L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

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Monday, March 12, 2012

Kòsmos

http://zret.blogspot.com/2012/03/kosmos.html

Kòsmos

“Cosmo” - dal greco kòsmos - significa “ordine”, eppure se contempliamo dalla terra un angolo di universo in una notte limpida, più che restare ammirati per l’armonia con cui le costellazioni trapuntano il firmamento, siamo presi dalla vertigine, quasi dall'angoscia.

Astri, galassie, nebulose, ammassi…: se potessimo veleggiare lungo i meandri intersiderali, il senso di stupefazione che proviamo dinanzi alla notte stellata si accentuerebbe sino a tramortirci. Si è che la bellezza dell’universo è spaventevole ed i fenomeni che occorrono negli "interminati spazi" hanno alcunché di terribile nella loro grandiosità: ora nasce una stella, ora un corpo celeste deflagra, ora un buco nero divora la luce; qui glauchi pianeti, là cadaveri di astri…

Si ha l’impressione che il cosmo sia un gigantesco diorama, un sogno rutilante sognato da chissà chi. Può apparire paradossale, ma questo spettacolo mirabile e sublime più che lasciare intuire una presenza divina, ci getta nella più abissale solitudine, ricordandoci la nostra piccolezza di esseri aggrappati ad un piccolo, insignificante atomo che ruota nell’infinito.

E’ il mare dove Leopardi “naufraga” dolcemente, la dimensione in cui Tommaseo scorge l’impronta della Provvidenza e, di converso, Pascoli avverte solo un glaciale silenzio.

L’infinito, però, è anche in un granello di sabbia o in una goccia d’acqua. L’infinito si espande nell’anima che inspira, con un brivido, l’eco del tempo e dell’eterno.