Saturday, November 10, 2012

Frammento di un romanzo disperso, della serie: "tocchiamoci le palle"


http://zret.blogspot.com/2012/11/frammento-di-un-romanzo-disperso.html

Frammento di un romanzo disperso 

 

Il tempo consunto sta per finire e per... finirci.

[…] Entrò nella biblioteca di *** Dai vetri opalescenti delle finestre ad arco filtrava una luce vellutata che, scorrendo in rivoli negli incavi dei tendaggi, si allungava sui tappeti istoriati. Il barlume si m
esceva all’alone ovattato del doppiere. Dai neri dorsi dei volumi, affiancati con austera precisione, si sprigionavano le scintille dorate dei fregi, a somiglianza di braci. Regnava il silenzio, appena rotto dal brusio della pioggia: come bocci che s’aprivano, fiorivano le ombre delle gocce sulla tappezzeria delle pareti.

Il secrétaire era in un angolo della stanza. Vicino si trovava una poltrona su cui era acciambellato un gatto siamese, unico essere vivente in quel luogo dove i libri e le suppellettili testimoniavano l’inesorabile fissità, lo stolido mutismo degli oggetti di fronte alle diafane vicende umane. Rifletté: le idee erano imprigionate in quelle pagine che presto nessuno sarebbe stato più in grado di leggere. Tutto era destinato all’oblio. Pensò a quanto fosse inconsistente ed inutile il sapere, custodito in quelle pagine incartapecorite: l’ospite, ormai prossimo ad internarsi nel regno dell’ignoto, aveva deciso di tenere per sé il segreto carpito ad uno di quei preziosi incunaboli, dopo lustri di studi appassionati e di pazienti consultazioni.

Il gatto, per nulla turbato dall’ingresso dell’estraneo, ma incuriosito, schiuse un occhio: l’iride azzurra brillò nella penombra, quasi tessera di lapislazzuli di un mosaico appena dissepolto.

La pendola scoccò le dieci di sera. L’eco dei rintocchi, attutita dai drappi e dal mobilio, si spandé in onde ramate. Fuori stava spiovendo. Egli si diresse verso la finestra: scostò la tenda e contemplò il cielo. Fra la chioma nereggiante delle nubi, pendevano, frutti lucidi, gli astri. Intorno la notte aveva la misteriosa profondità di un’abside. […]


1 comment:

  1. antonio SCIACALLO marcianò SEI UN FALLITO DI MERDA, spocchioso, ignorante, supponente, invidioso, deficiente (dal latino: ti manca qualcosa MINUS HABENS) non per nulla sei l'UNICO insegnante AL MONDO a essere costantemente deriso dai tuoi allievi, OGNI anno scolastico, e in OGNI anno in cui insegni.
    comunque tra un po' dovrai rinunciare a parte del tuo stipendio per rimborsare le persona DIFFAMATE e MOLESTATE da tuo fretello: rosario FALSARIO marcianò (IN GALERA SUBITO)

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