L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

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Thursday, October 2, 2014

Gravità

http://zret.blogspot.ch/2014/10/gravita.html

Gravità


Siamo nel 2014, ma la tecnologia per lo più è usata per il controllo e per allestire un inferno scintillante. Viviamo in un mondo che, da un punto di vista tecnico, è ancora in parecchi settori arcaico. Così, nonostante le mirabilia del progresso, molti lavoratori devono fronteggiare la forza di gravità: sollevare pesi, trainare carichi, spostare oggetti ponderosi. Le macchine hanno alleggerito e facilitato molti lavori manuali, ma è sufficiente osservare le operazioni che compiono i netturbini, i muratori, gli scaricatori, i facchini, i braccianti etc. per capire quanto la lotta contro la gravità sia dura e faticosa. Gli incidenti sul lavoro, a volte mortali, sono lì a dimostrare quale sia il tributo di sangue versato ad un sistema basato sul peso dello sfruttamento.

Che cos'è la gravità? Considerata una delle quattro interazioni fondamentali, essa è la più misteriosa, poiché - così risulta - a differenza delle altre, non è mediata da particelle. Pur ancorandoci alle masse, la gravità è di per sé debole a tal punto che taluni fisici pensano una grossa "quota" di questa forza sia annidata in un'altra dimensione [sara' il penna che pensa roba del genere...]. Non manca chi ne nega l'esistenza [ma che cazzo dici? comunque non manca neanche qualche idiota che associa alla gravita' delle label alla cazzo di cane].

Si è che la gravità è una caratteristica della materia-energia e, come tutte le altre peculiarità del mondo ilico, è sfuggente. La materia è paradossale: è peso senza sostanza, esistenza senza essenza. La dimensione concreta ci elargisce i prodigi dei cinque sensi, ma ottunde lo spirito. Ci offre le sensazioni e le esperienze più disparate, ma ci condanna al declino, alla decomposizione, alla morte.

E' ineffabile piacere ed indicibile tortura, a seconda dei casi, dei destini, delle vite. Chi decise e perché di tuffarsi nella materia? La Coscienza non era sufficiente a sé stessa? Qual è la vera radice della divisione originaria? Nessuna risposta per chi è sotto il dominio della greve gravità.

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17 comments:

  1. Come mettere lì qualche centinaio di parole per non dire assolutamente niente.

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  2. Zretino, vai a fare il facchino piuttosto che farti le solite seghe mentali sulla forza di gravità.
    Poi ne riparliamo.

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  3. Ma che cazz'e', e' pagato un tot a parola che pubblica, anche se non dice nulla?
    Ma qualcuno trova un senso in quel post?

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  4. Ottimo articolo per chi ... fa fatica ad alzare il culo

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  5. Beh, leggetevi questo commento, poi fatemi sapere cosa avete capito.

    giovanni ranellagiovedì, ottobre 02, 2014 7:12:00 PM

    Probabilmente, scaturita da un’emblematica quanto ancestrale sventura occorsa alla sfera maggiormente pura di un ambito metafisico, di cui nulla possiamo dire, (essendo solo appena percettibile) prima conseguenza della raggrumazione dell’idea, la Gravità non sarebbe forse un sublime quanto atroce incanto? e di sicuro non si può comprendere con sole formule fisiche.
    L’essenza della gravità, che intuisco essere addensata di un esemplare nucleo poetico, (come liberazione interna alla forza d’attrazione stessa) è una potenza ardente che il pensiero moderno ha massimamente raffreddato. Questo “grave” quanto illuminante presentimento d’elevazione interno al proprio misterioso fondamento, nella Gravità in cui siamo intagliati, s’è progressivamente deformato con il definitivo tramonto dell’età artigianale, dissolvendo la percezione nobile della gravità in volgare gravezza, che è sinonimo d’imposizione: un’imposizione che appare sempre più irrimediabile.
    La crisi dell’epoca attuale, è l’inespressiva fiducia d’automazione (progresso) che mangia voracemente il senso profondo dell’esistenza, innestando nell’intimo rinnovamento delle cose una calcolata prevedibilità che condanna questa dimensione alla sterilità. La gravità adesso è relegata all’interno di un’assurda zona d’influenza dissociante, (tale è l’azione disfacente del satanismo) in cui trova avvizzimento ogni possibile significato autenticamente trascendente. Sarebbe proprio in questa drammatica disidratazione lirica del tempo il pericolo più grave mai occorso all’uomo: quello appunto di una gravità priva di sostanziale fondamento etico. Gli effetti di tale capovolgimento precipitoso dei tempi sono sempre più espliciti.
    La nostra salvezza è nel patire, originariamente inteso, nel sentire e partecipare attivamente del “continuo e misurato dolore che stilla sotto a tutte le cose”. E’ un tormento venato di fiducia interno alla combustione del sole, e che risuona nel nostro stesso cuore. La gravità è un canto e grido disperante, condensato nel Nulla iridescente, preesistente alla natura del Cosmo, in cui attinge la nostra essenza più profonda. Nell’inconcepibile e “addensato nulla”, siamo chiamati a riscattare la nostra identità, comprendere la figurazione simbolica che incarniamo e la selva simbolica in qui ci aggiriamo. Dobbiamo riscattare il “significato”, provare a farlo fino alla consumazione del tempo. Tempo, sensibilmente innervato alla gravità e con questa costituente un tutto unico inscindibile.

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    1. No, aspetti, mi tenda l'indice; ecco lo alzi così ... guardi, guardi! Lo vede che stuzzica? Che piglia anche. Ma allora io le potrei posterdare anche per paramecio per l'autorità che anche soltanto fungiforme le otto cose come il catecumeno, capisce?

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    2. Sì maaaa .... e lo scappellamento a destra come fosse antani?

      Massa di cloni imbecilli ...

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    3. Maddai! Questa è una presa per il c**o fatta con un generatore automatico di testi...

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    4. formule fisiche ? e cosa sono le formule fisiche ? esistono solo formule matematiche che descrivono fenomeni fisici.
      Questo, a meno che sia uno che si diverte a prendere per il culo, é peggio di zcretino ...

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  6. la gravità è di per sé debole a tal punto che taluni fisici pensano una grossa "quota" di questa forza sia annidata in un'altra dimensione [sara' il penna che pensa roba del genere...].

    Non nei termini ad michiam usati da zcretino, ma il fatto che la gravitá sia molto piú debole delle altre interazioni sia legata all'esistenza di dimensioni extra, é stata teorizzata da fisici veri e non dallo pseudofisco strafatto :

    http://tinyurl.com/kfh4uy3

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  7. Considerata una delle quattro interazioni fondamentali, essa è la più misteriosa, poiché - così risulta - a differenza delle altre, non è mediata da particelle

    Non é che sia piú misteriosa delle altre, ma piú semplicemente, la relativitá generale é incompatibile con la meccanica quantisica nella sua attuale formulazione sperimentalmente verificata.
    Che poi non sia mediata da particelle, lo puó sostenere solo uno piú ignorante di una capra come il fratellonzo studiato. Allora il gravitone che cos'é ?

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  8. La materia è paradossale: è peso senza sostanza, esistenza senza essenza

    Imbecille, il peso non é la massa. Il resto della frase sono solo seghe mentali pseudofilosofiche che non vogliono dire nulla.

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  9. Nuovo commento di giovanni ranella:

    giovanni ranella venerdì, ottobre 03, 2014 3:38:00 PM

    Avevo commesso un errore nello scrivere il primo...

    Probabilmente, scaturita da un’emblematica quanto ancestrale sventura occorsa alla sfera maggiormente pura di un ambito metafisico, di cui nulla possiamo dire, (essendo solo appena percettibile) prima conseguenza della raggrumazione dell’idea, la Gravità non sarebbe forse un sublime quanto atroce incanto? e di sicuro non si può comprendere con sole formule fisiche.
    L’essenza della gravità, che intuisco essere addensata di un esemplare nucleo poetico, (come liberazione interna alla forza d’attrazione stessa) è una potenza ardente che il pensiero moderno ha massimamente raffreddato. Questo “grave” quanto illuminante presentimento d’elevazione interno al proprio misterioso fondamento, nella Gravità in cui siamo intagliati, s’è progressivamente deformato con il definitivo tramonto dell’età artigianale, dissolvendo la percezione nobile della gravità in volgare gravezza, che è sinonimo d’imposizione: un’imposizione che appare sempre più irrimediabile.
    La crisi dell’epoca attuale, è l’inespressiva fiducia d’automazione (progresso) che mangia voracemente il senso profondo dell’esistenza, innestando nell’intimo rinnovamento delle cose una calcolata prevedibilità che condanna questa dimensione alla sterilità. La gravità adesso è relegata all’interno di un’assurda zona d’influenza dissociante, (tale è l’azione disfacente del satanismo) in cui trova avvizzimento ogni possibile significato autenticamente trascendente. Sarebbe proprio in questa drammatica disidratazione lirica del tempo il pericolo più grave mai occorso all’uomo: quello appunto di una gravità priva di sostanziale fondamento etico. Gli effetti di tale capovolgimento precipitoso dei tempi sono sempre più espliciti.
    La nostra salvezza è nel patire, originariamente inteso, nel sentire e partecipare attivamente del “continuo e misurato dolore che stilla sotto a tutte le cose”. E’ un tormento venato di fiducia interno alla combustione del sole, e che risuona nel nostro stesso cuore. La gravità è un canto e grido disperante, condensato nel Nulla iridescente, preesistente alla natura del Cosmo, in cui attinge la nostra essenza più profonda. Nell’inconcepibile e “addensato nulla”, siamo chiamati a riscattare la nostra identità, comprendere la figurazione simbolica che incarniamo e la selva simbolica in cui qui ci aggiriamo. Dobbiamo riscattare il “significato”, provare a farlo fino alla consumazione del tempo. Tempo, sensibilmente innervato alla gravità e con questa costituente un tutto unico inscindibile.

    Questo o sta prendendo zret per il sedere o ha urgente bisogno di un TSO...

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    1. Uhm, penso che stia perculando alla grande zcretino, con scritti ancor più incomprensibili di quelli del fratellonzo studiato. D'altronde il nick sembra fare il verso a Giovanni Rana, il che me lo rende alquanto sospetto

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