L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

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Sunday, September 16, 2012

Chi sono VERAMENTE i complottisti (di 'sta fava, aggiungo)


Tra i 'siti e blog' citati da modello giuditta c'è questo vergognoso sito, ovvero 'civium libertas'.

Giusto per ricordare quanto sono straccioni (cfr. titolo) i complottisti, vi ammorbo con le ultime infami cazzate provenienti dalla fogna sopracitata.

tdm

Nei generi letterari che abbiamo studiato a scuola abbiamo visto come esistano parecchi artifici retorici, per iniziare una poesia o uno scritto qualsiasi. Anche su mio suggerimento, a quanto pare, il dottor Valli ha ormai preso l’abitudine di scrivere una serie di interventi legati all’attualità, rivolgendosi al nostro Signor Stefano Gatti, al quale pure io mi ero rivolto, ma senza ottenere risposta. E dire che sua S. E. Flick rimproverava agli storici “revisionisti”, come il dott. Valli è, di non cercare il “dialogo”. Non ho la registrazione del “convegno”, ma se ricordo bene e le mie orecchie hanno ben inteso, è davvero una cosa che non sta né in cielo né in terra, detta per giunta da una Eccellenza. Non volendo pubblicare le lettere del dottor Valle senza mie righe di introduzione vorrei qui accennare, sul merito della lettera, ad un concetto che mi occupa sempre più la mente: quello di “antifascismo fascista” che è una sorta di traduzione nel contesto italiano di un altro concetto importante e necessario per destrutturare e demistificare una serie di luoghi comuni che ancora occupano le nostre piazze: l’«antisionismo sionista», di cui danno prova moltissimi che a parole dicono di essere favorevoli alla causa palestinese, ma se poi gli vai a toccare gli intimi recessi della «identità ebraica» nonché le politiche identitarie di numerosi soggetti e organizzazioni, allora ecco che scattano incredibili reazioni, su cui ora non possiamo soffermarci. Ci basta qui solo un accenno, mentalmente rivolto ad una persona innominata, la quale diceva di aver partecipato ad uno dei viaggio per rompere l’assedio per terra e per mare alla Striscia di Gaza, e di essere stato accolto al canto di “Bella Ciao”. Tutti ricordiamo le strofe della canzone: “Bella ciao, una mattina mi son svegliato, ed ho trovato in casa l’invasor”. Essendo passati molti anni da allora, uno si chiede: ma chi era l’invasore? Non abbiamo oggi oltre cento base americane sul suolo della patria Italia?

Wednesday, September 5, 2012

Salto di qualità


...ovvero: da mio cuggino a suo cuggino, ovvero noi medesimo di persona* :)))))
tdm

Ciao a tutti e boia a chi molla! [libro e moschetto fascista perfetto, faccetta nera bella abissina, me ne frego, vincere e vinceremo, spezzeremo le reni alla Grecia...]
lunedì 13 agosto [notizia freschissima, quasi un'anteprima] al mercato settimanale di Bussoleno (TO) in Val Susa, c'era un banchetto che faceva la raccolta firme per una petizione da presentare contro le scie chimiche. Se non sbaglio era dell'associazione Cieli Liberi, distribuivano come materiale informativo la rivista Il Discepolo che in un'uscita era totalmente dedicata alle scie chimiche.
Ho chiesto info e mi hanno detto che avrebbero fatto un incontro informativo a Torino verso settembre ottobre con esperti presenti . Qualcuno è al corrente di qualcosa? [guarda che sei sulla discarica per allucinati] Ho consigliato di contattarvi, ma la signora non era molto informata. [non avevamo dubbi]

Ps. [sentiamo la cazzata] Oggi incidente con fuga di vapore nella più vecchia centrale nucleare di Francia a Fessenheim [nomen omen], sotto Colmar [quella dei piumini?], 100 km a sud di Strasburgo, sul confine con la Germania. Si parla di un paio di ustionati ma ovviamente EDF tiene tutti lontani. Fonte: io.

ps: l'incidente a Fessenheim c'è stato veramente, ma pare un po' "diverso" da quello che è è stato prospettato da questo straccione... 
tdm

*Doveroso omaggio:


Thursday, May 17, 2012

Da Hiroshima a Fukushima al Michigan (passando per la marcia su Roma e l'incendio del Reichstag)


http://freeskies.over-blog.com/article-da-hiroshima-a-fukushima-al-michigan-105294872.html

 
 
(Questo post è liberamente tratto dai link al suo termine.)
 
Nel 1941, gli Stati Uniti imposero l’embargo alle forniture di petrolio verso il Giappone. Il paese del Sol levante si vide così privato della possibilità di continuare ad evolversi verso una società moderna data la sua notoria scarsità di fonti di energia fossile.
L’attacco agli Usa fu così una scelta inevitabile anche se suicida, come le elite giapponesi sapevano bene. L’epilogo di una logorante battaglia nel pacifico, epicamente raccontata dalla sollecita macchina dei sogni del cinema statunitense, fu l’annientamento di due città per mezzo della più micidiale e crudele arma mai concepita sulla Terra: la bomba atomica.
Perché gli Usa utilizzarono questa terribile risorsa bellica quando la vittoria era a pochi passi? Perché si decise ad annientare Dresda e Berlino in Germania e Hiroshima e Nagasaki in Giappone? Chiaramente queste decisioni vennero pianificate molto tempo prima, ma qual’era il motivo per adoperarsi in simili atti di barbarie? Annichilire due popoli laboriosi ed imprenditoriali, che avevano incarnato le punte di diamante dell’economia europea ed asiatica, per poi costringerli ad una redenzione lunga e dolorosa?
Oggi abbiamo Fukushima. Una tragedia dalla conseguenze ancora non ben definibili seppure spaventosamente grandi, ma cosa ne sarà del Giappone senza energia nucleare? Rischierà di scivolare indietro di decenni e di non riuscire a contenere la competizione di altri paesi vicini come la Cina e la Corea. Fatto strano: sono stati gli Usa ad appoggiare la conversione nucleare del Giappone nei decenni passati!  
Il nucleare è un nodo importante per le politiche strategico militari del pianeta. In Iran si sta giocando una guerra simile: un paese tenta di evolversi utilizzando l’indispensabile energia atomica (tanto più se consideriamo che è uno dei più grandi produttori di petrolio del mondo!) per dare una svolta alla tecnologia ed alla produzione ma ciò gli viene impedito dal cartello internazionale dell’energia.
In Italia, paese che era negli anni settanta all’avanguardia nella tecnologia nucleare nel mondo, accadde una cosa simile, no? Gli fu impedito di utilizzare la risorsa atomica accampando risibili scuse di sicurezza. Gli ambigui e sedicenti ambientalisti ebbero grande parte in questa demonizzazione del nucleare civile, assieme al fu Bettino Craxi ed alle reti televisive di Berlusconi che, pochi giorni prima del referendum popolare contro il nucleare, mandarono in onda il film apocalittico ‘Sindrome Cinese’, mentre nel mondo scoppiavano oltre 2000 ordigni atomici devastanti in un silenzio mediatico assordante.
Evidente è che esistono paesi che possono utilizzare il nucleare e paesi a cui ciò non è consentito. Permettetemi di fare il campanilista: l’Italia è stata sempre tenuta sotto un giogo pesantissimo dai paesi anglosassoni perché, come la Germania ed il Giappone, è il paese delle vette intellettuali e produttive, e rappresenta quindi una seria minaccia per il resto del mondo, arretrato, gerarchizzato e livellato verso un grigio orgoglio di mera appartenenza. Non si tratta di una riflessione frutto di un nazionalismo delirante ma di una lettura attenta della nostra storia, puntualmente inficiata da interventi esteri malevoli, proprio come quelli che stiamo subendo oggi. Nessuno si può emancipare, nessuno può emergere, nessuno può raggiungere l’indipendenza senza che si siano posate in opera delle contromisure che parlano di controllo e servilismo. Fukushima appare sempre più come un evento pianificato e realizzato con l’uso di micidiali armi tettoniche per annichilire una potenza nascente che avrebbe avuto gran parte positiva in questa ‘crisi finanziaria’ artificiale a cui stiamo assistendo attoniti.
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