Saturday, June 4, 2011

Libera nos a libris

http://zret.blogspot.com/2011/06/libera-nos-libris.html

Libera nos a libris

Si avverte talvolta la radicale insensatezza della vita [boh, forse lo avvertira' lui, io mi sto divertendo]: il segno della sconfitta è in tutte quelle cataste di libri inutili.

Quante volte ci siamo illusi di reperire dei responsi tra quelle pagine! Ammucchiati su una scrivania, allineati tristemente sugli scaffali, intonsi o consunti da frequenti, vane consultazioni, i volumi si coprono di silenzio e di polvere: i fogli ingialliscono, i bordi si sfrangiano, le copertine si sciupano. Quanti testi abbiamo aperto, come fossero stati scrigni preziosi! Dopo poche pagine, li abbiamo abbandonati: i libri assomigliano a quegli amori travolgenti, la cui fiamma si spenge presto, soffocata dall’abitudine e dalla reciproca indifferenza.

Testi sacri e profani, libelli ed incunaboli, la loro bellezza è spesso nei dorsi istoriati, nei sottili segnalibro che pendono a guisa di stelle filanti, nelle sovraccoperte lucide: invano cercheremo nel brulichio delle parole un frammento di verità o un istante di felicità. Saggi senza saggezza, romanzi trasudanti romanticismo a buon mercato. Tutto è già stato detto, scritto, ripetuto, confutato. Una noia infinita, simile ad un oceano immobile, sommerge la nostra anonima esistenza.

La disperazione non è esorcizzata da una storia, la solitudine non è spezzata dai dialoghi, la tristezza non si stempera nel sogno. Libri: promesse non mantenute! Tutto resta come prima: i giorni si attorcigliano, si arrotolano in una matassa di cui non troveremo mai il bandolo, perché siamo stanchi di cercarlo.

Che tristezza le biblioteche dove i volumi formano tetre teorie simili a lapidi di un cimitero cartaceo! Camminiamo lungo quei filari, incuranti, eppure, di quando in quando, distrattamente attratti da un titolo, da un’aletta colorata, da meandri di pensieri impietriti.

Tuttavia, quando giungerà la fine, premio di una logorante attesa, getteremo uno sguardo pieno di rammarico a quel libro negletto, incastrato tra due tomi: forse custodiva una poesia struggente e vera o una frase incantevole. Chissà… sarebbero potute essere la nostra poesia e la nostra frase, la luce viva dell’anima; ma ora è troppo tardi. Scende l’ultima ombra sul mondo: la parola che avrebbe dato senso e spessore alla vita forse non sapremo mai.


4 comments:

  1. L'effetto sarebbe senz'altro differente se, oltre a leggere, tu capissi anche cio' che leggi.

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  2. Non è posibile Terenzio, per capire occorre avere ben più dell'unico neurone che o'professò cogliò ha nella scatola cranica ...

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  3. Mi vien da citare l'immortale Rat-Man...

    R-M: "Superficiale? Guardati intorno...questa è la mia biblioteca personale. Migliaia e migliaia di volumi da ogni luogo e ogni epoca. Vuoi ancora definirmi 'superficiale'?"

    [l'interlocutore se ne va sbattendo la porta. Il colpo fa cadere un volume. Finisce aperto sul pavimento]

    R-M: "Ehi, ma sono scritti anche dentro!?!"

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  4. Spiacente, non posso commentare il post perché questa roba non si può leggere: sarebbe una pura perdita di tempo e il tempo, come si sa, è prezioso!
    Mi limito al titolo: libera nos a zret.
    @ Terenzio il Troll, The Foe-Hammer vi quoto in pieno.
    @ ShadowRider appropriata (e divertentissima) citazione.

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