L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

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Wednesday, December 23, 2015

Friday, October 23, 2015

I cazzari rosicano ancora


La vergognosa rimozione dell’articolo referato scritto dal geofisico Michael J. Herndon



http://www.tankerenemy.com/2015/10/la-vergognosa-rimozione-dellarticolo.html

https://archive.is/rFAQ0

Strakkino, non c'è alcun "intervento dei negazionisti" dietro la rimozione dell'articolo "scientifico" del tuo compare cazzaro.

Semplicemente l'articolo "scientifico" era una immane puttanata. Qui le vere ragioni del ritiro.

Thursday, October 8, 2015

Wednesday, February 25, 2015

Onde scalari in Australia



http://www.tankerenemy.com/2015/02/onde-scalari-in-australia.html

Onde scalari in Australia



Nel mese di febbraio 2015 sono stati rilevati dai satelliti meteorologici alcuni singolari “cerchi” nell’Australia sud occidentale. Il 15 gennaio 2010 uno di questi “anelli” comparve tra città di Kalgoorlie e di Boulder: aveva un diametro di 400 chilometri e tendeva a spostarsi verso est. Le formazioni attuali, invece, sono immobili. Gli esperti sembrano brancolare nel buio: qualcuno evoca non meglio precisate anomalie atmosferiche, altri echi radar. Lo scienziato Randy Cerveny, in modo alquanto sospetto – excusatio non petita, culpa manifesta – ha dichiarato che gli impianti H.A.A.R.P. non c’entrano.

Qualcuno ha chiamato in causa i portali magnetici che Jack Scudder ritiene di aver scoperto. Jack Scudder, ricercatore dell'Università dell'Iowa, finanziato dalla N.A.S.A., reputa di aver identificato dei portali spaziali nella forma di "giunzioni" tra il campo magnetico della Terra e quello del Sole. Li ha chiamati "punti X" o "regioni a diffusione di elettroni".



"Sono luoghi dove il campo magnetico della Terra si collega a quello del Sole e dove si crea un passaggio senza interruzioni che porta dal nostro pianeta all'atmosfera del Sole, a 150 milioni di chilometri di distanza". Le osservazioni inducono a pensare che questi varchi magnetici si aprano e si chiudano diverse volte al giorno e che si trovino a qualche decina di migliaia di chilometri dalla Terra, dove il campo magnetico incrocia i venti solari.
Secondo l’ipotesi di Scudder, questi portali trasportano particelle energetiche che riscaldano la nostra atmosfera, generano tempeste magnetiche e causano le aurore boreali. La N.A.S.A. sta già pianificando una missione per studiare il fenomeno. I punti X si trovano quindi all'intersezione tra le forze magnetiche della Terra e quelle del Sole. "L'improvvisa unione di campi magnetici può spingere particelle cariche dal punto X e creare una regione di diffusione di elettroni", spiega Scudder.

La supposizione inerente ai portali magnetici è suggestiva, ma non si comprende per quale ragione i “ponti” sarebbero stati rilevati dai radar solo in quest’ultimo lustro. Non sono forse lontani dal vero gli studiosi che correlano le "raggiere" ai soliti interventi militari: non è un caso se, come è stato osservato, l’evento è stato registrato in aree australiane afflitte da una siccità micidiale, un’aridità provocata dalla geoingegneria clandestina. Non solo! Circa settanta ore dopo l'osservazione di tale fenomeno, si è verificato un nubifragio nella regione e ciò conferma quanto asseriscono alcuni ricercatori in merito alla possibile previsione di fenomeni atmosferici violenti in correlazione con le strane aberrazioni rilevate dai radar Doppler nel mondo.

Formazioni circolari sono state riscontrate altrove, anche in Italia: sono considerate effetti di campi elettromagnetici o, meglio, di onde scalari.

Fonti:

- segnidalcielo.it
- tomshw.it

[interessanti le fonti: notare come l'argomento e' stato trattato da strakky e scemidalcielo da una parte e da tom's hw e nasa dall'altra]

Wednesday, January 28, 2015

Headhunters

http://www.tankerenemy.com/2015/01/headhunters.html

Headhunters

“Headhunters” è una pellicola norvegese del 2011 per la regia di Morten Tyldum. Il film è stato apprezzato sia dal pubblico sia dalla critica che l’ha omaggiato con alcuni riconoscimenti. La produzione, in cui le rocambolesche avventure del protagonista sono coniugate con risvolti psicologici e situazioni quasi grottesche, dopo un avvio piuttosto lento, acquista ritmo e drammaticità. Nel desolante panorama cimematografico di oggi, “Headhunters”, tratto dall’omonimo romanzo di Jo Nesbø, è un’eccezione con cui risalta, per contrasto, la pochezza dei polpettoni hollywoodiani: si pensi, ad esempio, al recente, tronfio “Exodus” o alla bieca propaganda guerrafondaia di "American sniper”.



“Roger Brown è un uomo che, all’apparenza, ha tutto ciò che si potrebbe desiderare. È il "cacciatore di teste" più famoso della Norvegia, è sposato con la bellissima gallerista Diana, vive in una splendida villa. In realtà, ha sempre vissuto al di sopra delle sue possibilità ed è per questo che si è dato al furto e contrabbando di opere d’arte. Ad un vernissage, sua moglie gli presenta Clas Greve, dirigente di un’industria elettronica in possesso di un quadro pregiato che permetterebbe a Roger di risolvere tutti i suoi problemi finanziari, ma anche Greves sta conducendo un gioco poco pulito. Quando Roger entra di nascosto a casa sua per sottrargli il dipinto, trova qualcosa destinato a cambiare completamente la sua vita… È aperta la caccia! ‘HeadHunters’ è un thriller d'azione, ma anche un'indagine provocatoria sul tradimento, sulla vendetta e sull’ambizione letale...”

A proposito del lungometraggio, il regista così si esprime:

“Con ‘HeadHunters’ vorrei al tempo stesso intrattenere e provocare delle riflessioni. E’ un film con una storia straordinaria da raccontare, ma non ha paura di farti ridere e lasciarti con il fiato sospeso. E’ un film di genere che ha l’ambizione di non essere dimenticato, non appena hai finito di mangiare i popcorn e sei uscito dalla sala.”

L’interesse principale del film risiede nell’accenno alla smart dust, la cosiddetta polvere “intelligente”: infatti Roger, nella sua fuga dal perfido Clas Greve, è sistematicamente localizzato grazie ai microsensori che una complice di Greve gli ha sparso tra i capelli. Il protagonista presto intuisce di essere rintracciato con qualche diavoleria elettronica, ma solo dopo uno spaventoso “incidente”, comprende che, per non essere più individuato, deve radersi il capo a zero. 
 
ecco perche' il comandante ha la crapa pelada. per paura della smart dust

Ancora una volta, attraverso la finzione, è veicolato un messaggio sui pericoli insiti nella società tecnotronica fondata sul controllo totale dell’individuo.


Scheda del film

Regia: Morten Tyldum
Cast: Nikolaj Coster Waldau, Aksel Hennie, Julie R. Olgaard, Synnove Macody Lund

Fonte: PPrimissima.it

Sunday, December 14, 2014

Un documento della N.A.S.A. preannuncia la guerra biologica attraverso gli aerosol

http://www.tankerenemy.com/2014/12/un-documento-della-nasa-preannuncia-la.html

Un documento della N.A.S.A. preannuncia la guerra biologica attraverso gli aerosol

Il documento della N.A.S.A., l’agenzia militare in pallide sembianze scientifiche, "Future strategic issues future warfare", redatto da Dennis Bushnell, dimostra che le scie chimiche oltrepassano l’obiettivo di dominare il tempo ed il clima per mezzo di bario ed alluminio. Le operazioni di biogeoingegneria si rivelano come una guerra contro l'umanità e la natura.

Lo scienziato Clifford Carnicom dieci anni addietro identificò nel fall out delle scie chimiche filamenti autoreplicanti legati al morbo di Morgellons. Quanti altri patogeni sono dispersi nella biosfera oggigiorno? Un ceppo dell’Ebola (ne esiste il brevetto statunitense, n.d.t.) è forse già diffuso nell’ambiente? Il virus Ebola, insieme con altre armi biologiche, è espressamente menzionato nel testo curato da Bushnell.

Bushnell è scienziato capo presso il Langley Research Center della N.A.S.A. Egli cominciò a lavorare nel centro nel 1963, attratto dal programma lunare Apollo. Oggi trascorre buona parte del suo tempo a studiare sistemi di controllo del traffico aereo e le reazioni nucleari a bassa energia.

Il documento in oggetto fu presentato da Bushnell nel luglio 2001, solo un paio di mesi prima dell’inside job risalente al giorno 11 settembre 2001. Molte delle informazioni che sembravano fantascienza nel 2001 sono ora divenute una tragica realtà, un'operazione militare contro il popolo statunitense e le altre nazioni del mondo.

Droni, armi a microonde, biotecnologia, Intelligenza artificiale, robotica e numerosi altri temi sono illustrati e discussi nel volume.

Deborah Tavares nel 2013 ha presentato e spiegato le inquietanti previsioni della società tecnotronica vagheggiata da Bushnell.

Alcuni anni fa un racconto preannunciava, attraverso alcuni stratagemmi narrativi, lo scenario descritto da Bushnell.

Fonte: chemtrailsplanet.net

Articoli correlati

- Il futuro della N.A.S.A. è già qui
- Ennesimo imbroglio sul contagio Ebola
 
 

Wednesday, September 17, 2014

Un documento del 1975, redatto dalla F.A.A. e dal N.O.A.A., dimostra che le "contrails" persistenti non esistono

http://www.tankerenemy.com/2014/09/un-documento-del-1975-redatto-dalla-faa.html

Un documento del 1975, redatto dalla F.A.A. e dal N.O.A.A., dimostra che le "contrails" persistenti non esistono

Scie di condensazione: un falso problema usato come copertura per le attività di geoingegneria clandestina



E' il 1975, allorquando la F.A.A. (Federal Aviation Administration) ed il N.O.A.A. (National Oceanic and Atmospheric Administration) pubblicano un corposo documento (219 pagine), indirizzato a piloti e personale addetto alle operazioni aeree, nel quale sono enucleati, con dovizia di particolari, tutti gli aspetti legati alla fisica dell'atmosfera in relazione al volo. Il tomo è intitolato "Aviation weather - For pilots and fligt operation personnel". A pagina 143 del volume cartaceo di cui è è stata eseguita la scansione elettronica (153 sul PDF), troviamo la sezione dedicata alle scie di condensazione e qui è spiegata l'esatta genesi delle "contrails". Infatti leggiamo:

A condensation trail, popolarly contracted to "contrail", is generally defined as a cloud-like streamer wich frequently is generated in the wake of aircraft flying in clear, cold, humid air [...].

Pur ribadendo che le scie di condensazione sono un fenomeno raro (al contrario di quanto affermato nel manuale), in quanto ad alta quota l'aria è sempre molto secca, è opportuno evidenziare questa parte della frase sopra riportata e cioè "in clear, cold, humid air" e cioè in un'atmosfera pulita, fredda ed umida. Sappiamo, invece, che i negazionisti blaterano di scie di condensazione che si possono formare anche in un'atmosfera priva di umidità atmosferica. Anzi! Il mantra dei disinformatori è il seguente: "I parametri fisici per la formazione delle scie di condensa sono un'invenzione di Tanker Enemy. Le contrails si formano anche con UR uguale a zero, poiché l'acqua sufficiente alla loro formazione è apportata dai motori". [questa cosa non riesce proprio a entrargli nella crapa pelada...]

Proseguiamo, però, con la lettura della sezione riguardante le contrails e concentriamoci sulla parte fondamentale dello scritto.

EXAUST CONTRAILS - The exaust contrails is formed by the addition to the atmosphere of sufficient water wapor from aircraft exaust gases to cause saturation or supersaturation of the air. Since that heat is also added to the atmosphere in spite of the added heat. There is evidence to support the idea that the nuclei which are necessary for condensantion or sublimation may also be donated to the atmosphere in the exaust gases of aircraft engines, further aiding contrail formation. These are relatively large. Recent experiments, however, have revealed that visible exaust contrails may be prevented by adding very minute nuclei material (dust, for example) to the exaust. Condensation and sublimmation on these smaller nuclei result in contrail particles to small to be visible". [cazzarola, cialtrone, non sei neanche capace di copiare "wapor" e "to small to" e pretendi di capire quello che c'e' scritto?]



In estrema sintesi si legge che "le scie di condensazione si formano solo se il vapore acqueo aggiunto dai gas incombusti è sufficiente a saturare o sovrassaturare la porzione di atmosfera con la quale vengono a contatto, in aggiunta alla presenza di particolato sufficientemente grande". Inoltre, ed è qui la parte di rilievo, gli autori affermano che "recenti esperimenti hanno evidenziato che per prevenire la formazione di scie di condensazione visibili è sufficiente far sì che il particolato prodotto dai gas incombusti sia molto piccolo ('...very minute nuclei material') [per l'ennesima volta non hai capito un emerito cazzo]. E prosegue: "Ciò porta alla formazione di una scia di condensa composta da nuclei di condensazione troppo piccoli affinché la scia possa risultare visibile" ("Condensation and sublimmation on these smaller nuclei result in contrail particles to small to be visible").

E' chiaro quindi che, non solo le contrails sono, almeno dal 1975, un problema risolto, a differenza di quanto mendacemente asserisce la N.A.S.A., ma, soprattutto, il documento in questione sottolinea che per la fisica dell'atmosfera le scie di condensazione persistenti e che si estendono sino a coprire vaste porzioni di cielo, non esistono. Sono un non-senso. Esse sono solo il prodotto della bieca propaganda volta a giustificare la presenza, nei cieli del mondo, di coperture del tutto artificiali, scientificamente volute e che non hanno alcuna attinenza con i fenomeni della sublimazione e della condensazione.

Thursday, August 21, 2014

La metamorfosi dell’Artico

http://www.tankerenemy.com/2014/08/la-metamorfosi-delllartico.html

La metamorfosi dell’Artico


Da tempo il ricercatore indipendente e documentarista, Dane Wigington, denuncia il problema dello scioglimento del pack e del permafrost artico. La vera causa del fenomeno è, come è ovvio, da ricercare nelle coltri chimiche che intrappolano il calore nei livelli basssi dell’atmosfera e nell’impiego dei riscaldatori ionosferici. La principale conseguenza della fusione dei ghiacci è il rilascio nell’atmosfera e nell’oceano di gas metano all’origine di un aumento delle temperature. Tale crescita innesca, in un circolo vizioso, un’ulteriore liquefazione dello strato ghiacciato. Intanto la “scienza” accademica vede qualche particolare, ma in modo sfocato o brancola (quando non finge di brancolare) nel buio, incapace di distinguere tra fattori naturali ed antropici, tra un riscaldamento che, se correlato solo ai cicli geologici, di per sé non è preoccupante, e manipolazioni climatiche. Il global warming diventa fonte di inquietudine, quando si inquadra nella cornice di una degenerazione ambientale provocata in modo deliberato dagli interventi distruttivi della geoingegneria clandestina.

Ha suscitato un notevole sconcerto tra gli studiosi il misterioso cratere apertosi in Siberia all’inizio del mese di agosto 2014. Si ritiene che questo tipo di voragine si generi per le bolle di metano compresse nel sottosuolo, espulse poi a causa dello scongelamento del terreno. Questo, però, è solo il primo di una serie di inquietanti fenomeni a cui potremmo assistere nei prossimi anni, tutti causati, secondo gli “scienziati”, dall’innalzamento della temperatura del pianeta.

David Biello, sulla rivista “Scientific American”, nota che le temperature in tutto l’Artico mostrano un incremento circa due volte più veloce rispetto a quello del resto del globo. “Ad un certo punto, potremmo assistere ad uno stato del permafrost che non è paragonabile a quanto osservato negli ultimi cento anni," spiega Guido Grosse, geologo dell’Istituto Alfred Wegener per la ricerca polare e marina.

Uno di questi processi è in atto in alcune regioni artiche dove è possibile osservare un fenomeno noto come termocarsismo. Il termocarsismo tende a modellare il suolo, plasmando superfici molto irregolari, bacini paludosi, piccoli monticelli, cumuli di detriti. Essi si formano quando il permafrost si scongela. Molti di questi bacini carsici conservano grandi depositi di metano che si disperdono in atmosfera a volte con fiammate.

La N.A.S.A. afferma che il permafrost artico ha accumulato grandi riserve di carbonio organico: si stima che siano immagazzinate tra le 1400 e il 1850 miliardi di tonnellate, la metà di tutto il carbonio organico accumulato nel suolo della Terra. “Il riscaldamento del permafrost minaccia di rilasciare queste riserve di carbonio organico e di immettere in atmosfera biossido di carbonio e metano, sconvolgendo l’equilibrio dell’Artico e aggravando notevolmente il riscaldamento globale”, spiega Charles Miller della N.A.S.A. Tuttavia, una ricerca separata indica che alcuni laghi artici sono in grado di assorbire più gas serra di quanto non ne emettano in atmosfera. Questo contrasta con la visione “scientifica” diffusa secondo cui lo scongelamento del permafrost accelererebbe il riscaldamento atmosferico.

Di chi è la colpa? In primo luogo dei geoingegneri, sebbene il fenomeno sia anche connesso all’attività solare ed a cicli naturali.

Uno studio condotto dal professor Liu Zhengyu dell’Università del Wisconsin-Madison sembra, infatti, contraddice l’opinione corrente che il riscaldamento globale sia determinato dalle attività umane. La ricerca di Zhengyu mostra che l’innalzamento graduale delle temperature globali cominciò circa diecimila anni fa, molto prima della presenza di situazioni antropiche in grado di incidere sul clima dell’intero pianeta. Le simulazioni realizzate dall’équipe di Zhengyu attestano che la tendenza all’aumento dei valori termici è un fenomeno tipico dell’Olocene, l’attuale epoca geologica.

Fonte: ilnavigatorecurioso.it

Saturday, June 7, 2014

Narciso e la N.A.S.A.

http://zret.blogspot.it/2014/06/narciso-e-la-nasa.html

Narciso e la N.A.S.A.


Alcune settimane addietro le agenzie di stampa hanno rilanciato l’informazione diffusa dalla N.A.S.A., secondo cui sarebbe stato scoperto nella costellazione del Cigno un pianeta molto simile alla Terra. Il corpo celeste orbita attorno ad una stella distante cinque milioni di anni luce da noi. La mirabolante scoperta è stata possibile grazie alle immagini raccolte per due anni dal telescopio Kepler.

Scrive Giovanni Caprara: “ll satellite Kepler della N.A.S.A. ha scoperto il pianeta extrasolare con la stessa taglia della Terra e nella zona abitabile, cioè alla distanza giusta dall’astro che permette la presenza dell’acqua allo stato liquido. Non siamo ancora al gemello del nostro pianeta ma al cugino, anche se, per il momento, gli astrofisici non riescono a stabilire la sua massa e la sua composizione. Tuttavia ritengono che la sua natura sia rocciosa”.

Insomma uno strepitoso annuncio con cui riempire le paludate e noiose pagine “scientifiche” delle testate nonché fonte di patinati servizi da pubblicare sulla cialtronesca rivista “Focus”.

Che cosa spinge i media di regime a dar tanto spazio ad una notizia, in fondo, accademica? Non è la prima volta in cui si strombazza ai quattro venti l’individuazione a distanze siderali di pianeti con caratteristiche analoghe a quelle della Terra. Sono comunicati insignificanti: lasciano il tempo che trovano, di fronte soprattutto a fatti molto più rilevanti. Ogni tanto la N.A.S.A., l’agenzia militare con patetiche pretese scientifiche, avverte l’esigenza di richiamare l’attenzione su di sé. E’ il narcisismo di “ricercatori” impegnati quasi esclusivamente nella disinformazione e nella censura circa temi quali la geoingegneria clandestina e la vita extraterrestre, a risaltare in tutta la sua ampollosa inutilità. Quei falliti fatui della nasuta N.A.S.A., ente che, come opinano alcuni studiosi, è in realtà una costola del Vaticano, tentano di accreditare di sé un’immagine di scienziati dediti anima e corpo alla ricerca pura, disinteressata. Nel migliore dei casi, cianciano di scie di condensazione, come il bugiardo Patrick Minnis oppure passano il tempo a cancellare con certosina pazienza particolari scomodi dalle fotografie lunari e marziane.

Si deve anche ipotizzare che la reboante “rivelazione” preluda ad altre veline ed a mezze verità inerenti ad enigmatici pianeti, a messaggi intelligenti captati da qualche radiotelescopio, ad un’antica civiltà su Marte? Non lo sappiamo. Sappiamo, però, che le notizie ufficiali sono quelle che bisogna valutare con maggiore circospezione.

Tra l’altro, come congettura l’astrofisica Giuliana Conforto insieme con qualche altro esperto, tutti i pianeti affini alla Terra localizzati in questi ultimi lustri, potrebbero essere, in un universo olografico, dei riflessi di Gaia. Gli astronomi accademici prendono lucciole per... pianeti? E’ ipotesi peregrina ed azzardata. Nondimeno “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”.


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Sunday, May 18, 2014

Rileggere alcuni aspetti del Cristianesimo (terza ed ultima parte)

http://zret.blogspot.it/2014/05/rileggere-alcuni-aspetti-del.html

Rileggere alcuni aspetti del Cristianesimo (terza ed ultima parte)

Leggi qui la seconda parte.

I cliché interpretativi più stucchevoli riguardano Costantino: non esiste alcun editto di Milano emanato nel 313 d.C., ma una circolare applicativa del provvedimento voluto da Galerio. Costantino non inventa il monogramma cristologico, contrassegno più antico. Favorevole ai Niceni e, pur con qualche retromarcia agli Ariani, vede nelle varie comunità cristiane delle possibili alleate nel consolidamento del suo potere. Profondamente pagano, Costantino, prima della battaglia di Ponte Milvio, scorge nel firmamento la costellazione del Cigno: ecco spiegata la pia leggenda della Croce e la frase “In hoc signo vinces”. La cosiddetta “pace della Chiesa” attribuita ad un Costantino, uomo della Provvidenza, coincide con le più crudeli vessazioni nei confronti di tutte quelle comunità cristiane che in ottemperanza degli insegnamenti evangelici, rifiutano ogni compromesso con le autorità di un mondo il cui Principe (Arconte) è Satana.

Potrei continuare a snocciolare altre distorsioni sulla storia del C., a sfatare altre storie edificanti, ma mi fermo qui, perché vorrei riprendere la questione centrale. Ha senso evocare una una campagna anti-cristiana per sradicare ciò che resta del senso religioso, dal momento che il concetto di C. è tanto controverso? Questa etichetta si può attaccare un po’ a tutto ed al contrario di tutto: dal Cattolicesimo alle fanatiche congregazioni statunitensi, dai Testimoni di Geova alla sparuta comunità tedesca di cristiani vegetariani. Riferirsi ad una crociata anti-cristiana mi pare una semplificazione, tanto più riduttiva quanto più il quadro è complesso e contraddittorio.

Ammettiamo pure per assurdo che la Chiesa di Roma non sia almeno in uno dei suoi vertici pesantemente coinvolta nel mondialismo più empio che ateo, anche per mezzo del presente gesuitico papa, si può ritenere che essa custodisca il senso del sacro o, nel migliore dei casi, non è oggi una specie di sindacato dei poveri e dei derelitti? Anche qui, però, le incongruenze sono colossali: infatti, mentre prelati e sacerdoti si sgolano per invocare la giustizia, il rispetto per il creato, l’amore per la verità e tante altre belle cose, non solo non accennano mai alle questioni decisive (geoingegneria clandestina, potere delle banche, élites sataniste…), ma soprattutto agiscono nella direzione opposta. Il Vaticano è una costola della C.I.A., una protesi della N.A.S.A., un’articolazione della N.A.T.O. Ha interessi enormi nel mondo finanziario e persino nell’industria bellica, attraverso l’Opus Dei, lo I.O.R. e le banche cattoliche. E’ favorevole alle sementi transgeniche, alle vaccinazioni, alla medicina ufficiale. Sostiene i governi totalitari, come quelli italiani. Coopera con criminali come Kissinger o Obama. Propala le menzogne sui cambiamenti climatici dovuti al biossido di carbonio.

L’ateismo di Michel Onfray e sodali è risibile, quando si pensa al sacrilego “culto” degli Oscurati, questo sì foriero di sradicamento del sacro come del profano, insulto allo Spirito come alla Natura. Fino ad oggi non si è levata ancora, all’interno delle chiese cristiane o sedicenti tali, una sola autorevole ed intrepida voce contro la cupola globalizzatrice, a difesa della vita, della verità, dei valori spirituali.

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Saturday, May 17, 2014

Smart clouds spacciate per cirri: un esempio di disinformazione abbinata ad ignoranza

strakkyno, se parliamo del tuo post direi "un altro esempio di disinformazione abbinata ad ignoranza"

http://www.tankerenemy.com/2014/05/smart-clouds-spacciate-per-cirri-un.html#.U3bhuS9-YwI

Smart clouds spacciate per cirri: un esempio di disinformazione abbinata ad ignoranza


La disinformazione è, tra le altre cose, sinonimo di ignoranza [finalmente lo riconosce anche lui]. In un suo recente scartafaccio, “Cirri scambiati per scie chimiche”, l’”esperto” Angelo Ruggieri, crede di poter dimostrare che la copertura artificiale del 13 maggio scorso [1], quando l’Italia era coperta da un intrico fittissimo di scie chimiche in espansione, erano dei cirri (sic). I cirri sono nubi di alta quota, formati da cristalli di ghiaccio e che di solito anticipano delle perturbazioni. Affinché si generino l’aria deve essere molto fredda.

Inutile ribadire che la spaventosa trama chimica tessuta dagli aerei civili e militari intenti a rilasciare composti tossici non ha alcuna attinenza con i cirri, come più volte dimostrato. Eppure l’ineffabile autore, non sapendo più a che santo votarsi, per normalizzare il tutto, scova un quadro del pittore romantico John Constable (1776-1837) in cui sono dipinte delle nuvole sottili. Orbene, in primo luogo in tutto il repertorio iconografico dell’artista, l’opera esibita dal Nostro è una delle pochissime in cui sono rappresentati dei cirri, mentre Constable ritrae quasi sempre altocumuli, cumuli, cumulonembi, strati etc, ossia tutte quelle formazioni oggi rarissime, poiché sbranate dalle sostanze igroscopiche.



Stranamente da alcuni anni, con tutti i valori di temperatura ed umidità (il 13 maggio scorso avevamo una UR del 7% ad 11.000 metri di quota), si formerebbero solo cirri: è inverosimile. Ancora: Constable non è un fotografo e rappresenta il cielo per mezzo di uno stile atmosferico che tende a schiacciare gli oggetti della composizione di cui valorizza gli aspetti cromatici, luministici e tonali rispetto ad una realistica scansione prospettica dei piani e delle distanze. E’ per questa ragione che i cirri sembrano aleggiare ad altitudine non elevata.

Non dimentichiamo le differenze morfologiche: le smart clouds (espressione coniata nel 1995 dall'U.S.A.F.) hanno sembianze innaturali, spesso con grotteschi artigli ed uncini. Filtrano la luce solare, tendono a diluirsi in un’”ovatta” biancastra alla quota dei cumuli, dissolvendoli, mentre i cirri veri hanno configurazioni delicate, non si espandono in aloni foschi, sono trasparenti alla luce e si trovano ad alta quota.

E’ vero, come scrive Ruggieri, che Constable aveva già capito tutto; purtroppo è il nostro meteorologo a non aver capito un emerito iota. Se ci si vuole cimentare in un’analisi di un’opera d’arte, bisogna possedere gli strumenti culturali per evidenziarne i valori stilistici e compositivi. Sono strumenti e conoscenze che Ruggieri non ha neppure a livello embrionale. Certo, non è l’unica carenza: scrive “dà” (verbo) senza l’accento, ma questo è un peccato veniale, mentre l’obiettivo di disinformare è imperdonabile.

[1] Il fenomeno osservato sull'Italia il 13 maggio 2014 risulta, per quel giorno, unico. Infatti le mappe satellitari N.A.S.A. non evidenziano alcun intervento di geoingegneria clandestina in tutto il globo, eccetto che sulla nostra penisola. E' dunque interessante valutarne i motivi.

Articoli correlati:

- Cirri artificiali
- Geoingegneria clandestina: la genesi degli pseudo-cirri
- Il cloud seeding igroscopico: come e perché sono distrutte le nuvole naturali





  1. pensare che costoro son pagati coi soldi pubblici mi fa venire prurito alle mani
    Rispondi
  2. Potranno ingannare tutti per qualche tempo, o alcuni per tutto il tempo, ma non potranno prendere per i fondelli tutti, per tutto il tempo. "Abraham Lincoln, Discorso a Clinton, 1858"
    Prima o poi, arriveremo al bandolo della matassa, e pagheranno, su questo piano o nell'altro.
    Ottimo articolo ragazzi, bravi!
    Rispondi
    Risposte
    1. Un giorno sì ed un un giorno anche pubblicano scartafacci di disinformazione. Sono alla canna del gas!
    2. Pensiamo positivo... sicuramente li pagheranno abbastanza, da non rientrare in quella parte di persone "indigenti" che avranno 80 euro in più in bustapaga da maggio

Monday, March 3, 2014

Scie chimiche: precisazioni semantiche

http://www.tankerenemy.com/2014/03/scie-chimiche-precisazioni-semantiche.html

Scie chimiche: precisazioni semantiche


Ormai l’espressione “scie chimiche” è conosciuta pure dai non addetti ai lavori: comincia a diffondersi, sebbene purtroppo attraverso i canali della disinformazione, anche tra la gente comune. Qual è l’origine della dicitura in oggetto e quale campo semantico occupa? Sono necessarie alcune precisazioni lessicali.

"Scie chimiche" è un sintagma derivato dall'inglese "chemtrails", a sua volta forma sincopata di “chemical trails”. Il termine “chemtrails”, di origine militare, figura nello “Space preservation act”, una proposta di legge presentata nel 2001 dal deputato del Congresso Denis Kucinich. Il parlamentare statunitense chiese la messa al bando di tutte le armi esotiche, incluse appunto le chemtrails. La sua proposta di legge fu poi approvata ma con drastici tagli: il riferimento a tutte le armi esotiche fu espunto.

Il lessema “chemtrails” è modellato sul vocabolo “contrails” (da condensation trails), scie di condensazione, termine che risale al 1940-45. E’ palese che anche l’acqua e gli altri gas incombusti delle del tutto eccezionali scie di condensa, sono composti chimici, ma nei codici linguistici la parole (la consuetudine dei locutori che legittima le scelte paradigmatiche), come ci insegna De Saussure, determina e qualifica spesso significati, accezioni, ambiti d’uso. [1] Perciò l’espressione “scie chimiche”, sebbene imprecisa sotto il profilo squisitamente scientifico, è quanto mai adatta a definire tutti quei veleni dispersi deliberatamente nella biosfera attraverso aerei civili e militari. Così sono appropriate, quantunque non molto frequenti, le iuncturae “scie tossiche” o “scie velenose”. Il termine “chemtrails” tuttavia, con i suoi equivalenti italiano e spagnolo (estelas quimicas) ha il crisma e l’avallo della matrice militare. Errano dunque coloro che lo evitano, come se fosse di registro colloquiale o destituito di autorità semantica.

Certamente l’espressione “geoingegneria clandestina” (o illegale o abusiva) è più calzante: essa designa tutte quelle criminali operazioni volte a trasformare i biomi, a modificare gli equilibri naturali per mezzo della massiccia e quotidiana dispersione di composti chimici spesso in sinergia con l’irradiazione di campi elettromagnetici di differente intensità e frequenza. Visto che il complesso militare-industriale mira a stravolgere i processi biologici, ancora più preciso si rivela il sostantivo “biogeoingegneria”, cioè manipolazione della vita, a cominciare dal D.N.A., associata ad interventi che incidono sui fenomeni meteorologici, climatici e tettonici della Terra. Il pianeta con i suoi abitanti diventa un gigantesco teatro di attività illecite e di folli, pericolosi esperimenti.

La “geoingegneria ufficiale”, infine, è la classica foglia di fico per tentare di coprire o di giustificare le operazioni distruttive sopra descritte: formalmente essa sarebbe finalizzata a ridurre il cosiddetto “riscaldamento globale” o addirittura a ripristinare lo strato di ozono. E’ ovvio che è una truffa sia materiale sia linguistica. Per questa ragione, quando ci si riferisce alle iniziative scellerate del sistema, il sostantivo geoingegneria è sempre abbinato all’aggettivo “clandestina” o ad attributi di simile valore.


[1] In glottologia per asse paradigmatico si intende l’insieme dei vocaboli che il locutore seleziona spesso in modo inconscio o comunque irriflesso per accordarli nell’enunciato e nel discorso. Si contrappone all’asse sintagmatico, ossia alla struttura combinatoria di tipo sintattico-lineare. E’ una differenza che si deve considerare, quando si disserta sui fenomeni linguistici, sebbene siamo consapevoli che tale ragionamento non si può esigere dai negazionisti, ignoranti e stolti per definizione.

Sunday, February 9, 2014

Postumi e postumani

http://zret.blogspot.it/2014/02/postumi-e-postumani.html

Postumi e postumani


Il divario tra chi scorge negli Altri dei carnefici e coloro che li esaltano come salvatori aumenta ogni giorno di più. Come spesso avviene, le interpretazioni estreme sono le meno realistiche.

Alcuni, tra cui il militare, Philip J. Corso, tentano disperatamente di accreditare l’immagine di visitatori benevoli che redarguiscono l’umanità per non aver saputo sfruttare tutte le potenzialità dell’energia nucleare. Da restare esterrefatti! Secondo il colonnello Corso, l’idea di conservare le derrate alimentari bombardandole con i raggi gamma, fu mutuata dalle E.B.E. Che colpo di genio! La diffusione della celiachia e di altre affezioni, un tempo ignote, pare si debba a questa innovazione tecnica. [1]

Passi... La sfacciata apologia dell’atomo, in un periodo in cui le radiazioni di Fukushima stanno compiendo il giro del mondo per contaminare tutto il contaminabile, è più che una provocazione: è una bestemmia. Eppure trovi ancora chi pende dalle labbra di questi ufonauti nuclearisti.

Le spiegazioni estreme rischiano di essere poco verosimili. Forse non si sta combattendo una guerra invisibile tra “buoni” e “cattivi”, ma è in atto una plurimillenaria lotta tra fazioni spregiudicate: tra lo schieramento di Enlil e quello di Enki? Una rapida scorsa agli antichi testi indiani ed alla mitologia sumera (e non solo) potrebbe offrire una conferma a tale congettura.

Lo scenario è presumibilmente più complesso di come molti tendono ad immaginarlo. Sullo scacchiere incognito le forze in gioco sono molteplici: si stipulano alleanze, si rompono, si sferrano attacchi, ci si arrocca... La guerra dura da sempre e noi ci troviamo in mezzo. Lo scopo ultimo non è solo il controllo di un pianeta strategico, ma pure qualcos’altro... Humiles laborant ubi potentes dissident, scrive Fedro, cioè “Il popolo ci rimette quando i potenti si scontrano”. In un umile scrittore di favole si compendia la più acuta teoria politica.

Dunque non guardiamo a tale supposto conflitto come ad una lotta tra S. Giorgio ed il drago. La storia di “Amicizia”, sempre che contenga qualche brandello di verità, è istruttiva. Ci insegna che il culto della tecnologia è inconciliabile con una vera evoluzione: gli Akrij o W56, infatti, additavano nei loro antagonisti, i Weiros, dei fanatici della scienza e della tecnica. E’ un’idolatria dell’arido numero, una religione tecnotronica in cui la smania per la vita eterna è necrofilia, libido per tutto ciò che è sterile, inerte, morto.

Sono noti come “transumanisti” o “postumani”. Sono ad immagine e somiglianza di “grigi” piloti. Vagheggiano un’immortalità che è sopravvivenza cerebrale grazie ad interconnessioni con protesi bioniche, microprocessori ed altre diavolerie. Sono androidi con un occhio vero e l’altro sostituito da una telecamera, arti innestati, zucca cablata. Non è una parodia iconica né un’esagerazione fantascientifica. Costoro non hanno paura della morte fisica: ne hanno un sacro terrore. Non è più nemmeno un cross over tra biologia e tecnica, ma un download di reazioni neuronali in un congegno elettronico.

Sono “le magnifiche sorti e progressive” magnificate dalla stessa N.A.S.A., l’istituzione pseudo-scientifica che ha toccato il livello infimo, quando ha accolto nel suo entourage di negazionisti il falso falbo Federico Pistono, autore di un pistolotto spacciato per saggio inneggiante – non è un caso – al digitale.

Di questo passo, quale destino attende un’umanità tanto immiserita, un pianeta nuclearizzato? Ai postumani l’ardua sentenza.

Se non riusciamo ad immaginare che cosa ci aspetta, sappiamo, però, chi presenterà “Mistero” tra un secolo: Daniele Bossari trasformato in un un iPad con la barba.

[1] Si legga questo sconcertante articolo.

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Monday, January 13, 2014

Un altro manuale scolastico indottrina gli studenti sulla geoingegneria

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Un altro manuale scolastico indottrina gli studenti sulla geoingegneria

Tuesday, November 26, 2013

Nubifragio in Sardegna: un altro episodio di guerra climatica?

http://www.tankerenemy.com/2013/11/nubifragio-in-sardegna-un-altro.html

Nubifragio in Sardegna: un altro episodio di guerra climatica?

Friday, November 8, 2013

Scossa nella Liguria occidentale

Scossa nella Liguria occidentale

31 ottobre 2013 - Ore 23:09, Liguria occidentale e Dipartimento delle Alpi Marittime. Scossa di terremoto (ssussultoria) di magnitudo 3.0 della scala Richter, a 9.2 [e 9+2 fa 11 - n.d.eSSSe] chilometri di profondità con epicentro sulle Alpi Marittime, in territorio francese. Il sisma è stato distintamente avvertito in Liguria, in tutta la Val Nerina ed in gran parte della provincia di Imperia, in particolare a Sanremo, Taggia, Vallecrosia, Pompeiana, Ventimiglia, Pigna, Camporosso, Dolceacqua, Perinaldo, Castel Vittorio e San Biagio della Cima.

L’ipocentro della scossa induce ad ipotizzare che, come molti altri eventi tellurici occorsi in questi ultimi anni, in qualche modo essa sia da collegare ad alterazioni ionosferiche e, più in generale atmosferiche, di cui l’intensa attività chimica è foriera. Vero è che la magnitudo è stata fortunatamente inferiore al quinto grado Richter, ma chi può sapere quali sono gli effetti delle massicce manipolazioni militari cui è sottoposto il pianeta?

Ricordiamo le conclusioni di uno scienziato che lavora alla N.A.S.A. Le perturbazioni della ionosfera, cui si riferisce il ricercatore, non saranno da attribuire, almeno in certi casi, al sistema H.A.A.R.P.?

“Washington, U.S.A. La N.A.S.A. scende in campo con un annuncio rivoluzionario sulle previsioni sismiche. Secondo Stuart Eves, che lavora presso l'agenzia statunitense, esisterebbe sempre una stretta correlazione tra i movimenti tellurici che superano il quinto grado della scala Richter e particolari perturbazioni che avvengono nell’atmosfera più alta, la ionosfera”.

Articolo correlato: I terremoti artificiali secondo l'ingegner Pierre Grésillaud, 2010
 
 

Monday, September 16, 2013

Il fattore della pressione atmosferica nella formazione delle scie

http://www.tankerenemy.com/2013/09/il-fattore-della-pressione-atmosferica.html

Il fattore della pressione atmosferica nella formazione delle scie


Come è arcinoto, il fenomeno delle scie di condensazione è rarissimo, anzi eccezionale [stocazzo! l'unica cosa arcinota e' che in vari anni non siete ancora riusciti a dimostrare una cippa]. La genesi di una scia di condensa, infatti, dipende dalla concomitanza di alcune circostanze che ripetiamo a beneficio dei lettori e di chi intende informarsi: temperatura, umidità relativa e quota. Generalmente la temperatura deve essere uguale o inferiore a –40° Celsius, l’umidità relativa pari almeno al 60/70 per cento, la quota cui incrocia il velivolo superiore come minimo agli 8.000 metri.

E’ naturale che tali parametri possono subire dei mutamenti, ma sono oscillazioni lievi che dipendono in primo luogo dalla latitudine. Ad esempio, è davvero improbabile che si crei una contrail in regioni come quelle equatoriali dove l’aria è tutto l’anno molto calda.

Ci soffermiamo ora sul fantomatico evento della persistenza: una scia di condensazione non può persistere per molti minuti, ore o intere giornate a causa dei motivi che abbiamo più volte illustrato. La persistenza della scia è un non-senso scientifico, una menzogna propalata dalla N.A.S.A. e dai negazionisti a cottimo. Alle altitudini dei voli di crociera l'atmosfera è molto secca, per cui nemmeno l'acqua proveniente dai motori dei jet è sufficiente affinché si formino scie di condensazione, anche non durature. Oltre a ciò è bene chiarire che la persistenza e l'espansione delle scie di condensazione sono un mito da sfatare, in quanto bisognerebbe ipotizzare valori di UR (umidità relativa) in quota superiori al 150% ed in progressivo aumento. Ciò è praticamente impossibile.

Occupiamoci ora della pressione atmosferica. Per pressione in fisica si intende il rapporto tra la forza F, esercitata perperndicolarmente ed in modo uniforme su una superificie e l’area della superficie stessa. Quindi p = F/S.

L'unità di misura della pressione è il pascal (Pa); altre unità di misura in uso sono il bar e l'atmosfera (atm).



La pressione di un gas si quantifica con il manometro, mentre la pressione atmosferica si misura con il barometro. La pressione atmosferica in condizioni normali è quella esercitata a livello del mare da una colonna di mercurio alta 760 mm a 45° di latitudine ed a 0° Celsius. Tale pressione è pari ad una atmosfera. La pressione atmosferica può essere rappresentata in una carta geografica ricorrendo alle isobare, linee concentriche [concentriche???] che comprendono le zone accomunate da uno stesso valore. La pressione atmosferica è esercitata dall’aria sui corpi; varia in relazione all’altezza e da luogo a luogo, in quanto è collegata alla composizione delle masse d’aria, alla temperatura ed ai venti. Essa muta in rapporto all'altitudine: si riduce con l'aumentare dell'altitudine, poiché scema l'altezza della colonna d'aria sovrastante la superficie della terra e giacché diminuisce la densità dell'aria. Cambia in riferimento alla temperatura: si abbassa con l'aumentare dei valori termici, perché l'aria calda tende a dilatarsi, diventando meno densa e più leggera. Il minore peso della massa d'aria calda attenua la pressione della colonna d'aria e quella atmosferica. Si modifica pure in relazione all'umidità: diminuisce con l'accrescersi dell'umidità, poiché il vapore acqueo ha una densità minore rispetto all'ossigeno ed all'azoto. L'aria umida è più leggera; al contrario l'aria secca è più pesante ed accresce la pressione atmosferica. A quote alte la pressione esercitata sulle molecole è debole: ciò rende difficile che le varie molecole di H2O, aggregati a struttura definita, si uniscano fra loro o restino compatte a creare un quid più o meno omogeneo, cioè la scia. Non solo, mentre si accresce l’umidità, requisito per la formazione della condensa, si affievolisce la pressione e salgono i valori termici.

Ne consegue che i valori di temperatura e pressione sono, per così dire, in contraddizione con il parametro della quota, rendendo il fenomeno delle scie di condensa una specie di “miracolo”. Ecco perché filmati e scatti non contraffatti non mostrano quasi mai contrails. Ecco perché le tracce che vediamo in cielo sono, in quasi il cento per cento dei casi, scie di metalli e di polimeri rilasciate a bella posta.


Articolo correlato: Un documento governativo del 1958 dimostra come è possibile additivare trimetilalluminio (TMA) ai carburanti aeronautici, 2012


Friday, August 9, 2013

Esopolitica o esondazione di menzogne?

http://zret.blogspot.it/2013/08/esopolitica-o-esondazione-di-menzogne.html

Esopolitica o esondazione di menzogne?

Secondo Robert Dean, gli extraterrestri (per la precisione esseri multidimensionali) intendono preparare il genere umano al grande balzo che lo porterebbe verso un’era di pace e fratellanza. I fratelli dello spazio sarebbero smaniosi di elargire i loro mirabolanti doni e di risolvere i problemi che affliggono il pianeta: la sovrappopolazione, la fame, le malattie, l’inquinamento, le guerre…

Non sappiamo se sganasciarci dalle risate o se strapparci le vesti per la disperazione. Ragioniamo. Siamo dei cavernicoli che dispongono di rudimentali utensili? Siamo in attesa di un salto tecnologico risolutivo, ammesso e non concesso che la tecnologia sia la risposta? Non mi sembra proprio.

I militari da decenni sono dotati di avveniristiche tecnologie che hanno sempre e solo usato contro l’umanità. Carpite agli alieni o cedute da loro in cambio di… , le élites plutocratiche usano, tra le altre cose, l’energia del punto zero (o energia della fluttuazione quantistica del “vuoto”) – ricordo di passaggio che con l’energia imprigionata in una lampadina si potrebbero far ribollire tutti gli oceani del pianeta. La carenza di fonti energetiche è solo un falso problema, come l’incremento demografico: in verità, Gaia potrebbe ospitare miliardi di uomini in condizioni per lo meno discrete, senza depredare e distruggere l’ambiente, se il governo mondiale non avesse boicottato e e se non continuasse a boicottare TUTTE le vere opportunità. Devo citare la Cannabis indica che, se non fosse stata demonizzata e bandita, ci avrebbe emancipato dal petrolio, dalla velenosa plastica e da molte patologie?

Non è vero dunque che è necessario un progresso tecnico per liquidare le questioni cruciali. Il problema semmai è un altro: i ritrovati esistono, ma sono nelle mani sbagliate. Inoltre si valorizzano tutte le invenzioni più nocive tese al controllo dei cittadini ed alla loro degradazione.

Si dimentica il caso di Gary Mc Kinnon, il giovane britannico che alcuni anni fa, violati i siti della N.A.S.A., della Marina, dell’Esercito, del Dipartimento della “difesa”, dell’Aeronautica e del Johnson Space Center, scoprì documenti scottanti: immagini che ritraevano città ed oggetti artificiali (indizi di una civiltà, passata o presente) sulla Luna e su Marte nonché oggetti volanti non identificati in orbita attorno alla Terra.

Non solo: Mc Kinnon reperì la fotografia di un velivolo simile ad un’enorme portaerei che orbitava in vicinanza dell’atmosfera terrestre, non molto diversa dai “sigari” più volte avvistati nei cieli.

Il “pirata” informatico così descrisse il veicolo volante: “In un certo qual modo assomigliava ad un satellite, ma era costruito secondo parametri che non avevo mai visto prima: non c’erano rivetti né giunture. Era come un blocco di materiale omogeneo. Aveva la forma di un sigaro con cupole geodetiche sopra, sotto, a destra, a sinistra e su entrambe le estremità”.

Di che cosa si trattava? Non era per forza un velivolo alieno, bensì un vascello “non terrestre”. Sarebbe questo, infatti, l’aggettivo usato per definire gli ufficiali dello U.S. Space Command (Comando spaziale degli Stati Uniti), i cui nomi sarebbero scritti in appositi registri che segnalano i trasferimenti di personale da una “nave” ad un’altra… navi non terrestri, perché dislocate al di fuori del nostro pianeta.

Il caso dell’ardimentoso scozzese dimostra che i vertici di Gaia non hanno bisogno di portentose tecnologie di origine aliena: le hanno già e probabilmente le impiegano in combutta con i loro alleati esterni ai danni di un’umanità da sempre ingannata.

Un’era di pace e fratellanza dunque? Temiamo di no. Piuttosto ci attende un’era di disfacimento e di letargia. Questo non significa che non esistano fazioni evolute, ma probabilmente sono non interventiste o agiscono in modo molto defilato, mentre, in questo gioco di specchi, saranno forse esseri predatori e maleficentissimi a spacciarsi per “liberatori”.

Strano, ma vero: costoro che pure manifestano, a parole, tanta inquietudine per un pianeta sempre più devastato, non accennano MAI alla geoingegneria clandestina. Gatta ci cova… A proposito di gatti: alle famigerate mutilazioni di bovini ed equini, si sono aggiunte in questi ultimi tempi orribili amputazioni di cani e gatti. Sarebbero gli artefici di queste atrocità ed i militari collusi i nostri redentori?

Salvatori? Dio ci salvi dai salvatori.