http://scienzamarcia.blogspot.com/2009/12/minorenni-rumene-controllate-col.html
Minorenni rumene controllate col microchip
di Sergio Bagnoli
Hanno un’età compresa tra i quattordici ed i vent’anni e provengono tutte dalle regioni più arretrate della Romania o dalle periferie delle grandi città del paese danubiano: sono le nuove schiave del sesso, adolescenti costrette a crescere troppo in fretta e neanche considerate come esseri umani nè dai loro sfruttatori, affiliati alla mafia albanese che detiene nel Nord Italia il monopolio dello sfruttamento di prostitute, nè dagli italianissimi loro clienti.
Allettate da un lavoro sicuro e dignitoso nel nostro paese, le maggiorenni, o brutalmente rapite alle attenzioni dei loro genitori, le minorenni, dalla Romania, grazie alla complicità della delinquenza di piccolo cabotaggio del paese danubiano, vengono trasportate su furgoni sino alle Porte di Ferro, la forra sul Danubio che separa il paese neo- comunitario dalla Serbia. Qui la temibile mafia slava le trasporta sino alla città di Pozarec, il luogo natio del tristemente noto dittatore Milosevic, dove vengono orribilmente stuprate ripetutamente al fine di annientarne ogni istinto ribelle. Successivamente, in Kossovo, i serbi le vendono alla mafia albanese che nella miserabile città di Elbasan le rinchiude per settimane intere in poveri appartamenti dove viene compiuta sui loro acerbi corpi l’operazione più orribile: sotto pelle viene loro inserito un microchip di modo che i trafficanti ne possano controllare costantemente il posizionamento. Un po’ come si fa per i cani o gli animali selvatici insomma.
La fattiva collaborazione tra la Polizia romena ed i Carabinieri della bergamasca fortunatamente ha consentito di smascherare in parte il criminale traffico e di arrestare un prosseneta albanese mentre un suo connazionale complice è ancora uccel di bosco. Tanti però sono ancora in Italia i trafficanti albanesi, quasi tutti con regolare permesso di soggiorno, non ancora individuati dalle nostre forze dell’ordine, che continuano a trafficare in minorenni romene. Il guaio è che queste ragazze, una volta rimpatriate, frequentemente si ammalano di tumore, provate voi a vivere con un microchip che emette continuamente segnali elettronici sottopelle , ed in pochi anni muoiono.
Due giorni prima l’orribile scoperta fatta dai Carabinieri di Bergamo, nelle Marche, a Corridonia per la precisione, un’adolescente cinese di soli undici anni che frequentava con profitto la scuola primaria del paese è morta dopo aver inalato per ore ed ore i vapori mefitici prodotti dalle colle industriali usate dai loro genitori che probabilmente lavoravano in nero ed a cottimo per qualche rispettabile “ griffe” della regione, il massimo distretto calzaturiero d’Italia. Anni Ye, questo il nome della sfortunata ragazzina, non era una schiava del lavoro ma insieme agli schiavi, che poi erano i suoi genitori, viveva in una stamberga- tugurio che serviva anche da opificio industriale. Qui i cinesi lavoravano, usando prodotti velenosi ed in spregio ad ogni norma sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, prodotti tessili grezzi e suole da scarpe. La stamberga- tugurio di Anni Ye si trovava al piano terra di un pericolante casale di campagna la cui fatiscenza stride enormemente con il bucolico paesaggio circostante, reso universalmente noto dai pittori gotici Carlo Crivelli e Gentile da Fabriano.
“I bambini cinesi sono tra gli stranieri i più bravi a scuola, imparano con profitto anche la nostra lingua ma troppo spesso si addormentano sui banchi perché costretti dai loro genitori a lavorare anche di notte in laboratori ricavati all’interno delle loro abitazioni” confida una maestra di Prato, la città toscana, patria europea del tessile, nella quale la mafia cinese è ben radicata. A Prato sono quattromila le aziende tessili cinesi che danno lavoro a diciottomila conanzionali. Nuovi laboratori nascono e muoiono in un breve lasso di tempo, mai superiore ai diciotto mesi, in modo da sfuggire ai controlli del fisco e degli ispettorati del lavoro italiani, troppo burocraticamente lenti per scoprirli. Ecco perché, muovendosi le istituzioni italiche con la loro proverbiale lentezza che fa a pugni con la rapidità con cui si trasforma la criminalità, in Italia il minore straniero rimane la maggior vittima del fenomeno immigratorio.
Fonte: http://www.reportonline.it/
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Due giorni prima l’orribile scoperta fatta dai Carabinieri di Bergamo, nelle Marche, a Corridonia per la precisione, un’adolescente cinese di soli undici anni che frequentava con profitto la scuola primaria del paese è morta dopo aver inalato per ore ed ore i vapori mefitici prodotti dalle colle industriali usate dai loro genitori che probabilmente lavoravano in nero ed a cottimo per qualche rispettabile “ griffe” della regione, il massimo distretto calzaturiero d’Italia. Anni Ye, questo il nome della sfortunata ragazzina, non era una schiava del lavoro ma insieme agli schiavi, che poi erano i suoi genitori, viveva in una stamberga- tugurio che serviva anche da opificio industriale. Qui i cinesi lavoravano, usando prodotti velenosi ed in spregio ad ogni norma sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, prodotti tessili grezzi e suole da scarpe. La stamberga- tugurio di Anni Ye si trovava al piano terra di un pericolante casale di campagna la cui fatiscenza stride enormemente con il bucolico paesaggio circostante, reso universalmente noto dai pittori gotici Carlo Crivelli e Gentile da Fabriano.
“I bambini cinesi sono tra gli stranieri i più bravi a scuola, imparano con profitto anche la nostra lingua ma troppo spesso si addormentano sui banchi perché costretti dai loro genitori a lavorare anche di notte in laboratori ricavati all’interno delle loro abitazioni” confida una maestra di Prato, la città toscana, patria europea del tessile, nella quale la mafia cinese è ben radicata. A Prato sono quattromila le aziende tessili cinesi che danno lavoro a diciottomila conanzionali. Nuovi laboratori nascono e muoiono in un breve lasso di tempo, mai superiore ai diciotto mesi, in modo da sfuggire ai controlli del fisco e degli ispettorati del lavoro italiani, troppo burocraticamente lenti per scoprirli. Ecco perché, muovendosi le istituzioni italiche con la loro proverbiale lentezza che fa a pugni con la rapidità con cui si trasforma la criminalità, in Italia il minore straniero rimane la maggior vittima del fenomeno immigratorio.
Fonte: http://www.reportonline.it/
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Mmmmh, vorrei proprio vedere bene quella radiografia, mi puzza di falso come una moneta da 14 euro...
ReplyDeleteE so di cosa sto parlando, è il mio lavoro!
Vorrei sapere come "ne possano controllare costantemente il posizionamento": il microchip dei cani serve solo ad identificare il padrone, mica è una trasmittente collegata a un satellite! Anche 'sto Sergio Bagnoli deve essere un bel fenomeno. Poi il fatto che l'articolo sia riportato da Corrado è una garanzia di cialtronaggine!
ReplyDeleteEhm....quella foto è una foto modificata con Photoshop...L'originale è qua..
ReplyDeletehttp://tiny.cc/manioriginale...Comunque questo fenomeno che ha scritto l'articolo ha postato una immagine così piccola giusto per non far vedere il link in basso a destra...che poveretti...
Vostro se.se.su.se brevimanu
Immagine contraffatta, stupidaggini tecniche a profusione, sfruttamento dello squallore legato all'immigrazione clandestina per fare clamore....
ReplyDeleteCorrado, sei un cialtrone e un farabutto.
Usare le tragedie di povere ragazze, postare radiografie malamente taroccate, il tutto per propagandare delle paranoie.
ReplyDeleteCorrado sei un lurido cialtrone, fai schifo e fai vomitare. L'unica tua attenuante, se possiamo chiamarla attenuante, e' che sei pieno di cannabidiolo fino al midollo
Lo schifo si estende anche al sergio bagnoli (minuscole volute)
ReplyDeleteCorrado, come al solito dimostri di essere una merda di infima categoria, posti BALLE sapendo che sono balle, senza un minimo di controllo.
ReplyDeleteVero che basta che siano cazzate indimostrabile e fasulle per farle pubblicare da te.
CORRADO QUANTO HAI PAGATO LA LAUREA?
Quella foto non è falsa o taroccata ma originalissima e rappresenta la parte superiore dell'unico neurone di corrado pinna. E' in quella posizione perchè ha le mani alzate in segno di resa, dal momento che era l'unico presente, attivo e funzionante (si, vabbè, ho esagerato, si muoveva ogni tanto). Le dite un pò scarne dipendono dal fatto che l'uso smisurato di cannadibiolo, si sa, fa male e, in questo caso, prima di uccidere ha indotto alla resa.
ReplyDeleteComunque senza neuroni o con uno sciatto e drogato la differenza corradino non la sentirà.
nemmeno noi, purtroppo (giuditta a parte, chiaro)
Sono anonimo o signor nessuno, come vi pare, tanto per parlare del nulla basta il nulla
Corrado, ma non provi un profondo senso di vergogna quando ti guardi allo specchio?
ReplyDeleteCIALTRONE!
Come inventarsi gli articoli ... questa è la notizia apparsa sulle agenzie giornalistiche!
ReplyDeletehttp://www.libero-news.it/adnkronos/view/237149
in cui si parla di microspie e non microchip!
Un tantino diversa?
E comunque non specifica fossero traccianti gps, anche se non si può escluderlo a priori. Generalmente le "microspie" sono solo audio, più raramente audio video.
ReplyDeleteInoltre, l'italianissimo termine "microspia" è usato sempre a sproposito, non essendo certo "micro", ma generalmente grandi diversi centimentri.
Se ora Straker revisiona questo articolo, queste microspie diventeranno senza dubbio nanomacchine.
Giovanni
http://www.viverecivitanova.it/index.php?page=articolo&articolo_id=223697
ReplyDeletehttp://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200912articoli/49978girata.asp
http://www.apcom.net/newscronaca/20091205_192501_e1d615_77860.html
Anche sulla piccola cinese, senza che la cosa possa sminuire il dramma della morte di una piccola bimba, nè tantomeno lo sfruttamento dei minori ... gli sciaccali scrivono cose non veritiere.
Gli esperti in fuffologia aumentano
I soliti sciacalli. corrado pinna di squalene, che sia vera (ne dubito) o no la foto, spegheresti brevemente perché dovrebbero impiantare un microchip per mano? Uno è di riserva? Quando hai finito di spiegare (ti do un aiuto: basta dire "ho riportato una colossale minchiata") torna alla solita cava di granito a usare la tua testa di 'sto randazzo per l'unico suo scopo utile, sfruttatore di tragedie che non sei altro. Dato che sono una persona educata, non eccedo coi termini che meglio definirebbero te e i tuoi sodali.
ReplyDeleteilpeyote microcip e microciop
Quell'immagine provviene da siti di foto-stock.
ReplyDeleteLa si ritrova, ben riconoscibile e più o meno modificata all'interno di altre immagini che ritraggono medici o l'ambiente ospedaliero. (tra l'altro in una di queste è indicata come radiografia di una persona adulta...)
Corrado e company si rivelano per quello che sono. Evito epiteti in ogni caso è evidente che costoro sfuttano le disavventure di queste ragazze cosi come gli sciacomicari sfruttano spesso la morte di militari, tecnici e piloti.
Orso, anche se a differenza di ore tra il mio commento e il tuo, si può fare "flick e flock" tra di noi, soprattutto per la signorilità con la quale s'è trattato certi cialtroni. Un sorriso in mezzo a tante porcate.
ReplyDeleteilpeyote microflick e microflock
Ah, dimenticavo: corrado pinna di squalene, se è il caso, vado a rispolverare i miei testi di antropometria (30 all'esame) sono in cantina dei miei, magari a natale si fa una ribattuta a queste minchiate stratosferiche.
ReplyDeleteilpeyote lavora, ogni tanto, corrado pinna di squalene