Tuesday, April 21, 2009

Documenti audio e video sul terremoto in Abruzzo (aprile 09)

Tutto per arrivare alla macchina genera-terremoti.

http://scienzamarcia.blogspot.com/2008/04/videoterremotoabruzzo.html

Documenti audio e video sul terremoto in Abruzzo (aprile 09)

In attesa di un lungo articolo di disamina di tutte le incongruenze sulle versioni ufficiali riguardo al terremoto in Abruzzo dell'aprile 2009, che messe insieme fanno pensare come minimo ad una strage colposa, vi lascio qui alcuni video dei quali ho anche riportato una buona parte della trascrizione dei dialoghi.

Il primo è un'intervista di Claudio Messora ad una persona scampata dal terremoto, ed è collegata all'interessante articolo L'informazione assassina (che riporta gran parte delle notizie e delle informazioni che avevo raccolto anche io con una ricerca del tutto indipendente)



Ed ecco la trascrizione dell'intervista che ho ripreso dall' articolo succitato

Claudio Messora:
«Invece, nei giorni precedenti all'evento catastrofico addirittura sui TG regionali e sui quotidiani passava un messaggio...»

Stefania Pace: «Sì, passava il messaggio: "Non date retta ai ciarlatani! I ciarlatani dicono che prevedono i terremoti, e invece i terremoti non si possono prevedere". Questo ci fa capire quanto l'informazione sia stata in qualche modo complice di tutte queste morti. Un'informazione che dice state tranquilli, ci sta dicendo che pure se c'è un terremoto del quarto grado non c'è bisogno di uscire di casa tanto non c'è nessun pericolo. Io mi ricordo di quando ero bambina e c'erano terremoti - nel nostro territorio ce ne sono sempre stati -, beh: appena si sentiva la scossa di terremoto si usciva in strada, si dormiva nelle macchine. E nessuno ti veniva a dire Dormite nella case perchè non c'è pericolo. La gente si è fidata. Sbagliando, si è fidata!»

Claudio Messora: «Tu hai seguito gli eventi del caso di Sulmona per i quali Giuliani ha ricevuto l'avviso di garanzia? Sai com'è andata?»

Stefania Pace: «In quei giorni ci siamo sentiti spessissimo. Io so che lui non ha mai detto che ci sarebbe stato un terremoto fortissimo a Sulmona. C'era stato un sisma, mi sembra alle 11 o alle 13 di due domeniche precedenti al nostro, e Giuliani mi aveva detto per telefono che se ci fosse mai stato un altro evento, ma doveva ancora verificarlo, sarebbe stato di minore o di pari intensità. Stiamo parlando di magnitudo 4.3. Quindi non ha procurato nessun allarme perchè un terremoto di magnitudo 4.3 può causare qualche lesione ma nessun danno grave.»

Claudio Messora: «Sai se Giuliani ha benificato di fondi, per le sue ricerche?»

Stefania Pace: «Non ha beneficiato assolutamente di nulla, anzi io so addirittura che ha acceso dei mutui anche contro il parere dei suoi familiari. E' una persona assolutamente in buona fede, che agisce per il bene della collettività e non per interessi personalistici, a differenza di molti altri invece, tra politici e non.»

Claudio Messora: «Quindi se tanta gente, la notte tra il 5 e il 6, all'Aquila e dintorni si è salvata, lo si deve anche a Giuliani.»

Stefania Pace: «Credo proprio di sì... Credo proprio di sì!»



Il secondo è un'altra intervista di Claudio Messora, questa volta a Giuliani, ed è collegata all'interessante articolo Il cacciatore di terremoti



Ed ecco la trascrizione dell'intervista che ho ripreso dall' articolo succitato

Giampaolo Giuliani: "Noi abbiamo tre stazioni di monitoraggio di Radon, che rilevano i precursori sismici e attraverso di essi ci danno informazioni sulla possibilità di un evento sismico tra le 6 e le 24 ore prima dell'evento stesso. Il sindaco dell'Aquila, che aveva tra l'altro messo a disposizione una di queste stazioni, mi aveva chiesto di fargli delle piccole relazioni qualora io avessi osservato delle situazioni anomale che avrebbero potuto condurre a un evento di terzo o quarto grado, in maniera che lui potesse evacuare, magari anche con una scusa banale, gli alunni di alcune scuole a rischio sismico.

Il 27 e il 28 marzo gli mando una piccola relazione dicendo che ci sarebbe stato un evento di magnitudo 2.3, 2.4 previsto per il 28. Il 28 gli mando un'altra segnalazione circa un nuovo evento che si sarebbe verificato nella mattinata, all'Aquila, sempre di magnitudo 2.2, 2.4 - poi si è verificato il 2.4 alle 8 del mattino - e segnalando anche un ulteriore evento un po' più forte che si sarebbe verificato a 50 o 60km dall'Aquila, che quindi non avrebbe interessato la città.

Il 29 mattina si ebbe un 2.4 a L'Aquila, e alle 9.40 un 3.8 a Sulmona, circa 50 km da L'Aquila. Il sindaco mi chiamò nella mattinata per chiedermi cosa si sarebbe dovuto fare. Gli risposi che ormai l'energia era stata scaricata, gli eventi si erano verificati, e che se nell'arco della giornata avessi verificato qualche dato ulteriore gliel'avrei fatto sapere. Gli dissi anche che avrebbe potuto correlarsi con il sindaco di Sulmona, e analizzando i dati delle tre stazioni avremmo potuto vedere se ci sarebbero state altre scosse di assestamento a Sulmona.

La mattina del 29 marzo 2009 il sindaco di Sulmona mi telefona chiedendomi come si sarebbe evoluta la situazione nella sua città. Io gli dico di aver bisogno di almeno tre ore per analizzare tutti i dati e che mi sarei fatto sentire non appena l'analisi fosse stata pronta. Inizio ad elaborare i dati di tutte le stazioni e alle 13.00 vedo i grafici, i quali indicano che il picco che aveva procurato l'evento del 3.8 era in discesa, quindi si trattava di una situazione che stava tornando alla normalità.

Alle 15.00 questo picco continua a scendere, segnalando una situazione piuttosto stazionaria. Alle 15.30 chiamo il sindaco di Sulmona sul cellulare e non mi risponde. Allora chiamo la sala dove era riunita la Protezione Civile, mi risponde l'Assessore alla Protezione Civile al quale dichiaro che le macchine osservano che dalle 15.30 alla mezzanotte non ci saranno altri eventi, neanche scosse di assestamento. Avrebbe quindi potuto tranquillizzare la popolazione, perché non avrebbero avuto nemmeno delle piccole scosse. Gli ho detto che avrei continuato a monitorare la situazione con i dati che sarebbero pervenuti nell'arco della giornata e, se avessi notato delle anomalie, avrei richiamato personalmente. Dato che non c'erano state anomalie, mentre invece osservavo una situazione in cui il Radon cresceva e che interessava L'Aquila, non ho avvisato più il sindaco di Sulmona.

La mattina dopo, svegliandomi, ho scoperto attraverso i media di aver ricevuto un avviso di garanzia perché il sindaco dichiarava che gli avevo detto che Sulmona sarebbe stata colpita da un evento catastrofico più forte di quello della mattina. Il 31 marzo osserviamo una situazione che va crescendo in L'Aquila, un innalzamento del Radon al di fuori della norma. Non so più che cosa fare, se avvisare o se non avvisare. Rileviamo che abbiamo intanto un quarto grado a L'Aquila, e poi tutta la sequenza degli eventi che conduce fino alla notte tra il 5 e il 6 di aprile, una settimana dopo, quando si è verificato l'evento catastrofico.

Il 5 aprile, alle 20.00, constato che la situazione è fortemente anomala, e vado a scaricare i dati alla scuola Edmondo De Amicis. Incrociando i dati, verso le 22.00 o le 23.00, vedo che la situazione si sta evolvendo verso una situazione catastrofica, un forte evento. Non so chi avvisare. Tantissimi nell'aquilano che conoscono la mia tecnica e i nostri studi osservano i grafici su internet che denunciano una situazione piuttosto allarmante, e prendono autonomamente la decisione di abbandonare le case e passare la notte fuori. Io invece ho vissuto una situazione drammatica perché vedevo montare un evento disastroso e non sapevo cosa fare."

Claudio Messora:
"Perché lei è stato querelato e temeva successive azioni legali.."

Giampaolo Giuliani:
"Certo! Avevo subito pressioni: anche se avessi visto un evento catastrofico non avrei dovuto allertare e dirlo a nessuno! A chi mi telefonava e mi diceva di avere visto dai grafici che stava succedendo qualcosa, io domandavo che tipo di casa avessero. A chi aveva una casa vecchia, antica suggerivo di passare la notte fuori. C'è stato un passaparola tra le persone, e mi hanno detto che tantissimi amici sono usciti e si sono salvati. Nella notte, mentre controllavo e rifacevo i calcoli, e controllavo in linea anche il nostro sismografo vicino alla stazione principale dove c'era il monitoraggio del Radon, e vedevo che caricavano piccole scosse premonitrici di un forte evento, e vedevo il Radon che continuava a salire, il tempo di continuare a fare i calcoli nella speranza di avere sbagliato qualcosa, ... e l'evento me lo sono beccato io stesso dentro casa!

E' stato un evento violentissimo, anche perché l'epicentro era a pochissimi distanza da me: 4 o 5 km dalla mia abitazione dove stavo in quel momento ricontrollando tutto, per cui anche gli allarmi che arrivavano, rispetto alla media degli allarmi, hanno anticipato di un'ora, un'ora e mezza circa rispetto alle sei ore di anticipo con cui ci dovrebbe arrivare il primo allarme. Tante persone che non hanno avuto la possibilità di saperlo, trecento persone, sono morte. Ma se fosse stata data la segnalazione, come è successo per tanti per cui c'è stato un porta a porta tranquillo, senza scatenare il panico, senza correre rischi, che infatti hanno preso le famiglie e le hanno messe nei camper, nelle roulottes, sono usciti per strada, sono andati in qualche altro posto, forse... avrebbero potuto essere salvate molte persone in più."

Claudio Messora: "Se lei non avesse ricevuto questo avviso di garanzia, probabilmente la situazione avrebbe potuto cambiare perché lei non si sarebbe sentito costretto a tacere, con la museruola."

Giampaolo Giuliani: "Certo, in una situazione del genere, con un simile sciame sismico, avrei detto che se si fosse sentita una scossa premonitrice in cui in casa si muove il tavolo, si muovono le sedie, tintinnano i bicchieri, si muovono i lampadari, visto che viviamo su un territorio a rischio sismico, a questo primo accenno la gente avrebbe dovuto abbandonare la casa e passare la notte fuori."

Claudio Messora: "Si è fatto un'opinione sulle motivazioni di questo avviso di garanzia?"

Giampaolo Giuliani: "Ritengo che sia falso. E' difficile poter male interpretare 'State tranquilli, perché fino alla mezzanotte non ci sarà un evento sismico' e trasformarlo in 'ci sarà un evento catastrofico più grande di quello che avete avuto'."

Claudio Messora: "Quindi possiamo ipotizzare che sia stata un'azione dolosa?" Giampaolo

Giuliani: "Secondo me sì. Perché poi lo dovrei pagare io questo dolo, se ho detto qualcosa di diverso, che poi è stato riportato in maniera catastrofica?"



Il terzo è un'esternazione di Marco Travaglio, che di certo non è uno dei personaggi che io amo di più (dato che tante cose scomode non le dice o le nega) però statelo a sentire



Ed ecco la trascrizione del passaggio più saliente del video qui sopra:

ci si attendeva che ciò che è stato detto ai funzionari della prefettura della de L'Aquila, che se la sono data a gambe alla mezzanotte dopo la forte scossa delle 11.30, venisse detto anche al resto della popolazione. Voi sapete che il comandante è l'ultimo a lasciare la nave nel codice della navigazione. Evidentemente invece nel codice delle prefetture e del ministero dell'interno e della protezione civile così ben gestite il comandante è il primo a darsela a gambe. Il palazzo della prefettura viene evacuato intorno alla mezzanotte e ai cittadini non viene detto niente. Tant'è che alle tre e mezza della notte quando tutto crolla ci rimangono sotto ...



Come quarto contributo vi propongo l'audio dell'intervista di Giuliani a Radio Base, in cui egli dichiara di essere stato minacciato.
Ed ecco la trascrizione dei passaggi più salienti dell'intervista (consiglio a tutti di ascoltare l'audio per verificare di persona la sensazione che danno l'intonazione ed il modo di parlare di Giuliani, che non sembra per niente un attore consumato, ma sembra invece molto sincero):

La comunità scientifica internazionale da 40 anni dice che è stato riscontrato che in prossimità di forti terremoti che avvengono sul pianeta si riscontrano anche delle forti emissioni di Radon con lo strumento che noi abbia costruito, completamente diverso dagli strumenti convenzionali che vengono utilizzati per la ricerca del radon, come i radometri, è stato possibile osservare che a forti concentrazioni di radon corrispondono nell'area di sensibilità dello strumento eventi sismici fra le 6 e le 24 ore [dopo].

Proponendo una rete di questi rivelatori è possibile quindi poter trovare l'epicentro del sisma, il grado sismico, e nella finestra temporale tra le 6 e le 24 ore possiamo dare un'allarme, sappiamo che si verificherà un terremoto e questo è corroborato da 10 anni di dati che noi abbiamo accumulato nella nostra ricerca sperimentale.

Moltissime persone si sono salvate che hanno avuto l'opportunità di guardare i nostri grafici on line e comprendere da soli che qualcosa di terribile stava per accadere (...)

Domanda della conduttrice: Allora cosa è successo prima del terremoto, cosa avete visto coi vostri sensori?

Allora prima del terremoto ho analizzato una situazione assurda, l'ho vista montare con una rapidità incredibile (...) Ero stato oggetto di un avviso di garanzia e non ho avuto il coraggio di avvisare se non le persone più care, le persone più vicine, ma non l'ho fatto con tutti gli altri perché ero controllato, perché mi avevano dato l'avviso di garanzia, perché mi avevano detto che se l'avessi fatto ancora mi avrebbero mandato in galera. Ho subito delle minacce telefoniche, che mi dicevano che se non l'avessi piantata mi avrebbero fatto qualche cosa, mi avrebbero fatto fare una brutta fine a me e alla mia famiglia e allora ho avuto paura anche di questo.

Vedevo il disastro, il mostro che montava con una rapidità incredibile e non ho avuto il coraggio (...) vedevo il disastro e non ho avuto la possibilità di salvare tanti amici che ho perduto.



E dulcis in fundo eccovi un video (correlato a questo articolo del blog tuttouno) in cui viene descritta una macchina (o arma?) per generare terremoti; è uno spezzone della trasmissione "les coléres du climat" (ovvero "le collere del clima") trasmesso sulla 5 (emittente televisiva franco-tedesca).



Ed ecco la trascrizione di quanto viene detto in questo video:

Alcuni hanno pensato a dissipare preventivamente la potenza dei grandi terremoti generando molti piccoli sismi. E questa idea si è concretizzata, un macchina è stata creata per questo scopo, essa è nata dalle menti di alcuni ingegneri dell'ex Unione Sovietica, in piena guerra fredda.

Ideata per fornire una nuova fonte di energia, la macchina per terremoti aveva la potenza di un piccolo reattore nucleare. I sismologi vollero testarla per misurare lo spessore della crosta terrestre.

Il principio di questa esperienza era il seguente: attraversando un potente campo magnetico, lo scarico del reattore di un missile provocava delle scariche simili a fulmini capaci di propagarsi fino a 50 km di profondità.

Ma quello che si produsse li sbalordì, la terra replicò con dei micro-sismi! Da lì ad immaginare che alleggerendo la pressione accumulata sotto la crosta terrestre si possa evitare un grande sisma, come quello che minaccia Istanbul, c'è solo una linea che non si dovrebbe scavalcare alla leggera. Infatti se una tale macchina fosse posizionata su una faglia tettonica nessuno sa cosa potrebbe accadere, forse un'incontrollabile reazione a catena di tsunami e terremoti nel mondo intero

Dr. John Ebel direttore dell'osservatorio di Weston:

«La sperimentazione su madre natura è molto difficile, dobbiamo esser emolto prudenti, infatti potremmo scatenare un sisma più potente di quello che tenteremmo di evitare»

I militari americani hanno comprato la macchina per i terremoti alla fine della guerra fredda. Dov'è oggi? Nessuno lo sa.

2 comments:

  1. E' come guardare una puntata del National Geographic sugli sciacalli... affascinante.

    Cordialità

    Attila

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  2. Caro Penna.. Travaglio le cose "scomode" le dice eccome..
    dice infatti che le scie chimiche sono una BUFFONATA!!!!

    http://www.youtube.com/watch?v=gvW5wDsWCBc

    ovviamente è un video montato da uno dei soliti sciacalli.. ma basta ascoltare solo le parole di Marco per avere il suo vero punto di vista.

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