http://scienzamarcia.blogspot.co.uk/2013/09/lattentato-sotto-falsa-bandiera-dei.html
L’attentato sotto falsa bandiera dei servizi segreti israeliani in Egitto nel 1954 insegna che i governi costruiscono a tavolino i pretesti per creare ostilità e guerre tra le nazioni
Nella primavera del 1954 la Gran Bretagna stava per siglare un accordo con 1954 l’Egitto (presieduto allora da Nasser) per il ritiro delle sue truppe in stanza nella zona del canale di Suez e per la conseguente cessione all’Egitto di tale zona.
Tutto ciò da parte del governo di Israele era considerato un grosso
problema, dal momento che sarebbe venuta a mancare una zona occupata da
un esercito neutrale (rispetto ad un’eventuale ripresa del conflitto
arabo-israeliano). Era quindi nel loro intento rallentare tale processo
con ogni mezzo possibile.
A pagina 139 del libro “Mossad - Le guerre segrete di Israele”
di Benny Morris e Ian Black (Rizzoli, Milano, 2003) leggiamo che a tal
fine il servizi segreto israeliano dell’Aman si attivò per organizzare
“attacchi contro obiettivi britannici in Egitto; il sangue cattivo che
si sarebbe formato tra Londra e il Cairo avrebbe potuto fa naufragare
l’accordo sullo sgombero”. Di conseguenza come leggiamo testualmente nel
libro alle pagine 141-142:
“Il 2 luglio 1954 piccole bombe incendiarie furono collocate in numerose cassette postali di Alessandria. Il 14 luglio piccoli ordigni innocui esplosero nei centri culturali statunitensi del Cairo ed di Alessandria. Il 23 luglio elementi della rete decisero di piazzare bombe nei cinema del Cairo e di Alessandria e in uno scalo di smistamento ferroviario di Alessandria. Un ordigno esplose prima del tempo in tasca ad uno del gruppo.”
Ovviamente tale errore portò all’arresto dell’agente ed alla conseguente
smantellamento della rete i cui componenti furono arrestati, processati
e condannati a pene che andarono da 7 anni di reclusione alla pena di
morte, passando per l’ergastolo; solo due furono assolti.
Questo “increscioso episodio” fu in seguito denominato negli ambienti politici di Israele come “il pasticciaccio”.
Un altro episodio abbastanza simile (di cui si può leggere il resoconto
nel medesimo libro alle pagine 120-121) avvenne nel 1951. Secondo le
testuali parole dell’ex consigliere della CIA Wilbur Crane Eveland:
“Nel tentativo di presentare gli iracheni come antiamericani e di terrorizzare gli ebrei, i sionisti collocarono bombe nella biblioteca dell’USIS e nelle sinagoghe, e ben presto cominciarono a circolare manifestini in cui si esortavano gli ebrei a riparare in Israele”.
La magistratura irachena, che indagò sui fatti, arrivò alle stesse
conclusioni, additando ai servizi segreti Mossad e Mossad LeAlya Bet,
l’organizzazione di attentati contro obiettivi americani ed ebraici,
causando la morte di tre persone ed il ferimento di altre quattro.
Uno scopo di queste operazioni sarebbe stato quello di incentivare
l’emigrazione verso Israele, dato che il neonato stato aveva una
popolazione molto ridotta ed aveva bisogno di rimpinguare i ranghi del
proprio esercito in previsione di una prossima guerra di aggressione
delle nazioni arabe ostili da cui era circondato. L’altro scopo invece
sarebbe stato quello di creare inimicizia tra gli Sati Uniti ed uno dei
paesi arabi ostili ad Israele.
La commissione d’inchiesta israeliana invece assolse da qualsiasi
responsabilità sia i servizi segreti di Israele che la comunità ebraica
irachena; questo però può voler dire tutto e niente, data l’enorme
gravità delle accuse che vedevano coinvolte personalità governative di
alti livelli che avevano tutto l’interesse a negare ad ogni costo
qualsiasi propria responsabilità. Le motivazioni assolutorie della
d’inchiesta israeliana in effetti sono per certi versi poco credibili:
da una parte si attribusce a pura casualità la coincidenza tra lo
scoppio di quelle bombe e l’indecisione degli ebrei iracheni ad
espatriare, dall’altra si afferma che non vi fosse nessuna “ragione
logica” per degli ebrei di mettere in atto simili attentati. In realtà è
noto che il leader israeliano Ben Gurion considerasse vitale che la
popolazione dello stato di Israele raddoppiasse o triplicasse: 650.000
cittadini israeliani difficilmente potevano fare fronte alla minaccia
costitutita da diversi stati arabi, molto più popolosi, che ne
circondavano il territorio.
La morale che traiamo da questi episodi storici (ben poco conosciuti) è
che i governi, ed i loro servizi segreti in particolare, hanno sempre
usato queste tattiche per seminare ostilità tra due paesi; non dovrebbe
meravigliare quindi il possibile uso, anche in tempo recenti, di queste
tattiche per giustificare delle guerre (vedi quanto successo l’11
settembre 2001). Del resto nel periodo precedente il 1948 (anno della
proclamazione dello stato di Israele e della conseguente spartizione
della Palestina) non erano mancati gli attentati organizzati da cellule
eversive ebraiche con l’intento di addossarne la responsabilità agli
arabi (vedi il resoconto che ne fa l’autore di origini ebraiche Leon
Uris nel suo romanzo storico “Exodus”).
Con quale coraggio allora certe persone tacciano di “complottiamo”
(orrido neolinguismo) chi sospetto il coinvolgimento dei servizi segreti
israeliani e statunitensi nell’attentato “false flag” dell’11 settembre 2001?
Forse per costoro la storia non deve mai insegnare niente? O forse
hanno paura a ricordare quanto scritto nel progetto dell’ “Operazione
Northwoods” presentata dai militari al presidente Kennedy la quale
prevedeva un attentato contro obiettivi statunitensi realizzato
segretamente dallo stesso governo degli USA, la cui colpa si sarebbe
dovuta addossare al governo cubano? Nell’intento del proponente in tal
maniera si sarebbe potuta giustificare (agli occhi della nazione e del
resto del mondo) una guerra di aggressione degli Stati Uniti contro
Cuba. Eppure gli stessi siti collegati a questi incalliti negazionisti
(come wikipedia) danno un preciso resoconto dei piani di tale
operazione, vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Northwoods.
Nel video qui sotto la testimonianza di uno dei primi uomini giunti in soccorso fra le macerie delle torri gemelle, un uomo che sta pagando con una lenta morte la sua abnegazione ed il suo coraggio (la polvere di cemento ha pervaso i suoi polmoni e non solo). Egli accusa il governo del suo paese
NB: il libro citato è stato scritto da due giornalisti (Benny
Morris e Ian Black) che hanno lavorato per delle testate di grande
diffusione (rispettivamente il “Jerusalem Post” ed il “Guardian”) e non
certo per giornali particolarmente fuori dal coro; del resto si tratta
di un quotidiano israeliano e di uno britannico (la Gran Bretagna è
notoriamente ai nostri giorni una grande alleata di Israele). Il lavoro
d’indagine dei due giornalisti si inquadra quindi in una visione del
mondo ben distante da quella di chi scrive il presente articolo, e
sicuramente Morris e Black non potrebbero mai essere etichettati dei
“complottisti” (sebbene di complotti si siano per forza di cose
occupati).
perchè è quello che sei, un complottista ignorante.
ReplyDeleteDal cloaca-blog:
ReplyDeleteStrakergiovedì, settembre 12, 2013 3:58:00 PM
LA DISINFORMAZIONE HA IL SOSTEGNO DEI SERVIZI, ALTRIMENTI QUESTE COSE NON SI SPIEGANO.
https://fbcdn-sphotos-c-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn2/1236881_10202114990584455_1572048345_n.jpg
Faccio presente che il numero di mio fratello Antonio, sebbene mai pubblicato, è conosciuto da Angelo Nigrelli alias Mario Lipuma, testimone per l'accusa nel processo farsa nel quale suo figlio è parte offesa.
Un altro messaggio è pervenuto ora sul cellulare di mio fratello. Il mittente è il mio numero. L'sms richiede di recarsi al provveditorato agli studi.
https://fbcdn-sphotos-e-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn2/1187207_10202115160068692_21127188_n.jpg
Sono sotto attacco!!!!
Ma sono malati ? si inviano a vicenda gli sms e si inventano queste stupide balle ???HAHAHAHHAHAHAH e da quando si viene convocati via SMS !! straker ti rendi patetico oltre che ridicolo
DeleteStracchino e Zretino, guardate che la funzione per cancellare gli SMS (anche quelli inviati) l'hanno inventata per nascondere quelli mandati all'amante (ma questo a voi non credo si applichi....)
DeleteLa spiegazione più semplice e logica è che i fratellonzi si mandano SMS a vicenda per poter meglio infinocchiare i gonzi che li seguono ...
DeleteLa spiegazione più semplice e logica è che i fratellonzi si mandano SMS a vicenda per poter meglio infinocchiare i gonzi che li seguono ...
DeleteUn altro messaggio è pervenuto ora sul cellulare di mio fratello. Il mittente è il mio numero.
ReplyDeleteMa è scemo?
Sì, da sempre.
DeleteSì, da sempre.
DeleteQui tutta la cagata:
ReplyDeletehttps://www.facebook.com/photo.php?fbid=10202114990584455&set=a.1362866399893.52729.1478581712&type=1&relevant_count=1
Strakkino, sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.
dove sulla prima foto il numero è censurato, ma su quelle più avanti no...
Delete:D
(ma forse sono numeri che sta abbandonando...)
ps non sono capace a freezzare quella pagina, ci puoi pensare tu Task Face Book?
:D
Dunque vediamo. Questo libro riporta fatti avvenuti 50 e rotti anni fa, in un clima totalmente differente e, probabilmente (dovrei leggere il libro per capirlo), documentati.
ReplyDeleteCome questo automaticamente possa portare ad attribuire il 9/11 ai servizi USA o israeliani è tutto da provare.
E' anche da provare che il 9/11 fu un false flag tout court.
Infine: nessuno creda che neghi a priori che uno Stato possa fare vaccate come i false flag. Israele in passato ne ha fatti e le prove a quanto pare sono emerse. Questo non significa che ne faccia tuttora o che il 9/11 sia uno di questi. Logica, questa sconosciuta.
Clamorosa rivelazione! Si sfruttano i casus belli appunto per inziare una guerra! E se serve il pretesto lo si crea.....davvero un'analisi storica rivoluzionaria!
ReplyDeletee poi il documento si riferisce a Cuba e risale a un periodo tra la Baia dei Porci e la crisi dei missili, non stupisce quindi che gli USA abbiano prodotto un simile memorandum
Anzi stupirebbe il contrario
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