http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/12/ancora-un-morto-cerebrale-che-si.html
Ancora un "morto cerebrale" che si risveglia e vive in mezzo a noi: non è uno zombie ma un dolcissimo bambino di nome Luca
Ecco la parte più importante dell'articolo del Corriere del 19 dicembre 2011 su questo bimbo che la madre ha salvato da sicura morte:
Dovevano
 donare i suoi reni e il suo fegato a due bimbi come lui. Mamma  Tina 
s'impuntò, contro l'evidenza e persino contro papà Nico che aveva  già 
firmato per l'espianto: «Luca è vivo, lo sento». Aveva ragione.
Del resto anche il titolo ed il sottotitolo sono espliciti: 
Il ragazzo vissuto due volte e la caccia dei genitori a chi lo ridusse in coma
Trovato nella neve in Svizzera: «Pestato per razzismo». Dato per morto, la madre si oppose alla donazione degli organi 
 A
 questo punto ci sono ben pochi dubbi la diagnosi morte cerebrale 
funziona davvero male, viene smentita fin troppo spesso in tutti i casi 
in cui familiari premurosi e genitori amorosi cercano nel proprio 
congiunto non i segni della prossima morte, ma quelli della vita.
A
 questo punto ci sono ben pochi dubbi la diagnosi morte cerebrale 
funziona davvero male, viene smentita fin troppo spesso in tutti i casi 
in cui familiari premurosi e genitori amorosi cercano nel proprio 
congiunto non i segni della prossima morte, ma quelli della vita.
Abbiamo infatti il caso di Zack Dunlap,
 che è vivo grazie al fatto che nell'ospedale dove stavano per 
prelevargli gli organi (uccidendolo quindi col bisturi) lavorava una 
cugina che prima dell'espianto è andato a trovarlo ed ha notato che 
reagiva ad alcuni stimoli, il caso di Martin Banach,
 vivo perché i genitori si sono rifiutati a credere al verdetto di morte
 cerebrale  dei medici italiani e se lo sono portati di corsa a far 
curare da un medico di propria fiducia. Poi c'è il caso francese del 2008 e le decine di persone in condizioni di morte cerebrale rianimate con la tecnica della ipotermia cerebrale controllata da un'équipe di medici giapponesi.
Secondo
 un principio universalmente accettato in ambito scientifico la teoria 
secondo la quale alcuni precisi segni clinici sono associati ad una 
situazione di come irreversibile che ha come esito sicuro la morte è stata falsificata
 e non può essere più considerata come valida. Se non si accetta questa 
semplice, banale verità, non si accettano i principi basilari del metodo
 scientifico.


 
 

 

...eccolo qui, aspettavo la cazzata. Meno male che non espianteranno il tuo (inutile) cervello.
ReplyDeleteilpeyote IDIOTA buon natale anche a te pagliaccio