L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Tuesday, March 6, 2012

Morgellons: singolari correlazioni

http://www.tankerenemy.com/2012/03/morgellons-singolari-correlazioni.html

Morgellons: singolari correlazioni

Il curatore di Freeskies, cui si devono diuturni e diligenti studi circa la Geoingegneria clandestina e temi correlati in un’ottica olistica, investigando il Morgellons, ha individuato interessanti correlazioni tra questa atroce nanopatologia ed alcuni tratti genetici.

Ecco dunque le conclusioni cui si è addivenuti: sono conclusioni suscettibili di essere avvalorate o smentite da ricerche future. Il morbo colpisce per lo più individui con le seguenti caratteristiche: RH negativo [1], origini Nord europee o basche, presenza del gruppo U5 nel D.N.A. (il più antico) [2], occhi azzurri, verdi o grigi.

Queste peculiarità rafforzano l’ipotesi secondo la quale chi conclama la malattia non è compatibile con le “finalità” del morbo stesso, ossia il paziente sviluppa il rigetto nei confronti di questa anomala parassitosi che assomiglia ad una forma di cablaggio o di ‘scrematura’ genetica. Ci si accosta al paradosso per cui il soggetto malato è in realtà la persona che dovrebbe essere considerata sana, giacché reagisce ad un’aggressione bionanotecnologica.

Sarà una coincidenza, ma le specificità indicate sopra (RH negativo in primis) accomunano i malati di Morgellons ed un gruppo umano presumibilmente oggetto di interferenze esterne e di rapimenti perpetrati da militari.

E’ proprio in ambito militare che sono stati compiuti gli studi che hanno portato alla creazione di fibre biotecnologiche, del G.N.A, un D.N.A. in cui l’organico si interfaccia con l’inorganico. Questi spaventosi ritrovati, alla cui realizzazione hanno concorso soprattutto recenti scoperte nel quadro della fisica quantistica, della genetica e della biologia molecolare, sono magnificati dalle industrie ed esibiti come straordinarie invenzioni finalizzate a risolvere i problemi più diversi: ecologici, medici, energetici etc. Sono, invece, realizzazioni donde originano un inquinamento ambientale tanto spesso invisibile (nanosensori o M.E.M.S.) quanto micidiale e da cui è causato, tra le altre sindromi, il Morgellons che lacera la pelle e gli organi degli sventurati che si ammalano.

Non siamo sicuri che il “progresso scientifico” sia tanto benefico per l’umanità.


Note:

[1] Il fattore RH o fattore Rhesus, si riferisce alla presenza di una proteina, il fattore RH apunnto, sulla superficie dei globuli rossi o eritrociti. La presenza o l'assenza del fattore RH è un elemento ereditario. In base a questo elemento, la popolazione si distingue in due gruppi: RH positivi, in cui è presente, e RH negativi, in cui è assente. I gruppi sanguigni sono correlati alla presenza o meno sulla membrana cellulare dei globuli rossi di determinati antigeni, definiti agglutinogeni, poiché gli anticorpi, che li riconoscono in maniera specifica, provocano l’agglutinazione degli eritrociti sulla superficie esterna. Il gruppo RH negativo pare essere contrapposto agli altri, giacché privo di un antigene che avvicina vari primati e l’uomo. Il fattore RH negativo è più frequente tra le etnie in genere emarginate ed oppresse, come i Baschi ed i Gaelici (Irlandesi, Scozzesi, Gallesi, Bretoni…). La bipartizione genetica, di origine molto remota, potrebbe adombrare la possibilità che la specie umana sia composta da due raggruppamenti principali, in parte incompatibili.

[2] L'aplogruppo U5 che per primo si diffuse in Europa è un insieme di individui discendente da una femmina vissuta intorno a 52.000 anni fa. L'U5 è reperibile tra i popoli finnici e meno frequentemente in Medio Oriente ed in alcune regioni dell'Africa, suggerendo perciò una migrazione di ritorno (back-migration) dei popoli dall'Europa settentrionale verso il sud.

L’aplogruppo (dal greco: απλούς, haploûs, unico, semplice") è un complesso di aplotipi tra loro differenti, tutti, però, prodotti dallo stesso aplotipo ancestrale. Per questo, per quanto differenti, tutti gli aplotipi di un aplogruppo presentano mutazioni presenti nella forma ancestrale, insieme con ulteriori polimorfismi che, invece, li rendono specifici e dissimili tra loro. In genetica umana, i più studiati sono l'aplogruppo del cromosoma Y (Y-D.N.A.) e l'aplogruppo del D.N.A mitocondriale (mtD.N.A.), che possono essere usati per definire le popolazioni genetiche. Y-D.N.A. è trasmesso solo attraverso l'eredità paterna (da padre a figlio), mentre il D.N.A. mitocondriale è tramandato solo attraverso quella materna (dalla madre ai figli di ambo i sessi). Quindi Y-D.N.A. e mtD.N.A. possono cambiare solo tramite mutazione e non per ricombinazione di materiale genetico tra genitori.


Fonti:

Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s. v. Aplogruppo, Aplotipo, RH.
Freeskies, Negligenze intenzionali, 2012


Wednesday, May 19, 2010

La genesi della specie umana: un rompicapo (prima parte)

http://zret.blogspot.com/2010/05/la-genesi-della-specie-umana-un.html

La genesi della specie umana: un rompicapo (prima parte)

L'origine della specie umana è un rompicapo. E' ormai acclarato che il neo-darwinismo è una teoria vacillante, nonostante i patetici tentativi dei conservatori di puntellarla, contro le evidenze della biologia molecolare, della paleontologia e dell'antropologia cui si è anche aggiunto, in questi ultimi decenni, il contributo controverso, ma non irrilevante della paleoastronautica.[1] Restano, però, molti interrogativi. Sono quesiti che si riferiscono ad ambiti in cui un passato remoto riaffiora nel presente con un corollario di interessanti ed inquietanti risvolti. Elenco alcuni di tali quesiti, per provare poi a gettare un po' di luce su un tema tanto intricato, senza la presunzione di sciogliere il nodo gordiano, ma con l’intento di stimolare un costruttivo dibattito.

- Erectus e Sapiens sono la stessa specie o due specie distinte, ma molto simili?
- Che rilevanza assumono nella storia filogenetica il gruppo RH negativo ed il D.N.A. mitocondriale?
- Sono credibili scenari di ibridazione per opera di esseri non terrestri? Se sì, quali specie furono ibridate?
- Homo Neanderthalensis si incrociò con Sapiens?
- Homo Sapiens comparve intorno al 300.000 a.C. o molto prima, come sembrerebbero provare le impronte di Laetoli ed altri indizi?
- Esistettero Ominidi tetradattili nel Mesozoico, giusta le testimonianze costituite dalle pietre di Ica?

- Erectus e Sapiens sono la stessa specie o due specie distinte, ma molto simili?

Stando a Harun Yahya e ad altri ricercatori, Erectus e Sapiens sono la stessa specie: gli scheletri fossili ne testimonierebbero l'identità. Homo erectus, cioè l'uomo che cammina in posizione eretta, possedeva una capacità cranica da 900 a 1000 cm3. Lo stesso evoluzionista Donald Johnson, a proposito del bambino di Turkana, fossile rinvenuto in Kenya, di un giovinetto di 12 anni, che da adolescente sarebbe stato alto circa un metro ed 83 centimetri, ammette: "La sua complessione e gli arti si possono assimilare a quelli degli attuali abitanti dell'Africa equatoriale. La taglia è perfettamente sovrapponibile alla statura media degli adulti bianchi dell'America settentrionale". Un altro noto evoluzionista, Richard Leakey, afferma che le differenze tra Erectus e Sapiens potrebbero riguardare la razza, ossia cambierebbe il fenotipo e non il genotipo. Se, però, come ipotizzano gli accademici, Erectus risale a circa 1,5 milioni di anni fa, occorrerebbe retrodatare l'apparizione dell'uomo "moderno". In verità, i fossili su cui si basano le classificazioni sono spesso frammentari e quasi inconsistenti sicché desumere la storia degli ominidi da qualche molare o scheggia di femore è azzardato.

[1] Bisogna qui spezzare una lancia a favore di Charles Darwin che, a differenza dei neo-evoluzionisti, presentò le sue pur distorte idee come una teoria e non un dogma. Egli era anche conscio che i dati paleontologici avrebbero potuto smentire i suoi modelli. Infine, quando fu pubblicata "L'origine della specie" (1859), non era ancora nata, per opera di Mendel, la genetica che è stata il colpo di grazia per le elucubrazioni evoluzioniste.