un po' di corsa. Mi spiace perché questa cosa meriterebbe un indagine più approfondita.
    Ormai con straker propendo sempre pe la malafede.

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  6. Dunque, vediamo un po.
    Circa l'ISBN: con la stessa logica, se per sbaglio chiamo mia moglie con il nome di mia madre, allora e' una prova che in realta' non l'ho sposata? E che sono affetto da complesso di Edipo?

    Circa le "contraffazioni": mai sentito il detto "una rondine non fa primavera"?
    Vibravito, mi spiegheresti come rispondi al materiale postato sul sito di Guglielmo da Occam?
    E al contenuto delle enciclopedie cartacee che trovi in qualsiasi biblioteca pubblica?
    Qualche milione di copie contraffatte?
    Forse miliardi?
    Sarebbe impossibile beccarle tutte: le differenze non farebbero altro che far rislatare il complotto, no?
    Vibravito, un'ultima domanda. Se domani andassi in banca con un assegno palesemente contraffatto portante la tua firma falsificata, secondo te l'impiegato allo sportello farebbe arrestare me o te?
    Io dico che farebbe arrestare me, nella presunzione che il falsario sia io.
    Se il libro "falsificato" ce l'hai in mano tu, cosa dobbiamo pensare, in assenza di altre prove?

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  7. @anonimo che si è firmato Michele Serra

    Sei uno degli autori del programma televisivo "Che Tempo Che fa" ?

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  8. @OrsoVolante: per quel che riguarda Herr Kommandanten, direi che sulla malafede non ci sono dubbi ormai da parecchio tempo. Le sue continue manipolazioni, contraffazioni e falsificazioni di prove lasciano ben pochi dubbi al riguardo. Piuttosto i miei dubbi riguardano l'illustrissimo signor VibraVito, che fino a non molto tempo fa consideravo un credulone come alcuni degli altri, ma che invece mi sembra stia rivelandosi sempre più colluso e complice di Herr Kommandanten. L'episodio delle foto di famiglia raccontato da Francesco Sblendorio è stato un primo indizio, poi c'è stata la 'proposta di confronto' sulle ipotetiche "prove" in possesso di Herr Kommandanten, avanzata e poi ritrattata dallo stesso illustrissimo signor VibraVito...a questo punto, secondo me le spiegazioni possibili sono due: o l'illustrissimo signor VibraVito è, come dicevo, colluso e complice, oppure è più credulone di tutti gli altri membri della setta messi insieme...

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  9. scusate se dupplico la risposta data anche a vibradito ma vado di fretta:

    Hemm secondo me il vibrante detective fa un po' di casino con l'inglese.
    Infatti ha tradotto "Libraries" con librerie.. anziché con biblioteche.(se ci fate caso, seguendo i suoi link, sotto la voce "Libraries" sono praticamente tutte università) Inoltre ha confuso (volontariamente?)la data dell'ultima modifica con quella di acquisizione.
    Direi che sia normale che una bibliotega disponga di edizioni datate. Non sono ben sicuro a cosa corrisponda la data dell'ultima modifica. Potrebbe essere l'ultimo inventario, l'ultimo prestito o restituzione, oppure la data in cui il libro è effettivamente entrato in biblioteca, donato da qualcuno o, come accade molto spesso, scambiato con un altra biblioteca.
    Comunque non ci acchiappa una mazza con il ragionamento del vito. Non ho tempo per il resto dell'articolo :-)

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  10. @vibravito

    Il tempo per farti questa domanda però c'è

    Mi spieghi la logica per cui un organizzazione che dispone sicuramente, di svariati miliardi di eruo per far volare aerei, elicotteri, pagare piloti, tecnici, chimici, disinformatori, dovrebbe taroccare un libro con forbici, nastro adesivo e colla? Però poi la pagina con il codice ISBN sbagliato la stampa come si deve.

    Non trovi che la cosa sia quanto meno farsesca?
    Inoltre mi spieghi come mai questa potentissima organizzazione non è in grado di mettere a tacere il tuo blog che si trova su un server di accesso pubblico? Non tirarmi fuori la barzelletta degli accessi dalla Svizzera. Se un haker, volesse davvero entrare nel tuo sito lo farebbe senza troppi problemi, specie se avesse alle spalle l'organizzazione che favoleggiate. Potrebbe semplicemente far sparire il tuo indirizzo internet, dirottare utte le chiamate su un altro sito, o pubblicare gli articoli decisi dall'NWO sul tuo blog.

    Come puoi leggere qui : http://ansa.it/site/notizie/awnplus/internet/news/2009-01-11_111324537.html

    é appena successa una cosa simile... quindi com'è possibile che l'NWO non riesca a fare nulla di meglio che incollare le pagine con lo skotch?

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  11. @vibravito: no, sono luciana littizzetto in incognito

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  12. Ogni volta che leggo interventi come quelli di vibrantino o di sterker mi convinco sempre più che rispondergli è tempo perso.

    Loro sono ampiamente in malafede, ignoranti, presuntuosi, IDIOTI, malati mentali (hanno una collezione di patologie impressionante).
    Nemmeno le spiegazioni di studiosi che hanno dedicato la vita per spiegare certi fenomeni riescono a dissuaderli.

    Tutto questo per dire che secondo me non vale proprio la pena rispondergli, anche una singola parola è uno spreco e un insulto all'intelligenza, anche se questi blog mirror hanno una grandissima funzione: allontanare possibili boccaloni da truffatori ignoranti come sterker.

    Per il resto, lasciamoli credere a quello che vogliono, tanto la loro vita sarà già una merda.

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  13. come sempre dimentico la firma:

    Michele Tàison

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  14. @Vibravito

    ti metto intanto a conoscenza di una triste verità. Viviamo in un mondo imperfetto.
    In un mondo perfetto, l'isbn dovrebbe essere un identificativo univoco di un libro, ma in realtà, siccome gli isbn costano agli editori, capita che vadano a riciclare qualche isbn.
    E' scorretto e causa gran confusione, ma capita lo facciano.

    Alcune volte sono anche degli errori in buona fede degli editori, certo.

    Comunque, credo che se avessi preso uno degli usati più costosi, ti sarebbe arrivato in condizioni migliori.

    Giovanni

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  15. Giovanni:

    A proposito di identificatori che dovrebbero essere univoci, anche nel caso dei codici fiscali esistono casi di omocodìa (due persone con lo stesso CF), ed esistono persone con due codici fiscali diversi. Tutto sarebbe in teoria risovibile demandando un unico ente statale ad attribuire dei progressivi (numerici o alfanumerici, come fossero numeri di matricola o di targa) alle persone, eliminando la pseudo-semantica comunemente attribuita alle varie componenti del codice.

    Anche i codici IMEI dovrebbero essere univoci, ma ci sono codici IMEI che corrispondono a più di un telefonino.

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  16. La vibrante verita' e' che Vibra (posso chiamarti vibra, vero?) ha EFFETTIVAMENTE preso uno di quelli di fascia alta (la seconda volta... e vabbe'...) ma gli hanno rifilato un libro malconcio e danneggiato. :P

    E invece di chiedere la restituzione dei soldi preferisce credere che il libro sia contraffatto malamente per non ammettere di aver preso una sola.

    Piu' o meno come col telemetro.

    Saluti
    Hanmar

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  17. Oh, raga, come ho gia' fatto notare sul blog del Peyote, stiamo parlando di un libro del '72, quando la codifica ISBN e' stata adottanta nel '70.
    Glie la concediamo un po' di confusione e di tempo per adeguarsi (oltre al fatto che ancora non so esattamente quali fossero le regole accettate nel '70) a questi editori?

    Ancora oggi, dopo quattro anni dall'adozione e a quasi sei dal decreto sulla tracciabilita', le etichette con codici SSCC che trovate nei supermercati sono spesso sbagliate. E questo in presenza di un obbligo di legge!

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  18. Ricordiamo che il codice ISBN, International Standard Book Number, secondo le norme è un codice usato per identificare a livello internazionale in modo univoco e duraturo un titolo o un’edizione di un titolo di un determinato editore. Perciò è impossibile avere due libri differenti con lo stesso codice ISBN.
    L'ottusità che sta dietro quel Perciò è impossibile che... dimostra come i sciachimisti non vivono nel mondo reale, ma in uno tutto loro.

    I signori che gestiscono il MARC (machine readable cataloging) si sono resi conto quanto gli ISBN (e altri codici) duplicati o comunque errati costituiscono un problema alla catalogazione, e in tempi relativamenre recenti (2004) hanno proposto una modifica alla struttura standard delle schede bibliografiche elettroniche per tenere conto di questi errori.
    The same ISBN and/or LCCN show up on completely different resources. This occurs because a publisher re-uses an 'old' ISBN from a resource that is now out-of-print, or because of a typographical error on the publication for the ISBN and/or LCCN.

    Quindi non si tratta solo di "errori di gioventù" del sistema ISBN (anche se sicuramente all'inizio i problemi saranno stati maggiori) ma di inevitabili errori umani.

    Ma i sciachimisti sono troppo perfetti, e non potendo conoscere, perché superiori, la fallibilità degli altri uomini, imputano le irregolarità che trovano all'unica cosa che loro maneggiano bene: la malafede.

    Michele Arcangelo

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