Vogliamo segnalare il dossier sulle scie chimiche realizzato dall’infaticabile Corrado Penna di Scienza marcia e menzogna globale. E' una corposa ed analitica ricerca che, a differenza del guazzabuglio partorito dal C.I.C.A.P., è stato elaborato sulla base di un rigoroso metodo scientifico. Consigliamo di leggere e stampare il documento idonea ad un'esauriente divulgazione del problema.
Infine ci preme, nell'ambito della correlazione tra U.F.O. e scie chimiche, (vedi, ad esempio, Cilindro "sciante", 2008), riportare la notizia, pubblicata sul sito Segni dal cielo dell’amico Massimo Fratini, dell'avvistamento relativo ad un sigaro in un cielo tramato di scie tossiche. Lo straordinario avvistamento è avvenuto a Ciampedie di Val di Fassa, nel Trentino, il 10 agosto 2008: la fotografia è stata esaminata dal Professor Sebastiano di Gennaro dell'U.S.A.C. ed è risultato che è stato ripreso un oggetto solido. Pare proprio che l'istantanea sia autentica: l'analisi dei pixel dell'O.V.N.I., raffrontati con quelli degli altri oggetti immortalati (cumuli, scie...) depone a favore della genuinità dell'immagine.
ReplyDeleteEcco l'immagine dell'interno di un aereo cisterna con taniche per il materiale da irrorare e scritte che ne evidenziano il velenoso contenuto: chiusura di sicurezza ("lock care"), pericolo("hazard"). Cliccare sulla foto per vederla ingrandita.
Rigoroso metodo scientifico questo? Comlimenti, straker. Non perdi mai un'occasione per startene zitto.
Grande O-Comandante!!!
ReplyDeletepeccato che 6 mesi fa Attivissimo avesse gia' smascherato il tarocco
http://attivissimo.blogspot.com/2008/05/scie-chimiche-comedonchisciotte-e.html
Non è straccher che lo dice. E' quel sinistro personaggio che risponde al nome di corrado. straccher lo cita, come esempio di suprema correttezza scientifica.
ReplyDeleteAdesso faccio un'illazione. Una cosa che nessuno ha mai detto è che in quella foto una delle scritte aggiunte (non presenti nella foto originale, come è stato dimostrato) è "sprayer". Però secondo me, al suo posto, avrebbe dovuto esserci scritto qualcosa di diverso e di più esplicativo. Gli americani fanno così. Quelli che, sapendo poco l'inglese, usano poche parole e per di più inappropriate, sono gli italiani, soprattutto alcuni italiani...