http://zret.blogspot.it/2014/04/dal-logos-allafasia.html
Dal Logos all'afasia
Nota. Lo spunto della presente riflessione mi è stato fornito da una conversazione intercorsa con l'amico Wlady.
Forse una delle idee più aberranti, ma, al tempo stesso più fortunate è quella di evoluzione. Gli esseri viventi e soprattutto l’uomo progrediscono verso mete sempre più alte. L’umanità si incammina verso un mondo sempre più giusto e libero. La Scienza propizia l’avanzamento del pianeta. Lo stesso universo evolve.
Non è così, come ci insegna il Sapere tradizionale. La transizione dal Mito alla Storia è caduta. La coscienza degli antichi si è obnubilata nel torpore attuale. La lingua, che è la controparte del pensiero, si è atrofizzata. E’ una corrispondenza biunivoca: senza pensiero non si genera linguaggio e viceversa. Infatti il Logos è, al tempo stesso, idea e suono, concetto e parola. E’ l’Idea adamantina prima che essa si contamini nella materia.
Il declino linguistico è solo la superficie di una disgregazione profonda, ontologica. L’essere umano si è disallineato, dislocato rispetto a sé stesso: ha perso il baricentro. La sua mente è un groviglio di pregiudizi, il suo linguaggio è misero, stereotipato. La capacità di ragionare e di riflettere si è emulsionata. L’intuizione e la fantasia si sono estinte.
È sufficiente confrontare gli intellettuali di un secolo fa con l’”intellighenzia” di oggi per rilevare un abisso. Spia linguistica della decadenza verticale, piccolo ma significativo saggio di questo crollo, è l’invasione del verbo tappabuchi “fare”.
Viviamo nell’era della dislessia, della dislalia. Lo stesso silenzio non è più sinonimo di concentrazione interiore e di introspezione, ma afasia.
Forse una delle idee più aberranti, ma, al tempo stesso più fortunate è quella di evoluzione. Gli esseri viventi e soprattutto l’uomo progrediscono verso mete sempre più alte. L’umanità si incammina verso un mondo sempre più giusto e libero. La Scienza propizia l’avanzamento del pianeta. Lo stesso universo evolve.
Non è così, come ci insegna il Sapere tradizionale. La transizione dal Mito alla Storia è caduta. La coscienza degli antichi si è obnubilata nel torpore attuale. La lingua, che è la controparte del pensiero, si è atrofizzata. E’ una corrispondenza biunivoca: senza pensiero non si genera linguaggio e viceversa. Infatti il Logos è, al tempo stesso, idea e suono, concetto e parola. E’ l’Idea adamantina prima che essa si contamini nella materia.
Il declino linguistico è solo la superficie di una disgregazione profonda, ontologica. L’essere umano si è disallineato, dislocato rispetto a sé stesso: ha perso il baricentro. La sua mente è un groviglio di pregiudizi, il suo linguaggio è misero, stereotipato. La capacità di ragionare e di riflettere si è emulsionata. L’intuizione e la fantasia si sono estinte.
È sufficiente confrontare gli intellettuali di un secolo fa con l’”intellighenzia” di oggi per rilevare un abisso. Spia linguistica della decadenza verticale, piccolo ma significativo saggio di questo crollo, è l’invasione del verbo tappabuchi “fare”.
Viviamo nell’era della dislessia, della dislalia. Lo stesso silenzio non è più sinonimo di concentrazione interiore e di introspezione, ma afasia.
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"Lo stesso silenzio non è più sinonimo di concentrazione interiore e di introspezione, ma afasia. "
ReplyDeleteMa imparassi tu a fare un po' di silenzio, invece di stracciarci i coglioni con le tue paranoie, ca$$o!
Blah blah blah e ancora blah. Solita accozzaglia zretiana di termini colti e desueti messi giù alla rinfusa. Una scimmia mettendoli insieme a casaccio scriverebbe meglio del professoruncolo...
ReplyDeleteDue commenti a questo post sul blog del pro-fesso-re:
ReplyDeletewlady mercoledì, aprile 23, 2014 9:46:00 PM
Carissimo amico Zret,
il giorno 8 di questo mese, sono stai effettuati i test per la medicina; i migliori 1.000 del 2014 hanno conseguito un punteggio medio inferiore del 13% rispetto ai loro colleghi del 2013, due su cinque sono gli insufficienti, in special misura nella cultura generale.
Mi rendo conto dell'immane fatica di chi sta in prima linea ...
Ciao
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Risposte
Zretmercoledì, aprile 23, 2014 11:57:00 PM
Se la preparazione delle nuove generazioni è sempre più carente, la cultura è da tempo defunta.
Ciao
Con insegnatyi come zret ed il pennuto c'è da stupirsi che rimanga ancore qualche residuo di cultura...