Saturday, April 21, 2012

Sicurezza sotto la pelle ... o il nemico dentro di noi? (o il coglione che è in te?)


http://scienzamarcia.blogspot.it/2012/04/sicurezza-sotto-la-pelle-o-il-nemico.html

Sicurezza sotto la pelle ... o il nemico dentro di noi?


Sicurezza sotto la pelle, è questo il titolo del paragrafo riguardante il microchip impiantabili presente nel libro di testo scolastico "Gateway to Electricity Electronics & Telecommunications" di Kiaran O'Malley, della casa editrice Lang Edizioni.

Il testo sebrerebbe equilibrato nel senso che parla dei pro e dei contro del microchip ma ... Sicurezza sotto la pelle è il titolo, e poi c'è anche il sottotitolo Sarebbe conveniente; e quelle sono le parole chiave che entreranno nella testa degli alunni più sprovveduti, quelli che non si soffermano a riflettere e non si impegnano ad indagare per proprio conto (purtroppo la maggior parte, lo sappiamo bene) [colpa di "insegnanti" come te, straccione].

Per altro quando in questa pagina si accenna ai risvolti negativi dell'applicazione del microchip (essere etichettati come un qualsiasi prodotto commerciale, essere tracciati in ogni proprio spostamento alla stregua di un criminale) non vengono menzionate alcune delle cose peggiori: le malattie causate dall'impianto di microchip negli animali, il fatto che il microchip possa essere clonato e che quindi non garantisca la sicurezza di cui si parla. Anzi, proprio grazie ad un impianto di microchip, un bravo clonatore di chip potrebbe accedere ad un impianto nucleare, essere riconosciuto come un tecnico e sabotare l'impianto, oppure potrebbe svaligiare la casa di una persona o accedere al suo conto corrente dopo averne clonato il chip etc.

Sicurezza sotto la pelle? Andateglielo a raccontare ai cani che sono morti di tumore o di altra malattia causata dall'impianto del microchip.

Sicurezza? Se è stato dimostrato che il microchip è clonabile come qualsiasi altro dispositivo similare dove sta la sicurezza?

Sarebbe conveniente? Queste parole si scontrano con una realtà ben peggiore, coi risvolti più inquietanti dell'applicazione del microchip:

1) nei microchip è già implementabile la funzione che permette di uccidere a distanza

2) i microchip sono stati più volte impiantati a forza e contro la loro volontà in vere e proprie cavie viventi che sono state vittime di torture inimmaginabili causate dall'uso di simili dispositivi, vedi il caso di Paolo Dorigo, documentato in questo servizio.


Per ulteriori approfondimenti leggi l'articolo: alcune scomode verità sui microchip impiantabili.

4 comments:

  1. E' logorroico in questo delirio di paranoia

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  2. Sai Strakkerino, il chip per il controllo metale che ti è stato impiantato quando ti sei fatto operre le emorroidi funziona benissimo, serve a farti dire tante stronzate, e da quel che leggo fa il suo dovere davvero bene.
    Ovviamente lo hai posizionato tra le chiappe perchè la poca materia cerebrale da te posseduta si trova li.

    Per prima cosa il chip non causa tumori, nessun cane è morto per questo, e nel suo caso basterebbero le cure del suo amico Simoncini per curarsi no? gli prescrive due o tre chiletti di bicarbonato di sodio, e siamo a posto, giusto?

    Diciamoci la verità, non sa nemmeno di cosa parla, continua a dir cazzate a raffica, solo per incutere terrore ai pochi mentecatti che lo seguono.

    Sul caso di Paolo Dorigo non c'è una notizia, una che sia affidabile, solo la sua parola e nulla più, nessun giornale riporta qualcosa, neppure i più "creduloni".

    Se si potesse realmente inserire un chip per controllare le persone, ad oggi non ci sarebbe nessuno privo di tale strumento impiantato nel cervello.

    Se poi con questi fosse possibile uccidere a distanza...

    Non proseguo oltre, è la solita sfilza di cazzate prive di senso.

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