Friday, November 21, 2014

Controversie cosmologiche

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 Controversie cosmologiche


A volte si ha l’impressione che la cosmologia abbia la stessa plausibilità degli oroscopi pubblicati sui rotocalchi popolari. (1) Gli astronomi ed i cosmologi studiano oggetti lontanissimi nello spazio e nel tempo e solo in alcuni casi possono adottare con rigore i criteri del blasonato “metodo scientifico”, sostituito dall’abduzione, se non da astruse speculazioni. Stephen Hawking ha impiegato (sprecato?) anni ad investigare i buchi neri, cui ha dedicato pure dei saggi incomprensibili a partire dalla terza riga, per poi un bel giorno cambiare idea: i buchi neri non esistono.

Probabilmente hanno ragione quei fisici quantistici che, ricordando come nell’universo nulla possa essere distrutto (tutto si crea e niente si distrugge) [eeeeeh? e chi lo crea?], contestano l’esistenza dei black holes, in quanto essi annichilirebbero l’informazione. Tuttavia nelle sue scorribande, forse Hawking non è lontano dal vero, quando ipotizza che il cosmo potrebbe essere originato dal nulla: è una concezione in fondo non molto dissimile da certe antiche dottrine gnostiche, secondo cui l’essenza ancestrale donde tutto promanò è un Abisso di Silenzio.

Per la coincidentia oppositorum Dio ed il Nulla potrebbero combaciare, almeno per le loro potenzialità creative: è quanto, mutatis mutandis, congetturano molti fisici quantistici che ritengono il nulla instabile, quindi misteriosamente in grado di generare qualcosa, in primis le particelle virtuali.

Dunque, quando lo scienziato britannico sostiene, con una certa sicumera, che l’Essere supremo non esiste, dal momento che la materia-energia è creata dal nulla, pur senza esserne consapevole, ammette anche il contrario.

Da queste considerazioni si evince come la cosmologia tenda ad infilarsi sovente in un cul de sac o a scivolare lungo il pendio delle questioni teologiche. In questi come in altri campi, bisognerebbe dimostrare onestà intellettuale, evitando di spacciare ipotesi e teorie per verità inconfutabili. Qui occorre rammentare che le stesse teorie sono schemi interpretativi della realtà, passibili di essere corretti e superati, falsificati per dirla alla Popper. Le teorie sono un po’ come le mappe rispetto al territorio che esse rappresentano. E’ corretto considerarle per quel che sono, ossia dei disegni concettuali anche raffinati, ma non esaustivi della realtà.

Del tutto archiviato il neo-darwinismo per le sue numerose e gigantesche falle, la stessa teoria della relatività di “Einstein” è contestata da alcuni specialisti: d’altronde la celebre equazione E=mc2 non si applica alle particelle prive di massa come i fotoni. Ciò non inficia il modello di Einstein, ma per lo meno ne suggerisce una rettifica.

In questi ultimi tempi la teoria del Big bang comincia a traballare: essa è in contrasto con un’altra, quella dell’inflazione, ossia l’universo pare ingrandirsi ad una velocità sempre maggiore. Ora, se l’idea della grande esplosione fosse corretta, il ritmo d’espansione del cosmo dovrebbe diminuire, per il principio dell’entropia. Se ciò non avviene, qualcosa non quadra ed un paradosso si aggiunge ad altri paradossi. Non solo, una deflagrazione iniziale dovrebbe aver prodotto un cosmo (dal greco kòsmos, ordine) caotico, non armonioso come quello esistente.

Gli scienziati si stanno ancora arrovellando per accordare l’elettromagnetismo, l’interazione nucleare debole e la nucleare forte con la gravità. Se si dovesse (ri)scoprire una quinta forza (l’etere), quale immane impegno concettuale attenderebbe i ricercatori!

Se infine si ammettesse che non tutto è materia-energia, ma che ad essa soggiace un quid spirituale, reputeremmo scienziati tanto esaltati come infanti che vagiscono.

(1) E’ naturale che non ci riferiamo qui all’astrologia vera, intesa come scienza simbolica e tradizionale, non vincolata alle coordinate empiriche.

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8 comments:

  1. Stephen Hawking ha impiegato (sprecato?) anni ad investigare i buchi neri, cui ha dedicato pure dei saggi incomprensibili a partire dalla terza riga, per poi un bel giorno cambiare idea: i buchi neri non esistono.

    Dubito, o'professo', che tu sia in grado di leggere glki articoli pubblicati su riviste scientifiche di settore (già non capoisci una mazza di cose semplici, mi immagino che ti succederebbe a leggere le equazioni di campo coinvolte coi lavori sulla meccani relativistica generale...)... Quindi, gli articoli non li hai letti... Allora cosa mai avrai tentato di leggere??? Starai mica parlando di "Dal Big Bang ai buchi neri", vero?? Perchè se non sei in grado di leggere un libro divulgativo semplice semplice, allora ci fai capire subito a che livello tu possa essere quando discuti di scienza.
    Ma voi Marcianò ci godete a tirarvi le zappate sui piedi da soli??? ;-)

    Il resto del discorso sono le solite vaccate messe insieme con una parvenza di logica che viene costruita buttando lì espressioni del tipo "coincidentia oppositorum" che hanno il sapore della supercazzola.

    J.

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    1. Se non si limitasse a leggere il titolo, peraltro senza capire nemmeno quello, sparebbe che Hawking ha detto ben altro:
      http://www.pbs.org/newshour/updates/hawking-meant-black-holes/

      Cialtrone come al solito, il frustrato. :D

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  2. Parlare di quello che non capisce è la specialità di zret. L'alternativa sarebbe il silenzio assoluto, o al massimo compilazioni da vocabolario.

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    1. se lo SCIACALLO NAZISTE (antonio marcianò), fratello del CRIMINALE rosario FALSARIO marcianò, parlasse SOLO delle cose che capisce, DOVREBBE STARE ZITTO 48 ore al giorno, 10 giorni alla settimana, 500 giorni all'anno

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  3. "tutto si crea e niente si distrugge" (Zret)

    Questa frase rende la sua ignoranza palese anche agli stolti.

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    1. Lavoisier, costui ti sta volutamente prendendo per i fondelli o è solo un ignorante?
      in ogni caso, stanotte vagli a tirare i piedi...

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  4. [Dalla registrazione della smart-dust nella testa di zret.
    NB: l'effetto-eco del vuoto è stato eliminato elettronicamente]

    Entropia...
    Chissà cos'è? Ma ne parlano in tanti.
    E poi suona bene... viene dal greco... roba classica... quindi roba buona.
    Beh... non so cos'è, ma l'importante non è capire, ma fare finta di aver capito.
    Ce la metto lo stesso...


    E entropia fu.

    ...il ritmo d’espansione del cosmo dovrebbe diminuire, per il principio dell’entropia.

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