http://www.tankerenemy.com/2012/05/il-morgellons-una-nanotecnopatologia.html
Da
quando la biologa Mary Leitao diagnosticò una malattia poi denominata
impropriamente Morgellons, pazienti e scienziati si sono interrogati su
questa atroce affezione. Vero è che, all’inizio, parve una patologia
enigmatica ed è vero che, ancor oggi, il C.D.C. di Atlanta brancola (o
meglio... finge) di brancolare nel buio, ma la complessa sintomatologia
del Morgellons si spiega distinguendo tra l’eziologia ed una serie di
fattori predisponenti e reazioni dell’organismo. Così ha ragione la
Dottoressa Hildegarde Staninger (dottoressa un tubo, leggi qui http://tinyurl.com/6nvyr6z) che individua ipso facto la causa del
morbo nelle fibre e nelle nanostrutture disperse con scellerate
operazioni di bio-geoingegneria alias scie chimiche. La presenza di ife
fungine, di parassiti e di batteri, ma anche di costituenti sintetici,
reperiti nei pazienti, si comprende ricordando che le fibre che
fuoriescono dalle lesioni e dai follicoli dei malati, sono il risultato
di un cross over organico-inorganico, come dimostrato da Carolyn Williams Palit.
Si ottiene in questo modo la quadratura del cerchio, concludendo che il
Morgellons, malattia tipica dei tempi di ferro in cui viviamo, è una
nanotecnopatologia. Per comprenderne l’origine, sarà necessario guardare
il cielo. Di seguito un’ottima summa sul Morgellons, dovuta al biologo
Samuele Venturini. Un sentito ringraziamento all’amico G. per la
segnalazione.
Ultimamente
sia in televisione sia soprattutto in Internet si è sentito molto
parlare del “Morbo di Morgellons”. Ma di che cosa si tratta? Perché così
tanta confusione regna attorno a questo argomento? Con il seguente
articolo intendo quindi esporre una panoramica, seppure generica,
dedicata a tale fenomeno.
La storia
Il
termine “Morgellons” compare per la prima volta intorno all’anno 1600 in
un testo medico e in tale circostanza indicava un’anomala crescita di
peli o capelli sulla parte dorsale del corpo [1]. Occorre attendere
l’anno 2002 per la ricomparsa di questa patologia o quanto meno del suo
nome. Circa nove anni fa una biologa – Mary Leitao – notò che sua figlia
presentava strani sintomi, assimilabili proprio alla descrizione fatta
da Browne nel testo medico del XVII sec. e decise di denominare allo
stesso modo questa malattia.
Non reperendo informazioni
riguardanti questa patologia e trovando solo pochissimi medici in grado
di ascoltarla o quanto meno di indagare tale fenomeno, decise insieme
con alcuni di loro di diagnosticare una nuova patologia: il morbo di
Morgellons appunto. Questi medici inoltre aderirono alla Morgellons
Research Fonudation (MRF) [2] al fine di studiare i molti casi di
"parassitosi" irrisolti, frettolosamente liquidati dalla medicina
convenzionale come "malattie psichiatriche". Attualmente, secondo la
MRF, il numero di famiglie che hanno almeno una persona affetta da tale
patologia è pari a 15.623.
I sintomi
Diversi
sono i sintomi con cui si manifesta il Morgellons e forse è anche per
questo motivo che la medicina ufficiale non è stata ancora in grado di
classificare meglio tale patologia. Tra le sue caratteristiche quindi si
possono annoverare le seguenti: punture, sensazione che qualcosa
cammini sotto la pelle, lesioni cutanee, fibre o filamenti che emergono
dalla pelle, dolori muscolari, affaticamento, diminuzione della memoria,
disfunzioni della capacità cognitiva, disturbi dell’umore. Sebbene
anche il C.D.C. (Center for Disease Control and Prevention) stia
indagando tale malattia, a tutt’oggi non si conoscono ancora tutti i
sintomi e di conseguenza le relative cure. (straccione: le indagini SONO CONCLUSE, leggi qui http://tinyurl.com/ylz2s9p) Nel corso del tempo, il
Morgellons è stato confuso o associato ad altre malattie le quali
presentano sintomi simili come il morbo di Lyme
(patologia batterica), le parassitosi deliranti o la sindrome da
affaticamento cronico. Nonostante ciò il Morgellons presenta comunque
delle differenze che non possono essere trascurate e che lo rendono
ancora una malattia non classificabile.
Gli studi dei ricercatori indipendenti indipezzenti
Come abbiamo visto poc’anzi, è ancora difficile delineare in modo chiaro il morbo di Morgellons.
Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che sono ancora poche le persone e
soprattutto le istituzioni che stanno svolgendo una ricerca attiva a tal
proposito. Anche la confusione mediatica non aiuta in questa ricerca.
Le ricerche condotte da alcuni scienziati e ricercatori indipendenti [3,
4, 5, 6, 7] hanno portato a formulare alcune ipotesi che, a mio parere,
vale davvero la pena di analizzare per smentire o confermare le
congetture che andremo a citare più avanti.
Il dott. Edward
Spencer (neurologo) ha ipotizzato che il Morgellons possa avere origine
dallo spargimento di nanopolveri, dette "smart dust" o "M.E.M.S." (Micro
Electrical Mechanical Sensors), usate in ambito militare. La dott.ssa
Hildegarde Staninger (tossicologa) ha accertato che il Morgellons è
collegato alla presenza di fibre di silicone e polietilene all’interno
del corpo della persona affetta. Ella ha avanzato anche l’ipotesi
secondo cui queste nanofibre hanno un collegamento con le scie chimiche
(o chemtrails). Secondo le ricerche della dottoressa Staninger e del
dott. Swartz, il Morgellons sembra essere la conseguenza di invasioni
dei tessuti umani per opera di nanomacchine, nanofilamenti, nanosensori,
dotati della capacità di autoassemblarsi e di replicarsi. I campioni di
fibre e filamenti estratti dai pazienti affetti dal morbo di Morgellons
bruciano ad una temperatura non al di sotto dei 760°C circa e, se
osservate al microscopio, tali fibre non presentano strutture
paragonabili ad organismi procarioti od eucarioti e pertanto possono
essere considerate alla stregua di macchine. Sempre dagli studi compiuti
su campioni biologici di pazienti, si sono osservate fibre di colore
bianco, rosso, nero e blu che fuoriuscivano direttamente dalla pelle dei
malati di questo morbo. Ulteriori analisi eseguite su questi filamenti
hanno fatto propendere per un’origine artificiale degli stessi. Una
delle spiegazioni della manifestazione del Morgellons potrebbe
ricercarsi quindi in un meccanismo di rigetto dell’organismo verso
questi invasori esterni.
Tra i vari componenti dei nanofilamenti
rinvenuti dalle analisi sono stati trovati poliestere, composti
organici, polietilene, silicio. E’ stato notato anche un comportamento
elettrostatico manifestato proprio da queste fibre. Diversi ricercatori
inoltre hanno osservato come i filamenti del morbo di Morgellons siano
comparabili con i filamenti bianchi che vengono sparsi in atmosfera
durante il passaggio degli aerei impegnati nelle operazioni di
bio-geoingegneria (scie chimiche). Recentemente, a causa proprio di
questa patologia, in Germania una donna di 55 anni si è tolta la vita,
perché non riusciva più a convivere con il morbo di Morgellons: con il
suo gesto ha voluto attirare l’attenzione sulla sua malattia che le
faceva crescere fibre sottopelle.
La letteratura scientifica
Abbiamo
visto in maniera molto generica, ma ricca di spunti per approfondimenti
futuri, alcune delle caratteristiche del Morgellons. Abbiamo visto
anche ricercatori indipendenti che svolgono studi su questa patologia.
Sappiamo anche che il C.D.C. sta raccogliendo dati e vuole indagare
anch'esso su questa – a tutt’oggi – misteriosa patologia. Ma che cosa
dice la letteratura scientifica a tal proposito? Esistono articoli
specifici che trattano questo argomento? Se fosse una malattia
inventata, allora nessun medico, nessuna istituzione e nessuna rivista
scientifica dovrebbe parlare di questo tema e sarebbe già stato smentito
in maniera efficace. Ma così non è stato e, anzi, esistono documenti
scientifici che confermano e riconoscono il morbo di Morgellons come una
patologia. Non solo, ci sono state anche diagnosi
di medici e dermatologi (qualcuno anche in Italia) che si riferivano
proprio al Morgellons. A titolo esemplificativo, uno specialista in
dermatologia, dopo aver visitato una paziente con sintomi
caratteristici, scrisse nel referto "ipotizzabile Sindrome di
Morgellons".
Tra i vari studi scientifici se ne possono
annoverare alcuni. Nel 2007 sul "New Scientist" compare un articolo dal
titolo: “The itch that won’t be scratched”. Qui, un ufficiale
dell’esercito britannico racconta al giornalista di aver trovato per
anni delle fibre di vario colore e di varia lunghezza che fuoriuscivano
da lesioni pruriginose sulla sua pelle. Queste fibre possono essere
sottili come una ragnatela, ma forti abbastanza da trainare la pelle
quando vengono estratte. Un’altra persona intervistata ed affetta da
Morgellons racconta di avere avuto lesioni contenenti fibre nere sugli
arti e sul viso, con sensazioni di punture e di qualcosa che strisciasse
sotto pelle. “E’ come se qualcosa ti stesse mordendo dappertutto”,
racconta una donna del Maryland. Queste descrizioni fanno sospettare che
qualche parassita possa essere coinvolto in questa patologia, ma i
trattamenti antiparassitari sia sul corpo sia nell’ambiente domestico
non hanno alcun effetto.
Nonostante quindi le varie testimonianze
ed evidenze cliniche acquisite, molti medici non riconoscono il
Morgellons come una nuova patologia, ma lo classificano come un disturbo
psichiatrico, una sorta di parassitosi delirante (DP). Diversi esperti,
però, hanno dei dubbi che il Morgellons sia solo una DP.
Un
farmacologo dell’Oklahoma State University volle indagare meglio questa
patologia e decise di scrivere alla MRF (Morgellons Research Foundation)
per reperire qualche campione di fibra da analizzare, dato che sarebbe
stato abbastanza semplice verificare la natura di tali filamenti. Il
dott. Wymore ricevette pochi giorni dopo alcuni campioni che osservò
quindi al microscopio. Egli notò una certa similitudine tra le fibre dei
vari pazienti, ma non trovò alcuna corrispondenza con le fibre naturali
reperibili nell’ambiente. Una collega pediatra del dott. Wymore
analizzò con un dermatoscopio alcuni pazienti e vide chiaramente i
filamenti sotto pelle. La caratteristica particolare era che tali fibre
si notavano anche sotto la pelle non lesionata. Ciò non compariva
assolutamente nei gruppi di controllo e in pazienti con altre patologie
dermiche.
Questi medici continuarono ad approfondire tali
indagini e riuscirono a portare alla polizia scientifica forense di
Tulsa dei campioni di fibre di malati di Morgellons da analizzare. Gli
esperti confermarono che le fibre non provenivano da abiti, tappeti,
biancheria o lenzuola. Fu eseguita anche un’analisi spettrofotometrica e
questi filamenti non trovarono alcuna corrispondenza con 880
composti comunemente impiegati nella produzione di fibre per uso
commerciale. I solventi per l’estrazione delle tinture non rilasciarono
alcuna colorazione. Infine provarono a sottoporre le fibre ad una
gas-cromatografia procedendo con un graduale riscaldamento delle stesse a
circa 370°C e registrando i composti vaporizzati. I risultati
mostrarono una piccola quantità di biossido di carbonio emesso, tuttavia
le fibre rimasero intatte. Qualsiasi materiale organico dovrebbe
normalmente vaporizzarsi ed i componenti inorganici ridotti in cenere a
seconda del tempo che si impiega a raggiungere la temperatura massima.
Ma ciò che è accaduto è stato soltanto un iscurimento delle fibre.
Il
direttore dei Clongen Laboratories (un’organizzazione privata di
ricerca in Maryland) trattò dei filamenti che gli erano stati inviati da
un malato di Morgellons. Usò degli enzimi per estrarre il D.N.A. dalle
fibre. Quando lo sequenziò trovò che apparteneva ad un fungo. Il
direttore quindi ipotizzò che le ife fungine potessero comporre le fibre
del Morgellons. Tuttavia un biochimico della Stony Brook University
trovò che all’interno delle lesioni dei malati di Morgellons era
contenuto l’Agrobacterium, un genere di batteri che causano tumori nelle
piante. Il gruppo di controllo risultò negativo al ceppo in esame.
Questo batterio viene impiegato commercialmente nella produzione di
piante geneticamente modificate (OGM) e – almeno in condizioni di
laboratorio – è in grado di inserire il proprio D.N.A. in cellule umane.
Secondo
altri psichiatri e medici, alcuni sintomi psichici delle persone
affette da Morgellons potrebbero essere dovuti all’azione che il sistema
immunitario, mediante l’uso di citochine, esplica a causa della
presenza di un agente patogeno all’interno del corpo. Un’eccessiva
produzione di citochine può avere effetti deleteri sul sistema nervoso
provocando disturbi mentali.
Solitamente, quando una patologia è
sconosciuta, viene considerata come delirante. Recentemente, però, anche
il mondo accademico sta consideranto il Morgellons come una seria e
reale affezione.
Nel 2006 la dottoressa Leitao del MRF, insieme
con altri due medici, pubblicò un articolo sull'"American Journal of
Clinical Dermatology" intitolato: “The Mystery of Morgellons Disease –
Infection or delusion?”. In questo studio viene spiegato come il
Morgellons sia una patologia cutanea misteriosa che fu descritta più di
300 anni fa. La patologia è caratterizzata dall’estrusione di filamenti e
fibre dalla pelle in correlazione con altri sintomi sia
neuropsichiatrici sia dermatologici. A tale proposito, il Morgellons
assomiglia e può essere confuso con la malattia di Lyme
dato che la risposta alla terapia antibatterica risulta essere per
certi aspetti simile, suggerendo che il morbo di Morgellons possa essere
collegato ad un non meglio definito processo infettivo. Ulteriori
ricerche cliniche e molecolari sono necessarie per chiarire questo
mistero.
Tra gli articoli più recenti, cito quello del 2010,
apparso sul giornale Clinical, Cosmetic and Investigational Dermatology
dal titolo: “Morgellons disease: analysis of a population with
clinically confirmed microscopic subcutaneous fibers of unknown
etiology”. L’eziologia del Morgellons è sconosciuta ed i criteri
diagnostici devono essere ancora definiti. Lo scopo di questo studio è
quello di identificare i sintomi prevalenti nei pazienti con la
conclamata presenza di fibre sottocutanee per sviluppare una definizione
casistica del Morgellons. Questo ampio studio clinico costituisce la
base per una definizione di casistica precisa e clinicamente utile per
il morbo di Morgellons.
Anche nel 2011 è stato pubblicato
un'altra ricerca su questo morbo sul giornale "Oral Surgery, Oral
Medicine, Oral Pathology, Oral Radiology and Endodontology",
inititolato: “An oral ulceration associated with Morgellons disease: a
case report”. Questo caso evidenzia un'ulcerazione orale in una giovane
donna associata alla malattia di Morgellons, una condizione che non è
mai stata precedentemente descritta nella letteratura dentale. Un numero
crescente di individui auto-segnala questa condizione ed i fornitori di
servizi sanitari e dentali devono ben conoscere questa patologia.
Non
esiste ancora una terapia per questa malattia, a volte qualche
trattamento antiparassitario sembra portare effetti benefici ma il
problema poi tende a persistere. Occorre quindi conoscere meglio questa
patologia per studiare una cura dagli effetti duraturi.
Le ipotesi ed i brevetti
Varie
sono le ipotesi relative alle cause scatenanti il morbo di Morgellons.
Io stesso ho potuto osservare da vicino dei campioni biologici di un
paziente affetto da questa patologia e, come altri ricercatori
indipendenti, ho notato una disarmante somiglianza con i filamenti
polimerici sparsi con le scie chimiche. Esistono quindi due principali
filoni di ricerca: quello relativo alle cause naturali (agenti patogeni
come batteri o funghi sia conosciuti sia nuovi) e quello relativo alle
cause artificiali (inquinamento, nanotecnologia, biotecnologia, armi).
In questo ultimo caso vale la pena citare la ricerca di un cittadino
statunitense secondo cui il Morgellons sarebbe da imputare all’uso di un
antiparassitario della Monsanto, il Roundup. Potrebbe quindi trattarsi
di un effetto collaterale dovuto all’impiego di un nuovo tipo di
sostanza impiegata in ambito agricolo, mischiando biotecnologie, OGM e
nanotecnologie.
Abbiamo accennato anche alla possibilità che il
Morgellons sia provocato da nanomacchine, nanofibre, in grado di
auto-assemblarsi, auto-replicarsi e capaci di reperire l’energia
sufficiente per queste funzioni direttamente dal corpo o dall’ambiente
in cui si trovano. Ebbene, tutte queste ipotesi sono plausibili e
meritevoli di studio per meglio comprendere l’eziologia del Morgellons.
Forse
alla maggior parte delle persone potrebbe risultare difficile prendere
atto di quanto sin qui letto, ma nell’era delle nanotecnologie e
soprattutto della nanomedicina [8], ciò che un tempo pareva fantascienza
ora risulta essere realtà. A tale riguardo, ritengo utile esporre
alcuni brevetti, quindi documenti ufficiali. Al lettore poi spetterà
unire le varie conoscenze in questa sede trasmesse, al fine di
costruirsi una propria idea sull'argomento ed auspicabilmente stimolare
la ricerca per chiarire chiarire l'enigma Morgellons.
US6696285:
Nanomachine fueled by nucleic acid strand Exchange (ovvero nano macchina
alimentata dallo scambio di filamenti di acidi nucleici);
US7531472: Nanofiber and method of manufacturing nanofiber (ovvero nanofibre e metodo per fabbricare nanofibre);
US20030134281: Nanomachine compositions and methods of use (ovvero composizione della nanomacchina e metodi di utilizzo);
US20060051401: Controlled nanofiber seeding (ovvero: semina controllata di nanofibre);
US20070293927:
Gene and cell delivery self expanding polymer stents (ovvero consegna
genica e cellular mediante polimere che si autoespandono);
US20090075354:
Nanofiber structures for supporting biological materials (ovvero
strutture di nanofibre per il sostegno di materiale biologico);
US20100090180: Self-replicating materials (ovvero materiali auto-replicanti);
US20100196435:
Materials and methods for delivering compositions to selected tissues
(ovvero materiali e metodi per la consegna di composti a tessuti
selezionati);
US20110172404: Self-assembly of nanoparticles through
nucleic acid engineering (ovvero auto-assemblaggio di nanoparticelle
attraverso l’ingegneria degli acidi nucleici)
US20110229551: Drug
delivery compositions and methods using nanofiber webs (metodi e
consegne di composti farmacologici utilizzando tele di nanofibre);
US20110236974:
Compositions and methods for making and using laminin nanofibers
(ovvero composizioni e metodi per la produzione e l’utilizzo di
nanofibre di laminina);
Nei seguenti tre brevetti viene citata
espressamente, all’interno degli stessi, la patologia del Morgellons in
un contesto di potenziale terapia della stessa:
US20090202442:
Enerceutical activation of the alternative cellular energy (ACE) pathway
in therapy of diseases (ovvero attivazione enerceutica della via
dell’energia cellular alternative nella terapia delle patologie);
US20090081314:
Glycemic control, diabetes tratment, and other treatments with acetyl
cholinesterase inhibitors (ovvero controllo glicemico, trattamento del
diabete e altri trattamenti con gli inibitori della
acetil-colinesterasi);
US20090047267: Process for the preparation of
a non-corrosive base solution and methods of using same (ovvero
processo per la preparazione di una soluzione basica non corrosiva e
metodi di utilizzo della stessa).
Considerazioni finali.
Occorrono
ancora studi ma quello che è importante è non dare nulla per scontato
ed in questo caso, come in altri, è bene utilizzare il famoso “principio
di precauzione” che la scienza stessa insegna. E’ bene approfondire le
ricerche sul Morgellons in quanto essendo ancora una patologia non del
tutto conosciuta risulta potenzialmente pericolosa. Fortunatamente vi
sono diversi ricercatori indipendenti e Istituzioni che stanno facendo
luce su questo fenomeno dai molteplici aspetti. Siccome è in gioco la
vita delle persone è fondamentale non dare nulla per scontato perché la
vera scienza mette sempre in dubbio sé stessa alla continua ricerca
dedita alla comprensione dei vari fenomeni che si prestano per essere
affrontati. La scienza è al servizio dell’uomo e non deve precludersi
nessuna ipotesi. La medicina inoltre la si impara dai pazienti, non solo
dai libri e nelle Università.
Bilbiografia (manco controllare quel che si copia e incolla, fannulloni)
[1]http://www.duepassinelmistero.com/Morgellons.htm
[2]http://www.morgellons.org/
[3]http://www.morgellons-research.org/morgellons/
[4]http://morgellons-info.blogspot.com/
[5]http://www.rense.com/general76/morgdef.htm
[6]http://www.rense.com/Datapages/morgdat1.htm
[7]http://www.carnicominstitute.org/articles/bio2011-7.htm
[8]http://www.nanomedjournal.org
[9]http://www.ipiugrandicazzaridellaterra.com
Pubblicato da
Straker nanonano
http://www.corriere.it/cronache/12_agosto_05/maltempo-alto-adige_8e351e92-ded3-11e1-9e96-0d6483763225.shtml