L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

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Thursday, May 17, 2012

Da Hiroshima a Fukushima al Michigan (passando per la marcia su Roma e l'incendio del Reichstag)


http://freeskies.over-blog.com/article-da-hiroshima-a-fukushima-al-michigan-105294872.html

 
 
(Questo post è liberamente tratto dai link al suo termine.)
 
Nel 1941, gli Stati Uniti imposero l’embargo alle forniture di petrolio verso il Giappone. Il paese del Sol levante si vide così privato della possibilità di continuare ad evolversi verso una società moderna data la sua notoria scarsità di fonti di energia fossile.
L’attacco agli Usa fu così una scelta inevitabile anche se suicida, come le elite giapponesi sapevano bene. L’epilogo di una logorante battaglia nel pacifico, epicamente raccontata dalla sollecita macchina dei sogni del cinema statunitense, fu l’annientamento di due città per mezzo della più micidiale e crudele arma mai concepita sulla Terra: la bomba atomica.
Perché gli Usa utilizzarono questa terribile risorsa bellica quando la vittoria era a pochi passi? Perché si decise ad annientare Dresda e Berlino in Germania e Hiroshima e Nagasaki in Giappone? Chiaramente queste decisioni vennero pianificate molto tempo prima, ma qual’era il motivo per adoperarsi in simili atti di barbarie? Annichilire due popoli laboriosi ed imprenditoriali, che avevano incarnato le punte di diamante dell’economia europea ed asiatica, per poi costringerli ad una redenzione lunga e dolorosa?
Oggi abbiamo Fukushima. Una tragedia dalla conseguenze ancora non ben definibili seppure spaventosamente grandi, ma cosa ne sarà del Giappone senza energia nucleare? Rischierà di scivolare indietro di decenni e di non riuscire a contenere la competizione di altri paesi vicini come la Cina e la Corea. Fatto strano: sono stati gli Usa ad appoggiare la conversione nucleare del Giappone nei decenni passati!  
Il nucleare è un nodo importante per le politiche strategico militari del pianeta. In Iran si sta giocando una guerra simile: un paese tenta di evolversi utilizzando l’indispensabile energia atomica (tanto più se consideriamo che è uno dei più grandi produttori di petrolio del mondo!) per dare una svolta alla tecnologia ed alla produzione ma ciò gli viene impedito dal cartello internazionale dell’energia.
In Italia, paese che era negli anni settanta all’avanguardia nella tecnologia nucleare nel mondo, accadde una cosa simile, no? Gli fu impedito di utilizzare la risorsa atomica accampando risibili scuse di sicurezza. Gli ambigui e sedicenti ambientalisti ebbero grande parte in questa demonizzazione del nucleare civile, assieme al fu Bettino Craxi ed alle reti televisive di Berlusconi che, pochi giorni prima del referendum popolare contro il nucleare, mandarono in onda il film apocalittico ‘Sindrome Cinese’, mentre nel mondo scoppiavano oltre 2000 ordigni atomici devastanti in un silenzio mediatico assordante.
Evidente è che esistono paesi che possono utilizzare il nucleare e paesi a cui ciò non è consentito. Permettetemi di fare il campanilista: l’Italia è stata sempre tenuta sotto un giogo pesantissimo dai paesi anglosassoni perché, come la Germania ed il Giappone, è il paese delle vette intellettuali e produttive, e rappresenta quindi una seria minaccia per il resto del mondo, arretrato, gerarchizzato e livellato verso un grigio orgoglio di mera appartenenza. Non si tratta di una riflessione frutto di un nazionalismo delirante ma di una lettura attenta della nostra storia, puntualmente inficiata da interventi esteri malevoli, proprio come quelli che stiamo subendo oggi. Nessuno si può emancipare, nessuno può emergere, nessuno può raggiungere l’indipendenza senza che si siano posate in opera delle contromisure che parlano di controllo e servilismo. Fukushima appare sempre più come un evento pianificato e realizzato con l’uso di micidiali armi tettoniche per annichilire una potenza nascente che avrebbe avuto gran parte positiva in questa ‘crisi finanziaria’ artificiale a cui stiamo assistendo attoniti.
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16 comments:

  1. L'ennesimo mix di cazzate condite con l'antiaericanismo e l'antisionismo.


    Vediamo un po', l'Hull note fu un iniziativa diplomatica degli stati uniti per mettere un fine alla guerra del Giappone con la Cina.


    Nella sua stesura precedente, l'accordo era stato approvato da entrambe le parti, ma i giapponesi non sembra fossero del tutto onesti, infatti vi erano navi giapponesi in rotta per l'indocina, ciò fu considerato segno di malafede da parte degli USA.

    Così fu redatto l'Hull note, che imponeva che il Giappone dovesse smettere immediatamente la guerra sinogiapponese, ed imponeva forti restrizioni, d'altro canto il patto prevedeva degli scambi commerciali, ed una serie di trattati economici futuri.

    Il Giappone, invece di riprendere le trattative decise di dichiarare guerra agli stati uniti, il resto è storia.

    E' vero, è una storia un po' fosca, gli stati uniti volendo potevano prevenire l'attacco a pearl harbor, ma che la causa fu un sottovalutare i giapponesi, o l'intenzione di trovare un pretesto per la guerra è puramente speculazione.

    Del resto anche le bombe su hiroshima e nagasaki furono un gesto evitabile, ma erano in guerra, e gli stati uniti volevano mostrare i muscoli, e lo fecero.
    E' un gesto che va biasimato, ma va anche considerato nel contesto storico, va criticato, ma anche visto in modo obbiettivo.

    Per Berlino non c'è molto da spiegare, era la capitale della nazione tedesca, sede del governo nazista, era un obbiettivo, ed in guerra, purtroppo certe cose vanno fatte.

    Dresda invece fu in parte un insieme di sfortunate circostanze.

    Era una città simbolo, era una bandiera della cultura nazista, inoltre vi erano alcuni obbiettivi leciti nei suoi confini.

    Il fatto è che per un tragico insieme di eventi il bombardamento britannico si trasformò in una tempesta di fuoco, causando molte più vittime che con un semplice bombardamento.

    Si deve valutare che non fu dispiegata una forza maggiore per dresda rispetto ad altri obbiettivi, ma che una serie di eventi sfortunati ha fatto si che il tutto divenisse immensamente più tragico.

    In ogni caso la solita vaccata di chi, volendo farsi paladino di un ideologia si ferma alle sole apparenze.

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  2. Mi chiedo proprio perchè debba scrivere di quello di cui non capisce niente...

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    1. Perchè chi lo legge non sa un cazzo, o non gliene frega un cazzo, sono i soliti quattro idioti che si bevono tutto, persino il piscio del coglione di turno, convinti che sia dom perignon, tanto lo dice lui.

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  3. Perché gli IDIOTI COGLIONI devono far saper al mondo che LORO MADRE E' SEMPRE INCINTA?

    Meno capisco, meno sanno, più sparano CAZZATE

    Certo che per questi MINUS HABENS, informarsi e pensare prima di scrivere PUTTANATE è impossibile, la loro forma mentis (DEL CAZZO) lo impedisce.
    per questo si fanno CONTINUAMENTE FIGURA DI MERDA

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  4. Brother Fang ha già spiegato tutto e chiaramente. Continuare a tirare fuori Dresda come esempio di "crimine di guerra" e negare al contempo quello che succedeva in Europa in quegli anni è ridicolo. Certo, tutta colpa degli ammeriggani (anche se a Dresda furono gli inglesi). Neanche una parola sulle violenze e gli stupri dei sovietici durante l'avanzata verso Berlino. E, parliamoci chiaro, pur considerando certi atti deprecabili, dopo una sconsiderata guerra di aggressione e venti milioni di morti le palle sarebbero girate pure a me. Decontestualizzare è lo sport preferito dei complottisti.

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  5. Dresda fu la risposta inglese al raid tedesco su Coventry.
    Anche se gli inglesi per proteggere il segreto di Enigma avevano già saputo del bombardamento in grande stile sulla sfortunata città britannica e non fecero nulla per fermarli.

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  6. Tra l'altro non è vero che dresda venne bombardata solo dagli inglesi, ma lo fece anche la USAAF con oltre 500 B17.
    Gli aerei inglesi invece furono circa 800 Avro Lancaster e scaricarono su Dresda quasi 4.000 tonnellate di bombe tra incendiarie ed esplosive. (tra RAF e USAAF)
    Quindi pochi cavoli: dresda fu un crimine di guerra a tutti li effetti dato che venne dato deliberato ordine di colpire il centro della città.

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    1. Consentimi un osservazione in merito.

      La quantità di materiale bellico impiegato nel bombardamento di Dresda non fu superiore a quello usato in altri bombardamenti, non furono usati ordigni differenti per potenza rispetto ad azioni precedenti, ma vi fu un insieme di fattori che trasformò la prima parte del bombardamento, effettuata dai britannici, in una tempesta di fuoco.

      Dresda era un obbiettivo militare, che l'azione fosse stata pianificata o meno per distruggere il centro, dal punto di vista delle convenzioni del periodo era lecito ed ammissibile come obbiettivo.

      Che poi tra gli obbiettivi vi fosse anche la distruzione del centro urbano, poco conta, erano in guerra.

      Mi sembra che troppo spesso ci si dimentichi che in una guerra alcuni comportamenti sono legittimi, che in guerra la gente muore.

      I Tedeschi, o meglio i Nazisti non risparmiarono nessuno, non ebbero pietà di nessuno, ed anzi in molte occasioni alcuni loro comportamenti violarono le convenzioni di guerra.

      Britannici, Statunitensi e gli Alleati in generale invece si attennero maggiormente alle convenzioni, con comportamenti alle volte prossimi a sconfinare, ma sempre entro le regole.

      Ciò non li esime dal biasimo per certe loro scelte, per certi comportamenti, ma tra i due schieramenti, quello alleato fu il più corretto.

      La questione Coventry e la possibilità di evitare le vittime è estremamente controversa, ma purtroppo in guerra la perdita di centinaia di civili per proteggere un segreto può essere accettata, se quel segreto ne salva milioni. Sono scelte che purtroppo non credo nessuno voglia fare, ma la guerra è sporca, brutale, sanguinaria e spietata, e non consente di anteporre i sentimenti al resto.

      Resta il fatto che non è sicuro che i britannici conoscessero in anticipo il piano del bombardamento di Coventry, purtroppo non ci sono prove in merito.

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    2. Gli Alleati dovettero purtroppo accusare dei colpi che potevano evitare grazie alla decrittazione di Enigma per evitare che i tedeschi mangiassero la foglia. Però su Coventry sono curioso, avresti una fonte?
      Il bombardamento di Dresda preso in sè è sicuramente una tragedia. Più o meno voluta fino a quelle conseguenze non saprei dirlo, non conosco bene tutti i dettagli e sicuramente non mi fido di Irving. Inserito nel contesto però non è che sia la cosa più efferata avvenuta in guerra. E, a dirla tutta, non tutti i crimini compiuti durante la seconda guerra mondiale sono stati puniti. Per facilitare la normalizzazione, per via del contesto della guerra fredda e per mille motivi che a noi magari sembrano assurdi ma evidentemente allora avevano un peso non sono stati processati molti criminali "minori" tedeschi, quasi nessun criminale di guerra italiano e, a dirla tutta, non è che i sovietici abbiano fatto molta autocritica.
      Poi, queste problematiche sono interessanti dal punto di vista storico e da storico mi affascinano. Quello che mi perplime è che vengano tirate fuori regolarmente quasi a dire "guardate cosa hanno fatto gli americani di allora, figuratevi se non lo farebbero adesso." Ragionamento ridicolo. Dubito che i tedeschi di oggi compirebbero un altro genocidio, dubito allo stesso modo che gli americani (o inglesi o francesi) di oggi raderebbero al suolo un'intera città. Basti pensare al clamore mediatico che suscita un missile che colpisce un singolo obbiettivo civile in Afghanistan o altro teatro di guerra contemporaneo per capire che: a. i danni collaterali purtroppo fanno parte della guerra;
      b. nello schifo che la guerra rappresenta c'è la magra consolazione che in sessant'anni si è imparato a limitarli.

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    3. Non ci sono fonti in merito, non si sa di preciso se i britannici sapessero o meno.

      Il fatto che Coventry fosse un obbiettivo noto agli alleati, o non lo fosse resta mera speculazione.

      E' lecito pensare che probabilmente lo sapessero, ma è uno di quei punti storici ancora nel dubbio, ancora in forse per mancanza di fonti.

      Personalmente non mi lancio in difesa di una teoria se non ho prove, ma non la ritengo impossibile a priori. Non sono come i nostri amici complottisti a cui basta un solo accenno e questo diviene verità.

      Purtroppo sappiamo bene anche che la storia la scrive chi vince, non chi perde, quindi i dubbi restano legittimi, ma le certezze non possono essere assolute.

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  7. @Brother:
    Le fonti le chiedevo a Effe che sembrava sicuro di quello che affermava. Vorrei solo dissentire su: la storia la scrive chi vince. La storia la scrivono gli storici (categoria di cui in un modo o nell'altro faccio parte). Se ho fonti io scrivo, non me ne frega delle conseguenze "politiche". E ho fondati motivi di pensare che sia così per la maggior parte degli storici. Pensare che ci siano "versioni ufficiali" anche della storia con centinaia e centinaia di storici che lavorano spesso sugli stessi temi in modo indipendente in tutto il mondo e con una ampia capacità di sbugiardarsi a vicenda non ha senso. Casomai il problema è l'accesso alle fonti. Ci sono paesi come l'Italia in cui le fonti più recenti non sono totalmente fruibili, paesi come la Germania in cui non vi è neppure segreto di Stato fino al 1984, etc. Proprio per la Germania: se veramente gli Alleati si fossero "inventati" storie sui crimini tedeschi (tesi complottista diffusa) per delegittimarli, allora proprio per il largo e semplice accesso alle fonti la "versione ufficiale" sarebbe stata sbugiardata da tempo. Poi uno può pensare che questi hanno creato migliaia di documenti falsi, ma vabbeh....

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  8. Chiedo venia, il mio concetto di "storia scritta dai vincitori" non riguarda certo i testi storici, ma il fatto che il vincitore viene descritto spesso come un eroe puro, quando nella realtà non è sempre così.

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    1. ahahah. Tranquillo in realtà lo immaginavo. Ma recentemente ho avuto uno scontro di opinioni con un collega (eh si cacchio!) sul tema e sono ancora ipersensibile. ;)

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  9. Alcune fonti:

    http://www.docente.unicas.it/useruploads/000789/files/04-enigma.pdf

    http://bshistorian.wordpress.com/2008/03/13/did-churchill-allow-coventry-to-be-bombed-in-1940/

    E ovviamente l'immancabile voce su Wikipedia, ma di quella ne tengo sempre poco conto. :O)

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  10. @BrotherFang, nessun problema, io mi sono limitato a dire che (opinione mia) dresda non era un centro nevralgico della produzione industriale tedesca.
    Speer aveva da anni trasferito nelle caverne (artificiali e non) della Baviera ed in altre zone l'industria pesante.
    Difatti Speer a Norimberga venne condannato perchè col suo lavoro riuscì a tenere la produzioni su livelli accettabili contribuendo a far proseguire la guerra alla Germania per almeno 3 anni. (questo perlomeno era riportato su uno dei libri che ho letto sul processo e di cui non ricordo il nome)
    Si sa che in guerra si commettono atrocità, ma gli alleati a questo punto si sono comportati alla stessa stregua dei nazisti, ed è quello su cui puntavo il dito.
    Ma di certo non faccio il tifo per i Nazi...

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