Non uso i meritatissimi epiteti perché non ho voglia di avere grane legali con certi personaggi per roba tipo ingiurie et similia, ma potete immaginare quel che penso.
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TENTATA STRAGE A BRINDISI:
UN MORTO E SETTE FERITI.
STRATEGIA DELLA TENSIONE
di Gianni Lannes
L’esplosione ha preso di
mira gli studenti: un morto e sette feriti. A terra libri bruciati, scarpe e
vetri rotti. Sabato 19 maggio 2012, ore
7,50 circa, in via Galanti. Due bombole del gas collegate su un muretto. Due
deflagrazioni distinte davanti all'Istituto professionale per i servizi sociali
“Morvillo-Falcone” ha provocato la
morte di una giovane studentessa pendolare (16 nativa di Mesagne) - Melissa Bassi e Veronica Capodieci - ed il ferimento di altre sei. Secondo i primi
rilievi, per far esplodere la rudimentale ma potente bomba è stato utilizzato
un telecomando: chi l’ha azionato ha atteso che gli studenti si avvicinassero
prima di innescare la detonazione. L'ordigno è esploso questa mattina intorno
alle 7,50 in via Galanti. L’intento era
di fare una strage. La scuola Morvillo Falcone aveva vinto il primo premio
della prima edizione del concorso sulla legalità. Lo ricorda il portale
studentesco Universinet.it che chiede con forza "una immediata reazione
dello Stato contro la barbarie terroristica di stampo mafioso che ha colpito un
istituto da sempre impegnato in prima linea per promuovere la cultura della
legalità contro tutte le mafie".
Dichiara a caldo Angelo Rampino, il preside dell'Istituto professionale
Morvillo Falcone di Brindisi: “Volevano
uccidere. E' stato fatto per uccidere: a quell'ora le ragazze entravano,
proprio a quell'ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna
conseguenza”. Secondo gli inquirenti
l’obiettivo era la scuola e si propende per pista mafiosa. Secondo il sindaco
di Brindisi, Cosimo Consales «È un attacco della criminalità organizzata senza
precedenti. Ci sono troppe coincidenze in questa vicenda. Mi auguro che siano
solo tali, anche se in questo momento la nostra unica preoccupazione è quella
dei ragazzi». «È un attentato mafioso fatto per uccidere» ha aggiunto Nicola
Fratoianni, assessore alle legalità della Regione Puglia. L'ordigno «poteva
provocare una strage - ha detto Salvatore Giuliano, preside dell'istituto
superiore Majorana di Brindisi, che ha nove classi nella sede dell'istituto
Morivillo-Falcone - Pochi minuti dopo sarebbero arrivati tutti i ragazzi,
sarebbe successa una tragedia infinita. Qui ci sono quaderni zuppi di sangue,
brandelli di oggetti. L’esplosione l'hanno sentita in tutta Brindisi, non era
certo una azione dimostrativa».
Terrorismo di Stato? - L’obiettivo sembra un diversivo, insomma un
classico depistaggio dell’intelligence più o meno deviata che alberga nel
Belpaese. Chi sono i mandanti? Qual è il movente? Una cosa è chiara: la
“criminalità organizzata”, o meglio la Sacra Corona Unita non avrebbe interesse
ad accendere l’attenzione sulle sue attività illecite, risvegliando lo Stato in
perenne letargo, per cui ogni tanto fa il lavoro sporco. E allora, come si
spiega? Forse, il sistema di potere ha rimesso in moto la collaudata macchina rodata
dalla Cia con la strage di Portella della Ginestra (1 maggio 1947), nota come
“strategia della tensione” che tante vittime innocenti ha già mietuto in
passato. I tempi sono bui e dall’alto si alimenta il caos. La bomba a Brindisi
con il corollario di vittime innocenti sembra la prima di una lunga serie. La “strategia della tensione” è in uno stretto
legame con il fenomeno generale del terrorismo di stato e indica la
partecipazione nascosta (o comunque il benestare) di settori dello Stato in
azioni terroristiche ai danni del popolo italiano. Cui prodest? E’ magari un
violento tentativo ideato molto in alto, come nel passato, per imbrigliare,
anzi sedare sul nascere la pacifica protesta sociale per condizioni di vita
ormai impossibili? SONO PRONTE PER CASO LEGGI SPECIALI?
Strakersabato, maggio 19, 2012 10:24:00 PM
Condivido pienamente le considerazioni di Lannes: questa è l'ennesima strage di Stato.
Ma vattene Hgare sulle ortiche tutta la vita, Straker.