L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

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Sunday, May 27, 2012

MANIPOLATORI SUL WEB (bravo, Lannes: titolo perfetto)


...non a caso...

MANIPOLATORI SUL WEB di Gianni Lannes

MANIPOLATORI SUL WEB


di Gianni Lannes
Perché negare l’evidenza? Scie chimiche ed Haarp sono argomenti tabù. (veramente sono cazzate immani) Anche se migliaia di persone ogni giorno nel Belpaese vedono con i propri occhi veleni in cielo e sperimentano in terra, sulla propria pelle malattie tumorali e malformazioni nei bambini.  Nonostante una montagna di prove scientifiche, (ovviamente non ne citi nemmeno una, dato che non esistono) c’è ancora chi si ostina a tapparsi gli occhi. Incredibile. Allora, è proprio vero. Nella storia la verità ha sempre avuto tre fasi, la prima e quella di essere derisa e non creduta possibile, la seconda fase è quella della tentata demolizione delle sue basi, o più semplicemente cercar di renderla inoffensiva, ed ostacolarla con qualunque mezzo a disposizione, la terza ed ultima fase è quella di essere accettata univocamente perchè reale e partecipe dell’umanità.  Se te ne occupi vieni istantaneamente accusato di essere nella migliore delle ipotesi un complottista, anche se per un quarto di secolo hai fatto il giornalista investigativo (freelance) libero e indipendente in prima linea,  ed hai accumulato un cursus honorum internazionale. Chi detta quotidianamente i temi nell’agenda informativa globale? In uno studio pubblicato dalla Kennedy School of Government (Harvard) si descrive come “ogni mese si tenga a Washington una riunione tra i rappresentanti dei principali media nazionali, del Governo, del Congresso e dei servizi segreti (Cia & Nsa), per determinare il margine di manovra sulle informazioni da pubblicare, cioè cosa e quanto”. Avete capito bene? (forse chi non ha capito un tubo è qualcun altro...) Sotto le sedicenti notizie? Niente, se non impiegati mediatici al servizio del potere.  Avete mai sentito nominare in Italia dai giornalisti “famosi” i legami fra mafie e le autorità Usa? Oppure,  avete mai sentito citare dagli stessi manager della comunicazione, la corruzione della banca centrale europea? Non dico il signoraggio o il controllo assoluto della Banca d’Italia da banche private? Figuriamoci se qualche vip ha mai blaterato di sovranità perduta. Non si argomenta in maniera dialettica, ma si offende chi argomenta - prove alla mano - (QUALI PROVE?) una tesi che si discosta dalla vulgata generale. Già, ma chi imbocca (imbecca) l’opinione pubblica?

Caos ad arte - Prendiamo nuovamente lo Stivale. (ecco, prendiamolo, e diamolo nel culo a chi di dovere a coppie di due sino a quando diventano dispari) E’ fin troppo evidente: siamo nuovamente alla strategia della tensione. Ancora titubanti: chiedete alla Nato e agli apparati di Intelligence dello Stato italiano, quando realizzeranno la prossima strage in Europa, ma particolarmente in Italia. Torno sull’argomento. Ecco allora a voi la figura del “gatekeeper” che tradurrei in “falso dissidente”, oppure in disinformatore o mistificatore della realtà, che può anche essere definito un “hoaxer” quando opera sul web. Questi soggetti non parlano mai in modo limpido ed esauriente di alcuni fatti importanti, ad esempio: multinazionali dell’alimentazione colte in flagranza di reati ambientali e sanitari (vedi amianto alla Barilla o latte in polvere avariato della Nestlè); esistenza di un gruppo di potere che cerca di nascondersi per non essere spodestato; sistemi dittatoriali creati e controllati dalle autorità locali; verità sullo Stato o su quel ministro; verità sulle scelte della politica locale; verità sui legami fra mafia e autorità politiche; tecniche di controllo mentale per evitare che il sistema possa essere minacciato anche dall’interno; uso criminale degli strumenti di potere. E non toccano mai la Nato o gli Usa. Ci sarà un motivo? (eccoti accontentato: il motivo è che sono troiate) Se i soggetti in questione non trattano in modo chiaro argomenti e soggetti “scomodi” è perché altrimenti perderebbero quei privilegi mediatici che i veri dissidenti non hanno, proprio perché trattano anche questi argomenti senza riguardi per i padroni del vapore. Dunque, quando non viene detta tutta la verità su una questione scottante o della finta opposizione politica al “governante” di turno, allora sapete con certezza che si tratta di individui assoldati per ispirare fiducia, ma interessate soltanto al proprio tornaconto, non certo ad abbattere il sistema o a difendere i vostri diritti. Questi  soggetti, spesso anonimi o con nomi verosimili, comunque di fantasia, vogliono far credere di essere dalla nostra parte, ma occorre non credere alle loro parole se non sono accompagnate dai fatti. Essi tendono ad alimentare il sistema anche attraverso le beghe su questioni superficiali o comunque non fondamentali, come ad esempio: “meglio un inceneritore che una discarica”. In altre parole, non fuoriescono dalla propaganda, anche se, usando gli stessi argomenti usati da autori indipendenti (disinformazione, ingiustizie), vorrebbero far credere di esserne estranei. Possono usare frasi fatte, etichette o il gesto provocatorio, per distogliere l’attenzione dai problemi. Creare beghe su contenuti di poco conto, evocare la frase detta dal tal dei tali, o parlare dei comportamenti privati di alcuni politicanti, distrae l’attenzione da quei contenuti pericolosi per il sistema, inducendo a rimanere agli aspetti superficiali degli eventi. E’ troppo comodo, ora che grazie al web e a diversi studiosi onesti sappiamo come stanno veramente molte cose, creare una sorta di scontro fra (falsi) e presunti “complottisti” per far credere che si tratti di un gruppo “ragionevole” contro un gruppo di “paranoici”. Forse nemmeno Orwell avrebbe saputo fare di meglio.
Depistatori - Il termine appropriato potrebbe essere ‘hoaxers’. Questo vocabolo significa in inglese “truffatori, imbroglioni, falsari, burloni”. (aggiungi: cialtroni, ciarlatani ecc. ecco qui un esempio vivente) Infatti, chi si intrufola nelle discussioni sul web per creare confusione, per distogliere l’attenzione dagli argomenti trattati, o per gettare discredito su chi scrive, può essere considerato a tutti gli effetti un “hoaxers”. Il meccanismo più usato in questi casi è quello di accusare gli altri di ciò che sono loro stessi, in perfetta armonia con la realtà orwelliana (la pace è guerra, la guerra è pace, i dissidenti sono terroristi, mentre i corrotti diventano dissidenti, i corrotti sono onesti, gli onesti sono corrotti) in cui siamo costretti a vivere attualmente. In altre parole, vogliono creare confusione e seminare divisioni e diffidenze, per minimizzare quanto possibile gli effetti del discutere di argomenti spinosi, come ad esempio la strage in Emilia Romagna, causata dall’alleato-padrone Usa. Dunque, questi personaggi hanno il compito di riportare le discussioni alle mistificazioni volute dal sistema di potere imperante, oppure di screditare chi fa ricerche su argomenti “pericolosi” o di creare un clima non costruttivo (accuse, insulti, polemiche sterili, puntare l’attenzione su aspetti insignificanti). Per riconoscerli basta porsi alcune domande: “Questa persona sta discutendo i contenuti o sta usando metodi emotivi?”, “sta sollevando accuse infondate?”, “sta accusando gli altri di ciò che lui sta facendo?”, “sta difendendo ad oltranza ciò che rispecchia la propaganda di regime?”, “sta cercando di colpire l’autore con argomenti emotivi?”.
Tifoserie ammaestrate - E’ chiaro che, se anche non siamo d’accordo con ciò che viene detto in un determinato articolo (o post), possiamo essere capaci di ribattere in modo civile, piuttosto che usare frasi che non argomentano nulla, passando addirittura agli insulti e alle minacce. Dovrebbe essere ovvio che ogni persona può farsi un’idea dei fatti trattati senza per forza accusare qualcuno o inveire contro chi scrive. Purtroppo non sempre questo è ovvio, dato che viviamo in una realtà in cui lo scontro, la bega o l’insulto vengono presentati come “normali”. La situazione è anche il prodotto di questa Tv (e degli altri media) rissosa dove prevale la contrapposizione sterile. Per il sistema attuale è più utile lo scontro e la tifoseria ideologica o politica piuttosto che una società fatta di persone tolleranti e capaci di usare di più e meglio la testa. Alcuni credono che non ci siano affatto “hoaxers”, e che si tratti sempre di persone “normali” che magari usano modi di fare alquanto discutibili. Alcuni addirittura pensano che parlare di persone assoldate dal sistema per produrre caos o limitare le risorse positive del web, sia da “fissati”, o che comunque non sia opportuno toccare questi temi perché si rischia di essere considerati paranoici. Ma in realtà esistono realmente personaggi pagati per difendere a tutti i costi il politico, il comico o il pensatore che va di moda. In fondo, cosa ci sarebbe di nuovo o di strano? Fior di politici, giornalisti e intellettuali sono remunerati per sostenere il sistema o per denigrare chi, invece, è onesto e indipendente. Questo meccanismo  imperversa anche su Internet, anche se la Rete non è del tutto controllabile. Ovviamente, non sempre si tratta di “disinformazione pilotata” o di volontario intervento distruttivo, a volte si può trattare di individui che cercano sfogo alle frustrazioni inondando il web di idiozie. Oppure di persone che non sanno uscire dalla propaganda e credono che sia opportuno criticare aspramente chi se ne allontana, percependo tale realtà come “pericolosa”. Di solito i commenti di personaggi in malafede si riconoscono perché puntano a destabilizzare con mezzi emotivi, senza porre una seria critica.
Accuse fuorvianti - Gli “hoaxers” sono molto attivi quando sui blog vengono trattati argomenti fuori moda come la devastazione ambientale o la guerra nel Darfur (magari senza sapere se si tratta di un dentifricio o di una regione africana), la questione meridionale, oppure quando si accarezzano gli cosiddetti intoccabili. Quando vengono sfiorati questi tasti arrivano commenti da persone che contengono paragoni improponibili, insulti, frasi insensate o addirittura minacce o tentativi di intimidazione con la chiara intenzione di cercare di destabilizzare emotivamente chi osa scrivere cose non gradite a chi detiene il potere. Gli “hoaxers” non usano alcuna argomentazione razionale, (tu, invece...) e tanto meno si rivolgono ai fatti. La loro maggiore arma è la situazione di irrazionalità in cui il sistema attuale ci comprime, rendendoci “normali” anche discussioni fondate sul nulla. Il loro atteggiamento più comune è quello della persona di “buon senso” un pò come personaggi tuttologi alla Piero Angela, che si arrogano il compito di ricondurre gli altri alla “ragionevolezza”. Sono convinti che la “scienza” sia tutta nelle loro mani, e chi non abbraccia il loro punto di vista sia uno sprovveduto, ingenuo, credulone oppure un ignorante o un paranoico con manie di persecuzione. Come se un mondo in cui la maggior parte delle persone vive in miseria o muore di fame o in cui produrre sempre più energia anche a costo di estirpare piantagioni e/o demolire siti archeologici o in cui esistono cementifici ad ogni angolo di strada fosse un mondo “ragionevole” o accettabile. E chi lo rifiuta è matto. La presunta razionalità di questi  personaggi nasconde l’indifferenza verso la sofferenza del prossimo. C’è molto cinismo nel portare il discorso su dettagli insignificanti, anche quando si sta parlando di attentati alla salute, al patrimonio artistico o di altri gravissimi crimini.
Persuasioni occulte - Altri metodi usati da questi individui si basano sulle critiche manipolative, ovvero atte a minare l’autostima del vero dissidente o del blogger indipendente. Ad esempio: scrivere nei post critiche che vogliono creare senso di incompetenza, insicurezza, ansia, oppure inefficacia. Ad esempio, frasi che non si riferiscono per nulla agli argomenti trattati, come: “questo  è un complottista”, oppure, “questo è folle”; oppure “ma dove vivi?”. Le loro critiche spesso non hanno alcuna attinenza ai contenuti dell’argomento criticato. Ad esempio, se si parla di energie rinnovabili, essi non toccheranno per davvero questo argomento ma cercheranno un pretesto per sostenere che la persona in questione è “matta”, “fissata”, tratta cose risapute, oppure non ha citato il tal articolo. In sintesi, le accuse più frequenti rivolte agli autori indipendenti sono: egocentrismo; invidia verso i personaggi avallati dal regime; disinformazione (come se i media ufficiali informassero); arroganza; di essere irrazionali (come se un sistema basato sul crimine e sulla truffa fosse razionale); voglia di mettersi in mostra (come se non fosse più facile emergere dicendo bugie piuttosto che la verità); non essere competenti (come se i personaggi di regime fossero tutti cervelloni con una cultura da Nobel); essere faziosi o schierati (come se quelli assoldati dal sistema fossero “indipendenti”); non aver citato la tal fonte o il tal personaggio; essere banali (come se gli altri media fossero sempre di grande originalità o come se per denunciare un crimine uno dovesse essere creativo o intrattenere in modo originale); avere manie di persecuzione (come se i crimini denunciati fossero infondati). Com’è evidente, si tratta di tentare di creare un clima emotivamente carico, per cercare di escludere una vera discussione sul vero argomento, che non riguarda certo i difetti possibili dell’autore.
Dietrologie - Tendono ad utilizzare le stesse categorie della propaganda per definire un “dissidente”. Il dissenso o la protesta civile esistono quando non c’è una vera libertà; quando il sistema politico non tutela gli interessi di tutti, ma soltanto di alcuni, e quando si vuole imporre al popolo ciò che lo danneggia. La solita oligarchia che dice di difendere i diritti umani e professa in maniera propagandistica di voler costruire una “civiltà superiore”, negando in tal modo la natura criminogena del sistema. Questa propaganda non ammette l’esistenza di dissidenti. Ma il dissenso esiste e le autorità (con i suoi assoldati) si prodigano a minimizzarlo o a negarlo, etichettandolo negativamente (“antisindaco”, “fanatico”, “terrorista”, “talebano”, “estremista”, “fondamentalista”). In realtà il dissidente è semplicemente colui che non abbraccia il sistema vigente nel suo paese, e si sente in diritto/dovere di denunciarne alcune caratteristiche negative. Non c’è nulla di arrogante o di egocentrico in questo, dato che si preferirebbe non essere dissidenti e vivere in un mondo in cui i diritti umani fossero rispettati e in cui tutti potessero vivere dignitosamente e in pace. Per destabilizzare i dissidenti si utilizzano le critiche manipolative. Hanno lo scopo di manipolare o destabilizzare gli altri colpendoli emotivamente, in modo tale da difendere interessi ed esercitare un controllo sul loro comportamento. Lo scopo fondamentale è quello di creare imbarazzo, senso di incompetenza, di ignoranza, di colpa per manipolare gli altri in modo da soddisfare i propri interessi, come il potere, il controllo, l’attribuzione ad altre persone delle proprie responsabilità. Un modo più sottile e più pericoloso di usare queste critiche è di essere abilmente vaghi, in modo tale che le ambiguità delle critiche rivolte ad una persona vengano interpretate nel modo peggiore possibile (ad esempio “questo è pazzo”, oppure “non ha capito niente”). Nelle critiche manipolative vengono spesso utilizzati avverbi e frasi in modo fuorviante: ad esempio, “questo tizio non ne azzecca mai una”, oppure “sei un complottista”, “ti sbagli sempre”, “mi hai fatto applaudire…”, “non è vero che ho oscurato un giornale”. Un altro scopo degli “hoaxers” è quello di far pensare ai lettori dell’articolo/post in questione che molte persone che lo hanno letto non lo hanno apprezzato, oppure di far credere, anche quando questo è palesemente falso, che l’autore ha scritto cose infondate o dovute a caratteristiche emotive come l’invidia, la vanagloria o, addirittura, lo squilibrio emotivo. Utili riferimenti: per l’amianto alla Barilla ci sono le balle di tal Luigi Boschi. Per Vendola (collusione con don Verzè) sono scesi in campo - al grido “Pugliamo l’Italia” - svendolini come Mazzetta e Videtta. In realtà i post inviati sono scritti da una percentuale minima di persone e, dunque, anche se fossero tutti negativi, e non lo sono, non potrebbero dare alcuna notizia circa il fatto che l’articolo/post sia stato apprezzato oppure no. Le persone che cercano un mondo migliore sono quelle “vere”, e sono ovviamente in quantità ben maggiore rispetto ai pochi burattini assoldati, in libera uscita o desiderosi di mettersi in mostra anche se nessuno li ha interpellati.  Come ha scritto l’anno corso Antonella Randazzo (ah, beh, di fronte a simili personaggi ci si deve inchinare) in un mirabile (mirabile...) approfondimento: «I falsi dissidenti agiscono come fossero nell’arena e dovessero provocare una catarsi della rabbia dei cittadini, e si scagliano contro chi sanno che suscita rabbia e frustrazione, guadagnando le ovazioni e gli applausi scroscianti della folla. L’attuale sistema ha disperatamente bisogno di personaggi che godano della fiducia dei cittadini. Non soltanto di quelli che si informano alla Tv, ma anche di quelli assai più smaliziati che amano anche leggere l’informazione su Internet. Occorre dunque che vengano creati personaggi che appaiano dalla parte dei cittadini, ma siano a servizio del sistema. Queste persone saranno contrapposte ad altre, per avere uno scenario variegato, che nasconda il consistente controllo mediatico». Quali sono i nomi che vanno per la maggiore? Attenzione alle barbe finte. Infine, il consiglio di un classico:  I TRE GIORNI DEL CONDOR (regia di Sidney Pollack). Questo  film del 1975  mostra la realtà, nuda e cruda. Buona visione.

Pubblicato da Gianni Lannes con laurea ad honorem in minchiate straker-randazziane all'Università di Antonello Stocazzo

4 comments:

  1. Pseudo giornalista, coglione di merda, quanto ti pagano le MAFIE (di cui sei un LECCACULO IDIOTA E STRONZO) per scrivere simili CAZZATE?
    FAI solo FINTA di essere contro la mafia, in realtà sei UN MAFIOSO DI PRIMA CATEGORIA, COGLIONE

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  2. ... Questi soggetti, spesso anonimi o con nomi verosimili, comunque di fantasia ...
    Già, perché Gianni Lannes è un nome famosissimo e soprattutto non creabile. Ma vaccagher, non sai nemmeno quel che scrivi, metti giù quattro puttanate per imbrogliare il prossimo perché hai capito che solo così hai un minimo di seguito. Tra te Lannes e Rosario "falsario truffatore" Marcianò non c'è alcuna differenza.

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  3. Lui dev'essere un esperto di manipolazione sul web!

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  4. Mah, mi sembrano i tipici deliri di chi sperava in una brillante carriera ma, non avendone le doti per ottenerla, cerca di mascherare dietro inesistenti complotti la vera causa del proprio fallimento.
    Ce ne sono tanti come lui, specialmente in ambito giornalistico ...

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