Thursday, June 11, 2009

Le cellule di Kerala ed i polimeri di ricaduta

http://www.tankerenemy.com/2009/06/le-cellule-di-kerala-ed-i-polimeri-di.html

Le cellule di Kerala ed i polimeri di ricaduta

Nell'estate del 2001 a Kerala, nell'India sud orientale, cadde una pioggia di colore tra il rosa ed il rossastro. La notizia fu pubblicata nell'aprile del 2006 sulla rivista Astrophysics and space science in un articolo intitolato La pioggia rossa di Kerala e la sua possibile origine extraterrestre. Godfrey Louis, ordinario di Fisica teorica ed applicata all'Università Mahatma Gandhi, ha analizzato al microscopio ed a diverse temperature campioni dell'anomala pioggia, scoprendovi cellule con spessi pareti rosse. Queste cellule, prive di D.N.A., contengono idrogeno, silicio, ossigeno, carbonio ed alluminio. Inoltre Louis, sottoponendo il materiale a differenti emissioni di raggi UV, ha rilevato picchi variabili di autofluorescenza, fenomeno riscontrabile nelle cellule biologiche, sebbene le cellule "aliene" siano prive di proteine.

L'autofluorescenza è "una caratteristica tipica dei composti organici e delle cellule in particolare. In campo biologico, l'autofluorescenza è un fenomeno originato dai mitocondri e dai lisosomi nelle cellule, ma anche dalla matrice extracellulare ricca di collagene ed elastina. In particolare le molecole organiche che causano autofluorescenza sono prevalentemente amino-acidi aromatici e lipo-pigmenti". Molte delle sostanze coinvolte negli aspetti organizzativi e metabolico-funzionali del materiale biologico si comportano da fluorofori endogeni, ovvero sono in grado di emettere un segnale di fluorescenza, quando eccitati ad opportune lunghezza d'onda. Le caratteristiche del segnale di fluorescenza dipendono dalla natura e dalla concentrazione di tali fluorofori, dalla loro distribuzione all'interno del substrato biologico e dalla proprietà fisico-chimiche del loro microambiente.

Insomma, pare che ci si trovi di fronte ad un rompicapo, poiché le cellule di Kerala paiono qualcosa di intermedio tra inorganico ed organico. "E' significativo che esse includano il silicio. Il silicio è l'unico elemento in grado di generare, come il carbonio, catene complesse e può essere adoperato per creare dei sistemi neuronali e cerebrali di tipo artificiale o meglio, dei sistemi in cui il confine tra biologico ed elettronico è assai sfumato. Il silicio è in grado di immagazzinare energia (non a caso, i pannelli fotovoltaici di nuova generazione sono costruiti con celle di silicio) e di condurre l'elettricità".

Da non trascurare un altro "mattoncino" delle cellule di Kerala, l'alluminio, uno fra gli elementi peculiari delle scie tossiche.

Considerando gli elementi chimici e le particolarità delle cellule indiane, viene da pensare che, se esse non sono di origine esogena, la loro struttura chimica e la loro ratio siano state in parte riprodotte in laboratori militari per creare composti cross over, inorganico-organico, materiali artificiali, ma bio-compatibili come quelli reperiti nel materiale di ricaduta delle chemtrails.

L'accostamento carbonio-silicio richiama alla mente uno dei sinistri progetti della Cabal: è un piano volto a determinare un passaggio della specie umana dalla matrice carbonio alla matrice carbonio-silicio. Questa graduale metamorfosi è uno degli scopi dell’operazione di aerosol clandestino?

Un episodio simile occorse nel 1994 nello Stato di Washington.




Articoli correlati:

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- Strani filamenti nelle urine di soggetti apparentemente sani


Fonti:

Autore non indicato, Il mistero della fluorescenza nelle cellule rosse di Kerala, 2009, in Fenix, n. 8, giugno 2009
Tursiops, Polimeri di ricaduta: altre analisi, 2008, tratto da Sciebuccinasco
Zret, La questione silicio, 2009




posted by Zret

5 comments:

  1. L'accostamento carbonio-silicio richiama alla mente uno dei sinistri progetti della Cabal: è un piano volto a determinare un passaggio della specie umana dalla matrice carbonio alla matrice carbonio-silicio. Questa graduale metamorfosi è uno degli scopi dell’operazione di aerosol clandestino?

    spero che non gli capiti mai di leggere il manga ARMS...sennò cita gli autori per violazioni di copyrght:P
    fra servizi deviati, organizzazioni che lavorano dietro le quinte e sono i veri padroni dell'america, ed esperimenti per la creazione di una razza umana capace di ibridarsi con esseri a base di silicio provenieti dallo spazio, c'è tutto il loro repertorio...:P
    solo che ARMS è avvincete e ben scritto, loro sono noiosi...

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  2. Se non sbaglio questo concentrato di minchiate è stato scritto da 'o professore di 'sto randazzo, che dimostra una volta di più la sua ignoranza. Il Kerala è uno stato indiano, quindi si dovrebbe scrivere (correttamente) non "a" Kerala, ma "nel" Kerala. Carino, l'elenco delle fonti: un articolo anonimo di una rivista spazzatura, un altro concentrato di minchiate a cura d'o professore, e il fedele Tursiops. I miei complimenti.

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  3. Ne parla anche wikipedia, di questa "pioggia rossa" http://en.wikipedia.org/wiki/Red_rain_in_Kerala

    Confrontate la versione fornita da Godfrey Louis (su una rivista non-peer reviewed) e da persone serie sul fenomeno. Un'ultima cosa: 'o professore è un emerito bugiardo, non è vero che "La notizia fu pubblicata nell'aprile del 2006 sulla rivista Astrophysics...", fu l'Hindu del 28 luglio 2001 a riportare per primo la cosa (e ovviamente, dico io, un quotidiano che non fa un articolo sulla pioggia "colorata"...).

    Solita storia, solite minchiate in malafede. 'o professore di 'sto randazzo colpisce ancora.

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  4. Veramente credevo fosse quasi tutta farina del sacco del professore, ma l'articolo su ASTROPHYSICS AND SPACE SCIENCE c'è veramente.
    Che poi il prof. (o chi per lui) di farina propria ne abbia aggiunta a palate è cosa certa.

    Questo è l'abstract riportato dal Thomson (ex ISI) Web of Science:

    The red rain phenomenon of Kerala and its possible extraterrestrial origin

    Author(s): Louis, Godfrey, Kumar, A. Santhosh

    Source: ASTROPHYSICS AND SPACE SCIENCE Volume: 302 Issue: 1-4 Pages: 175-187 Published: 2006

    Abstract: A red rain phenomenon occurred in Kerala, India starting from 25th July 2001, in which the rainwater appeared coloured in various localized places that are spread over a few hundred kilometers in Kerala. Maximum cases were reported during the first 10 days and isolated cases were found to occur for about 2 months. The striking red colouration of the rainwater was found to be due to the suspension of microscopic red particles having the appearance of biological cells
    [dice che hanno l'apparenza di cellule biologiche, non che lo sono]. These particles have no similarity with usual desert dust. An estimated minimum quantity of 50,000 kg of red particles has fallen from the sky through red rain. An analysis of this strange phenomenon further shows that the conventional atmospheric transport processes like dust storms etc. cannot explain this phenomenon. The electron microscopic study of the red particles shows fine cell structure indicating their biological cell like nature. EDAX analysis shows that the major elements present in these cell like particles are carbon and oxygen.[l'autore non menziona nè Si nè Al. Che il secondo e il terzo elemento più abbondanti sulla terra possano aver contaminato il campione non viene in mente a nessuno, vero?] Strangely, a test for DNA using Ethidium Bromide dye fluorescence technique indicates absence of DNA in these cells. In the context of a suspected link between a meteor airburst event and the red rain, the possibility for the extraterrestrial origin of these particles from cometary fragments is discussed.

    Document Type: Article

    Language: English

    Author Keywords: red rain; red rain cells; meteor airburst; astrobiology; exobiology; cometary panspermia

    Reprint Address: Louis, G (reprint author), Mahatma Gandhi Univ, Sch Pure & Appl Phys, Kottayam 686560, India

    Addresses:

    1. Mahatma Gandhi Univ, Sch Pure & Appl Phys, Kottayam 686560, India

    E-mail Addresses: godfreylouis@vsnl.com

    Publisher: SPRINGER, VAN GODEWIJCKSTRAAT 30, 3311 GZ DORDRECHT, NETHERLANDS

    IDS Number: 074VP

    ISSN: 0004-640X

    DOI: 10.1007/s10509-005-9025-4

    [segue]

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  5. La frase L'autofluorescenza è "una caratteristica tipica dei composti organici e delle cellule in particolare. è la farina di cui sopra: l'autofluorescenza è caratteristica di tutte le sostanze fluorescenti (comprese le inorganiche). In biologia si usa il prefisso "auto-" solo per distiguerla dalla fluorescenza provocata aggiungendo sostanze estranee.

    Nell'abstract non si fa cenno all'autofluorescenza, ma a quella che il DNA manifesta se legato con il bromuro d'etidio. Che poi il materiale ignoto sia fluorescente di suo è possibilissimo, come fluorescente è il rivestimento dei tubi catodici e quelo dell lampade -appunto- fluorescenti.

    Il resto del paragrafo è fatto di ovvietà in scientificese stretto, in modo da sembrare rivelazioni.

    "E' significativo che esse includano il silicio. Il silicio è l'unico elemento in grado di generare, come il carbonio, catene complesse

    Credo che chi ha scritto queste parole non abbia la più pallida idea della complessità delle catene e anelli degli atomi di carbonio, quando il silicio riesce si e no ad simulare gli idrocarburi (e solo alcuni) o qualche altro composto relativamente semplice.

    Inoltre molti di questi composti quasi-organici del silicio hanno l'abitudine di incendiarsi spontaneamente all'aria.
    Difficile immaginarsi un comportamento migliore per penetrare negli esseri viventi.

    Il silicio è in grado di immagazzinare energia (non a caso, i pannelli fotovoltaici di nuova generazione sono costruiti con celle di silicio) e di condurre l'elettricità".
    L'autore è rimasto indietro di qualche lustro. Le cellule al selenio sono preistoriche. Quelle al silicio sono arte stranota. L'ultima generazione riguarda il fotovoltaico organico a base di composti di carbonio.
    Che poi il silicio immagazzini energia dovrebbe raccontarlo a chi sta studiando nuove batterie e che, al momento, hanno tra i prodotti di punta i sistemi al litio.
    Chi ha scritto queste cose non sa neanche la diffrenza tra produrre energia elettrica e l'immagazzinarla.
    Visto che le pile generano energia elettrica proporrà di estrarla da pile di libri o di piatti o dalla pila dell'acqua santa.
    Tanto per lui non fa differenza. O forse aspetta che sia qualche fisico a suggerirlo...


    L'accostamento carbonio-silicio richiama alla mente uno dei sinistri progetti della Cabal: è un piano volto a determinare un passaggio della specie umana dalla matrice carbonio alla matrice carbonio-silicio. Questa graduale metamorfosi è uno degli scopi dell’operazione di aerosol clandestino?
    Questa idiozia è talmente grande da non meritare commenti.
    Ma che ignoranza ci vuole ad immaginare possibile sostituire un atomo alla volta (o qualsiasi altro sistema, visto che dev'essere "graduale") il carbonio con il silicio.
    Basta pensare che l'anidride carbonica (CO2) è un gas (allontanato con la respirazione) e la silice (SiO2) è un solido che fonde oltre i 1500°C.
    Che che caxxo di "gradualità" va cianciando?

    Tra l'altro ho il sospetto (vorrei essere smentito) che costoro intendano "chimica organica" per biochimica e "composti aromatici" per profumi e fragranze.

    E' difficile prevedere dove s'arrestino l'ignoranza e la presunzione una volta che prendono il volo.

    mc

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