L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

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Sunday, June 22, 2014

Il ruolo di Putin e della Russia all’interno dello scacchiere internazionale

http://zret.blogspot.it/2014/06/il-ruolo-di-putin-e-della-russia.html

Il ruolo di Putin e della Russia all’interno dello scacchiere internazionale


Si sta sempre più diffondendo l’idea che la Russia di Putin possa agire da forza utile a contrastare i piani dell’élites che intendono portare a compimento l’edificazione del Nuovo ordine mondiale. [1]

Se Machiavelli fosse vivo, ammirerebbe Putin poiché egli è statista gagliardo ed accorto, una sorta di Valentino del XXI secolo, su scala planetaria. Se dimentichiamo il probabile significato del suo cognome e se intendiamo cullare delle illusioni, possiamo pure vedere nel nuovo Cesare Borgia il paladino dei paesi che non vogliono sottomettersi alla prepotenza atlantica.

La politica vera, però, non si svolge sul proscenio delle relazioni tra alleati e delle tensioni fra antagonisti, bensì dietro le quinte. Per questo motivo ci sembra chimerico vagheggiare una denuncia per opera di Putin del 9 11 come inside job, coram populo. Se ciò accadesse, gli Stati Uniti sarebbero annichilati all’istante, ma il presidente russo non gioca la carta che lo porterebbe a vincere la partita. Perché? Perché egli presumibilmente non è, malgrado l’immagine di uomo energico ed intemerato, il fautore della libertà contro la tirannide occidentale, ma l’attore di un dramma, il cui regista è nerovestito.

Certo, se confrontato con la squallida inettitudine di fantocci come Obama o Renzi, colui spicca per la sua statura, ma sia l’esperienza delle cose metapolitiche sia certe profezie bibliche e coraniche (si intendano pure le profezie come annunci che Essi dirigono verso l’adempimento) ci invitano alla prudenza. La Russia è pur sempre Magog. E’, insieme con la Cina e l’India, la macroregione che pare destinata a sopraffare le nazioni occidentali dopo un feroce conflitto. L’assetto internazionale è sul punto di essere ridefinito secondo i piani occulti di chi, manovrando tutti i contendenti, usa rivalità reali e fittizie per conseguire i suoi fini, come il timoniere esperto sa sfruttare la corrente contraria per mantenere la rotta e condurre la nave in porto.

Rileggere “1984” di George Orwell può essere di giovamento per intuire gli sviluppi degli accadimenti attuali.

Un altro argomento smorza facili entusiasmi. La Russia è antesignana nella guerra climatica ed i suoi vertici dichiarano la necessità di combattere il riscaldamento globale provocato dal biossido di carbonio attraverso interventi di geoingegneria ufficiale. Il global warming, comunemente inteso, è una menzogna e dove alberga una menzogna ne pullulano presto altre. Questi possono sembrare solo piccoli indizi, ma rivelano l’adesione della Federazione russa ad un disegno inconfessabile, denotano il fatto che essa obbedisce ad ordini provenienti dall’alto, anzi obbedisce ad un... Ordine.

Abbiamo torto o ragione, se non facciamo assegnamento sul ruolo salvifico di Putin? Il tempo ci darà la risposta, anche se i posteri rischiano di non sopravvivere al flagello per stabilire chi fu più lungimirante.

[1] Tale interpretazione è sostenuta ed argomentata, tra gli altri, da Francesco Amodeo, nell’editoriale intitolato "Il loro piano sta fallendo: benvenuti nel nuovo disordine mondiale. Ora tutto dipende da noi", 2014

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Wednesday, April 16, 2014

La crisi ucraina: una visione critica

http://zret.blogspot.it/2014/04/la-crisi-ucraina-una-visione-crtitica.html

La crisi ucraina: una visione critica


Il presente appartiene agli uomini, ma il futuro agli dei.

Molti si chiedono se la crisi ucraina sia destinata a precipitare. E’ il preludio di un Terzo conflitto mondiale? Risponderei in modo ambivalente: no e sì. No, perché è sempre possibile che la traiettoria degli eventi cambi ex abrupto. Sì, in quanto ciò che è destinato ad accadere, accadrà: infatti tutto è già accaduto nell’istante atemporale, inoltre, se un evento non si verifica in questa dimensione, succede in un’altra.

Si sono versati e si versano tuttora fiumi di inchiostro per analizzare le cause profonde, i risvolti, i retroscena delle tensioni internazionali che hanno come teatro l’Ucraina. Purtroppo siamo alle solite: non si supera il consueto e radicato dualismo per cui si pensa di assistere ad un conflitto tra Occidente e Russia. Questa è solo la superficie, per quanto significativa, degli avvenimenti. Come spesso è avvenuto nella storia contemporanea, i due schieramenti sono manovrati da un unico regista: ricordiamo la Seconda guerra mondiale con il Tripartito (RO.BER.TO.) finanziato e sostenuto da chi finanziava e sosteneva gli Alleati. Le carneficine, le distruzioni furono reali, ma la contrapposizione, almeno ai vertici, era finta. La feccia mondialista usò la deflagrazione come arma per creare l’O.N.U., secondo il solito schema dialettico: problema, reazione, risoluzione. Gli aerei della Lutwaffe non sarebbero stati in grado di decollare, senza un additivo che era venduto al Terzo Reich da industrie occidentali né i Tedeschi avrebbero potuto organizzare e gestire i campi di lavoro senza il contributo dell’I.B.M.

Non saremo molto distanti dalla verità se riusciremo ad intravedere, di là dagli interessi economici che pure sono rilevanti, di là dagli stessi equilibri geopolitici, la longa manus della Compagnia fondata nel 1540. L’attacco alla Russia è soprattutto aggressione alla Chiesa ortodossa russa nei confronti della quale i Gesuiti sono animati da odio incoercibile?

Che scoppi o non scoppi un conflitto su larga scala, conclusosi il braccio di ferro, l’assetto internazionale sarà ridisegnato verso un’ulteriore semplificazione del quadro con la supremazia di superstati (Stati Uniti, Unione europea, Russia, Cina...) destinati a diventare sempre più potenti.

Tutte le persone con un briciolo di intelligenza possono solo esecrare l’Impero di USAtana, la diabolica Europa, i banchieri ed i profittatori che fomentano le “rivoluzioni colorate”, rovesciando governi a loro sgraditi. Tuttavia dubitiamo che Putin, pur più simpatico del pu-pazzo della Casa Bianca, sia il salvatore dell’umanità. Si sparge del sangue innocente: i popoli sono carne da cannone. Questa è, come la definì Hegel, “la prosa del mondo”. La Storia continua il suo percorso, noncurante del destino dei singoli. La Storia se non possiede una logica, una ratio, adombra un imperscrutabile significato, una labile filigrana. A noi comuni mortali non resta che adeguarci.

Gli economisti dovrebbero imparare a tacere: le interpretazioni marxiste degli eventi segnano il passo, mentre dovrebbero essere i filosofi e pure i fisici a cimentarsi nell’interpretazione delle dinamiche umane, enucleando i nessi tra microcosmo e macrocosmo, tra le recondite leggi della natura ed il mondo delle cose in movimento. Ci potrebbero anche aiutare a comprendere qual è il ruolo degli uomini in questa tragicommedia di cui non conosciamo né la fine né il fine.

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