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Ritrattazione
In
alcune occasioni abbiamo osato vituperare Sanremo e chi ne rappresenta i
cittadini.. Dobbiamo, però, pronunciare una palinodia: siamo incorsi in
grossolani errori che auspichiamo trovino venia nei nostri affezionati
lettori ed in chi, in maniera del tutto innavertita ed involontaria,
abbiamo criticato con eccessiva severità. Speriamo di trovare, se non
perdono, almeno comprensione per le nostre intemperanze verbali ed i
nostri giudizi avventati.
Sanremo è superba, meravigliosa. I parchi sono luoghi paradisiaci, con le loro palme dalle foglie che sono eleganti flabelli, le magnolie i cui fiori sono calici colmi di aulenti elisir. Bimbi giocondi cinguettano nei giardini. Il centro storico, la celeberrima “Pigna”, arroccata su un colle, domina la città con i quartieri che sorgono tra valli verdeggianti e declivi odorosi di limoni. In ogni dove, è bellezza ed armonia: qui un angolo pittoresco, qua uno scorcio incantevole, lì un panorama mozzafiato…
Che pensare poi dell’esimio Signor sindaco di Sanremo? E’ persona zelante, signorile, sagace, luminoso esempio di un borgomastro davvero al servizio dei concittadini. Egli palesa le virtù più sublimi della classe politica che benefica il nostro bel paese: la probità, la sollecitudine, l’abnegazione, la lungimiranza, la trasparenza. Che diciamo? Egli non palesa tali fulgide virtù, poiché le incarna, le impersona tutte nella sua natura sovrumana.
Che pensare poi degli operosi ed affabili abitanti di Sanremo, di questo zaffiro prezioso e rutilante incastonato nel cielo blu? Se camminate per le animate e linde strade di Villa Matutiana, ad ogni passo vi imbatterete in persone squisite come costui dal cui sguardo, aperto, cordiale ed intelligente, si sprigiona una contagiosa, incontenibile simpatia.
Sanremo è superba, meravigliosa. I parchi sono luoghi paradisiaci, con le loro palme dalle foglie che sono eleganti flabelli, le magnolie i cui fiori sono calici colmi di aulenti elisir. Bimbi giocondi cinguettano nei giardini. Il centro storico, la celeberrima “Pigna”, arroccata su un colle, domina la città con i quartieri che sorgono tra valli verdeggianti e declivi odorosi di limoni. In ogni dove, è bellezza ed armonia: qui un angolo pittoresco, qua uno scorcio incantevole, lì un panorama mozzafiato…
Che pensare poi dell’esimio Signor sindaco di Sanremo? E’ persona zelante, signorile, sagace, luminoso esempio di un borgomastro davvero al servizio dei concittadini. Egli palesa le virtù più sublimi della classe politica che benefica il nostro bel paese: la probità, la sollecitudine, l’abnegazione, la lungimiranza, la trasparenza. Che diciamo? Egli non palesa tali fulgide virtù, poiché le incarna, le impersona tutte nella sua natura sovrumana.
Che pensare poi degli operosi ed affabili abitanti di Sanremo, di questo zaffiro prezioso e rutilante incastonato nel cielo blu? Se camminate per le animate e linde strade di Villa Matutiana, ad ogni passo vi imbatterete in persone squisite come costui dal cui sguardo, aperto, cordiale ed intelligente, si sprigiona una contagiosa, incontenibile simpatia.
Avete mai visitato l’entroterra di Sanremo? Le pendici di monti, adornati da scintillanti diademi di castagni e di pini, incorniciano la città tuffata nel mare diafano, verde-azzurro. Così da lassù, tra terra e firmamento, a guisa di una leggiadra colomba in procinto di spiccare il volo verso l’etereo orizzonte, potrete ammirare il centro rivierasco.
Nondimeno, tutte le bellezze fin qui decantate, bellezze di cui neppure il più abile pittore riuscirebbe a restituirci se non un pallido simulacro, sono nulla, se comparate con l’aurea testimonianza del’ospedale civico. Perché definirlo “ospedale”, laddove è piuttosto un prestigioso albergo, una principesca dimora? Qui, però, la realtà ci trascende e, come nel caso del sommo poeta, possiamo solo ammettere l’impotenza dell’umana inventiva: “A l’alta fantasia qui mancò possa”.
Dunque, mentre ci cospargiamo il capo di cenere per la nostra improntidudine, impetrando umilicordi il perdòno, chiediamo il soccorso delle veridiche immagini, a mo' di muse ispiratrici, onde la divina epifania del nosocomio matuziano rifulga in tutta la sua indescrivibile, soprannaturale magnificenza.
La prima foto non dice nulla, la seconda, carina, ma perché fotografare le palme colpite dal pungolo? la terza è orribile, davvero gira roba così brutta per sanremo, non era la città dei fiori, un carciofo marcio simile non l'avevo mai visto prima! per la quarta, inciviltà comune in molte città italiane, la quinta non l'ho capita.
ReplyDeletePer il resto, zret l'unico vero scandalo sei tu che insegni, per il resto normale routine italiana.
Hai ragione BF, la terza foto è un vero orrore, le autorità cittadine di Sanremo sono da biasimare perchè lasciano liberarmente circolare per la cittadina una simile schifezza che la deturpa. Dovrebbero al più presto occuparsi di spedirla al più vicino inceneritore affinchè un tale scempio non possa più insozzare la Terra !!!
ReplyDeleteGrazie eSSSe!!!
ReplyDeletemi sono solo preso una licenza.
Deletee poi cosi' il discorso fila meglio ;-)
La solita FIGURA DI MERDA dell'UNICO professore AL MONDO preso CONTINUAMENTE per il CULO, da OGNI classe, OGNI anno in cui insegna, LO SCIACALLO FALLITO che rosica per il fatto di essere UNA MERDA snobbato da tutti, per il suo INFIMO livello culturale.
ReplyDeleteIDIOTE tra un ameba e te, l'ameba è più intelligente di di circa un milione di ordini di grandezza
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ReplyDeleteChi è che forse gliela darebbe a zret ?
Deletepotrebbe essere questa :
http://tinyurl.com/cpddrzz
:D
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Deletemamma mia che simpatia. che simpatico umorista. a zelig non sanno che si perdono.
ReplyDeleteResta il fatto che, al solito, l'imbecille sputa nel piatto dove mangia. Se tanto gli fa schifo il posto dove risiede e ruba lo stipendio perché non se ne va? Glielo ha ordinato il medico di restare a Sanremo? Lo vorrei vedere scrivere cose simili del paesotto dove è nato, gli correrebbero dietro con il forcone fino ad aggiungerli altri 3 o 400 buchi oltre a quello naturale che ha (e che usa per esprimere queste imbecillità).
ReplyDeletePensava forse di essere sottilmente sarcastico, invece ci fa la solita figura di imbecille invidioso.
ReplyDelete@ragazza: cosa ti vuoi aspettare da uno SCIACALLO che ha un intelligenza di 10.000 ordini di grandezza inferiore a quella di un'ameba?
Deletepenso che Sanremo non sentirebbe la loro mancanza
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