L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Sunday, July 6, 2014

Jacques Bordas: il preludio del Contattismo (seconda ed (speriamo) ultima parte)

http://zret.blogspot.it/2014/07/jacques-bordas-il-preludio-del.html

Jacques Bordas: il preludio del Contattismo (seconda ed ultima parte)


Leggi qui la prima parte.

Conferme, smentite, interpretazioni

Il caso in esame fu studiato dall’ufologo iberico Antonio Ribera. Ribera concluse che la storia di Bordas era più credibile rispetto a quella di altri contattisti come Adamski, perché numerosi testimoni ribadirono le sue dichiarazioni: ad esempio, molte persone a Casteil ricordavano l’etre etrange. Lo stesso sindaco raccontò che gli aveva domandato di esibire i documenti, ma lo staniero ipnotizzò il borgomastro che dimenticò la richiesta.

In anni più recenti tre investigatori dell’associazione ufologica francese LDLN si recarono a Casteil per trovare convalide delle conclusioni cui era giunto Ribera: il sindaco, il signor Nou, smentì l’episodio sopra riportato; altri testimoni confermarono in parte fatti occorsi.

Intervistato da Jacques Vallée, Bordas sembrò sincero e, a differenza di quasi tutti gli altri contattisti, avvertì che “là fuori ci sono delle forze luciferine”. Rivelò al matematico francese che l’alieno da lui incontrato gli aveva comunicato di provenire da Titano.

Il caso contiene gli ingredienti tipici del contattismo, ma se ne discosta pure. Peculiari sono le rivelazioni circa un’umanità prigioniera del suo egocentrismo, la necessità di evolvere, le disquisizioni sulla natura del cosmo e della coscienza; aberrante è l’atteggiamento razionale e persino critico di Bordas che, a differenza di molti cultisti, non manifestò mai il contegno dell’emissario intento a diffondere alati messaggi trasmessi dai “fratelli dello spazio”. Le sembianze del visitatore sono, invece, in linea con alcuni resoconti di contattisti e contattati: le fattezze sono nordiche, ma gli occhi oblunghi conferiscono un’aria orientale. Ad esempio, è descritto con gli occhi a mandorla l’ufonauta che plagiò il giornalista Claude Vorilhon, noto con lo pseudonimo di Rael.

Le somiglianze maggiori si notano con le esperienze di Orgeo Angelucci e Maurizio Cavallo. L’italo-statunitense Orfeo Angelucci, tecnico che lavorava per la Lockheed a Burbank, in California, fu, secondo il suo racconto, prescelto da abitanti di un altro pianeta, come destinatario di un messaggio per l’umanità, in cui si riscontrano quei temi destinati a diventare nei decenni successivi motivi conduttori della frangia contattista. Tutto era cominciato nel 1952 con l’avvistamento di un disco verde fluorescente cui erano seguiti alcuni rendez-vous con un essere cordiale e sensibile che Angelucci chiamò Nettuno. Costui trasmise al giovane informazioni di tipo scientifico-tecnologico oltre ad insegnamenti filosofici. Non mancò la previsione, divenuta poi quasi un tòpos delle comunicazioni da mondi lontani, di un futuro conflitto nucleare. L’esperienza di Angelucci culminò a bordo di un aeromobile durante un tour nello spazio, quando, in una sorta d’iniziazione, sentì allargarsi in modo inimmaginabile la sua coscienza, tanto da fargli avvertire l’infinita miseria della condizione umana. Egli così comprese che il tempo non esiste, che la vita terrena è solo una fase di un lungo percorso spirituale. Le informazioni più singolari furono tuttavia altre: i visitatori possono facilmente mimetizzarsi tra noi; esistono oggetti extraterrestri invisibili, se non ai radar; certi dischi sono dei cervelli elettronici, quasi delle macchine pensanti; i vertici militari delle superpotenze intendono mettere a punto delle armi spaziali per colpire e distruggere le aeronavi aliene.

Maurizio Cavallo, alias Jhlos, nato a Vercelli nel 1952, all’età di trent’anni, fu prelevato da alieni dall’aspetto umano, ma dalla cultura e dalla saggezza notevolmente superiori a quella della nostra specie. I rapitori, originari del pianeta Clarion, nella Chioma di Berenice, sottoposero Cavallo ad un processo di trasformazione fisica, psicologica e spirituale: costretto ad apprendere abilità e conoscenze inconcepibili per la mente umana, Jhlos cominciò a scrivere poesie, a dipingere quadri surreali ed a comporre musiche stranamente arcaiche. Dagli abitanti di Clarion egli ricevette pure il dono della scienza delle cose passate e future in modo da rievocare la storia di civiltà scomparse e da preannunciare per l’umanità un’era di grande trasformazione, un’opportunità che, però, per la sua follia potrebbe anche perdere. L’esperienza di Cavallo, simile ad un sogno ad occhi aperti, magnifico e terribile al tempo stesso, sfociata in una trasformazione per molti versi traumatica, non s’incentra sulla missione tesa a divulgare messaggi, secondo lo stile di tanti contattisti.

Che cosa pensare delle vicende occorse a Bordas, antesignano del Contattismo? Occorrerà sospendere il giudizio in attesa di raccogliere altri dati che possano ratificare o smentire quanto riferito, quantunque la distanza temporale renda disagevole riaprire questo cold case.


Fonti:

A. Ribera, Gli UFO: processo con testimoni, Milano, 1975
J. Vallée, Messaggeri di illusioni, Milano, 1984


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Sunday, June 29, 2014

Jacques Bordas: il preludio del Contattismo (prima parte)

http://zret.blogspot.it/2014/06/jacques-bordas-il-preludio-del.html

Jacques Bordas: il preludio del Contattismo (prima parte)


La storia

Iniziatore del Contattismo è reputato lo statunitense di origini polacche George Adamski, ma alcune esperienze e figure precedono la saga di Adamski. Ci si può riferire in particolare alla singolare storia di Jacques Bordas.

Nato il 20 luglio del 1911, Bordas ebbe parecchi incontri con esseri straordinari: sono incontri che gli cambiarono la vita. Da bambino, fino all’età di dodici anni, Jacques fu cagionevole, a causa di una disfunzione ormonale che gli causò obesità con conseguente difficoltà di deambulazione.

Nell’agosto del 1923, il ragazzo era coricato nel suo letto, quando sentì l’impulso irrefrenabile ad uscire sulla terrazza. Vide dei piccoli apparecchi metallici di forma triangolare, simili ad aeromodelli. Tre dei velivoli atterrarono vicino al ragazzo. Uno si aprì come un ventaglio: ne uscì una creatura che indossava una tuta bianca ed un lucente mantello bianco.

L’essere, che era alto all’incirca quanto il ragazzo, disse: “Siamo venuti a trovarti, perché ti abbiamo preso sotto la nostra protezione. Sappiamo quanto soffri e conosciamo il tuo sogno di diventare un uomo forte, un atleta. Lo diventerai. Ora che ti abbiamo adottato, non ti abbandoneremo mai.”

Lo strano messaggero poi diede a Jacques una specie di candito scuro e cubico, ordinandogli di mangiarlo: in questo modo avrebbe cominciato una nuova vita. L’araldo rientrò nel suo aereo triangolare che decollò dirigendosi verso il Monte Tidibaro.

Bordas, nei quattro anni successivi al singolare rendez-vous, si irrobustì e sviluppò un interesse per la scienza e l’alpinismo. Fu il primo spagnolo a scalare il Green Needle nel 1934. Poco prima che divampasse la guerra civile spagnola, si iscrisse ad un corso per diventare meteorologo presso l’osservatorio di Turo, sulla cima del Montseny. Superato brillantemente l’esame, andò a lavorare nel centro meteorologico ubicato sul Montseny. Di quel periodo i biografi ricordano un curioso avvenimento: una notte qualcuno bussò all’uscio della sua casupola isolata. Bordas si alzò ed andò ad aprire: ad una certa distanza scorse una forma umana: era immobile su una sporgenza sopra uno strapiombo. L’umanoide si mosse verso l’abisso, ma, invece di cadere, continuò a procedere orizzontalmente.

Durante il conflitto civile, Bordas si schierò con i Franchisti, ma entrato in attrito con i superiori per i modo sbrigativo in cui erano eliminati i prigionieri repubblicani, fu rapito da tre uomini assoldati da un ufficiale cui si era opposto. L’uomo fu portato in una baracca isolata per essere fuciliato, ma all’improvviso i soldati fuggirono in preda al terrore, come di fronte ad un fenomeno soprannaturale.

Negli anni ‘50 del XX secolo Bordas diventò albergatore e guida alpina in un piccolo hotel a Casteil sul Monte Vernet. Fu in quegli anni che l’uomo ebbe un altro incontro con un messaggero dell’altrove: alto un metro ed ottanta, occhi azzurri, lunghi capelli biondi, corporatura atletica. Gli occhi erano leggermente oblunghi e le mani bianchissime. Lo straniero chiese a Bordas del pane e del latte. Nei giorni successivi i due si videro ancora ed il forestiero affermò di trovarsi là per uno studio topografico del monte Carigou di cui mostrò una pergamena dove la montagna era riprodottta nei particolari più minuti. Bordas pedinò il visitatore e scoprì che egli dimorava insieme con una donna in un rifugio di forma conica. Il misterioso ospite disquisì a lungo su argomenti di matematica e di politica, dimostrando conoscenze scientifiche notevoli. Prima di congedarsi, il visitatore volle donare a Bordas delle rocce contenenti pagliuzze d’oro. Erano frammenti litici provenienti dal greto del fiume Cadi.

In seguito il contattato si trasferì ad Andorra dove diventò un eccellente ebanista. Acquisì poteri particolari: ritrovava oggetti perduti e praticò con successo la pranoterapia.

Nell’estate del 1971, l’uomo ricevette una telefonata dal visitatore del Cadigou: gli fu preannunciato che sarebbe stato reso partecipe di verità universali.

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