http://www.tankerenemy.com/2014/06/gli-ultimi-giorni-del-pianeta-terra.html
Gli ultimi giorni del pianeta Terra
Even though we can’t afford, the sky is over. Anche se non ce lo possiamo permettere, il cielo è sparito. (Serj Tankian, The sky is over)
Disfacimento
E’ proprio necessario riportare fonti e tradurre articoli per dimostrare che, se non accadrà un miracolo, il pianeta e l’umanità sono spacciati? Non occorre elencare i flagelli che stanno colpendo una Terra già fortemente provata da un modello di “sviluppo” aberrante.
Dalle radiazioni di Fukushima alle diuturne, esiziali operazioni di geoingegneria abusiva, dalle contaminazioni di ampie aree a causa dell’uranio impoverito alle discariche ed agli inceneritori che avvelenano l'aria, il suolo e le falde acquifere, dal traffico di rifiuti tossici alla deforestazione, dall’acidificazione degli oceani a causa del rilascio di gas naturale al deterioramento dell’ozonosfera, dall’estinzione di numerose specie viventi all’inquinamento elettromagnetico, è tutto una sequela di disastri da tempo annunciati, invano denunciati.
Gaia sembra ormai una bolgia dantesca. Si respira un’atmosfera da basso impero: il disfacimento, però, a differenza di quanto accadde nel III secolo, non è la ripercussione di un concorso di eventi sfavorevoli, quanto il risultato di un declino programmato in cui le parole d’ordine sono “crisi” e “devastazione”. Sono ferite inferte ad un’umanità sempre più debole e disorientata, blandita solleticando un fatuo narcisismo, una mal intesa e distorta rivendicazione di diritti.
Il gonzo di Firenze
Il sistema agisce per ledere e distruggere, ma sempre mascherando le sue azioni perverse che sono presentate come benefici: una campagna per le vaccinazioni, un’iniziativa per “tutelare” l’ambiente, una raccolta di fondi per compiere ricerche su una “malattia genetica rara”, una legge per combattere la disoccupazione… Ogni intervento, nel mondo orwelliano in cui siamo costretti a sopravvivere, va letto al contrario.
Probabilmente lo scenario più agghiacciante, ma spacciato per mirabolante innovazione a favore dei cittadini, è quello prospettato dal gonzo di Firenze: costui ha anticipato che presto ogni italiano riceverà un codice per consentirgli di gestire tutte le esigenze (rapporti con la pubblica amministrazione, movimenti di denaro, fruizione di servizi, istruzione…). E’ palese l’intento: digitalizzare l’intero spettro delle attività per trasformare gli individui in numeri che possono essere cancellati pigiando un tasto.
Che sia stato un minus habens a preannunciare il marchio, non cambia la sostanza delle cose, giacché il giullare tosco è il portavoce di poteri forti, gli stessi poteri che fomentano conflitti in ogni dove, tramano “rivoluzioni”, depredano risorse, massacrano intere etnie. Le loro parole sono di miele, ma il loro cuore è gonfio di fiele. Dai pulpiti, dalle logge, dalle tribune essi proclamano a gran voce di volersi adoperare per la pace, per la libertà e giustizia, ma covano un odio feroce che li sprona a scatenare guerre, a schiacciare i popoli, a prevaricare.
Una via d’uscita
Il cantante statunitense di origini armene, Serj Tankian, nell’epica canzone intitolata “The sky is over” (Il cielo è sparito), grida il suo dolore di fronte ad un mondo dilaniato in cui i carnefici rovinano paesi ed economie, dove la noncuranza della massa impedisce e rinvia la presa di coscienza, il semplice gesto, per dirla con James Hillman, di “guardare in alto”. “Guardare in alto” non significa solo – ed è già pratica auspicabile – volgere gli occhi al firmamento per prendere contezza della sua tragica metamorfosi, ma soprattutto preservare quell’attitudine a vedere oltre le contingenze e la superficie, ad intraprendere un percorso difficile ma significativo verso un riscatto risolutivo. E’ un’attitudine del tutto negata a disinformatori vecchi e nuovi, ai Quisling, ai persecutori a cottimo, ai ciarlatani scientisti. Il loro attuale successo, il loro ignominioso trionfo, conseguito grazie al sostegno dell’establisment e ad una corruzione capillare, è caparra di una disfatta ingloriosa, definitiva.
Disfacimento
E’ proprio necessario riportare fonti e tradurre articoli per dimostrare che, se non accadrà un miracolo, il pianeta e l’umanità sono spacciati? Non occorre elencare i flagelli che stanno colpendo una Terra già fortemente provata da un modello di “sviluppo” aberrante.
Dalle radiazioni di Fukushima alle diuturne, esiziali operazioni di geoingegneria abusiva, dalle contaminazioni di ampie aree a causa dell’uranio impoverito alle discariche ed agli inceneritori che avvelenano l'aria, il suolo e le falde acquifere, dal traffico di rifiuti tossici alla deforestazione, dall’acidificazione degli oceani a causa del rilascio di gas naturale al deterioramento dell’ozonosfera, dall’estinzione di numerose specie viventi all’inquinamento elettromagnetico, è tutto una sequela di disastri da tempo annunciati, invano denunciati.
Gaia sembra ormai una bolgia dantesca. Si respira un’atmosfera da basso impero: il disfacimento, però, a differenza di quanto accadde nel III secolo, non è la ripercussione di un concorso di eventi sfavorevoli, quanto il risultato di un declino programmato in cui le parole d’ordine sono “crisi” e “devastazione”. Sono ferite inferte ad un’umanità sempre più debole e disorientata, blandita solleticando un fatuo narcisismo, una mal intesa e distorta rivendicazione di diritti.
Il gonzo di Firenze
Il sistema agisce per ledere e distruggere, ma sempre mascherando le sue azioni perverse che sono presentate come benefici: una campagna per le vaccinazioni, un’iniziativa per “tutelare” l’ambiente, una raccolta di fondi per compiere ricerche su una “malattia genetica rara”, una legge per combattere la disoccupazione… Ogni intervento, nel mondo orwelliano in cui siamo costretti a sopravvivere, va letto al contrario.
Probabilmente lo scenario più agghiacciante, ma spacciato per mirabolante innovazione a favore dei cittadini, è quello prospettato dal gonzo di Firenze: costui ha anticipato che presto ogni italiano riceverà un codice per consentirgli di gestire tutte le esigenze (rapporti con la pubblica amministrazione, movimenti di denaro, fruizione di servizi, istruzione…). E’ palese l’intento: digitalizzare l’intero spettro delle attività per trasformare gli individui in numeri che possono essere cancellati pigiando un tasto.
Che sia stato un minus habens a preannunciare il marchio, non cambia la sostanza delle cose, giacché il giullare tosco è il portavoce di poteri forti, gli stessi poteri che fomentano conflitti in ogni dove, tramano “rivoluzioni”, depredano risorse, massacrano intere etnie. Le loro parole sono di miele, ma il loro cuore è gonfio di fiele. Dai pulpiti, dalle logge, dalle tribune essi proclamano a gran voce di volersi adoperare per la pace, per la libertà e giustizia, ma covano un odio feroce che li sprona a scatenare guerre, a schiacciare i popoli, a prevaricare.
Una via d’uscita
Il cantante statunitense di origini armene, Serj Tankian, nell’epica canzone intitolata “The sky is over” (Il cielo è sparito), grida il suo dolore di fronte ad un mondo dilaniato in cui i carnefici rovinano paesi ed economie, dove la noncuranza della massa impedisce e rinvia la presa di coscienza, il semplice gesto, per dirla con James Hillman, di “guardare in alto”. “Guardare in alto” non significa solo – ed è già pratica auspicabile – volgere gli occhi al firmamento per prendere contezza della sua tragica metamorfosi, ma soprattutto preservare quell’attitudine a vedere oltre le contingenze e la superficie, ad intraprendere un percorso difficile ma significativo verso un riscatto risolutivo. E’ un’attitudine del tutto negata a disinformatori vecchi e nuovi, ai Quisling, ai persecutori a cottimo, ai ciarlatani scientisti. Il loro attuale successo, il loro ignominioso trionfo, conseguito grazie al sostegno dell’establisment e ad una corruzione capillare, è caparra di una disfatta ingloriosa, definitiva.
Di sicuro non è opera del geometer, ma vorrei fare un appunto al pro-fesso-re: quando ad un certo punto dice" costui ha anticipato che presto ogni italiano riceverà un codice per consentirgli di gestire tutte le esigenze (rapporti con la pubblica amministrazione, movimenti di denaro, fruizione di servizi, istruzione…). E’ palese l’intento: digitalizzare l’intero spettro delle attività per trasformare gli individui in numeri che possono essere cancellati pigiando un tasto. " ha mancato un riferimento al numero della bestia dell'Apocalisse. Da un "grande filosofo" come lui è una grave mancanza.
ReplyDeletePro-FESSO-re, paura che non arrivino più i contributi dai gonzi?
DeleteE perché lui alla fine a cosa punta, se non ai soldi?
Deletema perchè continuano a scrivere queste coglionate ?
ReplyDeleteSemplice: perché sono dei coglioni.
DeleteSemplice: perché sono dei coglioni.
DeleteDalla fogna acconguagliata:
ReplyDeleteStrakergiovedì, giugno 19, 2014 10:43:00 PM
Mi riferiscono:
"Comunque, Vi scrivo poiché ho saputo che un'amica, figlia di amici, medico, si è riunita con vari colleghi per discutere della generalizzata 'perdita' di memoria (no, non storica, quella c'è da tempo) tout court.. Hanno valutato tra le cause le 'scie chimiche' e l'inquinamento elettromagnetico.
Meglio tardi che mai".
La figlia di miocuggino....
"Gli ultmi giorni del pianeta terra"
ReplyDeleteSempre allegro come un becchino, vedo. Aho, fratellonzi, ma andate a divertirvi, ogni tanto. Uscite di casa, fatevi una bella passeggiata, bevetevi qualcosa con gli amici... OK, voi non avete amici.
E va bene, allora sparatevi.
Mentre questi affogano nelle loro paranoie io mi sto godendo la prima giornata di mare.
ReplyDeleteAlla facciazza loro!
Zretino, sono anni che ti se lo dice; d'estate, quando sei in ferie e non hai un cazzo a che fare, vattene al mare. Il caldo e le troppe seghe (mentali e non) ti fanno male.
ReplyDeletehttp://zret.blogspot.com/2014/06/il-ruolo-di-putin-e-della-russia.html?m=1
zret ma manda a fanculo quel deficiente di tuo fratello e vai a puttane, hai solo da guadagnarci
ReplyDeleteEpica canzone... ROTFL!!! :D :D :D
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