Saturday, September 4, 2010

Karma

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Karma

Le ombre stirate sui declivi nel crepuscolo trafitto da schegge di luce. Algidi silenzi solcano le valli. Dita di olivi scheletrici frastagliano il profilo dei crinali. Le falesie disegnano guglie nel basalto dell’orizzonte. Sta per cadere il peso della notte: si approssima il flutto scuro del cielo sulla riva del cosmo. Qui si vive con la pazienza degli scogli che tollerano l’andirivieni delle maree. Qui si ascolta lo sciabordio, la voce indistinta dell’esistenza. Si crede che il senso sia in questi ciottoli levigati dal mare e dal tempo, nelle conchiglie la cui eco vuota riversa il ricordo delle ere. Miseri relitti sulla battigia, fili di alghe. Sulla sabbia il velo diafano di una medusa. Lontano il sole scocca il primo fulmine.




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