Wednesday, May 6, 2009

Le sostanze droganti

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Le sostanze droganti


Vi è come un sistema autoprotettivo naturale: può svegliare kundalini soltanto un forza non minore a quella occorrente per il compito di purificazione: una forza che non sia adeguata al compito di purificazione, salvo casi eccezionali, non saprebbe svegliare kundalini.
Julius Evola, L'uomo come potenza.

Il problema dell'uso delle droghe è inerente questa affermazione di Evola. Nell'accedere ai piani superiori attraverso l'assunzione di sostanze psicoattive si scavalca d'un sol colpo tutto quel lavoro di purificazione che, fra l'altro, è indispensabile allo sviluppo nell'individuo di quella « presenza » e di quella forza di volontà preziose nel momento in cui ci si confronta con energie ed entità che superano di gran lunga le normali capacità di gestione dell'uomo medio.
Tutte le acquisizioni supernormali e le esperienze di contatto con il mondo astrale che di norma l’uomo ricerca nelle sostanze psicotrope possono essere raggiunte naturalmente grazie a un lavoro alchemico fondato sul « ricordo di sé », l'apertura del Cuore e la trasmutazione delle emozioni negative.
La funzione della sostanza drogante era fondamentale nell’antichità in quanto atta a fornire al mago neofita una breve esperienza delle meraviglie che lo attendevano una volta portata a termine la trasmutazione di sé in Uomo Nuovo e ricondotta quindi la sua coscienza all'Uno primordiale. La sostanza non rappresentava mai una via spirituale in se stessa, ma veniva utilizzata esclusivamente in un contesto iniziatico allo scopo di provocare uno stato di coscienza modificato utile al futuro sviluppo del mago. Era un "assaggio". Uno sciamano o un mago più anziano, si prendevano la responsabilità di guidare il neofita lungo il suo « viaggio » affinché questo non si risolvesse in una inutile esperienza di fascinazione psichedelica, o potesse risultare dannoso, se non addirittura letale.
Se, dopo aver sperimentato l'indescrivibile gioia del contatto con i mondi spirituali e il "senso dell'Uno", l'individuo, una volta cessata l'esperienza, iniziasse a lavorare assiduamente su di sé tutti i giorni della sua vita al fine di conseguire in maniera permanente quella gioia e quell'amore, allora i nervi e le cellule del suo corpo fisico si trasformerebbero a poco a poco e anche i suoi veicoli sottili si "fisserebbero" consentendogli di reggere in maniera stabile la nuova frequenza vibratoria.

La piramide principale della piana di Giza - che Cheope si era attribuito e che è stata erroneamente identificata con una tomba dagli studiosi - è un perfetto esempio di luogo iniziatico. Il sarcofago di granito collocato nella cosiddetta "camera del Re" serviva da "battello" per il viaggio iniziatico del neofita. L'iniziando assumeva una bevande composta di sostanze psicoattive, veniva poi fatto distendere all'interno del sarcofago, il quale veniva chiuso da un coperchio di pietra. Intorno, i sacerdoti recitavano dei mantra per tutta la durata della cerimonia mentre essenze di vario genere saturavano l'aria. Nel buio più completo e sotto l'effetto delle sostanze droganti il neofita viveva la sua esperienza iniziatica.
Tutta la struttura della piramide è stata concepita affinché energie spirituali provenienti dai mondi superiori potessero essere veicolate nel sarcofago, così come in altri punti strategici della costruzione. La piramide fungeva da ponte tra la Terra e il Cielo, e percorrere un determinato tracciato al suo interno, sostando in alcune stanze secondo una precisa successione, significava vivere in forma "compressa" il cammino iniziatico che si sarebbe dovuto poi realizzare nella vita quotidiana.
Le droghe erano pure utilizzate dagli sciamani/guaritori, i quali conducevano la coscienza del portatore della malattia - fisica o psichica che fosse - nei mondi "di là dal velo" per metterlo in contatto con la parte più profonda di sé, spesso simboleggiata dall'« animale-guida ». Tale contatto permetteva al malato di sciogliere alla radice il suo problema. L'attenzione era pertanto sempre posta sull'origine psicologica e animica del disturbo - che poteva essere individuata ed elaborata attraverso un « viaggio » - e mai sul sintomo esteriore.

Purtroppo oggi le sostanze psicotrope non vengono più considerate come finestre dalle quali è possibile gettare uno sguardo sulla propria vera essenza, ma come semplice svago o facile via di fuga da una realtà sociale che si ritiene insopportabile. Nell'attesa che venga instaurata una società autenticamente iniziatica, esse andrebbero totalmente proibite, in quanto latrici di maggior addormentamento all'interno delle coscienze, anziché risveglio.
Paradossalmente, di questi tempi, proprio le sostanze che potrebbero aiutare il risveglio dell'anima, sono fra le principali cause della prigionia psichica cui il pianeta è sottoposto. Le coscienze dei giovani vengono intontite da un uso sconsiderato e anti-iniziatico dell'alcool e delle droghe, pesanti o leggere che siano. Le potenti energie giovanili vengono in tal modo imbrigliate e rese inoffensive per segreto volere dei governi mondiali che, come chiunque non abbia la coscienza completamente obnubilata può notare, tollerano e segretamente finanziano una diffusione sempre maggiore di droghe, alcool e armi sul pianeta.

Qualificazione irrinunciabile per una qualsivoglia pratica – sia essa inserita in un percorso che contempla le «acque corrosive», così come all'interno del processo alchemico classico – è la capacità dell'aspirante di produrre a volontà l'assoluta p r e s e n z a - o « ricordo di sé » - senza la quale nessuna attività realmente magica è possibile.
Pertanto il Mago deve innanzitutto essere in grado di mantenere una perfetta concentrazione mentale e una inscuotibile tranquillità emotiva in ogni istante della pratica occulta, sia essa concernente l'assunzione di droghe, l'esercizio di respirazione o il lavoro con l'energia sessuale; inoltre deve essere capace di associare il ricordo di sé, cioè la consapevolezza del « qui-e-ora » a tale stato di ferma e rilassata concentrazione. Lui deve dominare lo svolgersi dell'esperienza con tutta la p r e s e n z a di cui è in grado, e mai lasciare che sia essa a dominarlo.
Per tutto il lasso di tempo in cui si accede all'avventura psico-spirituale, il riuscire a essere « presenti a se stessi » segna la differenza tra la vita e la morte. In un altro brano tratto da "L'uomo come potenza" di Julius Evola, si dice infatti:

...la potenza ormai trasformata inonda sushumna e procede lungo la direzione ascendente. Ciò è sentito come vampa, poi folgore e venire trasportato vertiginosamente: allora bisogna immediatamente e in pura evidenza affermare la formula che deve essere già stata oggetto di tante concentrazioni e meditazioni: "Io sono lei"; bisogna cioè fulmineamente e intrepidamente identificarsi con questa cosa terribile, mortale. Se si manca a ciò, se il destarsi di kundalini ci sorprende e travolge - e per quanto ci si possa preparare, fra l'aspettazione e il fatto resterà sempre un salto - se si esita a slanciarsi nell'« Io sono questo », è detto che... disciplina e sacrifici... tutto è vanificato: non solo, ma l'avventura in massima viene pagata a caro prezzo: tutta l'enorme tensione si scarica sull'aspirante imprudente che può venire precipitato in disturbi gravissimi - epilessia, invasamento, idiozia, follia e, talvolta, la morte stessa. Invece la fulminea, intrepida identificazione opera le nozze dell'individuale e dell'universale, la composizione di zolfo e mercurio...

Fonte: Officina Alkemica
Articolo correlato: Pollice verde

9 comments:

  1. Nell'accedere ai piani superiori attraverso...
    Ecco perché al NWO assumono chi fabbrica ascensori.

    mc

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  2. Posso dire una cosa personale all'autore di questo ammasso senza senso di caratteri? Sì?
    VAFFANCULO!!!

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  3. Stavo scrivendo questo commento:

    Ho un unico, conciso e prenante commento, espresso in milanese purissimo:
    Ma va a ciapà d'i ratt!ma vedo che sono stato prevenuto.

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  4. Ma invece di mandarlo a $bruttoposto, chiedetegli il recapito del suo pusher, che mi pare venda roba MOOOOOLTO buona (e poi passatemelo, eh!)

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  5. a questo qua gli ci vorrebbero due piedi nel culo, dopodichè esaurito l'effetto, e cioè quando smettesse di cagare da una parte, forse gli tornerebbe la ragione.

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  6. @Anonymous,
    non male la tua idea!
    Pero', per favore, DOPO che ci ha dato il recapito del suo pusher!
    DOPO, chiamami, che a prenderlo a pedate nel didietro ci vengo volentieri! Almanco mi ci diverto!!!!

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  7. secondo me arturo frequenta lo stesso spacciatore....

    date un occhiata a questa conversazione:

    http://www.tankerenemy.com/2009/05/geoingegneria-un-termine-tecnico-dietro.html#c6753553914118248312

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  8. EVVAIIIII!! sono entrato nella lista dei disinformatori!!!
    Comunque strakkino non smentisce mai la sua incapacita'.
    Dal suo delirio:

    IP Address 87.14.52.12 [FRANKBAT (Disinformatore)]
    Country Italy
    Region Lombardia
    City Milano
    ISP Telecom Italia S.p.a. Tin Easy Lite
    Returning Visits 12
    Visit Length 2 hours 9 mins 14 secs
    VISITOR SYSTEM SPECS
    Browser Firefox 3.0.7
    Operating System Windows XP
    Resolution 1024x768
    Javascript Enabled

    OK, lo stato l'ha preso, la regione proprio no. Non vivo, ne mi collego, dalla lombardia, sempre nord, ma molto piu' ad est.
    E non so cosa usa per identificare il browser, ma ha quasi sbagliato anche li, uso firefox 3.0.10!
    Ancora:

    87.14.52.12

    uno dei risultati è questo

    http://data.ftecs.com/archive/NOAA/Differential_POES_Rates/2004/noaa15/poes_n15_20040621_rates.csv

    Sorry, strakkino, ma tra me e il NOAA c'e' qualche oceano di distanza!

    Vabbe', direi che il resto della "conversaione" e' del solito livello (o profondita'??)

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