http://www.tankerenemy.com/2013/08/scie-chimico-biologiche-e-gia.html
Scie chimico-biologiche: è già cominciato il controllo mentale per mezzo delle nanostrutture?
Un articolo di Chemtrailsplanet.net
avvalora quanto in questi anni era stato arguito da scienziati e
ricercatori non allineati normodotati. Lo scopo ultimo della Biogeoingegneria è un
generalizzato controllo mentale, da conseguire non solo con
l’irradiazione di campi elettromagnetici, ma soprattutto per mezzo di
una “colonizzazione” nanotecnologica.
Riportiamo
i passaggi cruciali dell’articolo, sorvolando sugli scopi che, non a
torto, l’autore ritiene secondari o complementari di questa ciclopica e
dispendiosa operazione. Focalizzare l’attenzione, infatti, solo sulla
modifica meteorologica e climatica denota una visione parziale, se non
angusta del problema. Non solo, un tale approccio alla questione rischia
di avallare la Geoingegneria che potremmo definire ufficiale, quella
propugnata da alcuni governi ed enti, spacciandola come rimedio contro i
“cambiamenti climatici” ed ammessa a livello progettuale e
sperimentale. Tra l'altro la dicitura “riscaldamento globale” è stata
abbandonata, poiché si è dimostrato che il global warming da CO2 è una colossale fandonia.
Nel momento in cui si circoscrive il proprio interesse all’iincidenza
delle chemtrails sui fenomeni atmosferici, si è pericolosamente vicini
ad ammettere che, di fronte a gravi rischi ambientali (ad esempio, una
prolungata siccità
comunque provocata deliberatamente dai militari), il ricorso a tecniche
di manipolazione dei fenomeni naturali potrebbe non essere così
inopportuno. In verità, il sabotaggio del tempo e degli ecosistemi obbedisce, oltre che ad una logica follemente distruttiva, a scopi strategici e di dominio.
E’ possibile ottenere il controllo completo in remoto di un ospite, come profetizzato da alcune pellicole cinematografiche, ad esempio, "Metropia" del 2009 ed "Ultrasuoni" del 2012. (Anche gli orrendi "Teletubbies" descrivono dei bambini radiocomandati, n.d.t. ). Un set di nano-bots (letteralmente automi nanotecnologici, ossia microsensori o M.E.M.S., n.d.t.) penetra in un ospite a sua insaputa. I nano-bots creano una Bio-API (un’interfaccia bio-elettronica) che interagisce con i neuroni. L’idea-base consiste in un insieme di nanofili da introdurre in una particolare porzione del sistema vascolare del cervello. Tale idea necessita di un numero molto elevato di sonde (milioni). Ogni nano-cavo può essere usato per registrare l'attività elettrica di un singolo neurone o di un piccolo gruppo di neuroni, senza invadere il parenchima cerebrale.
Per installare una BioAPI negli abitanti del pianeta, gli eserciti hanno bisogno di disperdere nell’ambiente le nanofibre intelligenti ed autoreplicanti. Queste fibre possono essere diffuse anche nella catena alimentare, ma in questo modo la loro azione non è altrettanto efficace. Risulta dunque molto più efficiente diffondere con gli aerei i nanopolimeri sulla popolazione: la mentalità da gregge che contraddistingue l’umanità attuale dimostra che un capillare spargimento di nanostrutture è in atto.
La tecnologia esiste: bisogna solo applicarla ai danni dell’umanità e del pianeta, ma presentandola, complici i media di regime, come panacea.
Ringraziamo l’amico Paolo per la fondamentale segnalazione.
Fonte: CHEMTRAILS: Has Nanobot Mind Control Already Begun?, 2013
Articoli e video correlati:
- Il piano di Edward Teller e la truffa dell'effetto serra, 2008
- Il futuro secondo la N.A.S.A. è già qui, 2013
- Il sistema di controllo globale della D.A.R.P.A.: il nemico è il cittadino, 2009
UN AIUTO PER TANKER ENEMY - [la disgustosa marchetta e' stata rimossa per senso del pudore]
E’ possibile ottenere il controllo completo in remoto di un ospite, come profetizzato da alcune pellicole cinematografiche, ad esempio, "Metropia" del 2009 ed "Ultrasuoni" del 2012. (Anche gli orrendi "Teletubbies" descrivono dei bambini radiocomandati, n.d.t. ). Un set di nano-bots (letteralmente automi nanotecnologici, ossia microsensori o M.E.M.S., n.d.t.) penetra in un ospite a sua insaputa. I nano-bots creano una Bio-API (un’interfaccia bio-elettronica) che interagisce con i neuroni. L’idea-base consiste in un insieme di nanofili da introdurre in una particolare porzione del sistema vascolare del cervello. Tale idea necessita di un numero molto elevato di sonde (milioni). Ogni nano-cavo può essere usato per registrare l'attività elettrica di un singolo neurone o di un piccolo gruppo di neuroni, senza invadere il parenchima cerebrale.
Per installare una BioAPI negli abitanti del pianeta, gli eserciti hanno bisogno di disperdere nell’ambiente le nanofibre intelligenti ed autoreplicanti. Queste fibre possono essere diffuse anche nella catena alimentare, ma in questo modo la loro azione non è altrettanto efficace. Risulta dunque molto più efficiente diffondere con gli aerei i nanopolimeri sulla popolazione: la mentalità da gregge che contraddistingue l’umanità attuale dimostra che un capillare spargimento di nanostrutture è in atto.
La tecnologia esiste: bisogna solo applicarla ai danni dell’umanità e del pianeta, ma presentandola, complici i media di regime, come panacea.
Ringraziamo l’amico Paolo per la fondamentale segnalazione.
Fonte: CHEMTRAILS: Has Nanobot Mind Control Already Begun?, 2013
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La Basf si ritira e rinuncia alla patata ogm in europa.
Buona domenica a tutti gli utenti del Blog.