L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

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Wednesday, April 18, 2012

Il gabbo della Gabanelli

http://straker-61.blogspot.co.uk/2012/04/il-gabbo-della-gabanelli.html

Il gabbo della Gabanelli


Il 15 aprile 2012 la trasmissione di RAI 3, “Report”, è stata imperniata sul tema della moneta elettronica. La conduttrice, già distintasi in precedenti ingloriose gesta, ha costruito una puntata che definire scandalosa è un eufemismo. E’ vergognoso che l’ente radiotelevisivo pretenda un canone per prodotti che, se non sono dozzinali, costituiscono una smaccata propaganda.

L’ineffabile Milena, dopo aver acquisito, in anni di inchieste almeno all’apparenza coraggiose, l’immeritata reputazione di “giornalista indipendente” ha mostrato il suo vero volto, la sua vera natura. Più prona ai poteri forti di tanti vituperati pennivendoli, più pericolosa di tanti cattivi maestri, l’Arpia ha confezionato un dossier evidentemente concordato con i suoi datori di lavoro che intendono quanto prima eliminare il contante. Il programma ha conosciuto la sua apoteosi al contrario nell'intervista prostrata al presidente del consiglio, un compiaciuto Matto Morti.

Ha ragione chi vede in questa operazione, propugnata dal pernicioso governo, uno stratagemma teso a favorire le banche che, con il denaro digitale, risparmieranno sul pur esiguo costo per la stampa delle banconote, traendo un ulteriore lucro che si somma agli abnormi profitti derivanti dal signoraggio. Quanti soldi poi saranno accumulati dagli usurai, grazie agli scoperti di conto, in cui più facilmente incappa chi non ha il polso della sua situazione finanziaria!

Gli economisti seri ricordano pure che i grandi e veri evasori non saranno minimamente sfiorati da provvedimenti volti a tracciare le transazioni. Infatti le grosse società sanno come violare o aggirare le norme tributarie, persino quelle più severe, tramite artifici e trucchi di bilancio, trasferimenti di ingentissime somme in istututi di paradisi fiscali etc. Dunque l’insistenza sulla tracciabilità con lo scopo di debellare l’elusione e l’evasione fiscale, è solo un pretesto per convincere il pubblico a non usare più il cash. E’ indubbio che questo piano criminale consente pure alle aziende di tracciare un identikit dei gusti, delle abitudini e persino delle opinioni dei cittadini in modo da trasformarli in altrettanti obiettivi di promozioni e campagne pubblicitarie, foriere di notevoli introiti.

Tuttavia non bisogna considerare solo le strategie di mercato ed i loschi interessi delle banche: il passaggio al denaro virtuale è volto ad esercitare un totale controllo del cittadino, cui può essere azzerata la carta di debito, non appena risulti sgradito per qualche motivo al sistema. Oppositori, dissidenti, “eretici” rischiano di ritrovarsi, da un giorno all’altro, con la carta inservibile, senza più neppure la possibilità di acquistare il necessario per la sopravvivenza.

Lo scopo finale è, però, ancora un altro. Allorquando le carte si saranno rivelate inaffidabili, perché soggette a smarrimento, a clonazione, a furto, a smagnetizzazione, comincerà la campagna martellante a favore dell’iinserimento del microprocessore sottopelle. Piaccia o non piaccia, questa è l’ossessione dei globalizzatori. Il microchip, già oggi sbandierato come il non plus ultra, perché “sicuro” ed in grado di sostituire le schede e le tessere oggi impiegate nonché adatto per qualsiasi compravendita. L’introduzione del microprocessore sottocutaneo prescinde da finalità economiche, mentre esacerba l’aspetto della sorveglianza orwelliana: l’uomo è ridotto a codice, a “bersaglio ignobile”. Localizzabile in ogni momento, potrà essere neutralizzato con un impulso elettromagnetico.

E’ codesto lo scenario futuro che l’eroica reporter con la sua inchiesta faziosa, subdola e scellerata, vagheggia. Non dubitiamo che in futuro la fautrice delle “magnifiche sorti e progressive”, dedicherà una puntata ai prodigiosi vantaggi del microchip.

Ecco i mirabolanti reportages, le fantastiche idee della nostra giornalista indipendente, anzi.. dindipendente.

Monday, May 10, 2010

Gabbata!

Post aggiornato con un po' di minchiate commenti

NON RIENTRA NELLE NOSTRE PRIORITA' OCCUPARCI DEI DISINFORMATORI!
CAPITO???

http://www.tankerenemy.com/2010/05/gabbata.html

Gabbata!

Domenica 18 aprile 2010: RAI 3 trasmette il noto programma condotto dalla Dottoressa Milena Gabanelli, "Report". In chiusura del programma la giornalista rispolvera parte del servizio mandato in onda la settimana precedente, durante il quale gli esperti del C.I.C.A.P., tra le varie atrocitates, si esibivano, attraverso il corifeo Sinone Angioni, in un disperato tentativo di negare la realtà delle scie chimiche.

La Gabanelli legge anche la lettera inviata da vari attivisti in cui, anche con un linguaggio corposo, ma efficace si è deprecato l'asservimento della redazione di Report alle direttive del C.I.C.A.P. Alcuni contenuti della lettera sono stati criticati, perché ritenuti volgari: lo stesso invio di carta igienica ha suscitato la riprovazione di qualche benpensante. Si può rispondere che omnia munda mundis e che la trivialità alberga soprattutto laddove domina una facciata di decoro dietro il quale si nascondono l'ipocrisia, il mercimonio, la prostituzione intellettuale.

Riconosciamo nella decisione di leggere la missiva non certo una resipiscenza della Gabanelli, ma per lo meno un rammarico per aver ospitato i saltimbanchi del C.I.C.A.P. E' stata una scelta editoriale controproducente per il format, la cui credibilità complessiva è precipitata a livelli non misurabili.

Così si è notato l'imbarazzo della giornalista che, quasi in un sussulto di dignità, ha dato conto delle critiche ricevute. E' evidente che la deplorazione poteva essere espressa solo in modo provocatorio e salace, giacché tutte le altre istanze avanzate a personalità delle istituzioni, esponenti di associazioni ambientaliste etc. sono cadute nel vuoto: quasi sempre non è pervenuta una neppure laconica replica, mentre negli altri casi si sono riscontrati responsi stizziti, ingiuriosi o evasivi. Quindi la risoluzione di censurare il siparietto di "Report" con toni graffianti è stata più che saggia, più che efficace. Solo in tale maniera, infatti, l'interlocutore può essere spronato a rispondere, amplificando volontariamente o no, il tema delle scie chimiche.

E' quello che è accaduto: il risultato è stato apprezzabile, poiché i fanfaroni del C.I.C.A.P. sono stati messi ancora una volta alla berlina e, nel contempo, è risaltata l'indignazione di un pubblico documentato e per nulla incline a lasciarsi abbindolare da un drappello di fachiri e di piccoli chimici. E' stata una delle rare occasioni in cui il rapporto tra medium televisivo e spettatori si è rovesciato: il pubblico è stato soggetto di informazione e non passivo fruitore di notizie contraffatte o insulse. Sicuramente, grazie al messaggio letto dalla Gabanelli, molte persone hanno preso coscienza del problema e soprattutto hanno potuto apprezzare il profondo divario che separa la "scienza for dummies" del C.I.C.A.P. dalla conoscenza di semplici cittadini che non sono dei sempliciotti.

Lasciamo ai perdigiorno l'ermeneutica circa le reali intenzioni, dubbi e riserve mentali della Gabanelli: qui conta il successo dell'iniziativa. Si scandalizzino pure i farisei di una parola grossolana, impiegata, tra l'altro, da Dante Alighieri. Con il sommo poeta, talora riteniamo si possa ricorrere ad un'apparente inurbanità: “Cortesia fu a loro esser villani.” Davvero la masnada dei disinformatori merita, per le loro mille vili turpitudini, di essere svillaneggiata.




Saturday, April 24, 2010

Thursday, April 22, 2010

Report, il C.I.C.A.P. e la disinformazione istituzionalizzata

Non rientra nelle nostre priorità occuparci dei fiancheggiatori del sistema, ovvero dei disinformatori attivi sulla Rete, ...

http://straker-61.blogspot.com/2010/04/report-il-cicap-e-la-disinformazione.html

Report, il C.I.C.A.P. e la disinformazione istituzionalizzata

Che cosa distingue l'uomo dal servo? Potremmo porre questa domanda alla giornalista della RAI, Milena Gabanelli, conduttrice della trasmissione Report. Molti di voi sono già al corrente della preoccupante deriva del "giornalismo" italiano, ormai da tempo succubo di poteri forti. Abbiamo avuto l'ultimo sconcertante esempio di questo declino con la surrettizia comparsa degli esponenti del C.I.C.A.P., comitato che coordina i disinformatori italiani, sulla Rete e fuori dalla Rete. L'esponente di spicco di questa associazione dai dubbi scopi è l'autodefinitosi giornalista Paolo Attivissimo, carta di identità svizzera sempre in bella mostra, quando ci sono da negare verità scomode al regime.

Così, in una puntata di Report, ecco che l'armata brancatopone al completo ci svela l'arcano: le scie chimiche non esistono, a Caronia tutti gli incendi sono opera di piromani etc.

Ovviamente non è accettabile che dalla R.A.I., che si vanta di essere "servizio pubblico", possano essere ospitati simili personaggi che, come è noto, sono il volto presentabile (si fa per dire) dietro al quale nascondere e lasciar agire, protetti dalla magistratura, elementi come Fulvio Turvani o Massimo della Schiava. Eppure la pseudo-giornalista d'assalto, che in verità non rischia mai niente, visto che le eventuali responsabilità legali sono sempre degli inviati freelance che realizzano i vari servizi, ha poi avuto l'ardire di cercare una giustificazione per aver ospitato il C.I.C.A.P. nella sua trasmissione.

Peccato che ella abbia dato voce e lustro a gente come Paolo Attivissimo, il quale, sul suo blog "sciechimicheinfo.blogspot.com", oltre che toccare il livello infimo della sua carriera di disinformatore, ringrazia, a fondo articolo, il suo amichetto Massimo Della Schiava (il fioba), linkando questo delirante post, nel quale viene pubblicato un falso documento di identità con la mia fotografia e la mia firma in calce.

Paolo Attivissimo, grande esperto tuttologo ora afferma (visto che non può più negare la quota cumulo degli aerei chimici), che le scie di condensa si possono formare anche al livello del suolo. Egli infatti scrive:

"Secondo i sostenitori dell'esistenza delle 'scie chimiche' vi sarebbero dei limiti di quota sotto i quali le scie di condensazione non possono formarsi e pertanto qualunque scia emessa da un velivolo al di sotto di tale quota sarebbe anomala e dunque "chimica".

I fatti smentiscono quest'affermazione. Una scia di condensazione si forma se si verificano le opportune condizioni di temperatura, pressione e umidità relativa (preesistente o generata dallo scarico dei motori). La quota non è un parametro: semplicemente, le suddette condizioni idonee alla formazione di scie di condensazione si verificano solitamente al di sopra di una certa quota. Ma nulla vieta che si verifichino a bassa quota o anche a livello del suolo.

La fotografia qui sotto è la dimostrazione più eloquente di questo fatto. È stata scattata il 24 novembre 2009 a Bodaybo, in Russia, e ritrae un turboelica Antonov An-24RV, marche RA-46625, che decolla con una temperatura al suolo di -43°C e genera scie di condensazione a livello del suolo. L'originale e i dettagli sono disponibili su Airliners.net
".

Ora, a prescindere dal fatto che Airlines.net è un sito acquisito da tempo (il suo creatore è morto in circostanze poco chiare circa un anno fa) e che quindi può pubblicare qualsiasi foto a favore della bislacca tesi delle contrails, è palese che quanto ritratto in questa foto è il fumo prodotto dalla combustione, tanto è vero che è visibilmente azzurro! O vorrebbero che noi credessimo che la condensa assume tale colorazione? Inoltre i dati exif della foto pubblicata sul sito sopra citato, evidenziano che il file immagine è stato modificato e da esso sono stati rimossi tutti i riferimenti alla macchina fotografica con la quale è stata scattata l'istantanea. I sospetti sono dunque leciti.

Che cosa troviamo su N.A.S.A. GLOBE?

"Le scie di condensazione sono nuvole a forma di linee che sono prodotte dalle emissioni dei motori a reazione degli aerei. Questo processo di condensazione avviene tipicamente a quote di 8-12 Km al di sopra della superficie della Terra."

Insomma, a mano a mano che vengono raccolti dati inconfutabili a dimostrazione delle basse quote di volo dei tankers, gli "esperti" presentati dalla Gabanelli come scienziati di primo livello, modificano le leggi della fisica a loro piacimento, infischiandosene delle decine di testi e manuali sul tema e prendendo per i fondelli i malcapitati lettori che hanno la sventura di approdare su quelle pagine.

Attivissimo e gli altri sono una vergogna vivente e quindi non possiamo che congratularci con Milena Gabanelli che, evidentemente, si sente a suo agio insieme con ciarlatani che della scienza, quella vera, fanno strame e stupro quotidiano.

Sarà per questo che Milena ci tedia con il noto ritornello di Simone Angioni "Nel senso che..."? A star con lo zoppo, si impara a zoppicare.

Gabanelli, per il futuro, segua un consiglio spassionato, scelga meglio le sue amicizie. Non è il massimo per la sua reputazione, appoggiare diffamatori di professione quali, ad esempio, Massimo Della Schiava. Ha visto il livello di costui? Poi non si lamenti se le arrivano rotoli e rotoli di carta igienica. Ognuno di noi raccoglie quel che semina.