L'immensa sputtanata a Zelig

Il blog che si sta visitando potrebbe utilizzare cookies, anche di terze parti, per tracciare alcune preferenze dei visitatori e per migliorare la visualizzazione. fai click qui per leggere l'informativa Navigando comunque in StrakerEnemy acconsenti all'eventuale uso dei cookies; clicka su esci se non interessato. ESCI
Cliccare per vederla

Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/

Showing posts with label Goodbye. Show all posts
Showing posts with label Goodbye. Show all posts

Friday, August 28, 2009

Goodbye, blue sky

http://zret.blogspot.com/2009/08/goodbye-blue-sky.html

Goodbye, blue sky

"Goodbye, blue sky" è la celebre canzone dei Pink Floyd del 1979, contenuta nell'album "The wall". Breve ma tagliente come una staffilata, la composizione è trafitta dall'orrore di un'inascoltata profezia. Nel video del pezzo, la colomba vola solo per qualche istante, presto ingoiata da un'aquila di ferro ed annientata da squadriglie di bombardieri che assumono le forme funeree di croci.

I fari della contraerea, il sangue, le macerie e gli uomini raggomitolati nei rifugi, ridotti a maschere subumane con le loro inutili maschere antigas, sono immagini lancinanti, mentre, per contrappunto, le note di una desolata poesia scorrono tranquille, onde di un mare appena increspato. Il cielo azzurro è la sfocata memoria di un delirio febbricitante: ora il cielo è un coperchio grigio, metallico che rimanda l'eco dell'indifferenza.



E' l'indifferenza di chi assiste alle guerre tramite la televisione, tra le nevrosi quotidiane ed il malcelato fastidio per queste schegge visive di morte e di arti amputati confitte nella folle normalità del quotidiano.

E l'indifferenza di chi crede che la guerra sia sempre lontana, altrove, ignorando che l'attacco può essere strisciante, come un filo di tempesta che s'insinua in una fessura dimenticata.

Puoi sentire le bombe cadere e le grida di paura tu che non senti la vita?

La colomba, alla fine, si allontana dalla nera marea della terra, da questa terra cui è estranea, come l'innocente chiaroveggenza del bambino che esclama inconsapevolmente conscio: "Guarda, mamma, c'è un aeroplano lassù in alto".