Per quanto riguarda l'epilessia, Dephour riporta un'aumentata risposta
convulsiva in animali nei quali è stata provocata un'infiammazione
intestinale con un olio urticante, l'olio di crotontiglio. Pertanto
un'infiammazione intestinale riduce la soglia convulsiva.
La prova non è decisiva in quanto basata su un esperimento di
vivisezione (i topi per quanto simili all'uomo sono pure per molti
aspetti differenti). Più interessante è il seguito del discorso:
Sospendere il glutine elimina i processi infiammatori legati alla
risposta anticorpale, in analogia a qualsiasi altra intolleranza
alimentare o allergia. In tutti questi casi si ha un intestino troppo
permeabile che lascia passare grossi peptidi, frazioni di proteine,
"clandestini". Contro questi peptidi si attiva una risposta
anticorporale che si risveglia ogni qualvolta entriamo in contatto con
la proteina progenitrice. Se questi peptoni rimangano in circolo abbiamo
un processo infiammatorio, tipico delle allergie, ma se questi peptoni
vanno ad accumolarsi presso frazioni di proteine dei nostri tessuti a
loro simili, simile cerca simile, la tolleranza degli anticorpi, che si
portano dietro, non sarà in grado di distinguere tra il peptone
clandestino e il pezzo di proteina del nostro tessuto. Se l'accumulo
avviene in prossimità delle articolazioni avremo l'artite remauoide, se
nella mielina le patologie autoimmuni.
Ennesima conferma di quanto esposto dalla dottoressa Campbell sul
rapporto tra malattie autoimmuni e infiammazione, disbiosi, eccessiva
permeabilità dell'intestino.
Sempre il dottor Mainardi in una sua lettera critica nei confronti della trasmissione "dica 33" (
http://www.emergenzautismo.org/content/view/1031/68/) ha scritto:
In base ai risultati dei miei studi ho realizzato un integratore
alimentare a base di alfa-lattoalbumina che è entrato nei programmi di
screening nuovi farmaci anticonvulsivi dell'NIH (USA) per i risultati
ottenuti sia pre-clinici che clinici. Questa molecola agisce
principalmente a livello intestinale come prebiotico, riduce la disbiosi
e la permeabilità intestinale. I risultati ottenuti con le diete a
restrizione, non noti forse al solo autore dell'articolo su dica-33,
confermano l'importanza del ruolo dell'intestino in diverse patologie
neurologiche. Compreso l'autismo, il cui aumento esponenziale
dell'incidenza (da 1 su 10000 a 1 su 130) rende altamente improbabile
una natura genetica, ma quanti fondi vengono impiegati oggi in questa
improduttiva ricerca?
D'altronde la curcumina, la dieta chetogena e l'alfa-lattolbumina
mostrano ampi spettri d'azione, difficilmente attribuibili a specifiche
azioni a livello cerebrale, più facilmente dovuti alle loro azioni
intestinali (...) ad ulteriore
conferma del collegamento intestino-cervello, provocare processi
infiammatori intestinali porta a stati ansiosi e riduce la soglia
convulsiva.
La dieta chetogena è una dieta ricca in grassi e povera in corboidrati,
che sembrava ormai quasi dimenticata dalla comunità scientifica
nonostante la produzione del film "Non nuocere" (testimonianza di una
guarigione
dall'epilessia per mezzo della dieta). Di recente la sua validità nel
per ridurre la frequenza delle crisi epilettiche è stata
scientificamente dimostrata come riporta un articolo del 2008 del New
York Times che menziona uno studio scientifico effettuato col gruppo di
controllo:
http://www.nytimes.com/2008/05/06/health/research/06epil.html.
Rimarchevole è un altro articolo scritto dal dottor Mainardi in
collaborazione col dottor Gianluigi Pesce e la dottoressa Silvia Bornia (
http://www.det.it/pdf/ottobre10/int.pdf).
In esso leggiamo che:
E' sorprendente come l'intestino nell'antichità fosse considerato
l'organo responsabile di molte patologie neurologiche sin dai tempi
della bibbia, quando le crisi di epilessia venivano curate con il
digiuno, da cui ebbe origine la dieta chetogena, ricca di grassi e
povera di carboidrati, ampiamente usata nell'epilessia sino agli anni 30
Oggi
viene appplicata anche in altre patologie neurologiche, ad esempio
depressione Alzheimer, Parkinson etc., dimostrando come una dieta possa
ridurre significativamente i sintomi di patologie neurologiche
complesse.
E ancora:
La disbiosi intestinale riducendo l'assoribimento di triptofano, può
rendere più fragile il cervello, meno capace di autoripararsi.
Interessanti sono le proprietà dell'
integratore di alfa-lactoalbumina serplus
menzionato dal dottor Mainardi che regolando la flora intestinale
avrebbe ricadute positive anche sull'umore delle persone e sulla
normalizzazione del ciclo sonno-veglia.
Maggiori informazioni sul serplus potete leggerle al seguente link:
http://www.mangiaconsapevole.com/forum/T-Alfa-Lattoalbumina-Serplus%C2%AE-BioZzz%C2%AE.html
Altra informazione che potrebbe essere interessante è quella della
relazione tra melatonina ed epilessia, vedi l'articolo "Melatonina in
aiuto degli epilettici":
http://www.italiasalute.it/News.asp?ID=78
Interessante pure il resoconto di un'esperienza di guarigione di una
bambina epilettica nella quale la malattia era scatenata dalla presenza
di parassiti nematodi. La testimonianza è della dottoressa Rosanna
Qualizza, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica:
http://www.airett.it/studi-clinici-quando-i-problemi-possono-essere-causati-anche-dai-parassiti
Segnalo anche la recente scoperta di casi di crisi epilettiche che si
scatenano in seguito all'uso del cellulare, come riportato nell'articolo
"Rischio epilessia col telefonino" sul sito italiasalute:
http://www.italiasalute.it/News.asp?ID=8871
Il discorso sul rapporto tra epilessia e disbiosi non sarebbe completo
se non si esaminassero ancora due aspetti: il primo è che la dieta GAPS
della dottoressa Campbell e la dieta chetogena, assomigliano (per la
loro proibizione/restrizione dell'assunzione di carboidrati) alla dieta
vegetariana crudista, che in realtà è ancora più restrittiva persino
della dieta GAPS.
E' infatti possibile seguire una dieta con alimenti permessi dalla dieta
GAPS ma esclusivamente crudi e di orgine vegetale, oppure seguire una
dieta vegan tendenzialmente crudista, o seguire le indicazioni del
dottor Ehret (
dieta senza muco).
Ovviamente non è facile, soprattutto i primi tempi, ed ovviamente è
meglio non improvvisare niente e farsi seguire da un medico o da un
dietologo che valuti la dieta anche in relazione alle specifiche
condizioni di salute del paziente.
Per approfondimenti su epilessia e dieta igienista (tendenzialmente crudista) vedi i due link seguenti:
http://www.nonsoloanima.tv/valdovaccaro/index.php?m=11&y=11&d=28&entry=entry111128-123248
http://valdovaccaro.blogspot.it/2010/10/epilessia-chiarita-uguale-epilessia.html
http://valdovaccaro.blogspot.it/2011/09/epilessia-rolandica-ansie-ed-amnesie.html
Infine come trascurare il legame tra
vaccini ed epilessia?
La stessa dottoressa Campbell denuncia come l'abitudine di vaccinare
indiscriminatamente i bambini a prescindere da uno screening che
verifichi l'eventuale presenza di alterazioni intestinali espone molti
soggetti vaccinati al rischio di contrarre una serie di malattie più o
meno gravi. Secondo quanto da lei riportato nel libro "Sindrome della
Psiche e dell'Intestino" un intestino già sofferente può non sopportare
lo stress delle
vaccinazioni che in tal caso aggravano lo stato patologico
pre-esistente.
Vedi questa piccola
bibliografia a cura di P.
(iscio) Vanoli:
Convulsioni ed epilessia da vaccini:
Hirtz DG, Nelson KB, Ellenberg J H, "Epilessia a seguito di vaccinazioni infantili", Pediatr 1983 Jan; 102(1):14-18
[aggiornamento h. 16.50: mi sono accorto solo ora che è questo lo studio che ho citato in fondo. STRACCIONI E FALSARI ALMENO DUE VOLTE]
Cherry JD, Holtzman AE, Shields WD, Buch D, Nielsen, "Vaccinazione da
pertosse e caratteristiche dei primi attacchi epilettici in neonati e
bambini,"J Pediatr, giugno 1993; 122(6): 900-903
Coplan J, "Attacchi epilettici a seguito di vaccinazioni," J Pediatr, sett. 1983;103(3):496
Barkin RM, Jabhour JT, Samuelson J S, "Vaccinazioni, epilessia e conseguenti valutazioni," JAMA, luglio 1987; 258(2): 201
Griffin MR, "Rischio di attacchi epilettici a seguito di vaccino
morbillo-parotite- rosolia", Pediatrics, nov. 1991; 88(5): 881-885
Griffin MR, "Rischio di epilessia ed encefalopatia a seguito di
vaccinazione con il vaccino difteria- tetano- pertosse", JAMA, marzo
1990; 263(12): 1641-1645
Cizewska S, Sluzewski W, "Vaccinazioni e attività epilettica seguita con
EEG", Neurol Neurochir Pol., sett.- dic. 1981, 15 (5-6): 553-557
Huttenlocher PR, Hapke RJ, "Valutazione di epilessia intrattabile nell'infanzia", Ann Neurol, nov. 1990; 28(5):699-705
Blumberg DA, "Gravi reazioni associate al vaccino difteria.- tetano-
pertosse: dettagliato studio di bambini con epilessia, episodi ipotonici
iporesponsivi, elevati febbri e pianto continuo", Pediatrics, giugno
1993; 91(6): 1158-1165
Baraff LJ, "Neonati e bambini con convulsioni ed episodi
ipotonici-iporesponsive a seguito di vaccinazione anti-difterica-
tetano- pertosse", Pediatrics, giugno 1988; 81(6):789-794
Jacobson V, "Relazione della vaccinazione anti-pertosse sulla comparsa
dell'epilessia, convulsioni febbrili ed infezioni del sistema nervoso
centrale: uno studio epidemiologico", Tokai J Exp Clin Med 1988;13
Suppl: 137-142
Ballerini, Ricci B, "Complicazioni neurologiche delle vaccinazioni, con
particolare riferimento alle sindromi epilettiche", Riv Neurol,
luglio-agosto 1973, 43:254-258
Wolf SM, Forsythe A, "Epilessia e ritardo mentale a seguito di attacchi
febbrili nell'infanzia," Acta Paediatr Scand, marzo 1989; 78(2):291-295
"Epilessia a seguito di vaccinazioni infantili", J. of Pediatrics, Vol 102, n.1
[vedi nota sotto]