L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Sunday, June 16, 2013

ORO. 10 mila cinesi in coda per comprarlo


http://tuttouno.blogspot.it/2013/06/oro-10-mila-cinesi-in-coda-per-comprarlo.html

ORO. 10 mila cinesi in coda per comprarlo

 
10.000 cinesi pazientemente in attesa fuori di un negozio per comprare oro.
La scena si svolge nella città di Jinan durante il festival di 3 giorni del "Dragon Boat".  
Dopo l'inflazione galoppante vissuta dal paese nel 2011, [ah sì? "inflazione galoppante"? Andiamo a leggere i dati qui] la banca centrale cinese ha deciso una massiccia iniezione di denaro per rilanciare il sistema bancario in via di asfissia, e per sostenere un'economia vacillante.
Inoltre, la Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per la Cina, portandoli al 7,7% invece del 8,3% precedente. [esticazzi...]
Mentre le prospettive economiche sono relativamente cattive, sembra che un certo panico si impadronisce di una parte della popolazione che cerca con tutti i mezzi di proteggere i propri risparmi.

La Cina da alcuni anni sollecita i cinesi ad investire nell'oro.
La Cina è il più grande "produttore" di oro al mondo, con più di 350 tonnellate all'anno.
Inolte ha investito in miniere straniere e tutto ciò che esce dalle sue miniere resta in Cina.
E come non bastasse ramazza tutto l'oro che puo' sul mercato internazionale.
Secondo gli esperti economici lo fa per rafforzare lo yuan e per imporlo al mondo come la valuta di riferimento per sostituire il dollaro che non smette di crollare.
La Cina vuole creare una seconda borsa dell'oro in Asia per competere con quella anglosassone che viene continuamente manipolata al ribasso, vedere la JP Morgane e la Goldman Sachs che vendono l'oro su carta (quando vengono venduti 10 Kg di oro fisico, queste banche vendono una tonnellata su carta), [EH?] in questo modo queste banche cercanno di tenere basso il valore dell'oro, ma la creazione di una borsa dell'oro in Asia che portasse il prezzo dell'oro al livello effettivo potrebbe semplicemente condurre le due grandi banche USA alla rovina e molti paesi con loro.


Esprits.hoppi ovvero questo, dimostrando di avere un QI inferiore a quello di un paracarro e ingannando - ma sappiamo che è il suo mestiere, è in ottima compagnia di altri straccioni - i lettori della sua discarica.
tdm

Tuesday, November 1, 2011

Qual'è la base del valore dell'oro? - L'oro e le finanze vaticane

http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/11/quale-la-base-del-valore-delloro-loro-e.html

Qual'è la base del valore dell'oro? - L'oro e le finanze vaticane


Ho già spiegato come da una moneta convertibile (almeno teoricamente) in oro e quindi titolo di credito nei confronti della banca che ne rendeva garante (garante di avere l'oro - o in certi casi l'argento - corrispondente) e pagabile al portatore si sia passati ad una moneta dal puro valore legale che costituisce fonte di debito dei cittadini nei confronti delle banche centrali.

Ma se tornare ad una moneta convertibile in oro e davvero garantita da una banca statale, ridando alla nazione la sua sovranità monetaria, sarebbe sicuramente positivo, è pur vero che finché gli stati sono ostaggio di loschi politicanti (e quando mai non lo sono stati!)  impegnati a portare a compimento i piani delle élite occulte ci sarà ben poca speranza che anche un simile cambiamento possa risollevare definitivamente l'economia. Se lo scopo di chi ci governa è permettere che siamo avvelenati/manipolati tramite scie chimiche e onde elettromagnetiche è chiaro anche che la loro gestione della finanza è finalizzata al tracollo economico. L'eliminazione del signoraggio renderebbe più difficile realizzare i loro piani, ma li potrebbe davvero fermare?

In Islanda la popolazione ha messo un freno alle devastanti politiche del FMI e si è ribellata all'idea che il debito creato dai governanti ricada sulla popolazione. Ma per quanto ancora ce la faranno? Speriamo per sempre ma ricordatevi che non hanno ancora contestato mai né il signoraggio né le scie chimiche e che si trovano un governo che ancora sta provando a farli entrare nella comunità europea.

E poi c'è la questione dell'oro, il biondo metallo su cui è incentrato questo articolo. Vi siete chiesti perché mai un grammo di oro debba valere così tanto? Non si mangia, non si beve, non permette di curare le malattie (o meglio ci sarebbe l'oro colloidale, che al pari dell'argento ha delle potenziali applicazioni terapeutiche ma sono pochissimo note e non sono certo quelle che fanno lievitare il valore dell'oro); insomma l'oro ha solo alcune interessanti proprietà metallurgiche e permette di fare dei bei gioielli.

Tutto questo non giustifica il valore economico che è stato dato nella storia a questo metallo. Sinceramente i grani di cacao che si utilizzavano nel regno Atzeco come moneta di scambio avevano sicuramente un valore intrinseco molto più sensato.

E se pensiamo che il Vaticano detiene la gran parte dell'oro estratto dalle viscere del nostro pianeta ci viene da pensare che nei secoli ci hanno fatto credere che sia sensato considerare l'oro come un qualcosa che abbia davvero un valore intrinseco in maniera tale da utilizzare l'oro come strumento per dannare le genti e farne un idolo (vi ricordate il mitico vitello d'oro dell'antico testamento?).

In realtà l'unica vera soluzione alla crisi economica è la presa di coscienza collettiva del fatto che il sistema che ci domina non è basata sull'interesse dei potenti per la moneta, ma sull'obbedienza cieca al governo occulto, un governo per il quale l'interesse principale è l'asservimento degli esseri umani e la creazione di un sistema basato sulla violenza e la sofferenza ad ogni livello.

Solo allora la gente potrebbe decidere di sganciarsi dai controllori occulti e rimettere in discussione anche i fondamenti dell'economia, non solo abolendo il signoraggio, ma togliendo valore all'oro. In tal modo il mitico vitello d'oro cesserebbe di essere un idolo tentatore ed il Vaticano che ammassa lingotti d'oro li potrebbe usare solo per costruirci una bella statua.





E adesso alcuni estratti da tre interessanti articoli che consiglio di leggere per intero (e valutare criticamente, così come dovete fare per ogni mio articolo).

le finanze vaticane


"...C'è un'urgente necessità morale di una nuova solidarietà"
Papa Benedetto XVI

"Senza aver paura di sbagliare possiamo dire che i tesori d'oro e d'argento amministrati dal Vaticano, non solo nelle sue banche e filiali, ma anche nei suoi templi, oggi comprendono circa il 49% delle riserve d'oro del mondo"
Monsenor Rafael Rodriguez Guillen

"Da solo il Vaticano potrebbe ripianare tutti i nostri debiti e concederci un benessere mai sperimentato nella storia. Benedetto XVI, stiamo ancora aspettando la tua elemosina!"

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la maledizione dell'oro

Eppure l'oro è rimasto in qualche maniera la base sottostante tutto ciò che si definisce 'moneta legale' sin da quel tempo, ripresentandosi sulla scena approssimativamente ogni 70 anni, promosso dal movimento che si batte per la verità (truth movement) e dai patrioti di quel tempo specifico, a loro eterno disappunto successivamente al fatto compiuto.
(...)
Il maggiore e singolo detentore di lingotti rispetto a qualsiasi altra organizzazione nel corso dei trascorsi 1.000 anni è, ed è sempre stato, il Culto Romano che controlla la Chiesa Cattolica.

La Chiesa Cattolica Romana controlla approssimativamente 60.350 tonnellate d'oro, due volte la dimensione delle riserve ufficiali totali di oro di tutto il mondo, o approssimativamente il 30,2% di tutto l'oro mai estratto/prodotto. A prezzi correnti, è possibile stimare il valore di tali beni che costituiscono il più grande tesoro della storia dell'umanità in oltre 1.245 miliardi di dollari statunitensi ($).


Ai nostri giorni, la Chiesa Cattolica Romana è tornata a numeri che l'hanno condotta nuovamente ad una posizione dominante nel settore dell'oro di cui non si era testimoni dalla caduta del Sacro Romano Impero (intorno al 1100), fase in cui controllava poco meno del 30% dell'oro complessivamente presente nel mondo.

Per la maggior parte dei trascorsi 1.000 anni, la Chiesa Cattolica ha assunto una posizione dominante che gli ha permesso di controllare i mercati dell'oro a livello mondiale, in relazione al fatto di aver posseduto oltre il 50% di tutto l'oro, ed in una posizione talmente dominante, a partire dal XIV secolo fino a  giungere al XVII secolo, da controllare oltre il 60% di tutto l'oro mai estratto.

Tale tesoro nella sua totalità è stato suddiviso tra numerose riserve dichiarate ed altrettanto numerose riserve non dichiarate. Soltanto il 20% delle riserve d'oro totali sono immagazzinate tramite 'partiti terzi' in riserve ufficiali, la maggiore riserva dichiarata è rappresentata dalla Federal Reserve Bank, seguita dalle riserve presenti in Italia, Svizzera, Germania e Francia.

Questo è il Tesoro che una volta ancora verrà utilizzato per riguadagnare il controllo del mondo servendosi del 'mascheramento' in base al quale ci si orienterebbe a salvare il mondo tramite la 'moneta legale' nel 2011/2012, a meno che persone di buona volontà non vengano risvegliate dall'incantesimo lanciato dai banchieri e dal loro oro.
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il vaticano e il nuovo disardine mondiale



Questi aspetti sono assai noti a coloro che hanno approfondito la nascita e le origini dell'ideologia mondialista e sono altresì consapevoli dello spirito che animava la creazione delle strutture sovranazionali.
Si potrebbe però obbiettare che si tratti solo di suggestioni “complottiste”, di cui i vertici del Vaticano non dovrebbero tenere conto, se non rischiando di coprirsi di ridicolo.
Eppure, solo 14 anni fa, Michel Schooyans, autorevole professore dell'università cattolica di Loviano, dava alle stampe un libro estremamente interessante, dal titolo “Nuovo disordine mondiale”, dove metteva in evidenza le radici discutibili di organismi internazionali quali l'ONU e denunciava un piano di controllo globale ad esso collegato che passava per una drastica riduzione della popolazione mondiale ed una progressiva perdita delle libertà personali a vantaggio del rafforzamento dei centri decisionali mondialisti.
 
Le tesi portate avanti da Schooyans, oltre ad essere un autentico pugno nello stomaco, esprimono dunque una linea interpretativa che potremmo definire autorevolissima della posizione della Chiesa riguardo ad un problema, quale quello della "vita" e della sua strumentalizzazione, che è preconizzato come un tentativo di "dittatura mondiale" perseguita dai paesi più ricchi e che si avvale, nella visione proposta, di importantissimi strumenti politici quali l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l'O.N.U., le ONG, la Banca Mondiale e tutte le organizzazioni ad esse collegate.
Secondo l'Autore, il Nuovo Ordine Mondiale altro non è che il tentativo di imporre la "filosofia dell'egoismo" dei paesi ricchi ai paesi poveri o in via di sviluppo, ed il dominio di pochi su tutti gli altri.[...]

L'ideologia sottostante che avrebbe avviato questa campagna di "pianificazione familiare, a livello mondiale", del "genere" umano, è ad avviso dell'Autore una sorta di incrocio tra l'ideologia di tipo social-comunista alla Feuerbach (individui solo ingranaggi della collettività), di Marx (le identità nazionali devono scomparire a favore di un Nuovo Ordine Mondiale governato da una minoranza illuminata) e di Lenin (tecnocrati illuminati che creano una rete di organizzazioni internazionali al servizio della pianificazione umana), con l'ideologia liberale alla Malthus (teorico della sicurezza alimentare, per cui poveri e meno dotati vanno eliminati o non fatti nascere), Bentham (utilitarismo etico, per cui il povero, che non produce o non produce abbastanza e tuttavia pretende di consumare, sia vinto dalla concorrenza) e Galton (uno dei massimi teorici eugenetici, per cui è necessario favorire la trasmissione della vita solo tra i più dotati).

Una analisi lucida ed in netto anticipo coi tempi del processo che va sotto il nome di “Nuovo Ordine Mondiale”, da un punto di vista non esclusivamente cattolico.
Aspetto ancora più interessante, la prefazione di tale libro fu scritta dall'allora Cardinale Joseph Ratzinger, attuale Papa Benedetto XVI.
Nel suo intervento, Ratzinger dimostrava di condividere le preoccupazioni espresse dall'autore, ed altrettanto lucidamente metteva in evidenza i pericoli che il processo di mondializzazione portava con sé:


Nel XIX secolo, la fede nel progresso era ancora un generico ottimismo che si aspettava dalla marcia trionfale delle scienze un progressivo miglioramento della condizione del mondo e l'approssimarsi, sempre più incalzante, di una specie di paradiso; nel XX secolo, questa stessa fede ha assunto una connotazione politica.
Da una parte, ci sono stati i sistemi di orientamento marxista che promettevano all'uomo di raggiungere il regno desiderato tramite la politica proposta dalla loro ideologia: un tentativo che è fallito in maniera clamorosa.
Dall'altra, ci sono i tentativi di costruire il futuro attingendo, in maniera più o meno profonda, alle fonti delle tradizioni liberali.
Questi tentativi stanno assumendo una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale; trovano espressione sempre più evidente nell'ONU e nelle sue Conferenze internazionali, in particolare quelle del Cairo e di Pechino, che nelle loro proposte di vie per arrivare a condizioni di vita diverse, lasciano trasparire una vera e propria filosofia dell'uomo nuovo e del mondo nuovo.

L'allora cardinale Ratzinger dimostrava quindi di comprendere molto bene quale impalcatura ideologica stesse alla base di concetti quali “Nuovo Ordine Mondiale”, usando tale espressione con piena cognizione di causa.
 
Lo stesso Ratzinger che, divenuto Papa Benedetto XVI, nel discorso di Natale del 2005 chiamava a raccolta gli uomini di buona volontà affinchè quel medesimo Nuovo Ordine Mondiale lo edificassero.

Sunday, September 5, 2010

Iran rifiuta dollari ed euro per l'acquisto del suo petrolio

http://tuttouno.blogspot.com/2010/09/iran-rifiuta-dollari-ed-euro-per.html

Iran rifiuta dollari ed euro per l'acquisto del suo petrolio


Se secondo i mass media internazionali, l'Unione Europea è ormai obbligata a regolare le sue fatture per l'acquisto del petrolio iraniano né con dollari (1) né con euro, i ministri degli esteri dell'UE hanno adottato lunedì nuove sanzioni (2) contro Teheran, che colpiscono in particolare il suo settore petrolifero e gasiero.

Ragione ufficiale (2): la prosecuzione in Iran del controverso programma nucleare. Il vicepresidente iraniano Mohammad Reza Rahimi infatti ha recentemente segnalato che i consumatori europei di petrolio iraniano saranno ormai obbligati a pagarlo in valute altre che l'euro o il dollaro. “Siamo liberi di scegliere qualsiasi valuta per il pagamento delle nostre forniture petrolifere [...] l'essenziale è di escludere l'euro ed il dollaro" ha così dichiarato M.Rahimi.

Già alcuni giorni fa, l'agenzia americana Bloomberg aveva trasmesso informazioni che provengono da fonti ben informate sul dossier, cioè che l'Iran è attualmente in corso di negoziazioni con i suoi acquirenti europei in attesa di modificare la valuta utilizzata per i regolamenti.

Secondo Bloomberg, Teheran prevederebbe di indirizzarsi ormai verso il dirham degli Emirati. Un'informazione tuttavia smentita dal presidente della banca centrale degli Emirati Arabi Uniti.

Ricordiamo che il dollaro, principale valuta di scambio a livello mondiale per il regolamento di fatture di idrocarburi è stato abbandonato dall'Iran a profitto dell'euro dopo l'adozione delle sanzioni americane.

L'ultima parola? Le nuove sanzioni adottate dall'Unione europea riguardano in particolare il settore iraniano delle industrie del gaz e petrolifere. E ancora, prevede di proibire qualsiasi nuovo investimento, assistenza tecnica o trasferimenti di tecnologie, nel settore della raffinazione e la liquefazione del gas. In modo da limitare la possibilità per l'Iran di liberarsi dalle pipeline internazionali e dalle loro royalty per esportare la sua produzione…? Chi sa…

Nella stessa ottica, non sprovvista d'interessi finanziari, il settore iraniano del trasporto merci, per mare o per via aerea, sarà anche rigorosamente limitato.

La maggior parte di queste sanzioni dovrà diventare effettivo fin da martedì, all'atto della loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE.

Fonti: AFP, Ria Novosti, Bloomberg
Articolo originale: L’Iran bannit dollar et euro pour le paiement de son pétrole
di Elisabeth Studer 26 luglio 2010 su leblogfinance