Monday, July 20, 2009

LE CRITICHE MANIPOLATIVE - Le pratiche degli Hoaxers sul web

http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/07/le-critiche-manipolative-le-pratiche.html

LE CRITICHE MANIPOLATIVE - Le pratiche degli Hoaxers sul web

Di Antonella Randazzo



Scrivo questo articolo in seguito alle diverse e-mail che ho ricevuto in merito all’articolo “Il club dei falsi dissidenti”, che mi interrogavano circa i criteri da utilizzare per riconoscere questi personaggi.
Già quando scrissi l’articolo sui gatekeepers ( “Insospettabili Gatekeepers” http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008_08_01_archive.html) diversi lettori mi scrissero per chiedermi altre informazioni su ciò che poteva permettere loro di riconoscere i falsi informatori.

I suddetti articoli forniscono già alcuni criteri per riconoscere questi personaggi.
Un gatekeeper può essere anche un falso dissidente, oppure soltanto un disinformatore o mistificatore dei fatti, che può anche essere definito un hoaxer quando opera sul web, come spiegheremo più avanti.
Per aggiungere qualcosa al già detto o per mettere in evidenza i criteri di distinzione, possiamo elencare alcune caratteristiche dei disinformatori o falsi dissidenti:

1) Queste persone non parlano mai in modo limpido ed esauriente di alcuni fatti importanti, ad es:
- esistenza di un gruppo di potere che cerca di nascondersi per non essere spodestato;
- Signoraggio;
- verità sull’11 settembre;
- repressioni attuate dagli eserciti occidentali nei paesi del Terzo Mondo;
- vero significato del termine “terrorismo” (vedi http://www.disinformazione.it/significato_terrorismo.htm );
- scie chimiche;
- sistemi dittatoriali creati e controllati dalle autorità statunitensi;
- vero volto degli organismi internazionali (FMI, BM, WTO, ecc.);
- verità sullo Stato d’Israele;
- verità sulla condizione coloniale dell’Italia;
- verità sui legami fra mafia e autorità statunitensi;
- vera autodeterminazione dei popoli (guerre nel Terzo mondo, colpi di Stato come quello in Honduras, ecc.);
- tecniche di controllo mentale per evitare che il sistema possa essere minacciato;
- crimini dei cartelli farmaceutici;
- uso criminale della Scienza e della produzione alimentare.

Se le persone in questione non trattano in modo chiaro questi argomenti “scottanti” è perché altrimenti perderebbero il “posto”, ovvero perderebbero quei privilegi mediatici che i veri dissidenti non hanno, proprio perché trattano anche questi argomenti.
Dunque, quando non viene detta tutta la verità su una questione “scottante”, ad esempio non viene raccontata la realtà sulla questione palestinese, allora sapete con certezza che si tratta di persone assoldate per ispirare fiducia ma interessate soltanto al proprio tornaconto, non certo ad abbattere il sistema o a difendere i vostri diritti.

2) Queste persone vogliono far credere di essere dalla nostra parte, ma occorre non credere alle loro parole se non sono accompagnate dai fatti.

3) Esse tendono ad alimentare il sistema anche attraverso le beghe su questioni superficiali o comunque non fondamentali, come ad esempio le “scappatelle” di Berlusconi. In altre parole, non fuoriescono dalla propaganda, anche se, usando gli stessi argomenti usati da autori indipendenti (es. disinformazione, ingiustizie, ecc.), vorrebbero far credere di esserne estranei.
Possono usare frasi fatte, etichette o il gesto provocatorio, per distogliere l’attenzione dalle cose importanti.
Creare beghe su contenuti di poco conto, evocare la frase detta dal tal dei tali, o parlare dei comportamenti privati di alcuni politici, distrae l’attenzione da quei contenuti pericolosi per il sistema, inducendo a rimanere agli aspetti superficiali degli eventi.

Alcuni lettori da recente mi hanno scritto segnalandomi l’esistenza di personaggi che cercano di creare caos o di screditare i blogger indipendenti. Ovviamente ero al corrente dell’esistenza di queste persone e tempo fa avevo anche scritto qualcosa per chiarire il modo in cui esse agiscono (vedi http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/03/le-false-dispute-controllori-allattacco.html).

Occorre precisare che il termine “debunkers” sarebbe in realtà usato in modo improprio per definire questi personaggi (io stessa ho fatto in passato questo errore). Infatti, questo termine significa “demistificatore” ovvero colui che svela o smaschera le mistificazioni. Se usato ad indicare personaggi che fanno l’opposto, - ovvero per difendere il sistema cercano di creare confusione e di far accettare le mistificazioni - risulta un modo alquanto orwelliano di intendere il fenomeno.
Tale termine è stato associato a questi personaggi in modo erroneo, probabilmente dalle stesse persone che hanno creato il fenomeno e che hanno interesse a definirlo in modo positivo (si veda ad esempio, http://it.wikipedia.org/wiki/Debunker). Dalla definizione sembrerebbe che queste persone siano a caccia di “bufale”, ma in realtà sono le versioni ufficiali di alcuni eventi e la propaganda di regime a rappresentare una vera e propria “bufala” per tutti noi.
E’ troppo comodo, ora che grazie al web e a diversi studiosi onesti sappiamo come stanno veramente molte cose, creare una sorta di scontro fra (falsi) “debunkers” e presunti “complottisti” per far credere che si tratti di un gruppo “ragionevole” contro un gruppo di “paranoici”.
Forse nemmeno Orwell avrebbe saputo fare di meglio.

Dato che le parole hanno la loro importanza al fine di capire i fenomeni, occorre utilizzare il termine appropriato, che potrebbe essere 'hoaxers'. Questo termine significa in inglese “truffatori, imbroglioni, falsari, burloni” (il contrario di "debunkers"). Infatti, chi si intrufola nelle discussioni sul web per creare confusione, per distogliere l’attenzione dagli argomenti trattati, o per gettare discredito su chi scrive, può essere considerato a tutti gli effetti un imbroglione, un truffatore.

Il meccanismo più usato da queste persone è quello di accusare gli altri di ciò che sono loro stessi, in perfetta armonia con la realtà orwelliana (la pace è guerra, la guerra è pace, i dissidenti sono terroristi, mentre i corrotti diventano dissidenti, i corrotti sono onesti, gli onesti sono corrotti, ecc.) in cui siamo costretti a vivere attualmente.
In altre parole, vogliono creare confusione e seminare divisioni e diffidenze, per minimizzare quanto possibile gli effetti del discutere di argomenti che gli altri media censurano quasi completamente o mistificano.

Dunque, questi personaggi hanno il compito di riportare le discussioni alle mistificazioni volute dal sistema, oppure di screditare chi fa ricerche su argomenti “pericolosi” o di creare un clima non costruttivo (accuse, insulti, polemiche sterili, puntare l’attenzione su aspetti insignificanti, ecc.).
Per riconoscerli basta porsi alcune domande, come le seguenti: “Questa persona sta discutendo i contenuti o sta usando metodi emotivi?”, “sta mettendo in evidenza aspetti del tutto insignificanti del problema?”, “sta sollevando accuse infondate?”, “sta accusando gli altri di ciò che lui sta facendo?”, “sta difendendo ad oltranza ciò che rispecchia la propaganda di regime?”, “sta cercando di colpire l’autore con argomenti emotivi?”.

E’ chiaro che, se anche non siamo d’accordo con ciò che viene detto in un determinato articolo, possiamo essere capaci di ribattere in modo civile, razionale e usando contenuti, piuttosto che usare frasi che non argomentano nulla. Dovrebbe essere ovvio che ogni persona può farsi un’idea dei fatti trattati senza per forza accusare qualcuno o inveire contro chi scrive.
Purtroppo non sempre questo è ovvio, dato che oramai viviamo in una realtà in cui lo scontro, la bega o l’insulto vengono presentati come “normali”. In Tv e negli altri media tutto è diventato un mega scontro (nella politica, nella cultura, società, ecc). Per il sistema attuale è più utile lo scontro e la tifoseria ideologica o politica piuttosto che una società fatta di persone tolleranti e capaci di usare più la testa che le viscere.

Alcuni credono che non ci siano affatto hoaxers, e che si tratti sempre di persone "normali" che magari usano modi di fare alquanto discutibili.
Alcuni addirittura pensano che parlare di persone assoldate dal sistema per produrre caos o limitare le risorse positive del web, sia da “fissati”, o che comunque non sia opportuno toccare questi temi perché si rischia di essere considerati paranoici.

Ma in realtà esistono realmente personaggi pagati per difendere a tutti i costi lo "status quo".
In fondo, cosa ci sarebbe di nuovo o di strano? Fior di politici, giornalisti e intellettuali sono pagati per sostenere il sistema o per denigrare chi, invece, è onesto e indipendente. E’ ovvio che questo meccanismo esiste anche su Internet, anche se, dobbiamo ammettere, che la rete non è del tutto controllabile (per fortuna).
Pensare che alcuni personaggi che bazzicano nei siti siano pagati è inevitabile quando ci si accorge che alcune persone dedicano molte ore allo studio accurato di quello che i blogger indipendenti scrivono, e talvolta, nei loro siti-spazzatura, scrivono post che hanno l’unico scopo di screditare queste persone.
Andando per via di logica, chi dedica molte energie e tempo soltanto per criticare qualcun altro, o ha tempo da sprecare, o ha una questione personale con quella persona, oppure ha interesse a farlo. Dato che di solito i blogger indipendenti non conoscono personalmente i loro lettori, e dato che, penso che non esistano moltissime persone talmente squilibrate da persistere a leggere e a perdere tanto tempo per criticare cose che disprezzano, la deduzione più logica è che esistano diverse persone assoldate allo scopo di attutire il possibile effetto che le persone indipendenti, non controllate dal sistema, possono avere.

Ovviamente, non sempre si tratta di “disinformazione pilotata” o di volontario intervento distruttivo, a volte si può trattare di persone arrabbiate per molti problemi, che cercano sfogo alle frustrazioni scrivendo sul web. Oppure di persone che non sanno uscire dalla propaganda e credono che sia opportuno criticare aspramente chi se ne allontana, percependo tale realtà come “pericolosa”.

Di solito i commenti di personaggi in malafede si riconoscono perché puntano a destabilizzare con mezzi emotivi, senza porre una seria critica, come già spiegato.

Gli hoaxers sono molto attivi quando sui blog vengono trattati argomenti “scottanti” come le scie chimiche, la falsa dissidenza di alcuni personaggi, l’11 settembre, la medicina non ufficiale, la questione d’Israele, ecc.
Persino su questo blog, in cui c’è la moderazione, quando vengono toccati questi tasti arrivano post da persone sconosciute o impossibili da identificare, che contengono insulti, frasi insensate o addirittura minacce o tentativi di intimidazione. Dato che già sanno che questo genere di post non sarà pubblicato, è chiara l’intenzione di cercare di destabilizzare emotivamente il titolare del blog.

Gli hoaxers, nei blog, intervengono con i loro metodi abituali e, quando si trovano in difficoltà accusano gli altri di quello che sono loro, ovvero possono dire, ad esempio, “questo parla degli hoaxers perché lui è un hoaxers”, oppure, se si sta parlando di falsa dissidenza o di gatekeepers, accusano di essere tali.
Ovviamente, non usano alcuna argomentazione razionale, e tanto meno si rivolgono ai fatti. La loro maggiore arma è la situazione di irrazionalità in cui il sistema attuale ci comprime, rendendoci “normali” anche discussioni fondate sul nulla. Persino i giornali nazionali oramai danno molto spazio al “nulla” (pettegolezzi, vizi privati, difetti, false accuse, ecc.).

Il loro atteggiamento più comune è quello della persona di “buon senso” un po’ come personaggi alla Piero Angela, che si arrogano il compito di ricondurre gli altri alla “ragionevolezza”. Sono convinti che la “scienza” sia tutta nelle loro mani, e chi non abbraccia il loro punto di vista sia uno sprovveduto, ingenuo, credulone oppure un ignorante o un paranoico con manie di persecuzione. Come se un mondo in cui la maggior parte delle persone vive in miseria o muore di fame o in cui esistono almeno 30 focolai di guerra, per lo più organizzati per proteggere gli interessi delle banche e delle corporation fosse un mondo “ragionevole” o accettabile. E chi lo rifiuta è matto.
La presunta razionalità di queste persone nasconde l’indifferenza verso la sofferenza del prossimo. C’è molto cinismo nel portare il discorso su dettagli insignificanti, anche quando si sta parlando di morti innocenti o di altri gravissimi crimini.

Non è sempre facile riconoscere gli hoaxers, perché sono abili nel confondersi fra gli altri e, ovviamente, chi lo è difficilmente confesserà di esserlo.
E’ più facile trovare persone che dicono (magari in tutta sincerità) “sono stato scambiato per un hoaxer (o debunker) ma non lo sono”, e in tal modo si crea, volendolo o no, un clima in cui chi solleva il problema appare come uno che si sente perseguitato, mentre, invece, al di là degli errori che possono esser fatti, questi personaggi esistono realmente.

Altri metodi usati da questi personaggi si basano fondamentalmente sulle critiche manipolative, ovvero atte a minare l’autostima del vero dissidente o del blogger indipendente, ad esempio:

1) Scrivere nei post critiche che vogliono creare senso di incompetenza, insicurezza, ansia, oppure inefficacia. Ad esempio, frasi che non si riferiscono per nulla agli argomenti trattati, come: “questa persona ha un ego spropositato”, oppure, “Questa persona è invidiosa”, “questa persona è matta”.
Le loro critiche spesso non hanno alcuna attinenza ai contenuti del brano criticato. Ad esempio, se si parla di crimini nel Terzo mondo, essi non toccheranno questo argomento ma cercheranno un pretesto per sostenere che la persona in questione è “matta”, “fissata”, tratta cose risapute, oppure non ha citato il tal articolo, forse è di “sinistra”, ecc.
In sintesi, le accuse più frequenti rivolte agli autori indipendenti sono:
egocentrismo;
invidia verso i personaggi avallati dal regime;
disinformazione (come se i media ufficiali informassero);
arroganza;
di essere irrazionali (come se un sistema basato sul crimine e sulla truffa fosse razionale);
voglia di mettersi in mostra (come se non fosse più facile emergere dicendo bugie piuttosto che la verità);
essere gatekeeper o avere altre caratteristiche opposte rispetto a quelle proprie della persona indipendente;
non essere competenti (come se i personaggi di regime fossero tutti cervelloni con una cultura da Nobel);
essere faziosi o schierati (come se quelli pagati dal sistema fossero “indipendenti”);
non aver citato la tal fonte o il tal personaggio (come se in un articolo di poche pagine uno dovesse dare tutte le informazioni possibili);
essere banali (come se gli altri media fossero sempre di grande originalità o come se per denunciare un crimine uno dovesse essere creativo o intrattenere in modo originale);
avere manie di persecuzione (come se i crimini denunciati fossero infondati), ecc.

2) Cercano di far ignorare o di nascondere che esistono diversi effetti mediatici che concorrono a creare affezione verso i gatekeers o i falsi dissidenti. Ad esempio tempo fa ho parlato dell’effetto “interazione parasociale” (IPS) (si veda a questo proposito http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/07/intrallazzi-mediatici.html).
L’effetto IPS crea un legame emotivo con il personaggio mediatico, basato sull’immagine creata dai media, e sulla fiducia suscitata dal gatekeeper.
L’effetto IPS fa dimenticare che le persone che appaiono spesso sui media non possono essere veramente “nemici” del sistema, in quanto personaggi ospitati da chi regge le fila della realtà mediatica. In altre parole, sarebbe assurdo ritenere che coloro che spendono miliardi di euro per tenere sotto controllo l’opinione pubblica tramite i mass media, poi facciano l’errore grossolano di dare importanza mediatica a chi ostacola il loro potere. Essi sanno benissimo quanto è importante ciò che appare nei media.
Inoltre, l’effetto IPS mette in vantaggio un personaggio come Grillo o Travaglio rispetto ad altre persone che non godono della stessa importanza o dello stesso spazio mediatico. Di solito le critiche che mirano ad ignorare questo effetto vogliono denigrare l’autore indipendente ponendolo di fronte al fatto che ha osato criticare un personaggio molto noto, lui che invece non lo è affatto. Si mira dunque a farlo sentire superbo o troppo egocentrico, per il solo fatto che ha osato criticare chi ha la notorietà mediatica che probabilmente lui non avrà mai.

3) Accusano gli autori indipendenti degli stessi difetti che il sistema vuole rafforzare in tutti gli individui: egocentrismo, sete di protagonismo, invidia, ecc.
E’ ovvio che nel caso di veri dissidenti, come Montanari o Barnard, per quanto queste persone, come tutte, possano avere difetti, è del tutto improbabile che i loro difetti siano quelli elencati dagli hoaxers, dato che queste persone non hanno barattato la loro dignità per soldi o per fare carriera. Dunque, l’egocentrismo o l’ambizione evidenti in personaggi come Grillo o Travaglio, non possono essere presenti in egual modo nei veri dissidenti, che non hanno messo il protagonismo o l’interesse personale al di sopra di tutto. E' ovvio che c'è più possibilità di far soldi e mettersi in mostra se ci si adatta al sistema e non certo se si sceglie di esserne indipendenti.
Com'è evidente, si tratta di tentare di creare un clima emotivamente carico, per cercare di escludere una vera discussione sul vero argomento, che non riguarda certo i difetti possibili dell’autore.

4) Tendono ad utilizzare le stesse categorie della propaganda per definire un “dissidente”. Il dissenso o la protesta civile esistono quando non c'è una vera libertà; quando il sistema politico non tutela gli interessi di tutti, ma soltanto di alcuni, e quando si vuole imporre al popolo ciò che lo danneggia.
L'oligarchia occidentale dice di difendere i diritti umani, e professa propagandisticamente di aver costruito una "civiltà superiore", negando in tal modo la natura criminogena del sistema. Questa propaganda non ammette l’esistenza di dissidenti occidentali. Ma il dissenso esiste e le autorità si prodigano a minimizzarlo o a negarlo, etichettandolo negativamente ("antiamericani", "fanatici", "terroristi", "ribelli", "sovversivi", "estremista", ecc.).

Al contempo si sostiene che in Occidente l'opposizione è tollerata perché c'è la "democrazia". Ma l’opposizione dovrebbe essere quella scelta dal sistema stesso, ovvero quella “parlamentare”.

Dato che la parola “dissidente” viene usata per indicare personaggi stranieri che poi saranno esaltati dalla propaganda occidentale, contro i paesi criminalizzati (come l’Iran), tale parola sembra essere diventata una specie di titolo onorifico.
Di conseguenza, se uno si autodefinisce “dissidente” viene tacciato di essere molto arrogante o di avere un ego parecchio tronfio. Come se essere dissidente fosse una specie di importante riconoscimento di cui nessuno può fregiarsi, a meno che non lo decida il sistema.

In realtà il dissidente è semplicemente colui che non abbraccia il sistema vigente nel suo paese, e si sente in diritto/dovere di denunciarne alcune caratteristiche negative. Non c’è nulla di arrogante o di egocentrico in questo, dato che si preferirebbe non essere dissidenti e vivere in un mondo in cui i diritti umani fossero rispettati e in cui tutti potessero vivere dignitosamente e in pace.

Per destabilizzare i dissidenti si utilizzano le critiche manipolative.
Le critiche manipolative hanno lo scopo di manipolare o destabilizzare gli altri colpendoli emotivamente, in modo tale da difendere interessi ed esercitare un controllo sul loro comportamento.
Spiegano gli studiosi Michele Giannantonio e Anna Laura Boldorini:

“Le critiche manipolative sono critiche che hanno come scopo fondamentale quello di creare imbarazzo, senso di incompetenza, di ignoranza, di colpa … (per) manipolare gli altri in modo da soddisfare i propri interessi, come il potere, il controllo, l’attribuzione ad altre persone delle proprie responsabilità… un modo più sottile e più pericoloso di usare queste critiche è di essere abilmente vaghi, in modo tale che le ambiguità delle critiche rivolte ad una persona vengano interpretate nel modo peggiore possibile. (ad esempio “questo è pazzo”, oppure “non ha capito niente” NdA)… Siamo in presenza di critiche manipolative basate su deduzioni arbitrarie quando, preso atto di un determinato comportamento, si deduce che questo sia indicatore di caratteristiche o di comportamenti più generali di una persona, pur essendo tale deduzione errata o quanto meno discutibile (ad es. “Questo critica sempre tizio”, oppure “è sempre superficiale”)”. (1)

Nelle critiche manipolative vengono spesso utilizzati avverbi in modo fuorviante: ad esempio, “questo tizio non ne azzecca mai una”, oppure “è sempre egocentrico”, “si sbaglia sempre”.

Un altro scopo degli hoaxers è quello di far pensare ai lettori dell’articolo in questione che molte persone che lo hanno letto non lo hanno apprezzato, oppure di far credere, anche quando questo è palesemente falso, che l’autore ha scritto cose infondate o dovute a caratteristiche emotive come l’invidia, la vanagloria o, addirittura, lo squilibrio emotivo.
In realtà i post inviati agli articoli sono scritti da una percentuale minima di persone (che di solito non supera il 5% dei lettori, considerando che diversi post sono scritti dalle stesse persone) e dunque anche se fossero tutti negativi, e non lo sono, non potrebbero dare alcuna notizia circa il fatto che l’articolo sia stato apprezzato oppure no.
Di solito, una volta capiti i meccanismi fondamentali utilizzati da queste persone sarebbe utile e opportuno ignorarle, dato che gli argomenti da discutere sono ben più importanti del dare peso a chi cerca di colpire sul piano personale nel tentativo di impedire discussioni più costruttive.

Purtroppo, occorre notare che anche Internet esprime la forza impari fra chi ha potere e chi non ce l’ha. Infatti, nei media di regime non è possibile interagire e lasciare critiche e commenti, ad esempio, sui quotidiani nazionali come “La Repubblica” o “Il Giornale” appaiono spesso articoli che in modo evidente vogliono disinformare, o che non dicono tutto quello che ci sarebbe da dire, ma nessuno può vedere un proprio commento di vera critica indipendente su questi giornali, mentre su Internet, unico luogo in cui i cittadini comuni possono scrivere, il regime può scrivere attraverso persone assoldate per confondere, denigrare e svalutare chi cerca soltanto di far emergere la verità non detta dai media di massa.
Tuttavia, ci sentiamo di alzare una voce positiva verso quello che può essere il web: molti blogger indipendenti e molti lettori mostrano un coraggio morale e un bisogno di dire la verità e di vivere in un mondo migliore, che è quanto di più bello ci possa essere. La buona notizia è che queste persone sono quelle “vere”, e sono ovviamente in quantità ben maggiore rispetto ai pochi burattini assoldati dal regime per rimanere alle manipolazioni e alle beghe predominanti negli altri media.


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Tutti i diritti sono riservati. Per richiedere la riproduzione dell'articolo scrivere all'indirizzo e-mail giadamd@libero.it


NOTE

1) Giannantonio Michele, Boldorini Anna Laura, “Autostima, assertività e atteggiamento positivo”, Ecomind, Salerno 2007, pp. 37-40.


PER APPROFONDIRE
“IL VOLTO DEL DISSENSO. La protesta civile e il suo valore.”
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2007/06/il-volto-del-dissenso-la-protesta.html
“Insospettabili Gatekeepers”
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/08/insospettabili-gatekeepers.html

5 comments:

  1. Primo!!!!

    Ecco l'Antonella in tutto il suo splendore, una sbrodolata di luoghi comuni complottisti quale raramente si è vista.

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  2. su questioni superficiali o comunque non fondamentali, come ad esempio le “scappatelle” di Berlusconi

    Ha perfettamente ragione!

    Cosa vuoi che sia portarsi le prostitute nei palazzi della politica, scoparsi le minorenni, introdurre gente in maniera incontrollata in luoghi dove magari poi passeranno personalita' a rischio, farsela con cocainomani e spacciatori.

    Bazzecole, quisquilie e pinzillacchere! :D

    Saluti
    Michele

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  3. Ma c'e' qualcuno che riesce a leggere le sbrodoloate della randazzo fino alla fine ?
    Io riesco a leggere solo le prime righe

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  4. perchè per leggerle bisogna avere un cervello ed una volontà...

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  5. sì bisogna avere la volontà di 'sto randazzo...

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