Monday, April 27, 2009

Entropia e buchi neri

http://zret.blogspot.com/2009/04/entropia-e-buchi-neri.html

Entropia e buchi neri

Si intitola E Dio creò la mente il nuovo, paradossale libro (sin dal titolo) di Fiorella Rustici. L'opera dell'autrice, sebbene apparentemente inscrivibile nell'eterogeneo filone della New age, è agli antipodi di testi come il noto The secret e di tutti i manuali per diventare ricchi, belli, felici in dieci lezioni. So bene che molti considereranno quest'opera gratuita ed insulsa, ma, nel mio caso, non mi ha lasciato indifferente per le traumatiche convergenze che vi ho rintracciato.

Chi scrive non è uno scienziato e non è mosso dal culto fanatico né del "fatto" né del numero, tuttavia ritengo sia auspicabile collocare certe opinioni in un contesto coerente e documentato. Non ci si può solo basare sulle proprie esperienze e visioni: il testo della Rustici trae proprio le mosse da un vissuto soggettivo, eppure, nonostante ciò e pur tra qualche oscurità e stramberia, approda a conclusioni che mi paiono degne di interesse.

Sconcertante che le recensioni dei lettori colgano solo gli aspetti solari del libro (in verità pochi), ignorando dure "verità" (da prendere tutte con le pinze) che la scrittrice, tra l'altro, evidenzia con il grassetto. Un esempio: "Avevo sempre confuso la purezza con la saggezza, credendo che la prima non potesse fare errori né nascere da qualcosa che si degradasse e che creasse solo amore, gioia, vita luce. Ma era una bugia! "

In bilico tra noologia (mi si passi il neologismo, ma è necessario) e cosmologia, la Rustici getta uno sguardo inquieto sulle vite umane, incatenate in un eterno ritorno psichico, specchio dell'eterno ritorno (del simile) cosmico: un ciclo che si ripete in una serqua di big bang e big crunch ed originato dal non essere, "un immenso di Amore puro, un Nulla".

Chi leggerà il testo non mancherà di notare similitudini con alcune concezioni scientifiche (lo spin, la carica positiva e negativa di alcune particelle, l'universo che affiora della coscienza, lo spazio-tempo come fenomeno secondario...), ma, a mio parere, sono più significativi gli addentellati con il pensiero che vede nel cosmo una caduta, un cedimento rispetto ad un'originaria perfezione, la materia il risultato di una vibrazione dimenticata. Il moto delle spirali coniche implica una perdita di energia e, attraverso processi che non mi sono chiari, una generazione di buchi neri con cui tutto si distrugge per poi ricrearsi, ma ormai segnato da meccaniche mentali. Ammettiamolo: i buchi neri, questi oggetti su cui sappiamo pochissimo e che hanno suscitato le ipotesi più fantasiose, sembrano giganteschi "errori", bolge dantesche che si aprono nei sereni spazi siderali. Sono proprio parole come "errore", "decadenza"... ad incidere solchi neri sulla pagine. Sono affermazioni come "La purezza non è sinonimo di consapevolezza", "Mi sono accorta che, così come c'è una Luce-Dio che pulsa in energie di amore, gioia, vita e giustizia con le Sue Gerarchie spirituali, esiste anche all'opposto una Luce/Dio che pulsa nel buio, un buio inteso come assenza totale di spiritualità, carico di energie distruttive e turbolente", "Noi nasciamo da una Mente senza alcuna coscienza"... ad allungare ombre scure, inquietanti.

Ampie parti dedica la Rustici a temi etici, all'eterna lotta tra Bene e Male, senza naturalmente poter spiegare in che modo la duplicità energetica determini tale conflitto (non è che un positrone sia buono ed un elettrone cattivo o viceversa). Tuttavia, in un cosmo così concepito, ossia scivolante nell'imperfezione entropica, poco tempo dopo, la sua creazione da lampi di energia (?), il male, lato sensu, si "giustifica" come in-coscienza primigenia. Sarà degno di biasimo un bimbo che, vispo e gioioso, mentre corre in un prato, schiaccia delle formiche?

Qual è dunque la via d'uscita? Qui si evidenzia la discrepanza rispetto ad opere affini solo nel titolo e nei tipi della casa editrice: la Rustici, con bruciante sincerità, sebbene tenti di edulcorare la sua "rivelazione" con l'appello alla presa di coscienza, non sembra prospettare dei veri sbocchi. La Terra stessa è dominata da una scienza senza coscienza (ma...), da costruttori in possesso di sbalorditive tecnologie: il pianeta è prossimo ad un "esaurimento energetico".

La via d'uscita allora è nel confidare in un ritorno, presto o tardi, pur dopo mille peripezie esistenziali e cosmiche, all'"immenso di Amore puro, al Nulla".




2 comments:

  1. Ma perche' di entropia e buchi neri continuano a parlarne gente che non capisce un cazzo sull'argomento, come o'professore e questa fiorella rustici ?
    Zret studia latino e italiano, lascia stare entropia e buchi neri, tra te e la fisica c'e' assoluta incompatibilita' !!!

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  2. Dalle mie parti si dice...

    "Posa il fiasco!"

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