http://freeskies.over-blog.com/article-il-complesso-del-doppio-106191791.html
Il primo clone ufficiale di un mammifero di
grandi dimensioni è la celebre pecora ‘Dolly’, un prodotto sintetico del Roslin
Institute. Evidenti mi sembrano le motivazioni simboliche della scelta del tipo di animale (una pecora: l’agnus dei,
il gregge ed il pastore, il capro espiatorio, etc. …) e del nome
dell’istituto che ha effettuato questa operazione contro natura:
Rosslyn, come il famoso tempio dei cavalieri templari eretto dalla famiglia Sinclair. Anche sul nome della pecora (Dolly) ci sarebbe
da disquisire, magari osservando il video qui sopra. Una anomala moria di scienziati genetisti fa supporre che gli esperimenti
sulla clonazione siano andati ben oltre una dolce pecorella ed abbiano coinvolto l’uomo in chissà quali turpitudini ed
abomini.
Al di la delle vertigini esistenziali
che
comportano pratiche come queste, occorre ricordare come
migliaia di addotti (ossia persone che ritengono di essere state rapite e
manipolate da esseri alieni nel corso della loro vita)
raccontano di aver visto decine ed a volte centinaia di cloni
di se stessi contenuti in recipienti di vetro e sospesi in un liquido
trasparente. I corpi inanimati
sono copie perfette di loro stessi, ad esclusione di qualche piccolo
particolare come i buchi nei lobi delle orecchie, fissati in un momento
della loro vita, di solito verso i 20-25 anni. Alcuni addotti
raccontano inoltre di essere stati sostituiti per ore con un loro clone
nella vita di tutti i giorni, provando una
sensazione inspiegabile di malessere e disagio.
La clonazione quindi operata in inaccessibili laboratori
segreti potrebbe essere un retaggio alieno. Spesso nell’ufologia ci si è trovati di fronte a paradossi come nel caso dei microchip
trovati sempre nel corpo degli addotti. Di materiale isotopico non
terrestre hanno però rivelato dei codici che possono essere riferiti a
centri di produzione di oggetti bio-nanotecnologici sparsi per
il mondo.
Dietro tutto ciò però aleggia il problema dei problemi: il
mistero dell’anima. Un organismo clonato è in
sospensione vitale non essendo sostenuto dalla componente animica. Un
animale clonato conduce la sua vita artificiale come il suo
omologo naturale ma cosa accadrebbe per l’uomo o cosa già
accade? Il mistero e il disagio del doppio, il complesso del doppio,
hanno
sempre ossessionato l’umanità. E’ anche questo un retaggio di
tecnologie a noi superiori? L’anima risiede nel contenitore artificiale?
Dai racconti degli addotti parrebbe di no: un disagio
profondo accompagna la loro esperienza nel contenitore
costruito, seppur apparentemente uguale.
Il futuro della vita su questo pianeta si gioca in questi
ambiti che
lo si voglia oppure no. Un tetro futuro tecnocratico ci si paventa
davanti ed a nulla valgono le rassicuranti
pubblicità della Barilla per togliercelo dalla testa. La
natura non è più la stessa di 20 anni fa e un’operazione di modellazione
costante è in atto. La manipolazione passa anche per i
quesiti che la clonazione ci pone ma, statene certi, non
riguarderanno noi ma la solita elite scientifica e militare
che ci governa e
che sa tante cose del nostro passato di cui ambiremmo ad
esserne partecipi. Evidente è inoltre il disinteresse per le sorti del
popolino mondiale. I problemi che attanagliano l’umanità
quali le malattie più banali oppure la fame, la sete e la
povertà non interessano minimamente chi finanzia questi costosissimi
esperimenti genetici dalle finalità oscure.
Non si tratta infatti di trovare una panacea per tutti i mali, come vanno strombazzando per propaganda,
ma solo di tentare di perpetuare se stessi per poi inevitabilmente perseverare negli stessi identici errori che consistono, come
sempre, nella mancata accettazione della propria natura. La ricerca scientifica segue dinamiche proprie
lontanissime dai bisogni della
popolazione. Non si tratta della cosiddetta ‘ricerca libera’
ma di uno strumento in mano al solito potere occulto, indifferente ai
mali altrui. Tutto sommato che sia di origine aliena o
meramente umana non fa nessuna differenza. Il tutto potrebbe
far parte di quella ‘merce di scambio’ patteggiata per consentire lo
sfruttamento alieno del pianeta in base ai celebri ‘patti
scellerati’.
-
Dal sito: http://www.vertici.com/servizi/print.asp?cod=12688 traggo:
-
(...) Per quanto riguarda la letteratura l'espediente del doppio
è stato usato da sempre. In questo caso per "doppio" si intende spesso
un rapporto molto particolare che si crea tra il
protagonista del romanzo e l'Altro che può essere un altro
personaggio, un’ombra, una voce, un oggetto. E' come se entrambi,
protagonista e ombra, facessero parte di un tutt’uno che è stato
diviso e per questo entrassero in una sorta di conflitto, interiore o meno, che deve essere in qualche modo risolto. Alcuni dei romanzi più noti che in letteratura trattano
del "doppio" sono: "Il Sosia" di Dostoevskij, "Il
Ritratto di Dorian Grey" di Oscar Wilde, "Il Compagno segreto" di Joseph
Conrad, "Il Visconte Dimezzato" di Italo Calvino, "Il Fu
Mattia Pascal" di Pirandello, "Lo strano caso del Dr. Jekyll e
di Mr. Hyde" di Stevenson, "Doppio Sogno" di Schnitzler.
Per quanto riguarda lo specifico della tua richiesta,
Freud,
riferendosi al doppio parlava di "Perturbante" definendolo come la "…
rappresentazione del narcisismo primario che domina la
vita psichica del bambino e dell’uomo primitivo... con il
superamento di questa fase da assicurazione di sopravvivenza diventa un perturbante
presentimento di morte". L'aspetto perturbante del doppio secondo Freud deriva dal fatto che esso è
una creazione che risale a uno stadio mentale molto primitivo, da lungo
tempo superato, durante il quale il doppio appariva sotto un
aspetto più amichevole che col tempo però è diventato oggetto di
terrore.
Jung definisce
la figura del Doppio come
Ombra ovvero come l'insieme delle possibilità di esistenza
respinte dal soggetto come non proprie in quanto considerate negative. L'Ombra
contiene in sè tutte le tendenze represse dal soggetto che egli considera inaccettabili
e indesiderabili ed è opposta all'Io inteso come il complesso di
rappresentazioni coscienti
e permanenti, in cui è riposta la propria identità. Il
processo di individuazione secondo Jung richiede la capacità di
riconoscere, integrare e conciliare, nella psiche, tendenze diverse o
addirittura opposte: Animus (la parte maschile della psiche nella donna) e Anima
(la parte femminile della psiche dell'uomo)- Personalità 1 (portatrice
della Luce) e personalità 2 (portatrice dell'Ombra)- Inconscio
Collettivo (Archetipi presenti in tutti i popoli) e Inconscio
Personale (i "complessi" frutto dell'esperienza soggettiva).
Pubblicato da freeskies durante un tso
Pubblicato da freeskies durante un tso
ReplyDeleteDirei piuttosto dopo aver assunto LSD, mangiato funghi allucinogeni e fatte almeno 10 canne
sono proprio evidenti le motivazioni simboliche della scelta del tipo di animale, una pecora: il capro espiatorio!
ReplyDeleteun genio. un mito.