L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

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Thursday, April 30, 2015

Pterosauri in epoca moderna?

http://scienzamarcia.blogspot.ch/2015/04/pterosauri-in-epoca-moderna.html

Pterosauri in epoca moderna?


Questo articolo inizia con due foto di pterosauri, una falsa, per ammissione degli stessi autori del falso, ed una … giudicate voi.

In un libro degli anni ’50 compare questa foto di uno pterosauro (presumibilmente del genere pteranodonte) di cui si riporta l’uccisione ucciso durante la guerra civile americano. La cosa davvero curiosa di questo enorme esemplare è che in nessun libro vengono disegnate o descritte delle ali con quel tipo di concavità rivolta verso l’alto (quasi fossero delle piccole canoe) . C’è da chiedersi perché mai un ipotetico falsario avrebbe dovuto rappresentare in tal modo quel rettile volante (che si suppone si sia estinto 60 milioni di anni fa).

Della foto notoriamente artefatta gli evoluzionisti hanno affermato: “Sappiamo che si tratta di un falso perché abbiamo creato un modello per il nostro programma televisivo, che adesso è in un museo criptozoologico”.

Nello stesso libro degli anni ’50 del secolo scorso si trova anche la foto che raffigura un cow-boy che tiene in mano ciò che sembra uno pterosauro ranforincoide.


Falso acclarato

In queste altre immagini invece potete vedere una foto che è stata spedita al webmaster del sito cristiano www.s8int.com. La donna che ha scattato la foto afferma di avere trovato il volatile che picchiava il becco contro la sua finestra. L’aveva preso, e siccome non sapeva che tipo di uccello fosse, l’aveva fotografato sulla sua mano. Poi l’animale era volato via. La foto è messa a confronto con il contenuto di un uovo di pterodattilo e con una ricostruzione dello pterosauro della specie Pterodactylus kochi. Notate la somiglianza sin nei minimi dettagli (come la coda).


Anche al giorno d’oggi pterosauri vengono avvistati negli Stati Uniti, in Australia, in Africa … ovviamente è difficile, se non impossibile verificare l’attendibilità di tali testimonianze.

KONGAMATO: Pterosauro dello Zambia e del Congo

Uno studente di un college statunitense che proveniva dal Kenya, sorpreso dal fatto che gli Americani credessero che gli pterosauri fossero esistiti milioni di anni fa, raccontò al telefono al dottor Kent Hovind dei rettili volanti della sua terra d’origine. I nativi di quella zona li considerano dei flagelli. Un tipico problema, secondo le affermazioni dello studente, è che occorre assicurarsi che i morti siano sepolti sufficientemente in profondità, perché il Kongamato (così viene denominato questo “pterosauro africano”) disseppellice i corpi dei morti e si ciba delle loro carni. 
PTEROSAURO AVVISTATO A PERTH - nel 1997

Una sera del dicembre del 1997, mio marito ed io abbiamo avvistato un’enorme creatura che volava su Perth, nell’Australia dell’ovest, lungo la costa. Questa creatura non poteva essere descritta come un uccello dal momento che era molto più grande di qualsiasi uccello del pianeta, non sbatteva le ali (si limitava a planare seguendo le correnti d’aria), Aveva una pelle tra il marrone ed il rossiccio dall’apparenza coriacea; (potevamo vedere la sua parte inferiore dal momento che volava su di noi a circa 100 metri di altezza; aveva una lunga coda ed un’apertura alare tra i 10 e i 15 metri. Non emetteva alcun suono e non sbatteva le ali. Questa creatura era enorme e nella mia vita non avevo mai visto niente che le assomigliasse lontanamente fino a quando ho scoperto una pagina sugli pterosauri qualche giorno fa.

Forse queste creature sono sempre state qui in alcuni posti remote, ma è possibile che il loro numero stia aumentando e che esse debbano cercare più lontano una fonte di cibo. Ho letto anche negli ultimi giorni che noi non siamo le sole persone che hanno visto una di queste creature. L’avvistamento è stato trascurato, anche perché a chi potete raccontare un simile tipo di avvistamento? Se una creatura di quella dimensione sta volando nel cielo notturno potrebbe essere pericolosa per l’uomo … potrebbe avere un enorme appetito.

Essendo una coppia di mezz’età che odia essere al centro dell’attenzione, non avevamo voglia di raccontare la storia ai giornali e lasciare che ci ridicolizzassero. Ma entrambi giuriamo su Dio di avere visto quell’animale.




Per approfondimento leggi anche 
http://scienzamarcia.altervista.org/ptero.html

Monday, April 28, 2014

Dinosauri a becco d'anatra avvistati in australia 170 anni fa?

http://scienzamarcia.blogspot.ch/2014/04/dinosauri-tracodontidi-avvistati-in.html

Dinosauri a becco d'anatra avvistati in australia 170 anni fa?

 
Gli aborigeni australiani conservano la memoria (ma qualcuno dirà che si tratta di una smeplice leggenda) di una creatura spaventosa da loro chiamata bunyip, che abitava nelle paludi piene di canne. Forse alcune delle cose che si raccontavano del bunyip erano esagerate, come le storie di rapimenti di uomini e uccisioni di animali, o gli ululati notturni dell'animale, eppure nei primi anni dell'insediamento dei coloni europei in Australia a Geelong, stato di Victoria sono state ritrovate delle ossa che sembravano proprio appartenere a tale mitico animale.

Il giornale "Geelong Advertiser" newspaper nel luglio del 1845 ha riportato che quando una di tali ossa fu mostrata ad un aborigeno egli le identificarono come ossa del a bunyip. Egli fece quindi un disegno del bunyip, e tale disegno fu fatto vedere ad altri aborigeni che non avevavono avuto modo di comunicare tra di loro; tutti riconobbero un bunyip nel disegno e tutti riconobbero l'osso come osso del "mitico" animale.

Il disegno in questione è stato rippubblicato sul Geelong Advertiser del 27 aprile 1991, e lo vedete all'inzio del presente articolo.

Il giornale riportava pure le testimonianze di alcuni presunti avvistamenti del bunyip. Tale creatura somigliava da una parte ad un alligatore e dall'altra ad un uccello, era alta 4 metri, con le gambe posteriori grandi e forti e le zampe anteriori più lunghe, dotate di lunghi artigli; era capace di nuotare nell'acqua come una rana mentre fuori dall'acqua comminava eretta sulle zampe posteriori. Era inoltre ricoperta di squame colorate e aveva un muso che somigliava al becco di una'anatra.  

Detto questo controllate di persona le immagini degli scheletri e edelle ricostruzioni dei vari dinosauri dal becco d'anatra come gli Anatosauri o i Tracodonti, descritti dai paleontologi come animali acquatici dalla dieta erbivora. La descrizione sembra calzare a pennello a parte la lunghezza delle zampe anteriori.  Ma l'articolo del "Geelong Advertiser" precede di 13 anni la prima descrizione degli scheletri dei dinosauri dal becco d'anatra.

Forse i dinosauri, gli pterosauri e i plesiosauri non si sono estinti 65 milioni di anni fa, ma sono stati decimati da una catastrofe ben  più recente. forse gli ultimi discendenti di questi animali sono scomparsi di recente. Qualche raro esemplare è sopravvissuto fino ai nostri giorni?


Fonti:
https://www.youtube.com/watch?v=PHesNW9WnDM  (in particolare dalla posizione 28:28)


Per approfondimento vedi anche

Monday, January 13, 2014

Piramidi vengono continuamente scoperte su tutto il pianeta; la storia dell'uomo è da riscrivere

http://scienzamarcia.blogspot.se/2014/01/piramidi-vengono-continuamente-scoperte.html

Piramidi vengono continuamente scoperte su tutto il pianeta; la storia dell'uomo è da riscrivere

Piramidi in Antartide
La prima notizia viene dal polo sud, dall'Antartide, dove sono stati scoperti dei rilievi dalla forma inequivocabile. forse è presto per affermare con assoluta certezza che si tratti di costruzioni dell'uomo, ma le immagini sono alquanto eloquenti. Maggiori informazioni su questi ritrovamenti potete reperirle leggendo l'articolo: 

La scoperta confermerebbe le teorie dei coniugi Flem-Ath descritte nel loro libro La fine di Atlantide (basate a loro volta sugli studi del professor Hapgood, descritti nel libro Le Mappe delle civiltà perdute). Secondo questi studiosi l'Antartide compare cartografato in antichissime mappe che lo mostrano com'era libero dai ghiacci; ciò mostrerebbe che la terra fosse abitabile in tempi non troppo antichi, e che in seguito, magari a causa di uno slittamento della croste terrestre o qualche altro evento catastrofico tale terra si sia ritrovata in corrispondenza del polo. 


Del resto i resti dei mammuth congelati mostrano che fino a poco prima di restare intrappolati nel ghiaccio si erano cibati di fiori tipici delle zone temperate, segno che anche in Siberia il mutamento climatico era stato repentino. I racconti tramandati da molti popoli in diverse parti del mondo sulle "stelle che cadono" possono essere messi in correlazione con uno spostamento apparente della volta celeste in seguito ad un fenomeno di slittamento della crosta o spostamento dei poli.

Di sicuro intorno al 10.000/11.000 a.C. ci fu una grande estinzione di massa che fece scomparire ad esempio la tigre dai denti a sciabola e molti altri grandi mammiferi, come gli equidi ed i camelidi che un tempo abitavano in America. Curiosamente si tratta di un periodo che coincide con la data riferita da Platone per l'inabissamento della cosiddetta "Atlantide" e con la fine dell'era glaciale. Sono solo coincidenze? Difficile crederlo visto che quasi tutti i popoli di questo mondo narrano di una popolazione molto evoluta esistita in tempi antichi e poi decimata da un diluvio universale o altre catastrofi. Per maggiori informazioni potete leggere:

http://www.acam.it/la-fine-del-pleistocene-e-il-diluvio-universale/

http://scienzamarcia.blogspot.com/2013/12/due-video-sul-passato-nascosto-della.html


Anche nelle Isole Hawaii, sebbene si auspichino ulteriori accertamenti, le immagini di una struttura priamidale sono alquanto probanti. Per ulteriori informazioni potete leggere:
http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/01/05/le-foto-scattate-da-un-viaggiatore-sembrano-mostrare-antiche-piramidi-sulle-isole-hawaii/


Recente è anche la scoperta, tramite sonar, di una probabile piramide sommersa nei pressi dell'arcipelago delle Azorre, vedi
http://www.ilnavigatorecurioso.it/2013/09/25/scoperta-una-grande-piramide-sommersa-nelle-azzorre-una-svolta-nella-ricerca-di-atlantide/

Ma di informazioni su piramidi piccole e grandi ce ne sono tantissime altre provenienti da tutto il mondo, persino dalla Lombardia, dove sono state trovate tre piramidi con una connotazione unica che le fa assomigliare per alcuni versi alla struttura di Giza. Infatti si tratta di un complesso di tre piramidi, quasi allineate, con la terza leggermente fuori asse, tutte e tre esattamente allineate con i punti cardinali. Per approfondimenti vedi

 
http://www.gaiacichiama.it/2012/01/09/la-piana-di-giza-anche-in-lombardia-le-3-forse-9-piramidi-di-montevecchia/


http://www.luoghimisteriosi.it/lombardia_montevecchia.html



Un lungo elenco di Piramidi europee con tutti i link per approfondire i diversi siti lo trovate qui:

http://www.eco-spirituality.org/tdgr-prmds.htm

Per ulteriori approfondimenti rimando agli articoli

http://zret.blogspot.it/2008/12/piramidi-in-italia.html

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2013/08/07/una-cometa-e-caduta-sul-nostro-pianeta-129-mila-anni-fa/

http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/2013/04/29/cio-che-ha-distrutto-atlantide-ha-distrutto-anche-marte/

Saturday, April 6, 2013

Raccolta di tre vaccate a cura del corroso pinna di squalene. Prima: Alcune notizie sull'antica umanità e l'Homo Neanderthalensis

http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/04/alcune-notizie-sullantica-umanita-e.html

Alcune notizie sull'antica umanità e l'Homo Neanderthalensis


Considero interessanti vari articoli pubblicati sul blog il navigatore curioso e su altri siti.

I primo è il seguente

http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2012/04/02/derinkuyu-l-antica-citta-della-cappadocia.html
Pur se non condivido molto l'ipotesi che sia stato un rifugio extraterrestre, la scoperta di una cittadina sottorranea su 12 piani dotata di spazi per gli animali, per le cucine e per ogni altra attività umana, con conodotti di areazione, scavata con tecniche magistrali nella roccia, è veramente notevole. Appena ho letto le prime righe ho notato come tale struttura ipogea coincidesse in tutto e per tutto con i miti persiani che raccontano di una civiltà che si è dovuta rifugiare sotto terra per difendersi da una grande ondata di freddo (l'antica Persia, odierno Iran, non è poi tanto lontano dalla Cappadocia dove è stata scoperta tale complesso sotterraneo).

Di sicuro la storia dell'umanità che viene narrata nei libri di storia scolastici ed universitari è quanto meno lacunosa se non totalmente mistificata, basti pensare a Baalbek e a Catal Huyuk.
Strumento musicale (flauto) neanderthaliano
Interessanti anche le notizie sugli uomini di Neanderthal:

Innanzitutto questi antichi ominidi, scomparsi improvvisamente intorno a 35.000 anni fa (secondo datazioni al radio-carbonio) avevano fino ad allora coesistito con l'Homo sapiens. La repentina scomparsa di questa specie (o forse sottospecie come vedremo tra poco) ha dato adito a molte supposizioni.

C'è chi ha azzardato l'ipotesi di un cambiamento climatico che li ha fatti estinguere  (eruzione del Vesuvio di circa 40.000 anni fa), ma poi ulteriroi ricerche hanno portato a concludere che l'eruzione sia stata successiva all'inizio dell'estinzione. C'è chi ipotizza una vera e propria guerra tra due razze alquanto progredite tecnologicamente con l'Homo Sapiens che alla fine stermina l'Homo neanderthaliensis (c'è addirittura chi sostiene - ma non è uno scienziato del settore - che i Neanderthal fossero molto più scimmieschi e violenti di come li si dipinge adesso e che cacciassero i Sapiens per cibarsene), e chi infine suppone che in maniera molto più semplice i Neanderthal ed anche un'altra specie/razza (i Denisovani) si siano fusi geneticamente con l'Homo Sapiens mescolando con esso il proprio DNA. 

Se è pur vero che una tesi non esclude completamente l'altra (ancor oggi ci sono guerre tra Sapiens e Sapiens, figuriamoci se non potevano esserci tra esseri con alcune connotazioni differenti) il ritrovamento di alcuni ominidi con caratteristiche miste Sapiens/Neanderthal non è da poco, potrebbe indicare la interfecondità dei due gruppi di ominidi e quindi il loro appartenere forse alla stessa specie (a meno che non si sia trattato di ibridi non fecondi come il mulo).

Per altro occorre ricordare che i Neanderthal avevano un cervello più grande non solo di quello dei sapiens di un tempo, ma perfino di quelli di adesso, che sapevano lavorare la pietra, omaggiavano i loro morti con riti funebri, costruivano strumenti musicali, pettini per i capelli in osso, dipingevano, conoscevano le virtà terapeutiche delle piente e forse avevano un aspetto molto più umano di quanto di credesse. Sebbene ci sia anche chi sostiene che gran parte del cervello dei Neanderthal fosse utilizzato per coordinare le facoltà visive piuttosto che per le altre attività di ragionamento superiore (che li avrebbe resi inferiroi ai Sapiens) un recente confronto tra gli attrezzi utilizzati dai due gruppi di ominidi non ha mostrato sostanziali differenze in termini di efficienza tecnologica.


Ovviamente sulla storia (vera presunta e nascosta) dell'uomo ci sarebbe molto di più da dire, ma quello che è sicuro alla fine è che la presunzione con cui nei libri di storia si scrivono frasi come "l'homo sapiens deriva dall'evoluzione dell'homo neanderthaliensis" sono alquanto ridicole perché di prove defintiive non ce ne potranno forse mai essere, e quelle indiziarie fin adesso raccolte ci fanno vagare in un labirinto di ipotesi. 
Ma più in generale le affermazioni perentorie dei libri di scuola prive di se e di ma sono oltremodo diseducative oltre che ridicole.




Vedi per approfondimenti gli articoli:




Thursday, December 27, 2012

Testa di dinosauro ceratopside raffigurata in un tempio indù del 1815


http://rassegnastampanonwo.blogspot.it/2012/12/t.html

Testa di dinosauro ceratopside raffigurata in un tempio indù del 1815


 L'immagine qui sotto [STRACCIONE: è SOPRA] è di una delle 108 fontane del tempio indù di Muktinath nel distretot di Mustang (48 km a nord est) della città di Jomsom a un'altitudine di circa 3749 meters sul livello del mare.
Il tempio fu consacrato nel 1815 al Dio Muktinath che dalla gente del luogo è chiamato Chumig Gyatsa.
 
Le 108 fontane si suppone generalmente che rappresentino teste di draghi o tori, ma quella che qui vedete presenta una incredibile somiglianza con la testa di un ceratopside, famiglia di dinosauri che comprende oltre al famoso Triceratopo, anche lo Stiracosauro e le specie dei Protoceratopi (alcuni senza corno, altri con un piccolo corno nasale). Da notare che l'Asia è ben nota per la grandissima quantità di fossili di Ceratopsidi in essa ritrovati.
 
Questa volta ci troviamo in una situazione differente da quella dello stegosauro raffigurato nel tempio cambogiano per il fatto che mentre lì erano raffigurati solo animali esistenti qui ci troviamo davanti ad animali "di fantasia" come i draghi, a cui si aggiungono tori e un presunto ceratopside.
Ma davvero i "draghi" sono esseri di pura fantasia? La lettura della pagina sugli pterosauri potrebbe mettere in dubbio persino quest'idea e ingenerare il sospetto che forme di pterosauri sopravvissute fino ai tempi moderni siano state chiamate "draghi" e che la memoria di tali esseri sia stata distorta dalla fantasia popolare.
In ogni caso bisogna riconoscere che la somiglianza di questa scultura con la testa di un ceratopside é davvero impressionante, come si può notare anche dal raffronto col teschio di un triceratopo (ricordo che i teschi dei Protoceratopi differiscono da quello mostrato in figura per l'assenza del corno o la sua minore estensione).




Questa raffigurazione antica (in un'epoca ed in una cultura dove non vi era conoscenza scientifica dei dinosauri) non sarà una prova certa della sopravvivenza in tempi moderni degli antichi rettili (un qualche artista del tempo potrebbe avere visto un teschio fossile disseppellito ed essersi ispirato ad esso), però è sicuramente un ulteriore indizio, che messo insieme a tutti gli altri, fa quanto meno sorgere dei ragionevoli dubbi circa l'età in cui sono vissuti ed in cui si sono estinti i dinosauri ed altri rettili ufficialmente relagati in un passato antichissimo.

Tuesday, April 24, 2012

Plesiosauri nell'arte aborigena australiana

corrado, presto, fai un post anche su "Paperino e il mostro di Loch Ness"

 http://scienzamarcia.blogspot.co.uk/2012/04/plesiosauri-nellarte-aborigena.html

Plesiosauri nell'arte aborigena australiana


Qui sopra un esempio di antica arte aborigena australiana. Fin troppo evidente a chi conosce bene la zoologia e la paleontologia che l'unica animale marino che potrebbe assomigliare a quello qui raffigurato è un rettile estinto, in particolare un rettile dell'ordine dei plesiosauri, rettili di cui qui sotto trovate sia una foto dello scheletro che una ricostruzione grafica.


L'animale che viene raffigurato dagli aborigeni con colonna vertebrale, denti ed intestino è da loro denominato Yarru, ed è disegnato assieme a tutta una serie di animali tuttora viventi: pesci, serpenti tartarughe. 

La scena raffigura evidentemente un episodio di caccia allo Yarru.

Decidete voi allora se 

a) gli aborigeni hanno disegnato una scena realistica con animali reali ed uno solo fantastico, che per pura coincidenza è tale e quale ad un plesiosauro.

b) gli aborigeni in un passato non troppo remoto sono stati a contatto con animali che noi consideriamo estinti 60 milioni di anni fa ma che in realtà non erano ancora del tutto estinti (e forse qualche esemplare è sopravvissuto fino ad oggi?) 

Questa storia rammenta quella degli stegosauri e dei ceratopsidi (ufficialmente dinosauri estinti) nell'arte antica, o degli pteorosauri, o di altri rettili (sempre ufficialmente estinti 60 milioni di anni fa) raffigurati nell'arte antica.


Del resto che dire del ritrovamento sulla spiaggia di Moore's beach (adesso rinominata Natural Bridges State Beach, Monterey Bay, California) di questa carcassa? Il naturalista E.L. Wallace che la esaminò sul posto attribuì quei resti ad un plesiosauro, e non ad un particolare specie di balena dal becco come altri pensavano. Egli pensava che i resti si fossero conservati nel ghiaccio e che poi sciogliendosi il ghiaccio la caracassa si fosse liberata. L'episodio risale al 1920 circa.

Ci sono anche storie di altri ritrovamenti, in epoca moderna, di carcasse forse attribuibili a plesiosauri, ma la loro identificazione non è del tutto certa,


Leggi anche gli articoli:

2) Darwin e la betularia, la prova fasulla della teoria evoluzinistica
4) Il monolito di Baalbek, la prova delle menzogne della storia antica
5) Menzogne della preistoria, dai reperti contraddittori alle datazioni inattendibili, cosa possiamo dire dell'evoluzione del genere umano?

Wednesday, September 28, 2011

Come si è creata l'emoglobina? Per caso? Molto difficile

http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/09/come-si-e-creata-lemoglobina-per-caso.html

Come si è creata l'emoglobina? Per caso? Molto difficile

Il seguente articolo tratto dal blog Critica Scientifica di Enzo Pennetta si ricollega alle mie ricerche sulla preistoria l'origine della vita e dell'uomo in particolare.


Mentre gli evoluzionisti neodarwiniani difendono a spada tratta le loro congetture (che non possono essere assolutamente considerate "teorie scientifiche" dato che non possiamo immaginare esperimenti lunghi milioni di anni per verificarle o smentirle, dato che non possiamo compiere esperimenti nel passato, non abbiamo la macchina del tempo e nemmeno metodi affidabili per verificare la datazione di un reperto fossile) un'indagine aperta dovrebbe prendere in considerazione quanto meno gli elementi proposti da M. Cremo nel suo ultimo libro "le origini segrete della razza umana" e da B. Lipton nella biologia delle credenze e negli altri suoi libri (un concetto di evoluzione non darwiniana ma lamarckiana, un contributo alla nascita della vita da parte di entità non umane e/o non terrestri) per non parlare degli studi di W. Reich descritti nel libro Esperimenti bionici sull'origine della vita, ove ipotizza che alla base dell'origine della vita ci sia l'energia orgonica (proviente dal sole).

Difficile arrivare alla soluzione del mistero sul'origine della vita, anche perché qualcuno è intento a confondere intenzionalmente le acque affinché noi non veniamo a conoscenza della nostra vera origine (qualcunque essa sia). 



La scalata al monte improbabile

“Il darwinismo è una teoria di processi cumulativi così lenti da richiedere, per completarsi, da migliaia a milioni di decenni”

“La selezione naturale, il processo cieco, inconscio, automatico che fu scoperto da Darwin e che, come noi oggi sappiamo, è la spiegazione dell’esistenza e della forma apparentemente finalistica di ogni essere vivente, non ha in vista alcun fine.”




Queste due affermazioni tratte dal libro “Orologiaio cieco” di Richard Dawkins contengono i principi fondamentali della teoria sintetica dell’evoluzione o neodarwinismo: l’assoluta casualità delle mutazioni e i tempi molto lunghi affinché le stesse possano produrre cambiamenti positivi.

Ma cosa s’intende per tempi lunghi?

È lo stesso Dawkins a fornirci un caso specifico su cui effettuare un calcolo, si tratta di quello che venne definito da Isaac Asimov il “numero dell’emoglobina”. L’emoglobina è la proteina, presente nei globuli rossi, quella che veicola l’ossigeno nel sangue conferendo allo stesso tempo il caratteristico colore rosso. Una proteina è una catena i cui anelli sono costituiti da elementi chiamati aminoacidi, nel caso dell’emoglobina la sua lunghezza è di 146 aminoacidi. Come tutto ciò che riguarda la biologia, secondo la teoria neodarwiniana, anche l’emoglobina è il risultato casuale di un lento processo cumulativo del quale lo stesso Asimov indicava la probabilità che si verificasse. Il calcolo delle probabilità è espresso da una potenza che ha come base il numero di differenti aminoacidi utilizzabili e come esponente il numero di anelli della catena da costruire.

Per fare un esempio, il numero di possibili parole di 4 lettere che si possono comporre con i 21 segni dell’alfabeto italiano è dato da: 214 = 194.481

La probabilità di comporre casualmente la parola “caso” spingendo 4 volte su 21 tasti è dunque una su 194.481.

Nel caso proposto da Asimov il numero di combinazioni possibili per costruire l’emoglobina è espresso da: 20, cioè il numero degli aminoacidi a disposizione, elevato alla 146, il numero degli “anelli” che costituiscono la catena = 20146.

Espresso in base dieci tale numero corrisponde a circa 10190. Al riguardo Dawkins afferma: “La fortuna che si richiederebbe per ottenere questo risultato è inimmaginabile.” e non si può che essere d’accordo con questa considerazione.

Per renderci conto della “fortuna” che bisognerebbe avere, possiamo fare il seguente calcolo: quanti secondi sono passati dall’inizio dell’universo e, nell’assolutamente ipotetico caso in cui potessimo tentare una combinazione al secondo (ammettendo l’ipotesi che nessuna combinazione sia uscita casualmente due volte), quante combinazioni avremmo potuto provare sinora ?

Moltiplicando: i 3600 secondi contenuti in un’ora per le 24 ore del giorno, per i 366 giorni circa di un anno (per eccesso), per i 14 miliardi di anni passati dal Big Bang, risultano trascorsi, (arrotondando ancora per eccesso), 1018 secondi dall’inizio dell’universo.

Nell’ipotesi che dalla nascita dell’universo si fosse potuta provare una combinazione al secondo (questa ottimistica supposizione propone una velocità talmente elevata da essere del tutto irreale, incompatibile con l’assunto della prima frase “Il darwinismo è una teoria di processi cumulativi così lenti da richiedere, per completarsi, da migliaia a milioni di decenni”), per sapere quante combinazioni dovremmo ancora tentare prima di esaurirle tutte dovremmo sottrarre dalle combinazioni totali 10190 la quantità di quelle provate 1018.

Il risultato visibile sulla calcolatrice sarebbe ancora 10190 in quanto la sottrazione avrebbe solo intaccato in modo impercettibile la quantità iniziale e il display non riuscirebbe visualizzare la differenza. Il numero resterebbero quindi ancora 10190 combinazioni da provare, il che, sempre ad una combinazione al secondo, richiederebbe un tempo pari a poco più di 10172 volte l’età dell’universo.

Anche ipotizzando che esistano diverse combinazioni di 146 aminoacidi, equivalenti dal punto di vista funzionale, la questione non cambia di molto, infatti ammettendo che ad esempio esistano 1000 tipi varianti di emoglobina, e tutti ugualmente funzionanti, la probabilità di trovarne uno “migliora” di 103 portando le combinazioni da provare a “solo” 10187.

Come suggerisce Dawkins di superare questa difficoltà ? Dawkins ricorre al concetto di selezione cumulativa, il suo ragionamento è il seguente: “Nella selezione cumulativa, invece, esse (le entità selezionate) «si riproducono» , o in qualche altro modo i risultati di un processo di cernita vengono sottoposti ad un altro processo di cernita…”
Il concetto di selezione cumulativa, che poi sarebbe realizzata dalla selezione naturale, viene chiarito con il seguente esempio:

Se una scimmia dovesse battere casualmente a macchina la frase di Shakespeare “Methinks it is like a weasel” (“O forse somiglia a una donnola”), essendo la frase composta da 28 caratteri, ed essendo l’alfabeto inglese composto da 27 lettere, le possibili combinazioni di 27 lettere in una frase di 28 lettere (compresi gli spazi) sarebbero espresse da: 2728.
A questo punto Dawkins inserisce un computer che “seleziona” frasi mutanti che più si avvicinino alla frase originale: “Il computer esamina le frasi mutanti nonsense, la “progenie” della frase originaria, e sceglie quella che, per quanto poco, assomiglia di più alla frase bersaglio…”

Per poter completare la frase in un numero ragionevole di tentativi lo scienziato inglese introduce quella che definisce una “frase bersaglio” e un computer che conosce in anticipo la frase che deve essere composta, il che inserisce il finalismo nella teoria. L’unico modo per evitare il finalismo è quello di ammettere che le frasi debbano essere scelte mediante la selezione naturale, ma il fatto che le frasi intermedie siano dallo stesso Dawkins definite “nonsense” esclude che esse possano essere premiate dalla selezione naturale.

Ecco la contraddizione di Dawkins: si parte da un “il processo cieco, inconscio, automatico” e per renderlo possibile nei dodici miliardi di anni dall’origine dell’universo si finisce per postulare un “computer” e una “frase bersaglio” che negano il processo cieco da cui si era partiti.

Se invece si volesse mantenere un processo cieco, si dovrebbe ipotizzare un’età dell’universo del tutto incompatibile con quella stimata dalla comunità scientifica.
In matematica quando si parte da un assunto e questo conduce ad una contraddizione, si giunge alla conclusione che l’assunto iniziale era errato. Questo procedimento viene detto “dimostrazione per assurdo”.

La vita dell’universo è troppo breve per poter ammettere che abbia potuto verificarsi una dinamica neodarwiniana per la quale i circa 14 miliardi di anni stimati dagli astronomi sono insufficienti, esattamente come lo sono i 12.000 dei fondamentalisti creazionisti: credere che le circa centomila proteine del corpo umano siano state prodotte e assemblate casualmente in un ecosistema complesso nel corso della vita dell’universo richiede un atto di fede superiore a quello dei creazionisti stessi.

La scienza dovrebbe compiere un gesto di umiltà e riconoscere che riguardo all’origine della vita e delle specie sfugge ancora qualcosa di fondamentale.

Thursday, September 22, 2011

Resti di dinosauri con tessuto molle preservato - Sono davvero morti più di 60 milioni di anni fa?

http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/09/resti-di-dinosauri-con-tessuto-molle.html

Resti di dinosauri con tessuto molle preservato - Sono davvero morti più di 60 milioni di anni fa?


Se voi trovaste delle ossa con dentro preservati anche resti di tessuto molle, a quale epoca attribuireste la vita di quell'animale?
La risposta più ovvia immagino varia da pochi mesi a pochi anni fa; forse qualcuno sarebbe disposto ad ammettere che in qualche caso particolarmente fortunato certe strutture si possano conservare per qualche secolo o qualche migliaio di anni, ma se io dicessi che quei resti hanno 60 o 70 milioni di anni non ci crederebbe nessuno.


Eppure sono state trovate ossa di Tirannosauro Rex con intatti tessuti molli, vasi sanguigni e, forse, tracce di globuli rossi. Di tale scoperta troviamo traccia persino nell'ortodosso magazine dello smithsonian institute, in un articolo del maggio 2006. Più recente è invece la notizia di un analogo ritrovamento (1 maggio del 2009) di vasi sanguigni e tessuto connettivo intatto nei resti di un adrosauro (il tipico dinosauro dal becco ad anatra). A parte alcune questioni controverse (ci sono davvero anche tracce di emoglobina in quei resti?) l'esistenza di tessuto molle e vasi sanguigni intatti è  incontrovertibile.

Nel video qui sotto (in inglese)  potete vedere la paleontologa responsabile della scoperta nella registrazione di un documentario; le scritte in sovraimpressione che commentano la vicenda sono di chi ha caricato la registrazione su youtube, che si dichiara cristiano e crede ciecamente alla Bibbia. A noi poco importa dato che guardiamo al messaggio (il documentario in sè e le prove che ivi vengono mostrate) e non al messaggero (non crediamo necessariamente a tutto ciò che sta scritto nella Bibbia sebbene la consideriamo una interessante fonte di informazioni soprattutto dal punto di vista storico).

Abbiamo più volte mostrato prove che alcuni ordini di rettili estinti (come i famosi dinosauri o gli pteorosauri) potrebbero essersi estinti non 60 milioni di anni fa, ma qualche migliaio di anni fa, e sebbene questa non sia la prova definitiva (come fare ad escludere che certi tessuti possano a volte in condizioni eccezionali preservarsi per milioni di anni? quasi impossibile escludere che possa succedere sebbene appaia molto improbabile) si tratta di ritrovamenti che fanno davvero pensare.

Friday, September 16, 2011

Migliaia di scheletri fossilizzati di dinosauri ceratopsidi coprono un'ernorme area dell'Alberta: uccisi da una tempesta tropicale o dal diluvio unive

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Migliaia di scheletri fossilizzati di dinosauri ceratopsidi coprono un'ernorme area dell'Alberta: uccisi da una tempesta tropicale o dal diluvio universale?


Come riporta il sito del giornale canadese "The globe and mail", un'équipe di paleontologi ha ritrovato nello stato canadese dell'Alberta un enorme letto di ossa di dinosauro che copre un'area di circa un miglio quadrato e mezzo, il più grande "cimitero di dinosauri" mai scoperto al mondo. In esso si trovano i resti di migliaia di esemplari del ceratopside "Centrosaurus apertus", una specie della stessa famiglia del più famoso Triceratopo, un dinosauro erbivoro che da adulto misurava circa 7 metri di lunghezza. Se già alcune scoperte precedenti avevano fatto supporre che questo genere di dinosauri vivesse in branchi, adesso sembra di possedere la conferma a tale congettura.

A differenza degli studiosi del settore che arditamente fanno affermazioni più o meno categoriche, io sono più cauto, ben sapendo che del passato non si può fare scienza perché non si possono fare esperimenti per corroborare o confutare nessuna congettura. Nel caso specifico nessuno conosce o può desumere dai dati attualmente in nostro possesso quale sia stata la causa di tale moria di massa.

Le conclusioni dei paleontologi sono le seguenti:

1) alcuni branchi di ceratopsidi possono essere stati molto più grandi di quanto non si pensasse prima, con numeri compresi "tra le molte centinaia e le poche migliaia"

2) questo enorme letto di ossa non si è creato a causa dell'annegamento dei centrosauri occorso durante il guado di un fiume, ma a causa di una tremenda calamità naturale come un uragano

Leggiamo letteralmente dall'articolo citato del The Globe and Mail che secondo David Eberth, il ricercatore che ha guidato questa ricerca: "questi ed altri dinosauri venivano spesso spazzati via da catastrofiche tempeste tropicali che allagavano quella che una volta era una terra bassa lungo la cosa dell'Alberta (...) E' improbabile che questi animali potessero stare a galla per molto tempo, e quindi la dimensione della carneficina deve essere stata incredibile"


Non tutti sono d'accordo però, e sul famigerato sito di wikipedia alla voce Centrosaurus (http://it.wikipedia.org/wiki/Centrosaurus) leggiamo che "in Alberta sono stati rinvenuti veri e propri 'letti d'ossa' contenenti resti sparsi appartenenti a centinaia di individui di questo animale. Probabilmente branchi di centrosauri attraversavano i fiumi, e ogni tanto venivano travolti dalle piene. In seguito, i predatori necrofagi (come i troodontidi e i dromeosauridi) mangiavano le carni, mischiando le ossa".


Sebbene, ripeto, non è possibile dedurre alcuna interpretazione certo o "scientifica" di quanto accaduto in un lontano passato (non credo 76 milioni di anni visto che le radiodatazioni utilizzate in questi studi sono fallaci e che esistono raffigurazioni di ceratopsidi ed altri dinosauri in epoca moderna) l'interpretazione di wikipedia appare alquanto difficile da sostenere, anche perché c'è da chiedersi come avrebbero fatto ad essere sepolti dal fango tutti questi scheletri di animali annegati in modo da essere poi fossilizzati. Se fosse valida la teoria dell'annegamento nel fiume, dovremmo trovare un tappeto di ossa sul fondo del letto del fiume Grumeti (nell'oasi del serengeti) ove perdono la vita annualmente centinaia di gnu divorati dai coccodrilli nel corso del guado del fiume.

Come al solito il classico uovo di Colombo potrebbe risolvere questo antico dilemma: una sorta di "diluvio universale" avvenuto circa 11.500 anni fa è stata la causa di una serie di ingenti morie di animali (ed uomini) annegati, sepolti nel fango e fossilizzati. Non solo la tigre dai denti a sciabola ed il mammouth, ma anche alcuni dinosauri potrebbero essersi estinti in un periodo ben noto ai paleontologi per le estinzioni di molti mammiferi (soprattutto quelli di grandi dimensioni).

In effetti molti paleontologi ortodossi considerano l'essere umano la causa o concausa di quelle estinzioni. Essi infatti ipotizzano che la colonizzazione da parte dell'homo sapiens delle Americhe attraverso un corridoio che univa America del Nord e Asia (Beringia, l'attuale stretto di Bering) avrebbe portato i nostri progenitori a contatto con animali non abituati a convivere con la sua azione predatrice.

Disegno sulla porta del sole di Tiahuanaco e ricostruzione del Cuverionius, proboscidato del Sud America

La porta del sole a Tiahuanaco
Personalmente, pur non potendo negare che l'uomo possa essere talvolta una concausa di queste estinzioni, dopo avere raccolto diverse prove della presenza di esseri umani ben prima del 12.000 a. C. Vedi al riguardo i dati presenti nel libro Archeologia Proibita di Cremo e Thompson nonché i resti di città come Tiahuanaco ove sulla così detta "Porta del sole" è raffigurato un proboscidato preistorico (e secondo qualcuno anche altri animali adesso estinti come il toxodonte), scomparso dall'America proprio in quella estinzione di massa dell'11.600 a.C. Ciò prova che l'uomo non solo era presente da tempo in America, ma che vi aveva già costruito grandi città con imponenti edifici.



Per approfondimenti vedi l'articolo Dalle incongruenti interpretazioni ufficiali dei fossili ad un nuovo paradigma interpretativo della preistoria e l'articolo Cosa ci raccontano realmente i fossili?

Si ringrazia il sito geekosystem.com dal quale abbiamo tratto molte delle informazioni presentate nel presente articolo