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La genesi della specie umana: un rompicapo (prima parte)

L'origine della specie umana è un rompicapo. E' ormai acclarato che il neo-darwinismo è una teoria vacillante, nonostante i patetici tentativi dei conservatori di puntellarla, contro le evidenze della biologia molecolare, della paleontologia e dell'antropologia cui si è anche aggiunto, in questi ultimi decenni, il contributo controverso, ma non irrilevante della paleoastronautica.[1] Restano, però, molti interrogativi. Sono quesiti che si riferiscono ad ambiti in cui un passato remoto riaffiora nel presente con un corollario di interessanti ed inquietanti risvolti. Elenco alcuni di tali quesiti, per provare poi a gettare un po' di luce su un tema tanto intricato, senza la presunzione di sciogliere il nodo gordiano, ma con l’intento di stimolare un costruttivo dibattito.
- Erectus e Sapiens sono la stessa specie o due specie distinte, ma molto simili?
- Che rilevanza assumono nella storia filogenetica il gruppo RH negativo ed il D.N.A. mitocondriale?
- Sono credibili scenari di ibridazione per opera di esseri non terrestri? Se sì, quali specie furono ibridate?
- Homo Neanderthalensis si incrociò con Sapiens?
- Homo Sapiens comparve intorno al 300.000 a.C. o molto prima, come sembrerebbero provare le impronte di Laetoli ed altri indizi?
- Esistettero Ominidi tetradattili nel Mesozoico, giusta le testimonianze costituite dalle pietre di Ica?
- Erectus e Sapiens sono la stessa specie o due specie distinte, ma molto simili?
Stando a Harun Yahya e ad altri ricercatori, Erectus e Sapiens sono la stessa specie: gli scheletri fossili ne testimonierebbero l'identità. Homo erectus, cioè l'uomo che cammina in posizione eretta, possedeva una capacità cranica da 900 a 1000 cm3. Lo stesso evoluzionista Donald Johnson, a proposito del bambino di Turkana, fossile rinvenuto in Kenya, di un giovinetto di 12 anni, che da adolescente sarebbe stato alto circa un metro ed 83 centimetri, ammette: "La sua complessione e gli arti si possono assimilare a quelli degli attuali abitanti dell'Africa equatoriale. La taglia è perfettamente sovrapponibile alla statura media degli adulti bianchi dell'America settentrionale". Un altro noto evoluzionista, Richard Leakey, afferma che le differenze tra Erectus e Sapiens potrebbero riguardare la razza, ossia cambierebbe il fenotipo e non il genotipo. Se, però, come ipotizzano gli accademici, Erectus risale a circa 1,5 milioni di anni fa, occorrerebbe retrodatare l'apparizione dell'uomo "moderno". In verità, i fossili su cui si basano le classificazioni sono spesso frammentari e quasi inconsistenti sicché desumere la storia degli ominidi da qualche molare o scheggia di femore è azzardato.
[1] Bisogna qui spezzare una lancia a favore di Charles Darwin che, a differenza dei neo-evoluzionisti, presentò le sue pur distorte idee come una teoria e non un dogma. Egli era anche conscio che i dati paleontologici avrebbero potuto smentire i suoi modelli. Infine, quando fu pubblicata "L'origine della specie" (1859), non era ancora nata, per opera di Mendel, la genetica che è stata il colpo di grazia per le elucubrazioni evoluzioniste.
- Erectus e Sapiens sono la stessa specie o due specie distinte, ma molto simili?
- Che rilevanza assumono nella storia filogenetica il gruppo RH negativo ed il D.N.A. mitocondriale?
- Sono credibili scenari di ibridazione per opera di esseri non terrestri? Se sì, quali specie furono ibridate?
- Homo Neanderthalensis si incrociò con Sapiens?
- Homo Sapiens comparve intorno al 300.000 a.C. o molto prima, come sembrerebbero provare le impronte di Laetoli ed altri indizi?
- Esistettero Ominidi tetradattili nel Mesozoico, giusta le testimonianze costituite dalle pietre di Ica?
- Erectus e Sapiens sono la stessa specie o due specie distinte, ma molto simili?
Stando a Harun Yahya e ad altri ricercatori, Erectus e Sapiens sono la stessa specie: gli scheletri fossili ne testimonierebbero l'identità. Homo erectus, cioè l'uomo che cammina in posizione eretta, possedeva una capacità cranica da 900 a 1000 cm3. Lo stesso evoluzionista Donald Johnson, a proposito del bambino di Turkana, fossile rinvenuto in Kenya, di un giovinetto di 12 anni, che da adolescente sarebbe stato alto circa un metro ed 83 centimetri, ammette: "La sua complessione e gli arti si possono assimilare a quelli degli attuali abitanti dell'Africa equatoriale. La taglia è perfettamente sovrapponibile alla statura media degli adulti bianchi dell'America settentrionale". Un altro noto evoluzionista, Richard Leakey, afferma che le differenze tra Erectus e Sapiens potrebbero riguardare la razza, ossia cambierebbe il fenotipo e non il genotipo. Se, però, come ipotizzano gli accademici, Erectus risale a circa 1,5 milioni di anni fa, occorrerebbe retrodatare l'apparizione dell'uomo "moderno". In verità, i fossili su cui si basano le classificazioni sono spesso frammentari e quasi inconsistenti sicché desumere la storia degli ominidi da qualche molare o scheggia di femore è azzardato.
[1] Bisogna qui spezzare una lancia a favore di Charles Darwin che, a differenza dei neo-evoluzionisti, presentò le sue pur distorte idee come una teoria e non un dogma. Egli era anche conscio che i dati paleontologici avrebbero potuto smentire i suoi modelli. Infine, quando fu pubblicata "L'origine della specie" (1859), non era ancora nata, per opera di Mendel, la genetica che è stata il colpo di grazia per le elucubrazioni evoluzioniste.