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Raccolta differenziata, ammasso indiscriminato
come segnala l'autore dell'immagine nei commenti, zretino l'ha copiata senza permesso e senza menzionare l'autore da
artmomo.com
Siamo assediati dai rifiuti: le discariche (abusive e no) e gli inceneritori sono sempre più numerosi con gravi ripercussioni sull’ambiente e sulla salute degli esseri viventi. Il problema inerente allo smaltimento dell’immondizia è fra quelli che il sistema non vuole affrontare né tanto meno risolvere, poiché attorno ai rifiuti ruota un lucrosissimo giro d’affari! Più lercia delle banconote, l’immondizia è sinonimo di profitti astronomici. Le aziende che operano con incredibile spregiudicatezza in questo campo sono molto potenti e ramificate. Sono imprese che godono di protezioni politiche in alto loco ed all'interno della magistratura.
E’ vero che qualche comune ogni tanto lancia degli slogan, “incrementare la raccolta differenziata!”, “raccolta porta a porta”... ma sono soltanto vuote parole, perché i rifiuti tanto diligentemente conferiti nei diversi cassonetti dalla stragrande maggioranza delle persone sono quasi sempre ammassati nella stessa mefitica discarica, tutti bruciati nello stesso mortale inceneritore.
Mentre nel settore strategico e del controllo, le tecnologie hanno conosciuto “progressi” prodigiosi, in tutti quegli àmbiti in cui le innovazioni potrebbero migliorare la vita siamo a livelli da trogloditi. Si veda in che modo lento, pericoloso e complicato è raccolto il pattume da appositi operatori e veicoli, per poi essere scaricato nelle zone ad hoc dove la putrefazione genera miasmi ed infiltrazioni ammorbanti.
Intanto i soliti noti si arricchiscono sulla pelle di ignari cittadini. Intanto nelle scuole si insegna a differenziare l’immondizia, si decantano i benefici del riciclaggio e del riuso, ma è solo fumo negli occhi. In qualche sito si crea un’isola ecologica per abbindolare la gente ed indurla a credere che i rifiuti siano avviati al riciclaggio, ma allora perché si sbancano intere colline, si scavano vasti terreni per seppellirvi ogni sorta di scarto? Perché si cercano sempre nuove aree da destinare al sotterramento dell’immondizia, suscitando le proteste di comitati che alla fine non ottengono alcunché?
Per risolvere la questione, ci vorrebbero degli amministratori intelligenti, onesti e soprattutto coraggiosi. Coraggiosi perché dovrebbero denunciare a viso aperto la truffa della cosiddetta “raccolta differenziata” per introdurre dei sistemi, come il T.H.O.R., che abbattono l’inquinamento, producendo energia.
Nondimeno “politico onesto” è un ossimoro ed un adynaton: così ci teniamo la sporcizia e le malattie.
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ReplyDelete"le discariche (abusive e no) e gli inceneritori sono sempre più numerosi"
mentre invece la produzione di rifiuti è in calo?
Parla di cose che neanche conosce e dimostra la sua inadeguatezza in quanto poco informato, ecco come il solito saccente fa la solita brutta figura
ReplyDeleteIl T.H.O.R è stato superato perchè inefficiente
http://www.buzziunicem.it/online/download.jsp?idDocument=2286&instance=1
Ovviamente, anche affrontando il tema di cui mi occupo da decenni zret non riesce a scrivere nulla che sia infarcito di castronerie. Non è vero che "mettono tutto insieme", basta leggere il debunking del luogo comune n.1 su www.inforifiuti.com.
ReplyDeleteConfermo che il THOR è stato superato: ormai la strategia vincente è la differenziazione alla fonte, molto meno costosa dell'incenerire o differenziare ex post, peraltro.
Devo invece smentire anche eFFFe: la produzione di rifiuti è effettivamente in calo: per gli RSU siamo ormai tornati agli stessi livelli del 2002 (fonte: ISPRA).
Capisco che non siano questi commenti il luogo migliore per un aproffondimento, ma a spanne, la diminuzione dei rifiuti è dovuta alla crisi dei consumi? a una razionalizzazione degli imballaggi? ad un aumento della raccolta differenziata? un po' tutte queste cose messe insieme? ad altro?
Delete* nulla che NON sia infarcito di castronerie *
ReplyDelete@ testepensanti
ReplyDeletemi spiace che il discorso stia inopinatamente prendendo una piega seria, poco consona a questa sede, ma non posso essere d'accordo sull'asserita diminuzione della produzione dei rifiuti per un semplice motivo metodologico: l'appendice 2 al capitolo 2 del Rapporto 2013 ISPRA recita “1 – Modalità di acquisizione ed elaborazione dei dati di produzione e raccolta differenziata relativi all’anno 2011.
L’acquisizione […] si è basata, come per le precedenti rilevazioni, su:
- predisposizione e invio di appositi questionari ai soggetti pubblici e privati [...]
- ricorso all’elaborazione delle banche dati MUD 2012 (dati 2011) al fine di sopperire alla carenza di informazione, particolarmente marcata per alcuni contesti territoriali [...]
- nel caso di impossibilità di reperire informazioni, sia mediante i questionari che attraverso la banca dati MUD, effettuazione di stime [...]”
si tratta quindi di stime, professionali fin che si vuole ma stime sono, e non rilevazioni oggettive; e a parte il generale quadro di incertezza che ne consegue, prendo spunto dal primo aspetto, i "questionari", per far memoria che il famigerato problema delle "quote latte" che da anni ci vede in contenzioso con l'UE nasce notoriamente da dichiarazioni di produzione a suo tempo deliberatamente sottostimate per sfuggire alla fiscalità nazionale...
Premesso che anche le stime tendono comunque ad essere piuttosto precise (la rifiutologia è sempre una scienza), vi confermo che la riduzione dei rifiuti è in atto da diversi anni ed è riscontrata ad ogni livello. Cioè si rileva chiaramente nei dati a consuntivo (niente stime) di comuni, province e regioni.
ReplyDeleteE tenete presente che ci si riferisce ai dati di produzione prima della raccolta differenziata (RD).
I motivi del recente calo sono diversi. I principali:
- riduzione dei consumi;
- riduzione della produzione manifatturiera ed artigianale, con conseguente calo della quota di rifiuti speciali conferiti nei cassonetti, sia regolarmente (rifiuti assimilabili agli urbani) che abusivamente (rifiuti non assimilabili agli urbani o addirittura pericolosi);
- riduzione del numero dei comuni in cui si fa la raccolta a cassonetti (il 'porta a porta' responsabilizza gli utenti e impedisce i conferimenti abusivi, quindi determina tipicamente una riduzione dei livelli di produzione rifiuti);
- cambiamento degli stili di vita (si acquista in maniera diversa: ad es. si è più sensibili alle tematiche ambientali, o si cucina di più, acquistando meno prodotti preconfezionati e più alimenti freschi);
- effetto dei sistemi di tariffazione "puntuale" (dove si paga la tassa rifiuti proporzionalmente ai volumi di rifiuti indifferenziati effettivamente prodotti (si parla di milioni di persone in Italia), ciò è un potentissimo incentivo a ridurre individualmente
La riduzione del peso degli imballaggi viene praticata da diversi anni, ormai è quasi ai limiti e non è un fattore che influisce più di tanto.
Di queste tematiche comunque se ne parla in maniera più approfondita nell'ebook "Perché tutti i luoghi comuni sui rifiuti sono falsi", venduto a 3 € su Lulu.com (il testo presente su inforifiuti è solo la sintesi del debunking dei luoghi comuni).
sono quasi sempre ammassati nella stessa mefitica discarica, tutti bruciati nello stesso mortale inceneritore.
ReplyDeleteProve? Le stesse delle scie comiche, immagino... :D :D :D