Wednesday, June 1, 2011

Teoria

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Teoria

Nell'attuale società, il disfacimento del linguaggio è al tempo stesso causa e conseguenza del declino generale, comunque ne è uno specchio fedele. Tra i tanti esempi che denunciano una crisi irreversibile del pensiero è l'uso improprio di vocaboli il cui valore è completamente stravolto in una commistione di saccenteria ed ignoranza.

Pensiamo al termine "teoria": la "teoria" è un modello interpretativo della realtà. Purtroppo è invalso di adoperare tale parola come sinonimo di "opinione", "idea", ma siamo in presenza di un uso dozzinale, per lo meno inidoneo, poiché una teoria, essendo una formulazione e sistemazione di principi generali di una scienza o di una sua parte, o di una dottrina filosofica, implica un'esegesi della realtà, una peculiare visione del mondo. Infatti il lessema in questione discende dal verbo greco "theoreo" che vale "guardare", "osservare".

Tralasciamo i problemi spinosi dell'antitesi e talora intersezione tra modelli e "fatti, tra teoria e prassi, dobbiamo ribadire che la prima è una concezione, un tentativo di organizzare dati e fenomeni per includerli in un corpus. E' evidente che tale organizzazione è selettiva, ossia alcuni aspetti della realtà vengono scartati, affinché non minino la coerenza del quadro di riferimento. Inoltre, come ci insegnano Feyerabend e Kuhn, le teorie sono paradigmi, non scevri di declinazioni (e derive) ideologiche, paradigmi che possono essere superati o addirittura negati, attraverso salti che generano discontinuità.

E' chiaro che le teorie sono astrazioni con cui si tenta di razionalizzare la realtà, di estrapolare un disegno da una congerie di elementi disparati ed eterogenei. Non ci si avvalga dunque del termine teoria per indicare un'ipotesi che è, invece, una proposizione, un dato iniziale ammesso provvisoriamente per servire di base ad un ragionamento, ad una dimostrazione, ad una spiegazione e che sarà giustificato dalle conseguenze, dall'esperienza.

Si eviti di riferirsi ad un complesso di fenomeni osservati come ad una teoria: è così del tutto errata la dicitura "teoria delle scie chimiche", poiché le attività chimico-biologiche confluiscono in un contesto empirico, coincidono con un riscontro, avulsi da una visione del mondo, sebbene possano fornire indizi per l’interpretazione di particolari eventi.

Quanto più una teoria è generale e tenta di dar conto di un amplissimo settore dell'universo, tanto più essa è astratta e filosofica, laddove l'empiria è situata agli antipodi delle strutture concettuali. Dunque al vertice dei sistemi teorici troviamo gli impianti deduttivi della matematica, contrapposta alle discipline ancorate alla percezione, all'analisi ed alla classificazione dei fenomeni. In modo opportuno il matematico e pensatore britannico, Alfred North Whitehead (1861-1947), nota che la filosofia prende le mosse dalla complessa e multiforme esperienza della vita per tentarne una generalizzazione teorica, consapevole che ogni teoria è un “azzardo” ed una semplificazione ideale ed inadeguata, bisognosa di continui aggiustamenti.

Si apprezzi l’atteggiamento anti-dogmatico e dinamico della concezione dovuta a Whitehead.

Chi confonde teoria, ipotesi, dottrina, osservazioni, esperienze, pareri... in un unico calderone, non ha compreso alcunché di temi epistemologici e linguistici ed è d'uopo che si dedichi, se ne è capace, ad allevare bufale. Almeno acquisirà dimestichezza con bufale reali e ci risparmierà le sue sgrammaticate elucubrazioni.



7 comments:

  1. Quando zrettino discetta di epistemologia raggiunge le più sublimi vette del nonsense.

    Peraltro, nessuno qui ha mai parlato di "teoria" delle scie chimiche. A me sembrava di aver sempre sentito parlare di "bufala" delle scie chimiche. e a voi?

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  2. Come non quotare il buon Riccardo? Aggiungo solo che la malafede dello zretino si evince pure dai tags che mette in calce ai suoi deliranti scritti.

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  3. Che palle certe puttanate inventate da 'o professò cogliò. Adesso non ho né tempo né voglia di confutarle tutte,magari domani avrò un po' più di tempo per farlo, comunque consiglio al cialtrone di leggersi ad es. "Principia Mathematica" (scritto insieme con l'enorme Russell) e - ovviamente - di sciacquarsi la sua lorda bocca prima di sproloquiare di Whitehead e dintorni, per non parlar delle solite vaccate su etimologia e affini. Infine: comodo prendere qualche nozione qua e là appresa a mo' di settimana enigmistica e far finta d'apparire un professorone di 'sta fava. Aver cultura in filosofia e scienza e glottologia eccetera (in sintesi: aver cultura e stop) vuol dir altro. Per non parlare di diffondere cultura. E concordo col buon Riccà.

    ilpeyote ma va' a pettinare bambole ignorante nel senso che ignora e imbecille nel senso che imbelle

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  4. Spettacolare! Nel post ci sono tre parole linkate. Udite udite: saccenteria, ignoranza e bufale.
    Non ci credo, ma sembrano segni di un barlume di consapevolezza. Infatti sono tre marchi di fabbrica per chi si guarda allo specchio e vede un professore ed un architetto.

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  5. Suvvia zretino....dici che teoria significa osservare e tu con tuo fratello, che osservate tutto il giorno il cielo, non accettate il termine teoria per le scie chimiche. Ma la pianti di sputtanarti da solo?

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  6. Antonio, se ti facessi le pippe invece delle seghe mentali, ti divertiresti di più ...

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