Friday, January 8, 2010

Il genocidio in nome della Shoah!

http://tuttouno.blogspot.com/2010/01/il-genocidio-in-nome-della-shoah.html

Il genocidio in nome della Shoah!

Noi non siamo "un'altra voce ebraica", ma la sola voce ebraica che possa parlare in nome dei santi torturati del popolo ebraico. La vostra voce non è altro che le vecchie urla bestiali degli assassini dei nostri antenati.- MICHAEL WARSCHAWSKI

Terrore e Guerre: ASSOLUTAMENTE NO! NON IN LORO NOME, NON IN NOSTRO NOME

di MICHAEL WARSCHAWSKI

Ehud Barak, Tzipi Livni, Gabi Ashkenazi e Ehud Olmert-- non osate mostrare le vostre facce ad una qualche cerimonia in memoria degli eroi del ghetto di Varsavia, di Lublin, Vilna o Kishinev. E pure voi, leader di Peace Now, per cui pace significa pacificazione della resistenza palestinese con ogni mezzo, compresa la distruzione di un popolo. Quando sarò lì, farò personalmente del mio meglio per espellere chiunque di voi da questi eventi, perché la vostra stessa presenza sarebbe un immenso sacrilegio.

Non in loro nome

Non avete diritto di parlare in nome dei martiri del nostro popolo. Non siete Anne Frank del campo di concentramento di Bergen Belsen ma Hans Frank, il generale tedesco che affamò e distrusse gli ebrei della Polonia.

Voi non rappresentate alcuna continuità con il ghetto di Varsavia, perché oggi il ghetto di Varsavia è proprio di fronte a voi, preso di mira dai vostri carri armati e dalla vostra artiglieria, e il suo nome è Gaza. Gaza, che avete deciso di eliminare dalla mappa, come il generale Frank intendeva eliminare il Ghetto. Ma, a differenza dei ghetti della Polonia e della Bielorussia, nei quali gli ebrei furono praticamente lasciati soli, Gaza non verrà eliminata perché milioni di donne e uomini dei quattro angoli del nostro mondo stanno costruendo un potente scudo umano che porta le due parole: Mai Più!

Non in nostro nome!

Assieme a decine di migliaia di altri ebrei, dal Canada alla Gran Bretagna, dall'Australia alla Germania, vi avvertiamo: non osate parlare in nostro nome, perché vi inseguiremo, se sarà necessario persino nell'inferno dei criminali di guerra, e vi ricacceremo le vostre parole in gola fino a che non chiederete perdono per averci coinvolti nei vostri crimini. Noi, non voi, siamo i figli di Mala Zimetbaum e Marek Edelman, di Mordechai Anilevicz e Stephane Hessel, e portiamo il loro messaggio all'umanità perché sia custodito nelle mani dei combattenti della resistenza a Gaza: "Noi combattiamo per la nostra libertà e per la vostra, per il nostro orgoglio e per il vostro, per la nostra dignità umana, sociale e nazionale, e per la vostra" (Appello del Ghetto al mondo, Pasqua Ebraica del 1943).

Ma per voi, leader di Israele, " libertà" è una parola sconcia. Voi non avete orgoglio e non comprendete il significato di dignità umana.

Noi non siamo "un'altra voce ebraica", ma la sola voce ebraica che possa parlare in nome dei santi torturati del popolo ebraico. La vostra voce non è altro che le vecchie urla bestiali degli assassini dei nostri antenati.

Michel Warschawski è un attivista anti-sionista israeliano un tempo alla guida del movimento anti-sionista e anti-capitalista Matzpen.

Titolo originale: "Absolutely Not! Not in Their Name, Not in Ours"
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO

12 comments:

  1. OT importante:

    Utente Youtube pubblica video pro-pedofilia.
    Io ho già segnalato.

    http://www.youtube.com/user/pratoceleste1

    Pare che fino a ieri avesse il nome di "pratoamaranto", canale chiuso causa segnalazioni a youtube.

    Se si tratta di qualcuno che ha voglia di scherzare non lo trovo affatto divertente....

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  2. Michel Warschawski, leader della Marxist Revolutionary Communist League, e' uno dei tanti che sputano nel piatto dove mangiano.

    Noi non siamo "un'altra voce ebraica", ma la sola voce ebraica che possa parlare in nome dei santi torturati del popolo ebraico

    Presuntuosetto il tipo !!!
    Ma va a c....

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  3. Il commento di prima era il mio.
    Non è uno scherzo, legete cosa scrive questo tizio in un commento:

    Vi prego di non chiedere la censura del mio video. Non lo faccio per provocazione ma per farvi comprendere una cosa che penso sia giusta e consistente al livello scientifico. Sono stato amico di un pedofilo praticante (che ho anche aiutato nei suoi approcci con bambini di 8-12 anni e più) e vi dico che è stata una persona gentilissima, anche se mi scroccò circa 350.000 lire di telefonate personali da casa mia...

    Qualche giorno fa si chiamava "pratocobalto", poi è diventato "pratoamaranto" e adesso è "pratoceleste1".

    http://www.youtube.com/user/pratoceleste1

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  4. Elle, pratoceleste1 e' una emerita TESTA DI CAZZO nel senso piu' letterale del termine.
    Scusatemi la volgarita' ma quando ci vuole ci vuole !

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  5. Embè? Anche tra gli israeliani esistono i cialtroni.
    Che cosa vorrebbe dimostrare giuditta-corrado?

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  6. Beh magari è di secondaria importanza... ma Hans Frank non era un generale, era un civile, ed era il governatore del cosiddetto "governatorato generale", una parte della Polonia occupata.
    Si ok sono pedante ma è raro che capiti di debunkare qualcosa che conosco. :P

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  7. Non ho letto tutto il post.
    Quello che mi fa imbestialire di questi qui è l'incapacità di vedere prima gli esseri umani e poi lo stato/religione/credo politico, di appartenenza.

    Per loro si è prima israeliani e poi esseri umani.

    Io stesso ho criticato molte volte l'operato dei governi israeliani.
    Ma allo stesso modo penso di poter dire che l'autorità palestinese ha mandato in fumo un sacco di occasioni d'oro.

    Per quanto deprecabili gli interventi militari israeliani non sono mai stati condotti verso autobus di bambini che andavano a scuola o di turisti che mangiavano il gelato in spiaggia. Quelli di Hamas si.

    I palestinesi di Gaza sono più vittime delle loro battaglie di potere interne, che di Israele. E se fossero stati capaci di darsi una rappresentanza davvero democratica e credibile, potrebbero oggi trattare con vigore ben maggiore su temi sui quali hanno il sacrosanto diritto di avanzare le loro rivendicazioni (insediamenti colonici, sfratti ecc..)

    Ma a giuditta vorrei ricordare che le persone che esercitano il potere reale oggi a Gaza, sono le stesse che mandano bambini e bambine imbottite di esplosivo a farsi saltare in aria nei locali di Gerusalemme. Davvero begli esempi di democrazia e alto livello morale. E che probabilmente a Gaza sono più i morti dovuti alle faide, che quelli, pur sempre da condannare, dovuti alle bombe israeliane.

    Israele è pur sempre un paese multi etnico che ha al suo interno il 24% di cittadini arabi che godono di diritti che nella maggior parte dei paesi arabi si sognerebbero.

    Bisognerebbe poi ricordare che se oggi la situazione territoriale palestise è quella che è, la colpa principale è di quei paesi arabi che a più riprese hanno cercato di fare la guerra ad Israele, perdendola e cedendo cosi territori ad Israele.
    Forse la prima guerra, quella del 48 poteva avere una sua giustificazione, si trattava pur sempre di uno stato riconosciuto unilateralmente, mentre quella del 56 è stata iniziata da Israele che però a poi restituito i territori.La principale annessione di territori da parte di Israele è conseguente alla guerra dei 6 giorni (1967) e i paesi arabi che l'hanno intrapresa (Egitto, Siria e Giordania) si sono poi ritirati rifiutando di accogliere i profughi che essi stessi hanno provocato e ricacciandoli per la maggior parte proprio a Gaza.
    La cosa si è poi ripetuta nel 1973 (guerra del kipur) e ha avuto come protagonisti Egitto e Siria.
    La siria che tanto cavalca la causa palestinese ma poi aiuta i palestinesi insegnandogli a confezionare pacchi bomba e razzi ma ricaccia i profughi fuori dai suoi territori o in mezzo al deserto.

    Credo che anche il mancato riconoscimento della piena cittadinanza agli arabi dei territori occupati, si possa in parte addossare alle stesse autorità palestinesi.

    Infatti a più riprese si è parlato di parziale restituzione dei territori stessi. Ma questi accordi sono quasi sempre saltati per volontà palestinese.
    Se Israele dovesse riconoscere come suoi cittadini gli arabi che risiedono in questi territori e poi restituirli, come si dovrebbe comportare con lorodopo?
    Revocargli la cittadinanza? Considerarli cittadini residenti all'estero? Dovrebbe garantire loro le tutele (pensione, cure sanitarie ecc..) pur senza poter accedere alle risorse da loro prodotte.

    Al momento gli arabi residenti nei territori occupati hanno lo status di cittadini esteri trasferiti temporaneamente presso Israle. Non possono votare per il governo nazionale ma possono farlo per le autorità locali. Più di quanto abbia diritto un immigrato regolare in Italia.

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  8. A, una cosa che ho scoperto da poco.

    Pare che Israele paghi ai propri cittadini di religione mussulmana, il pellegrinaggio alla Mecca.

    Appena ho l'occasione chiedo conferma alla moglie di un mio amico che ha la nazionalità Israeliana.


    Provate a fare una proposta di legge in quel senso in Italia e poi venitemi a dire che Israele non è uno stato democratico.

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  9. Orso condivido appieno quanto hai detto nei tuoi commenti !

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