Sunday, January 20, 2013

Lavare i capelli con prodotti naturali e shampoo fatti in casa; prodotti naturali per l'igiene e la pulizia


http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/01/lavare-i-capelli-con-prodotti-naturali.html

Lavare i capelli con prodotti naturali e shampoo fatti in casa; prodotti naturali per l'igiene e la pulizia


Non volendo più utilizzare né gli shampoo commerciali pieni di prodotti chimici, spesso sospettati di essere persino cancerogeni (come fa notare la dottoressa Natasha Campbell-McBride, la pelle assorbe facilmente certe sostanze piuttosoto che fare da barriera) né gi prodotti naturali che costano un po' troppo (e che poi o non lavano bene o non sono troppo naturali) ho fatto una ricerca sul web cercando prodotti naturali per lavare i capelli "con bicarbonato e limone".

Ci avevo visto giusto, infatti uno dei metodi più semplici per lavarsi i capelli è quello di usare il bicarbonato per un primo lavaggio ed il limone (o l'aceto) per una seconda passata; il bicarbonato è troppo basico e rischia di rovinare i capelli, così si rimedia con l'acidità di limone o aceto che per altro puliscono a loro volta. 

Il bicarbonato però può essere troppo aggressivo per la cute e forse è meglio alternare questo tipo di lavaggio (utile soprattutto a chi ha i capelli grassi) ad altro tipo di trattamento (qualcuno però è più che soddisfatto del metodo bicarbonato+aceto). Altro shampoo semplicissimo è quello fatto con la farina di ceci: 2/3 cucchiai di farina di ceci e un poco di acqua tiepida, massaggiare, eventualmente aspettare due minuti e poi risciacquare.

Per chi volesse approfondire l'argomento metto a disposizione alcuni link utili da cui ho trotto queste informazioni; sui seguenti articoli trovate molte ulteriori informazioni per la cura naturale dei capelli di ogni tipo (lisci, ricci, secchi, grassi, con forfora) ed anche informazioni nutrizionali, perchè anche la salute dei capelli, come quella del corpo, dipende fortemente dall'alimentazione; ovviamente mangiare molta frutta e verdura è un fattore essenziale.

Chi è interessato oltre allo shampoo anche ad un balsamo naturale per capelli fatto in casa può consultare il seguente link http://www.naturalmentefelice.com/2011/09/balsamo-per-capelli-fatto-in-casa.html



Capelli sani: una cascata di rimedi naturali




Riguardo all'uso di prodotti naturali per la pulizia della casa e non solo sono interessanti anche gli articol:
Tutti gli usi dell'aceto
http://www.pianetadonna.it/casa/casalinga-perfetta/usi-aceto.html 

Su questa serie di articoli leggiamo per esempio che "Con il limone si possono lavare a mano anche i piatti: un pizzico di bicarbonato ed un limone tagliato a metà faranno splendere i piatti e le vostre mani avranno un buon odore"

E scopriamo anche che l'aceto potrebbe sostituire l'ammorbidente. In particolare sul blog  vivere bene con poco leggiamo:
l'aceto di vino bianco o di mele, eliminano il calcare dall'acqua rendendola più dolce e quindi lasciando il bucato più morbido.
Ne bastano 100 ml nella vaschetta dell'ammorbidente, e il bucato sarà morbido e privo di cattivi odori, l'aceto è un antibatterico ed elimina i batteri che causano i cattivi odori, e tra risciacquo e asciugatura l'odore dell'aceto andrà via lasciando solo quello del vostro detersivo.
In oltre l'aceto pulirà gli scarichi della vostra lavatrice che durerà più a lungo.

Con un po' di pazienza spero di provare molte di queste informazioni che ho ricercato, letto e condiviso con voi. Vi aggiornerò appena possibile.

Un'alternativa naturale al detersivo per i piatti l'ho invece sperimentata di persona diverse volte durante dei campeggi in gioventù: la cenere. Con la cenere è possibile anche realizzare un detersivo per il bucato alla maniera degli antichi:

Tra l'altro la cenere è utile come concime e tiene lontane le lumache dall'orto
Sui saponi e detersivi naturali esiste persino un libro:

... e visti i tempi che corrono forse anche un libro sulla sopravvivenza potrebbe essere utile ed interessante:

39 comments:

  1. Scusa Penna, vorresti fare un bell'articolo di questo tipo dividendolo in due parti:
    A) descrivi come vengono fabbricati i saponi "non naturali" specificando i composti di base che vengono usati
    B) descrivi come vengono fabbricati i saponi "naturali" specificando i composti di base che vengono usati

    Aspettiamo per farci delle grasse risate...

    J.

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  2. Ho postato un commento a proposito di certi detergenti naturali in un'altra pagina un po' per sbaglio e un po' per pigrizia.. Lo copioincollo qui:

    Si parla di detergenti naturali: Io mi lavo i capelli con la farina di ceci (la alterno a un'erba lavante e ogni tanto uso il normale shampoo); devo dire che vengono molto bene, e sono davvero puliti e molto morbidi.
    Quindi vorrei capire: qual è il problema, per voi, se una persona si lava con la farina di ceci?
    Posso capire argomenti importanti come il cancro, ma qui non capisco..
    Ci sono persone che sono allergiche a determinate sostanze chimiche (ad es. io) e non posso usare tinture o shampoo, quindi ben vengano questi prodotti naturali.
    Ci sono poi persone che, nel loro piccolo, vogliono inquinare un po' meno, si sa che i detergenti e detersivi inquinano (se non è così, vi prego, non datemi della deficiente idiota ma SPIEGATEMI!), e così optano per prodotti alternativi.
    Ci sono anche quelli che provano per curiosità e si trovano bene.
    Cosa c'è di male?
    Da alcuni anni utilizzo ad esempio un deodorante che produco io, è semplicissimo da fare, dura tanto e profuma moltissimo, non mi irrita la pelle e funziona perfettamente anche con l'afa estiva. Non ci vedo nulla di male :)

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    1. Ciao Michela, buona domenica. Vedo che sei ritornata a "rompere il cazzo" (scherzo).

      Come - mi pare - han detto altri, il 'problema', nel caso specifico, non è il fatto che uno usi per lavarsi i capelli lo shampoo o la farina di ceci o la spremuta di cipolle di Tropea (per dire) ma il voler propagandare certi prodotti come totalmente sostitutivi di quelli 'chimici'/industriali/delle multinazionali/ecc. Certo, ci sono persone che sono allergiche/mal sopportano lo shampoo e il balsamo, e fanno benissimo a sostituirli con altro, spesso la natura ci offre alternative magari 'faticose', ma utili. Arrivo al punto: nell'articolo in questione, mentre elenca tali alternative, il sig. corrado tra le righe - ma non tanto - pubblicizza libri, diete, case editrici ecc. sicuramente inutili e forse anche dannose per la salute, fisica ma anche mentale. Sono questi e altri comportamenti ancor più pericolosi che, tra l'altro, sono stigmatizzati qui. E sinché si parla di scie chimiche e omini verdi e altre cazzate ci si ride su, ma quando si tratta di argomenti delicati come la salute e la vita delle persone, personalmente non transigo.

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  3. Michela, il problema non è con "noi" o con i prodotti naturali o gli shampoo.
    Il problema è rappresentato da certi personaggi.
    Facciamo un esempio:
    corrado penna asserisce che il cancro può essere curato dal bicarbonato.
    La cosa non è solo falsa, è oltraggiosa.
    Di conseguenza il penna viene bollato, giustamente, come un cialtrone.
    A questo punto, qualsiasi cosa dica penna, ad esempio "il cielo è blu" passa sotto un filtro aggiunto che tiene conto della sua cialtronaggine. Se, per puro caso, dovesse dire qualcosa di sensato, la cosa sarebbe quantomeno sospetta.
    Lava pure i capelli con quello che vuoi: il problema non è la tua allergia ai prodotti chimici, che è comprensibile. Il problema è dire che gli shampoo in commercio causano il cancro.
    Si, anche dire "potrebbero", fare queste velate allusioni, tirare il sasso e nascondere la mano, sono diffamazioni e informazione falsa.
    Se dal sapone fatto con la lisciva e la cenere siamo arrivati ai prodotti attuali per la pulizia e l'igiene ci sarà un motivo. O anche i saponi fanno parte del complotto dei gesuiti?

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    1. Facciamo un esempio:
      corrado penna asserisce che il cancro può essere curato dal bicarbonato.
      La cosa non è solo falsa, è oltraggiosa.
      Di conseguenza il penna viene bollato, giustamente, come un cialtrone.


      E questa è una delle ennemila cilatronate che spara, tanto da far supporre che la sua laurea in fisica sia comprata. (e questa non è una calunnia ma un legittimo sospetto)

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  4. @Michela

    Il problema in questo caso non è il rimedio "naturale" ma il Penna...

    Il quale non sa che i rimedi "industriali" e quelli "naturali" si basano sugli stessi principi...

    Cerco di spiegarmi meglio. La "chimica dei saponi" pensi che sia nata per caso?? Ovviamente no... semplicemente hanno preso ciò che già si sapeva e l'hanno passato al vaglio di qualche esperimento fino a quando non hanno compreso il meccanismo di funzionamento usando le leggi della chimica. Il processo di saponificazione è ben noto da prima che nascesse la chimica moderna! I saponi industriali e quelli naturali funzionano in base allo stesso principio... Se vuoi la vera differenza consiste nella "personalizzazione" del prodotto: quello industriale deve per forza di cose finire col "soddisfare" il maggior numero di persone possibili, cosa che implica che non puoi costruire un prodotto che vada bene per tutti in quanto non siamo tutti uguali... Quindi ci sarà qualcuno che sarà insoddisfatto dal prodotto per i motivi più diversi. In questo caso farsi il sapone in casa (ho degli amici che se lo fanno e non dico certo loro che sbagliano perchè so quali sono i motivi per cui loo fanno!) è un modo semplice per far sì che il prodotto sia adatto a noi... Se vuoi il termine migliore non è "naturale" ma "artigianale".

    Anche sul fatto dell'inquinamento avrei dei grossi dubbi.
    Ti lancio così uno spunto: tu per l'inquinamento conteggi tutto o solo quello che fai usando il sapone? Mi spiego: conteggi l'inquinamento prodotto nella fabbricazione dei principi di base? Insomma consideri quanto carburante è stato consumato, quanta energia elettrica, quanti concimi,etc? Io farei quel conteggio perchè, temo, che il risultato totale non sia così diverso.

    La "personalizzazione" del prodotto, quella sì che fa la differenza!

    J.

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    1. Jabba, sono d'accordo sui saponi, io in effetti parlavo di differenza tra shampoo e farina di ceci così, sbiotta come si dice da me, e la differenza c'è sicuramente.
      Per quanto riguarda la farina di ceci, sono sicura che inquina meno di un qualsiasi shampoo, anche perchè la fa un mio amico, è a Km. quasi zero :)
      Per il deodorante che produco, no, non ci ho mai pensato, come faccio a fare il conto?
      Ci va un cucchiaino di bicarbonato, olio d'oliva tre gocce, olio essenziale 5-6 gocce(io uso quello di menta arvensis), 1 cucchiaino di burro di karité (quello viene da lontano, sì, però ne sto usando uno che mi ha portato mia cognata dalla Nigeria, tanto lei in Nigeria doveva comunque andarci, quindi lo conteggio il viaggio in aereo?). Comunque, come vedi, le dosi sono minime e dura davvero tanto! :)

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    2. Consentimi Michela, a Km0 non vuol dire non inquinante, tanto per capirsi:

      Per arare un campo utilizzo un trattore, il trattore va a combustibile fossile, quindi inquina.

      Per essiccare i ceci, in modo da ottenervi una farina devo utilizzare dei macchinari, che siano a gas, od a energia elettrica, uso combustibili fossili e quindi inquina.

      Macinare i ceci vuol dire usare un macchinario che fa il lavoro al posto del vecchio mulino, combustibili fossili = inquinamento.


      Se i ceci non li produce, glieli portano, camion - combustibile fossile - inquinamento.

      Il Km0 riduce solo una parte degli inquinanti usati, senza tener conto che servono concimi, persone ecc ecc.

      Ogni attività umana inquina, la differenza sta nel fatto che questa attività avvenga più o meno distante da noi, ma non cambia che in ogni modo inquina, e permettimi, non credo che il tuo amico produca solo per te la farina di ceci per lavarti i capelli, in teoria la vende a qualcuno che a sua volta deve prenderla e portarla dove viene lavorata...


      Inoltre, per la cronaca, la farina di ceci che usi, va a finire nella condotta fognaria, che poi deve portare al depuratore, ecc ecc.

      L'uomo inquina anche quando cerca di non farlo, inoltre certe volte l'inquinamento ecologista rischia di essere più pericoloso di quello chimico.

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    3. A proposito di Km. 0 et al. (ad es. OGM) consiglio la lettura di 'Pane e pace' (titolo favoloso, bisogna ammetterlo) di Antonio Pascale, edito da chiarelettere nell'aprile 2012. Sono un centinio di paginette tascabili godibilissime, ISBN 978-88-6190-297-8, che fan riflettere.

      ilpeyote questa non è una marchetta

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    4. Brother, hai ragione, ammetto che a certe cose non ci ho mai pensato veramente.. Però va be', il mio amico i ceci li coltiva proprio per sè, me e qualcun altro, ha l'orticello per intenderci, e non utilizza il trattore ma la zappa e il sudore della fronte :) Gli piace così :)
      Mentre per ottenere la farina si rivolge al molino, quindi inquina. Però mi vien da dire: per non inquinare per niente non dovremmo più fare nulla, giusto? Neanche lavarci, che sia farina o shampoo o sapone, giusto? Così mi sembra un po' un stremismo..
      Io ritengo che usare la farina di ceci come la uso io, considerandone la provenienza e anche la quantità (due cucchiai rasi a settimana, ma spesso meno), sia meno inquinante per l'ambiente di quanto non sia usare shamppo prodotti industrialmente. Sarò gnucca, ma su questo non riesco proprio a cambiare idea :)
      P.S. La farina - non sempre, lo ammetto, ma molto spesso - non la faccio andare giù per lo scarico, la raccolgo con l'acqua del risciacquo in una bacinellona e la verso poi nella terra del giardino.. Le piante sono ancora vive e vegete :)
      Non so a versare la schiuma dello shampoo cosa succederebbe :)

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  5. Capisco Silent Bob, anche se non conosco la storia dei gesuiti e neanche questo Penna :)
    Io comunque, al di là delle allergie, preferisco utilizzare, quando possibile, prodotti che - come ad es. la farina o una pianta essicata e polverizzata - non contengono determinate sostanze chimiche di sintesi, proprio perchè su diversi siti si legge che certi composti potrebbero essere dannosi per la salute.
    Ho sempre preso per buona questa cosa, devo dire la verità, senza cercare ulteriori informazioni, però mi baso un pochino anche sulla mia esperienza; ad esempio, quando lavo i piatti col detersivo, sono starnuti continui.. La lacca (mia mamma non ne può fare a meno) mi fa tossire, mi dà fastidio, così come alcuni deodoranti spray o detergenti per la casa.
    Sono comunque convinta, anche se non sono una chimica e non posso portare prove scientifiche, che sono dannosi per l'ambiente, mentre un po' di farina mi sembra più innocua, e anche meno cara, ne basta pochissima :)
    Riguardo le tinture, ti porto l'esempio di una mia conoscente che anni fa ha sviluppato una leucemia e l'oncologo che l'ha avuta in cura (non ricordo chi, a Milano) le aveva detto che probabilmente proprio le tinture avevano contribuito alla sua malattia.
    Comunque è la prima volta che non prendo dei nomi, speriamo bene!! :)

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    1. Michela, purtroppo ne leggiamo talmente tante che qualche volta ci scappa una parola più pesante delle altre. "Noi" (forse intendi noi pericolosissimi debunker?) ci si limita a prendere per i fondelli certa gente che cerca di fare soldi sulla sofferenza della gente. E prendendo in giro i seguaci che acriticamente si bevono tutto, solo perché hanno una particolare visione del mondo e non sono disposti a modificarla. Il cancro si sconfigge con il bicarbonato? ok. Vogliamo le prove. Dovremmo tornare ad un sistema economico basato sul baratto, senza le banche, facendoci il sapone in casa? dimostraci (intendo penna e consimili) che la cosa si risolverebbe in un mondo migliore.
      Riguardo quel che dici:
      Sono comunque convinta, anche se non sono una chimica e non posso portare prove scientifiche, che sono dannosi per l'ambiente, mentre un po' di farina mi sembra più innocua, e anche meno cara, ne basta pochissima :)
      Non ho niente in contrario alla farina di ceci. Non sapevo nemmeno si potesse usare per lavarsi, io ci faccio i falafel. Però la farina è stata seminata, concimata, raccolta, trasportata, sgranata, pulita, macinata, setaccia, confezionata, imballata, ritrasportata.. dubito che sia tanto ad impatto zero.
      Per la leucemia causata dalla tintura.. mah, su questo ho davvero seri dubbi.

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    2. Ho scritto sopra che la farina la fa un mio amico, è a Kilometro zero :) Poi secondo me anche se venisse da un'azienda 50 Km. più in là, inquinerebbe comunque meno di certi composti di sintesi, poi ti ripeto, non sono una chimica, è solo la mia opinione.
      Per quanto riguarda la leucemia, io ti ho riportato quel che mi ha detto la diretta interessata, e che le ha detto un medico specialista, non ne so niente di più.
      Comunque io, dopo la mia esperienza con le tinture ed in particolare con la parafenilendiammina e i suoi cugini tolueni, le tinture non le consiglierei a nessuno! :)

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    3. Dimenticavo: I falafel vanno fatti con i ceci secchi!! :) :)

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    4. Riguardo le tinture, ti porto l'esempio di una mia conoscente che anni fa ha sviluppato una leucemia e l'oncologo che l'ha avuta in cura (non ricordo chi, a Milano) le aveva detto che probabilmente proprio le tinture avevano contribuito alla sua malattia.

      Michela, la mia professione è nel campo della medicina, ti pregherei di dirmi chi è quell'oncologo che lo sconsiglio a tutti. E' praticamente impossibile determinare la causa di una leucemia, considerando che potrebbe essere scatenata da migliaia di fattori, e considerando che la leucemia non viene dall'oggi all'indomani, ma ci mette anni per risultare diagnosticabile. Inoltre, come ho già scritto, la leucemia potrebbe essere causata da una infinità di cause, non necessariamente la tintura. Prova a chiederti solo una cosa, Michela: quante donne si ammalano dopo aver fatto costantemente tinture e quante no? Ancora, se vogliamo, prima di chi si tinge dovrebbero essere colpiti i/le parrucchieri/e, mentre so per certo che tra le malattie professionali dei parrucchieri ci sono una infinità di allergie cutanee da detergenti e acidi vari, molti problemi respiratori generati da alcune sostanze chimiche usate per le permanenti ma non esiste una "epidemiologia tumorale da tinture".

      Usa il senso critico per quanto riguarda certe affermazioni, guardati intorno in cerca di dati certi prima di scrivere (e anche solo pensare) certe cose.

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    5. Buzz, io ho scritto quell'affermazione perchè è ciò che a suo tempo mi ha detto la DIRETTA INTERESSATA, cioè la persona malata; mi dispiace, non mi sono inventata nulla. Io non so chi fosse quel medico. E non posso per ogni cosa che riferisco andare a fare una ricerca sui dati in proposito.Siete persone intelligenti, prendetela per quello che è: non di certo un'evidenza scientifica. Però porca miseria, non si può proprio dire niente qui :)

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    6. Mai detto che ti sei inventata qualcosa, né tanto meno me la sono presa con te. Solo ti invito, se non hai tempo di fare delle ricerche personali, a fidarti non di "tuo cuggino" (cit. da Elio e le Storie Tese) ma di chi è del campo e le cose te le dice di prima persona.
      Ok, tu giustamente puoi obbiettare che qui siamo dei "se-dicenti", ma messi alla prova si denota che Mastrocigliegia è chimico perché le cose le sa e ti risponde correttamente, così come io sono del campo medico perché per quanto riguarda le cose della medicina so spiegarle e scriverle correttamente.
      Insomma, non siamo come i straccioni del terrazzino o il "laurea-comprata-Penna" che scrivono, non argomentandole perché ovviamente sono delle bestialità, delle ca@@ate madornali.

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    7. Capito.
      Capito anche la citazione :)

      Però qui non si tratta di mio cuggino, non è una leggenda metropolitana, una cosa riportata dall'amica di un'amica della vicina di mia nonna.

      Trattasi di una persona che conosco come seria e degna di fiducia, che si è ammalata ed è andata da un oncologo che le ha detto questo. Non penso che abbia chiesto prove scientifiche, avrà avuto altro per la testa.
      Io ho preso per buona l'affermazione dell'oncologo (sono certa che ha detto così, perchè sono certa che la mia amica non è una cretina e capisce quando le si parla),perchè esperto nel campo. Non mi sento una stracciona per questo, ma una persona normale.
      Vorresti quindi dirmi che non bisogna fidarsi di nessuno, nè amici nè medici?

      Mi viene in mente una cosa:
      anni fa ho avuto un problemino di salute per cui sono stata vista da tre medici specialisti. Ognuno di loro mi ha presentato un'eziologia del mio problema differente.
      Quindi? Cosa faccio? Vado a studiare da medico per capire chi ha ragione?
      Io credo che nessuno di loro avesse la certezza di quel che diceva, semplicemente perchè la medicina non è una scienza esatta.
      Ma se neanche essere medico rende totalmente e scientificamente affidabile ciò che uno dice, di chi ci dobbiamo fidare noi gente normale?
      Non è che per ogni cosa possiamo andare a fare studi per vedere se è vero, se ci sono sperimentazioni che lo dimostrano, e c'è anche chi - mettiamo pure che voglia - non può, perchè non ha internet o fonti soddisfacenti d'informazione, o per altri motivi.
      Allora io che non sono laureata nè in chimica, nè in medicina, nè in altro, posso pure andarmene fuori dalle balle e andare sul forum di non so che cosa, di niente direi, visto che non sono esperta in niente.

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  6. Vorrei inoltre chiedere a corrado perché la cenere e il bicarbonato vanno bene per lavare e non sono considerati prodotti chimici. La cenere lava perché contiene potassio ("pot ash", ceneri messe a bollire in una pentola, guarda caso..) e il bicarbonato, o meglio ancora, il carbonato di sodio "addolcisono" l'acqua, certo non l'aceto che forse la rende meno dura. La chimica non è decisamente il mio campo, sono talmente in alto mare che vedo le pinne degli squali.. eppure mi son bastati due minuti di lettura per farmi delle domande e cercare le risposte. L'importante è avere senso critico e voglia di sapere.

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    1. Non sono una chimica nemmeno io, non vorrei dire una cavolata, però da quel poco che so "addolcire" e "rendere meno dura" sono la stessa cosa.
      Lavoro in una ditta di trattamento acque :)

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    2. IL bicarbonato, che è una base, indurisce l'acqua e ne aumenta il ph.
      L'aceto, che è un acido, la rende più dolce (ma su questo non sono certissima) e ne diminuisce il ph.

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    3. Permettetemi un intervento per fare chiarezza.
      La "durezza" di un'acqua è data (soprattutto) dalla quantità di sali di calcio e magnesio disciolti.
      Questi sali reagiscono con il sapone "normale"(tipo "Marsiglia") dando dei prodotti insolubili, che non hanno proprietà detergenti (forse qualcuno ricorda che a scuola, lavandosi le mani sporche di gesso (solfato di calcio) la prima insaponata alle mani non faceva schiuma, ma si formava una leggera fanghiglia che andava via solo dopo un paio di ulteriori passate di sapone; e chi non se lo ricorda può ripetere l'esperienza quando vuole).
      L'aggiunta di carbonato di sodio (la soda [non caustica!]) provoca la formazione di carbonato di calcio (o magnesio) insolubile (è il costituente del marmo o del guscio delle uova), che non reagisce più con il sapone che quindi non si consuma e mantiene le sue proprietà detergenti, potendosi accanire contro lo sporco senza preoccuparsi del Ca o del Mg oramai resi innocui.
      Anche il bicarbonato fa più o meno la stessa cosa, ma è meno efficiente (il bicarbonato di calcio è solubile, e non cambierebbe nulla). Però basta usare acqua calda e il bicarbonato si scassa in CO2 e carbonato, e quindi è praticamente la stessa cosa che aggiungere direttamente il carbonato.
      L'addolcimento dell'acqua è proprio il processo di eliminazione dei sali di Ca e Mg. Ovviamente esistono altri modi per "innocuizzare" il Ca & C. ma non complichiamo troppo le cose.
      L'aceto, invece, non fa nulla ai fini della "dolcezza" dell'acqua. In ambiente acido i sali di Ca e Mg rimangono in soluzione continuando la loro azione di disturbo.
      Non solo: lo "stearato di sodio" (che è il costutuente principale del sapone) in queste condizioni diventa acido stearico, che anche lui non è solubile in acqua, e quindi per altra via si riduce l'efficacia del sapone.
      Il pH non è la chiave principale per interpretare ciò che succede. Se il pH è abbastanza acido il sapone si trasforma e diventa inefficace anche con acqua "dolce", ma un pH elevato (es. ottenuto con ammoniaca, odore a parte) non è garanzia di addolcimento dell'acqua, a meno che nell'acqua non ci siano altre sostanze (es. CO2) che diano reazioni utili ai dini dell'addolcimento.
      Tutto questo vale con il sapone "normale". I detergenti "sintetici" (lo dico per capirci, ma anche il sapone è "sintetico") sono invece insensibili ai sali di calcio, e quindi se ne fregano della durezza dell'acqua. Da qui il loro successo.

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    4. Qualche altra osservazione.

      La cenere contiene un'elevata quantità di soda (per essere precisi una sua cugina, la potassa, che si comporta allo stesso modo). Quindi è perfettamente sensato utilizzarla: è più efficace del bicarbonato.

      L'addolcimento è necessario o opportuno solo se c'è un'acqua "dura", e la durezza varia da una località all'altra. Una indicazione si può avere semplicemente da quanta schiuma fa il sapone con l'acqua rispetto una prova fatta usando l'acqua deionizzata (quella per batterie o ferri da stiro).

      Il bicarbonato. Nonostante lo si trovi in piccole quantità in alcuni laghi salati e altre formazioni geologiche, quello che si usa non è un prodotto naturale ma è anch'esso di sintesi (gloogare "Processo Solvay"). La "naturalità" del bicarbonato è stata sventolata (anche) da quel furfante di Mazzucco. E' l'ennesima falsificazione di quel cialtrone, fatta per intortare e attirare le potenziali prede per il suo compare simoncini.

      L'uso della soda (e/o cenere) per il lavaggio può andare bene se si ha a che fare con sostanze grasse (o sporco in generale) di origine animale o vegetale. Nel caso di sporco per vernice, nafta, catrame ecc. il sapone (o il detergente) è il rimedio d'eccellenza.

      La farina di ceci usata per lavare i capelli, per me è un sacrilegio.
      Per un ligure la farina di ceci può essere usata praticamente solo per la farinata. Sono tollerati i falafel, ma solo al terzo posto, nel senso che il secondo non è assegnato per l'eccessiva distanza tra le due cose.
      Per quanto riguarda la sostituzione dello shampoo, direi che se fa qualcosa, lo fa perché esercita una leggera azione abrasiva. Anche la polenta, o l'argilla o la cipria e forse la crusca avrebbero lo stesso effetto. Evitiamo falsi miti.

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  7. ok che corrado e' scoppiato ma questo post per me e' valido.
    un momento, per capirci, vi faccio un esempio : io faccio musica col computert ok? ho vari programmi che simulano gli strumenti veri, synth, moog ecc; ascolto molta musica ed ora son nel periodo 'industrial'[ un genere sviluppato negli anni 80 da geni quali einsturzende neubauten, test dept, throbbing gristle ecc ], ok? sta di fatto che TANTI ma TANTI di questi gruppi, sopratutto europei, sono dichiaratamente nazi [ un gruppo come gli "arditi" non passa inosservato, oppure i "folkstorm" ]. bene. a me, musicalmente piacciono molto ma non ci penso un secondo sul NON comprar loro dischi perche' so per certo [ questa e' gente legata a "blood and honor"/"combat 18"/"white aryan resistance" ecc ] che quei soldi verrebbero usati per propagandare odio e puttanate.
    morale : corrado anche se ne imbrocchi una a)e' la legge dei numeri b)non ti spedirei manco un francobollo sapendo che lo useresti per scrivere a breivik
    s'e' capito quel che voglio dire ;) ?
    e' come andare alle manifastazioni animaliste e far finta di niente che hai i fascisti fianco a fianco...insomma animalisti si ma fascisti comunque
    vabe' io avevo un amica [ NON MIA CUGGINA ] che ci faceva i dentifrici con la menta e l'argilla lol

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  8. L'argilla, usata con moolta moderazione in quanto abrasiva, pulisce benissimo i denti! :)

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    1. Beh, l'argilla è alla base di alcuni dentifrici per 'umani' sia di quello che uso ogni tanto per pulire i denti al mio Ciro :)

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    2. Un amico chimico mi "scioccò" quando mi disse che nei dentifrici c'era il titanio. Io ingenuamente dissi "perché è abrasivo?" e lui "no, serve per sbiancare la pasta dentifricia".
      Che cosa magnfica la scienza.

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    3. Bob, se pensiamo che il TiO2 è presente anche nelle vernici e 'ricopre' i medicinali in pillole, tra l'altro :)

      Concordo, la scienza è magnifica.

      ps: si attende post del buon mastrocigliegia, anche per eventuali possibili cazzate dette da me e/o da altri sulla chimica :)

      ilpeyote W la scienza e le menti pensanti

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    4. Michele, l'argilla, se NON trattata con processi di purificazione industriali, è a volte un ricettacolo di tutti i metalli contenuti nell'acqua che la imbeve.

      Una specie di fogna spugnosa...

      Lascia stare, va. :)

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    5. Bleah.. Andrà meglio sabbia e limone?? La usa la mia amica con la sua asina, ha d ei denti favolosi!! (Scherzo, eh!!)

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  9. Michela ti do una notizia, che forse ti sconvolge.

    Tutto in natura è chimica.

    I prodotti naturali contengono elementi chimici che svolgono un determinato effetto, e che se disciolti in natura, in quantità sono altrettanto dannosi.

    La vera differenza sta nel fatto che un prodotto "aziendale" deve piacere, quindi oltre alla sostanza che realmente serve, ne vengono aggiunte altre che lo rendono solo più gradevole.

    quindi vi troviamo coloranti, aromi ed altro.

    Solitamente gli agenti che rendono un prodotto gradevole non sono dannosi per l'ambiente più del prodotto principale, ma contribuiscono.

    Ma ricordati, l'acqua è chimico, il sale è chimico, l'aria è chimica. La farina di ceci è chimica.

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    1. Ed è il motivo per cui io mettevo tra virgolette il "naturale" e concludevo dicendo che era meglio dire "artigianale"...

      J.

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    2. Lo so, lo so, e ripeto che non sono una chimica quindi sono totalmente ignorante, ma io credo che negli shampoo ci siano dei composti chimici di sintesi che non sono presenti in natura, magari sono simili ad altri presenti naturalmente nell'ambiente, ma non sono uguali, io da ignorante la penso così. La farina è cece macinato, una roba per così dire "non manipolata" a livello chimico, e scusatemi se mi esprimo male ma sono al lavoro e ho fretta :)
      Anzi, vorrei fare una domanda se c'è qualcuno che se ne intende: si parla tanto di schiumogeni e tensioattivi come causa di inquinamento (avvelenano i pesci, per intenderci). Io ci credo, pur non essendomi mai presa la briga di indagare. Voi ne sapete qualcosa in più? Grazie :)

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  10. @Michela.

    Difficilmente troverai qualcuno che ti prenderà a male parole qui finchè argomenterai in modo coerente e convincente le tue posizioni. La stessa cosa non potrai mai dire del Penna e dei suoi amici: appena cerchi di far notare loro certe contraddizioni vieni subito insultato e additato come schiavo di non si capisce bene quale sistema.

    Noterai anche che, di solito, siamo soliti accorgerci quando diciamo sciocchezze e chiediamo venia (come ha fatto Silent Bob... che, però, aveva previsto che stava per dire una sciocchezza!! ;-) ). La stessa cosa non vale per gli altri signori che citavo prima (mi ricordo, ad esempio, una gustosissima figura di "palta" a proposito dello sconosciutissimo diossido di diidrogeno....) ;-)

    J.

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  11. Mmm buon odore di capelli aceto, limone e bicarbonato...

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  12. E cmq io mi lavo due volte l'anno, che mi serva o no... :D

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