Scopo del Blog
Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.
Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.
Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.
Ciao e grazie della visita.
Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:
http://indipezzenti.blogspot.ch/
https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/
Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.
Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.
Ciao e grazie della visita.
Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:
http://indipezzenti.blogspot.ch/
https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/
Showing posts with label negazionismo. Show all posts
Showing posts with label negazionismo. Show all posts
Friday, April 22, 2016
Tuesday, April 5, 2016
Wednesday, February 3, 2016
Tuesday, January 26, 2016
Artigli
http://zret.blogspot.it/2016/01/artigli.html
Ma come mai nelle sue rosicate lo Zretino riesce ad essere così straordinariamente preciso nel descrivere se stesso ed il suo nullafacente fratellino diversamente imparato?
https://archive.is/gPQeV
Monday, January 11, 2016
Friday, January 8, 2016
Elogio della felicità
http://zret.blogspot.it/2016/01/elogio-della-felicita.html
Lo zretino che pretenderebbe di fare l'elogio della felicità; un ossimoro.
https://archive.is/gwVSc
Sunday, January 3, 2016
Ricci
http://zret.blogspot.it/2016/01/ricci.html
Non so a voi, ma a me questa straordinaria sbroccata zretina ricorda tanto la celeberrima favola di Esopo, "La volpe e l'uva".
Nella favola la volpe, non riuscendo a raggiungere l'uva, se ne va giustificandosi "l'uva è acerba", nella sua sbroccata lo Zretino, non riuscendo ad avere una vita normale, accusa tutti coloro che godono di una vita piena e soddisfacente di essere "deficienti".
Rassegnati, Zretino, non fai parte di "una piccola e combattiva minoranza", e non siete "ogni giorno più sagaci e più abili"; sei solo un miserevole fallito, fallito e bilioso.
https://archive.is/dgacz
Wednesday, December 16, 2015
Possedere il tempo: progetti da brividi dal Pentagono (articolo di Loredana Reppucci)
http://www.tankerenemy.com/2015/12/possedere-il-tempo-progetti-da-brividi.html
https://archive.is/7KZpW
Saturday, December 12, 2015
L’ex pilota olandese, Willem Felderhof, rilascia un’intervista sulla geoingegneria clandestina al Richie Allen Show
http://www.tankerenemy.com/2015/12/lex-pilota-olandese-willem-felderhof.html
Ma come, finora ci hai fracassato gli zebedei che le scie comiche sono irrorate tramite "carburanti additivati" ed ora ritiri fuori la cazzata degli irroratori posticci?
Deciditi, Strakkino.
Poi basta fare una rapida ricerca con Google e si scopre che questo "Richie Allen Show" è un ritrovo di cazzari quali David Icke, Gordon Duff e Dane Wigington, lo strakkino americano.
Sono gli stessi che sono cascati a pera cotta nel prendere per buono il video di fuel dumping e spacciarlo per scia chimica; ho detto tutto.
http://www.butac.it/scie-chimiche-bufale/
https://archive.is/P0grp
Ovviamente le dichiarazioni del pilota sono state, come al solito, distorte dagli sciacomicari a loro uso e consumo.
Chissà come mai?
Thursday, December 10, 2015
Sunday, November 15, 2015
Thoreau e lo Stato
No protected content is reproduced in this post (#strakerpuppa)
http://zret.blogspot.it/2015/11/thoreau-e-lo-stato.html
Scusa Zretino, una domanda.
Ma se lo Stato ti fa così schifo, perché continui ad accettarne lo stipendio?
https://archive.is/OOi0M
http://zret.blogspot.it/2015/11/thoreau-e-lo-stato.html
Scusa Zretino, una domanda.
Ma se lo Stato ti fa così schifo, perché continui ad accettarne lo stipendio?
https://archive.is/OOi0M
Thursday, October 29, 2015
Thursday, October 22, 2015
Il timone
http://zret.blogspot.ch/2015/10/il-timone.html
https://archive.is/RmYRk
che roba illeggibile. guardate questa supercazzola:
Purtroppo, per paura di essere derisi, molti non rendono partecipi gli altri delle loro esperienze liminali, defraudandoci di preziose conoscenze: custodiscono nello scrigno della propria memoria i rarissimi episodi che, trascendendo la normalità, paiono aprire una breccia nel muro granitico dell’ignoto, una prospettiva su una dimensione ulteriore, persino offrire una speranza in un senso…
https://archive.is/RmYRk
che roba illeggibile. guardate questa supercazzola:
Purtroppo, per paura di essere derisi, molti non rendono partecipi gli altri delle loro esperienze liminali, defraudandoci di preziose conoscenze: custodiscono nello scrigno della propria memoria i rarissimi episodi che, trascendendo la normalità, paiono aprire una breccia nel muro granitico dell’ignoto, una prospettiva su una dimensione ulteriore, persino offrire una speranza in un senso…
Thursday, October 8, 2015
Saturday, May 2, 2015
Arsenali
http://www.tankerenemy.com/2015/05/arsenali.html

Arsenali

Molti
si chiedono per quale motivo l’informazione inerente alla geoingegneria
clandestina non riesca a compiere il salto di qualità, nonostante
l'alacre impegno degli attivisti. Essi confidano in uno “scatto” di
consapevolezza per opera della maggioranza dei cittadini in modo che si
possano conseguire risultati tangibili. Ci si domanda anche chi possa
costituire una svolta, che cosa possa permettere di spiccare il volo.
Crediamo che in quest’àmbito, come in molti altri, non sia una questione di quantità ma di qualità. E’ illusorio sperare che la gente nel suo complesso si desti dal torpore non solo perché incantata dalle diavolerie tecnologiche, ma in quanto bersagliata da una propaganda martellante e pervasiva. Mentre la divulgazione apre una piccola breccia nelle mura, espugna un piccolo avamposto, sgomina un manipolo, i media di regime riconquistano ampie porzioni di territorio, avanzano su quasi tutto il fronte, dilagano con le loro truppe di saccheggiatori.
Si consideri la serie abnorme di “articoli” che partoriscono le testate mainstream per negare e ridicolizzare l’intero problema: si confronti questa serqua di scartafacci con l’esiguo numero di studi prodotti dal mondo dell’informazione. E’ vero che gli squilibrati negazionisti da anni riproducono più o meno lo stesso testo persino con le medesime parole ed “argomentazioni”, ma i fanatici controllano in modo capillare la Rete, la televisione e la stampa sicché pochissimi sono gli spazi per il dissenso e la divulgazione scientifica. Anche quando si è finalmente riusciti a diffondere la verità in qualche settore della popolazione, ecco che gli occultatori, con il loro settario proselitismo, con le loro bugie ripetute sino allo sfinimento, riguadagnano la fede (perché di cieca fede si tratta) dell’opinione pubblica.
Tra l’altro gli psicopatici dispongono di un arsenale pauroso: non usano solo l’artiglieria dei media, ma pure gli ordigni nucleari di certa magistratura e dei ministeri. Si comprende allora che è difficile sventare gli attacchi del sistema solo con qualche fionda. Anche quando le persone sono battagliere, poco o punto valgono le loro azioni contro uno Stato-Leviatano. Non è la forza contro la debolezza, ma la prepotenza contro l’onestà.
Dunque riteniamo che un impulso decisivo al movimento potrà essere dato – se mai verrà – non tanto da un’improbabile presa di coscienza collettiva, quanto dall’operato di qualcuno all’interno delle istituzioni. Costui potrebbe riuscire a creare un corto circuito dell’establishment. Ad esempio, qualche funzionario appartenente all’Istituto superiore di sanità potrebbe decidere di agire, conscio che il genocidio non può e non deve continuare. Alzi la mano chi non ha un parente più o meno vicino che non sia stato affetto da un tumore, da una patologia neurodegenerativa, colpito da un'infarto o da una crisi respiratoria. Non occorrono statistiche epidemiologiche per comprendere che l’incidenza di molte affezioni è aumentata in questi ultimi lustri in modo spaventevole. La geoingegneria illegale è un’ ecatombe silenziosa, quasi inavvertita.
Sappiamo che anche nelle forze armate serpeggiano malcontento ed insofferenza nei confronti delle varie scelleratezze decise e volute nei piani alti: forse un giorno qualche militare potrebbe risolversi a contrastare i progetti del sistema.
Tutto ciò non significa assumere un atteggiamento rinunciatario o, peggio, disfattista: si deve insistere a denunciare e documentare i crimini governativi ovunque essi siano perpetrati. Tuttavia non bisogna coltivare troppe illusioni, confidando in chimerici risvegli di massa. Ognuno dia il suo contributo per la causa, senza indulgere né a facili miraggi né allo scoramento.
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.Crediamo che in quest’àmbito, come in molti altri, non sia una questione di quantità ma di qualità. E’ illusorio sperare che la gente nel suo complesso si desti dal torpore non solo perché incantata dalle diavolerie tecnologiche, ma in quanto bersagliata da una propaganda martellante e pervasiva. Mentre la divulgazione apre una piccola breccia nelle mura, espugna un piccolo avamposto, sgomina un manipolo, i media di regime riconquistano ampie porzioni di territorio, avanzano su quasi tutto il fronte, dilagano con le loro truppe di saccheggiatori.
Si consideri la serie abnorme di “articoli” che partoriscono le testate mainstream per negare e ridicolizzare l’intero problema: si confronti questa serqua di scartafacci con l’esiguo numero di studi prodotti dal mondo dell’informazione. E’ vero che gli squilibrati negazionisti da anni riproducono più o meno lo stesso testo persino con le medesime parole ed “argomentazioni”, ma i fanatici controllano in modo capillare la Rete, la televisione e la stampa sicché pochissimi sono gli spazi per il dissenso e la divulgazione scientifica. Anche quando si è finalmente riusciti a diffondere la verità in qualche settore della popolazione, ecco che gli occultatori, con il loro settario proselitismo, con le loro bugie ripetute sino allo sfinimento, riguadagnano la fede (perché di cieca fede si tratta) dell’opinione pubblica.
Tra l’altro gli psicopatici dispongono di un arsenale pauroso: non usano solo l’artiglieria dei media, ma pure gli ordigni nucleari di certa magistratura e dei ministeri. Si comprende allora che è difficile sventare gli attacchi del sistema solo con qualche fionda. Anche quando le persone sono battagliere, poco o punto valgono le loro azioni contro uno Stato-Leviatano. Non è la forza contro la debolezza, ma la prepotenza contro l’onestà.
Dunque riteniamo che un impulso decisivo al movimento potrà essere dato – se mai verrà – non tanto da un’improbabile presa di coscienza collettiva, quanto dall’operato di qualcuno all’interno delle istituzioni. Costui potrebbe riuscire a creare un corto circuito dell’establishment. Ad esempio, qualche funzionario appartenente all’Istituto superiore di sanità potrebbe decidere di agire, conscio che il genocidio non può e non deve continuare. Alzi la mano chi non ha un parente più o meno vicino che non sia stato affetto da un tumore, da una patologia neurodegenerativa, colpito da un'infarto o da una crisi respiratoria. Non occorrono statistiche epidemiologiche per comprendere che l’incidenza di molte affezioni è aumentata in questi ultimi lustri in modo spaventevole. La geoingegneria illegale è un’ ecatombe silenziosa, quasi inavvertita.
Sappiamo che anche nelle forze armate serpeggiano malcontento ed insofferenza nei confronti delle varie scelleratezze decise e volute nei piani alti: forse un giorno qualche militare potrebbe risolversi a contrastare i progetti del sistema.
Tutto ciò non significa assumere un atteggiamento rinunciatario o, peggio, disfattista: si deve insistere a denunciare e documentare i crimini governativi ovunque essi siano perpetrati. Tuttavia non bisogna coltivare troppe illusioni, confidando in chimerici risvegli di massa. Ognuno dia il suo contributo per la causa, senza indulgere né a facili miraggi né allo scoramento.
Pubblicato da
Straker
Wednesday, April 15, 2015
Vivere nell'età dell'ipocrisia
http://zret.blogspot.ch/2015/04/vivere-nelleta-dellipocrisia.html

Vivere nell'età dell'ipocrisia

Avevano
perfettamente ragione i sofisti quando asserivano che la “giustizia” è
solo la legge del più forte e del più scaltro. E’ così! Tutte le
elucubrazioni ed esegesi, anche le più sottili, circa i problemi
giuridici non valgono un fico secco, se confrontate con la spietata
constatazione dei sofisti. A che pro lambiccarsi su ponderosi manuali di
diritto (nulla è più storto del diritto) per tentare di stabilire che
cosa sia l’equità? Viviamo in un mondo capovolto in cui gli onesti e gli
innocenti non hanno alcuna speranza di veder riconosciuta la loro
integrità, laddove i farabutti istituzionali imperversano impuniti,
delinquono allegramente.
Era già Catone il Censore a scrivere: “I ladri privati sono in catene, mentre i ladri pubblici vivono tra l’oro e la porpora”. Tacito ci ricorda che “in uno stato molto corrotto, le leggi pullulano”. I classici sono gli autori il cui insegnamento è sempre attuale e veramente è difficile aggiungere qualcosa ai loro immortali moniti. Anche Manzoni della mefitica “giustizia” umana aveva inteso tutto: attraverso i personaggi e gli episodi dei “Promessi sposi” denuncia con amara ironia l’iniquità, la pochezza, la ferocia, l’avventatezza di magistrati e birri.
Le tare della “giustizia” sono innumerevoli. Nelle false “democrazie occidentali” le magagne della giurisprudenza sono nascoste dietro una folta e ben sagomata siepe di disposizioni, regole, clausole, commi, codicilli... I mali peggiori sono senza dubbio le deroghe e le proroghe. Le eccezioni si annidano in leggi che possono essere condivisibili, per snaturarle o vanificarle. Le posticipazioni situano in un futuro che non verrà mai l’applicazione di quelle pochissime prescrizioni il cui rispetto migliorerebbe le condizioni del consorzio umano. Così ci si ritrova con una “giustizia” che è solo coercizione ed arbitrio. Invano si invocheranno norme giuste e sagge: chi le dovrebbe rispettare, le calpesterà sempre. In ogni caso resteranno disattese.
In verità il sistema giuridico attuale è del tutto indistinguibile da una giustizia sommaria e sommamente ipocrita.
Era già Catone il Censore a scrivere: “I ladri privati sono in catene, mentre i ladri pubblici vivono tra l’oro e la porpora”. Tacito ci ricorda che “in uno stato molto corrotto, le leggi pullulano”. I classici sono gli autori il cui insegnamento è sempre attuale e veramente è difficile aggiungere qualcosa ai loro immortali moniti. Anche Manzoni della mefitica “giustizia” umana aveva inteso tutto: attraverso i personaggi e gli episodi dei “Promessi sposi” denuncia con amara ironia l’iniquità, la pochezza, la ferocia, l’avventatezza di magistrati e birri.
Le tare della “giustizia” sono innumerevoli. Nelle false “democrazie occidentali” le magagne della giurisprudenza sono nascoste dietro una folta e ben sagomata siepe di disposizioni, regole, clausole, commi, codicilli... I mali peggiori sono senza dubbio le deroghe e le proroghe. Le eccezioni si annidano in leggi che possono essere condivisibili, per snaturarle o vanificarle. Le posticipazioni situano in un futuro che non verrà mai l’applicazione di quelle pochissime prescrizioni il cui rispetto migliorerebbe le condizioni del consorzio umano. Così ci si ritrova con una “giustizia” che è solo coercizione ed arbitrio. Invano si invocheranno norme giuste e sagge: chi le dovrebbe rispettare, le calpesterà sempre. In ogni caso resteranno disattese.
In verità il sistema giuridico attuale è del tutto indistinguibile da una giustizia sommaria e sommamente ipocrita.
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati
Pubblicato da
Zret
Sunday, February 1, 2015
Il fantastico mondo del negazionismo
http://www.tankerenemy.com/2015/01/il-fantastico-mondo-del-negazionismo.html
Il fantastico mondo del negazionismo
In che modo i negazionisti "confutano" le prove addotte dagli scienziati e dai ricercatori indipendenti

Ormai la Rete è quasi del tutto sotto l’egemonia dei negazionisti: di recente la famigerata piattaforma Feccia del buco, nota anche come Facebook, ha implementato una funzione che penalizza gli articoli contenenti notizie scomode per l’establishment. Questi articoli sono così eclissati dalle veline, dai vaniloqui che imperversano in ogni dove. Ormai le pubblicazioni più serie sono quelle sull'ikebana; per il resto è tutto un pullulare di sproloqui in cui, oltre alla disinformazione più stolida, spicca l'ignoranza di "giornalisti" il cui vocabolario è rimpicciolito in modo talmente pauroso che - non è un'iperbole - il lessico appreso dalle scimmie antropomorfe è più ampio e soprattutto più profondo. Il repertorio dei negazionisti comprende, infatti, i seguenti termini e pochi altri: "bufala", "sbufalare", "boccaloni", "perculare", "complottardi", “rosicata”, "sciachimisti", "sciacomici", "teoria", (quest'ultimo lessema è uno dei pochi di registro medio, ma è usato a sproposito).
mentre gli scienziati indipendenti (dai neuroni) usano un linguaggio ricco includendo termini aulici come acconguaglia, evaquata, quisquiglie, pinzellacchere, d'apprima, per non parlare dell'etimologia di scienza (qui e qui)
Sono guazzabugli tutti uguali, con sempre le stesse bubbole riciclate, con le solite sesquipedali fandonie. Bisogna, però, riconoscere che tali scartafacci, se non suscitano tedio, sono spassosi: ciò accade quando i paranoici si cimentano nella “confutazione” delle prove addotte dagli scienziati, quelli veri, non i polverosi baroni universitari o i loro viscidi pupilli.

Vediamo quali sono le loro persuasive "argomentazioni".
- Di fronte ad una dimostrazione irrefragabile circa l'esistenza della geoingegneria clandestina o di altri crimini governativi, gli occultatori scrivono "gombloddo!". Per Bacco! Che sagacia, che dialettica!
- Quando si dimostrano le responsabilità di certe istituzioni, di taluni enti civili, di qualche militare…, i pennivendoli ribattono con "Sarà la Spectre..." Che lucida analisi! Comunque la loro cultura cinematografica è amplissima.
- Nel momento in cui si evidenzia che tale o tal'altra operazione è un false flag, ossia un atto compiuto dai servizi (più o meno deviati) o da apparati di uno Stato per incolpare un nemico esterno, i disinformatori "precisano" che "in realtà un false flag è un atto compiuto dagli apparati di uno Stato per attribuirlo ad un nemico esterno". Si noti l'abissale differenza.
- Nelle occasioni in cui gli scienziati esibiscono documenti ufficiali, questa prova è bellamente ignorata.
- Al cospetto di argomenti decisivi sulla geoingegneria illegale, gli irregimentati sviano il discorso con frasi del genere: "E già, non siamo mai stati sulla luna; Le Torri gemelle se le sono buttate giù da soli (sic... si apprezzi il pleonasmo); Sono stati gli alieni...".
- Allorquando si attesta in modo inoppugnabile che i depistatori hanno contraffatto libri, adulterato fonti, frodato nel compiere gli esperimenti, gli araldi del sistema prorompono in insulti e, se possono, si adoperano per far rimuovere i documenti.
- Ad ogni piè sospinto, gli influencers si aggrappano alle toghe che garantiscono loro impunità e sostegno: ecco allora fioccare bislacche querele e strumentali rinvii a giudizi. Protetti e vezzeggiati da certa magistratura, agiscono contro la legge: senza quest'arma, non sarebbero così arroganti.
Questo è il pittoresco mondo del negazionismo, un mondo in cui ad un infinito squallore si associa la protervia più ridicola. Questi sono i puffi che bandiscono l''’informazione” di regime. E’ una fruizione comunque istruttiva ed esilarante, soprattutto quando si legge di “scie pettinate dal vento”… pronte per la messa in piega e la tinta.

Ormai la Rete è quasi del tutto sotto l’egemonia dei negazionisti: di recente la famigerata piattaforma Feccia del buco, nota anche come Facebook, ha implementato una funzione che penalizza gli articoli contenenti notizie scomode per l’establishment. Questi articoli sono così eclissati dalle veline, dai vaniloqui che imperversano in ogni dove. Ormai le pubblicazioni più serie sono quelle sull'ikebana; per il resto è tutto un pullulare di sproloqui in cui, oltre alla disinformazione più stolida, spicca l'ignoranza di "giornalisti" il cui vocabolario è rimpicciolito in modo talmente pauroso che - non è un'iperbole - il lessico appreso dalle scimmie antropomorfe è più ampio e soprattutto più profondo. Il repertorio dei negazionisti comprende, infatti, i seguenti termini e pochi altri: "bufala", "sbufalare", "boccaloni", "perculare", "complottardi", “rosicata”, "sciachimisti", "sciacomici", "teoria", (quest'ultimo lessema è uno dei pochi di registro medio, ma è usato a sproposito).
mentre gli scienziati indipendenti (dai neuroni) usano un linguaggio ricco includendo termini aulici come acconguaglia, evaquata, quisquiglie, pinzellacchere, d'apprima, per non parlare dell'etimologia di scienza (qui e qui)
Sono guazzabugli tutti uguali, con sempre le stesse bubbole riciclate, con le solite sesquipedali fandonie. Bisogna, però, riconoscere che tali scartafacci, se non suscitano tedio, sono spassosi: ciò accade quando i paranoici si cimentano nella “confutazione” delle prove addotte dagli scienziati, quelli veri, non i polverosi baroni universitari o i loro viscidi pupilli.

Vediamo quali sono le loro persuasive "argomentazioni".
- Di fronte ad una dimostrazione irrefragabile circa l'esistenza della geoingegneria clandestina o di altri crimini governativi, gli occultatori scrivono "gombloddo!". Per Bacco! Che sagacia, che dialettica!
- Quando si dimostrano le responsabilità di certe istituzioni, di taluni enti civili, di qualche militare…, i pennivendoli ribattono con "Sarà la Spectre..." Che lucida analisi! Comunque la loro cultura cinematografica è amplissima.
- Nel momento in cui si evidenzia che tale o tal'altra operazione è un false flag, ossia un atto compiuto dai servizi (più o meno deviati) o da apparati di uno Stato per incolpare un nemico esterno, i disinformatori "precisano" che "in realtà un false flag è un atto compiuto dagli apparati di uno Stato per attribuirlo ad un nemico esterno". Si noti l'abissale differenza.
- Nelle occasioni in cui gli scienziati esibiscono documenti ufficiali, questa prova è bellamente ignorata.
- Al cospetto di argomenti decisivi sulla geoingegneria illegale, gli irregimentati sviano il discorso con frasi del genere: "E già, non siamo mai stati sulla luna; Le Torri gemelle se le sono buttate giù da soli (sic... si apprezzi il pleonasmo); Sono stati gli alieni...".
- Allorquando si attesta in modo inoppugnabile che i depistatori hanno contraffatto libri, adulterato fonti, frodato nel compiere gli esperimenti, gli araldi del sistema prorompono in insulti e, se possono, si adoperano per far rimuovere i documenti.
- Ad ogni piè sospinto, gli influencers si aggrappano alle toghe che garantiscono loro impunità e sostegno: ecco allora fioccare bislacche querele e strumentali rinvii a giudizi. Protetti e vezzeggiati da certa magistratura, agiscono contro la legge: senza quest'arma, non sarebbero così arroganti.
Questo è il pittoresco mondo del negazionismo, un mondo in cui ad un infinito squallore si associa la protervia più ridicola. Questi sono i puffi che bandiscono l''’informazione” di regime. E’ una fruizione comunque istruttiva ed esilarante, soprattutto quando si legge di “scie pettinate dal vento”… pronte per la messa in piega e la tinta.
Pubblicato da
Straker
Wednesday, January 28, 2015
Headhunters
http://www.tankerenemy.com/2015/01/headhunters.html
Headhunters
“Headhunters”
è una pellicola norvegese del 2011 per la regia di Morten Tyldum. Il
film è stato apprezzato sia dal pubblico sia dalla critica che l’ha
omaggiato con alcuni riconoscimenti. La produzione, in cui le
rocambolesche avventure del protagonista sono coniugate con risvolti
psicologici e situazioni quasi grottesche, dopo un avvio piuttosto
lento, acquista ritmo e drammaticità. Nel desolante panorama
cimematografico di oggi, “Headhunters”, tratto dall’omonimo romanzo di
Jo Nesbø, è un’eccezione con cui risalta, per contrasto, la pochezza dei
polpettoni hollywoodiani: si pensi, ad esempio, al recente, tronfio
“Exodus” o alla bieca propaganda guerrafondaia di "American sniper”.

“Roger Brown è un uomo che, all’apparenza, ha tutto ciò che si potrebbe desiderare. È il "cacciatore di teste" più famoso della Norvegia, è sposato con la bellissima gallerista Diana, vive in una splendida villa. In realtà, ha sempre vissuto al di sopra delle sue possibilità ed è per questo che si è dato al furto e contrabbando di opere d’arte. Ad un vernissage, sua moglie gli presenta Clas Greve, dirigente di un’industria elettronica in possesso di un quadro pregiato che permetterebbe a Roger di risolvere tutti i suoi problemi finanziari, ma anche Greves sta conducendo un gioco poco pulito. Quando Roger entra di nascosto a casa sua per sottrargli il dipinto, trova qualcosa destinato a cambiare completamente la sua vita… È aperta la caccia! ‘HeadHunters’ è un thriller d'azione, ma anche un'indagine provocatoria sul tradimento, sulla vendetta e sull’ambizione letale...”
A proposito del lungometraggio, il regista così si esprime:
“Con ‘HeadHunters’ vorrei al tempo stesso intrattenere e provocare delle riflessioni. E’ un film con una storia straordinaria da raccontare, ma non ha paura di farti ridere e lasciarti con il fiato sospeso. E’ un film di genere che ha l’ambizione di non essere dimenticato, non appena hai finito di mangiare i popcorn e sei uscito dalla sala.”
L’interesse principale del film risiede nell’accenno alla smart dust, la cosiddetta polvere “intelligente”: infatti Roger, nella sua fuga dal perfido Clas Greve, è sistematicamente localizzato grazie ai microsensori che una complice di Greve gli ha sparso tra i capelli. Il protagonista presto intuisce di essere rintracciato con qualche diavoleria elettronica, ma solo dopo uno spaventoso “incidente”, comprende che, per non essere più individuato, deve radersi il capo a zero.

“Roger Brown è un uomo che, all’apparenza, ha tutto ciò che si potrebbe desiderare. È il "cacciatore di teste" più famoso della Norvegia, è sposato con la bellissima gallerista Diana, vive in una splendida villa. In realtà, ha sempre vissuto al di sopra delle sue possibilità ed è per questo che si è dato al furto e contrabbando di opere d’arte. Ad un vernissage, sua moglie gli presenta Clas Greve, dirigente di un’industria elettronica in possesso di un quadro pregiato che permetterebbe a Roger di risolvere tutti i suoi problemi finanziari, ma anche Greves sta conducendo un gioco poco pulito. Quando Roger entra di nascosto a casa sua per sottrargli il dipinto, trova qualcosa destinato a cambiare completamente la sua vita… È aperta la caccia! ‘HeadHunters’ è un thriller d'azione, ma anche un'indagine provocatoria sul tradimento, sulla vendetta e sull’ambizione letale...”
A proposito del lungometraggio, il regista così si esprime:
“Con ‘HeadHunters’ vorrei al tempo stesso intrattenere e provocare delle riflessioni. E’ un film con una storia straordinaria da raccontare, ma non ha paura di farti ridere e lasciarti con il fiato sospeso. E’ un film di genere che ha l’ambizione di non essere dimenticato, non appena hai finito di mangiare i popcorn e sei uscito dalla sala.”
L’interesse principale del film risiede nell’accenno alla smart dust, la cosiddetta polvere “intelligente”: infatti Roger, nella sua fuga dal perfido Clas Greve, è sistematicamente localizzato grazie ai microsensori che una complice di Greve gli ha sparso tra i capelli. Il protagonista presto intuisce di essere rintracciato con qualche diavoleria elettronica, ma solo dopo uno spaventoso “incidente”, comprende che, per non essere più individuato, deve radersi il capo a zero.
ecco perche' il comandante ha la crapa pelada. per paura della smart dust
Ancora una volta, attraverso la finzione, è veicolato un messaggio sui pericoli insiti nella società tecnotronica fondata sul controllo totale dell’individuo.
Scheda del film
Regia: Morten Tyldum
Cast: Nikolaj Coster Waldau, Aksel Hennie, Julie R. Olgaard, Synnove Macody Lund
Fonte: PPrimissima.it
Ancora una volta, attraverso la finzione, è veicolato un messaggio sui pericoli insiti nella società tecnotronica fondata sul controllo totale dell’individuo.
Scheda del film
Regia: Morten Tyldum
Cast: Nikolaj Coster Waldau, Aksel Hennie, Julie R. Olgaard, Synnove Macody Lund
Fonte: PPrimissima.it
Pubblicato da
Straker
Thursday, January 22, 2015
Geoingegneria clandestina: il coinvolgimento della Monsanto
http://www.tankerenemy.com/2015/01/geoingegneria-clandestina-il.html

La Monsanto, la multinazionale statunitense che, insieme con altri colossi, controlla quasi tutto il mercato agro-alimentare del pianeta, in particolar modo nel settore delle sementi transgeniche, è collegata a doppio filo alla geoingegneria clandestina.
Negli Stati Uniti centrali il mais è la coltivazione principale: l’ampia area in cui si coltiva questo cereale, destinato sia all’alimentazione umana ed animale sia alla produzione dei cosiddetti bio-carburanti, è definita “corn belt”, ossia “fascia del granturco”. La produzione, però, in questi ultimi lustri ha dovuto confrontarsi con i capricci del tempo: siccità in primis, ma anche repentini sbalzi di temperatura e nubifragi hanno danneggiato i raccolti, portato all’indebitamento ed al fallimento piccole e medie aziende. I suoli sono poi contaminati dai soliti metalli delle scie chimiche (bario, alluminio, manganese etc.) ed il Ph è stato alterato. I terreni sono diventati quasi sterili: il massiccio impiego di fertilizzanti artificiali non ha incrementato la produzione, ma solo contribuito ad inquinare l’humus e le falde.
Barbara Peterson, coltivatrice ed esperta di agronomia e zootecnia, denuncia le pesanti pressioni della Monsanto affinché gli ultimi agricoltori che ancora piantano mais naturale si convertano alle sementi geneticamente modificate. Quando le condizioni meteorologiche sono avverse, è una rovina, ma ecco che arrivano i rappresentanti della Monsanto: “Siccità? Abbiamo proprio i semi giusti per voi!”. La Peterson ricorda che, con le buone o con le cattive, essi convincono gli imprenditori a siglare un accordo di quaranta pagine: dopo che hai firmato il contratto, sarai obbligato ad usare le sementi sterili e soprattutto apparterrai alla potentissima società.
Quindi le attività di geoingegneria illegale sono per definizione un attacco diretto alla natura ed all’economia non ancora monopolizzata dalle corporations. Gli aerosol sono uno strumento, uno dei tanti, per ridisegnare il sistema produttivo: le società multinazionali ottengono giganteschi profitti, mentre i piccoli imprenditori finiscono sul lastrico e l’ambiente è trasformato in un’immensa discarica.
Fonte: newhackthematrix.it
Geoingegneria clandestina: il coinvolgimento della Monsanto

La Monsanto, la multinazionale statunitense che, insieme con altri colossi, controlla quasi tutto il mercato agro-alimentare del pianeta, in particolar modo nel settore delle sementi transgeniche, è collegata a doppio filo alla geoingegneria clandestina.
Negli Stati Uniti centrali il mais è la coltivazione principale: l’ampia area in cui si coltiva questo cereale, destinato sia all’alimentazione umana ed animale sia alla produzione dei cosiddetti bio-carburanti, è definita “corn belt”, ossia “fascia del granturco”. La produzione, però, in questi ultimi lustri ha dovuto confrontarsi con i capricci del tempo: siccità in primis, ma anche repentini sbalzi di temperatura e nubifragi hanno danneggiato i raccolti, portato all’indebitamento ed al fallimento piccole e medie aziende. I suoli sono poi contaminati dai soliti metalli delle scie chimiche (bario, alluminio, manganese etc.) ed il Ph è stato alterato. I terreni sono diventati quasi sterili: il massiccio impiego di fertilizzanti artificiali non ha incrementato la produzione, ma solo contribuito ad inquinare l’humus e le falde.
Barbara Peterson, coltivatrice ed esperta di agronomia e zootecnia, denuncia le pesanti pressioni della Monsanto affinché gli ultimi agricoltori che ancora piantano mais naturale si convertano alle sementi geneticamente modificate. Quando le condizioni meteorologiche sono avverse, è una rovina, ma ecco che arrivano i rappresentanti della Monsanto: “Siccità? Abbiamo proprio i semi giusti per voi!”. La Peterson ricorda che, con le buone o con le cattive, essi convincono gli imprenditori a siglare un accordo di quaranta pagine: dopo che hai firmato il contratto, sarai obbligato ad usare le sementi sterili e soprattutto apparterrai alla potentissima società.
Quindi le attività di geoingegneria illegale sono per definizione un attacco diretto alla natura ed all’economia non ancora monopolizzata dalle corporations. Gli aerosol sono uno strumento, uno dei tanti, per ridisegnare il sistema produttivo: le società multinazionali ottengono giganteschi profitti, mentre i piccoli imprenditori finiscono sul lastrico e l’ambiente è trasformato in un’immensa discarica.
Fonte: newhackthematrix.it
Pubblicato da
Straker
Friday, January 16, 2015
La sindrome di Stendhal
http://zret.blogspot.ch/2015/01/la-sindrome-di-stendhal.html

La sindrome di Stendhal

When people run in circles/It's a very, very mad world (Tears for fears)
Esiste un senso? Se contempliamo il microcosmo ed il macrocosmo, restiamo ammirati al cospetto della bellezza e della perfezione squadernate dalla natura: dalle galassie alle conchiglie, dalle costellazioni alle cellule… è uno spettacolo mozzafiato. E’ davvero improbabile che l’armonia e la complessità dell’universo originino dal caso, da un lancio di dadi.
Sì, è un mondo fantastico. Alla fine, dopo aver visitato le sale della galleria dove sono custodite le pregevoli opere d’arte, ce ne torniamo a casa storditi dalla sindrome di Stendhal. Infine, però, ci chiediamo che cosa abbiamo veramente compreso.
Così la magnificenza del Tutto non basta né per nascondere né per giustificare le fratture che attraversano il mirabile edificio: là dove l’intonaco è scrostato si intravedono crepe profonde e tarlature.
E’ come se il cosmo, da una perfezione primordiale, fosse sdrucciolato su un ripido pendio: ecco allora l’entropia, la corsa folle nelle gelide, buie immensità. Ecco persino lo spuntare della coscienza come freccia che si dirige verso sé stessa per trafiggersi. Ecco che dalla natura affiora la storia con le sue lunghissime scie di sangue.
Dov’è il punto in cui le enigmatiche interazioni fondamentali si saldano con l’esistenza degli esseri che popolano gli spazi siderali? Come si è sporto il pensiero dalla materia o, viceversa, in che maniera il pensiero si è fossilizzato nei corpi? Qualcosa si è rotto, qualcosa non ha funzionato. Le splendide fiamme di un tempo si sono incenerite nella polvere del destino. Nessuno sa perché.
La fioca luce di stelle remote si infrange sulle sponde della vita in flutti di non-senso.
Esiste un senso? Se contempliamo il microcosmo ed il macrocosmo, restiamo ammirati al cospetto della bellezza e della perfezione squadernate dalla natura: dalle galassie alle conchiglie, dalle costellazioni alle cellule… è uno spettacolo mozzafiato. E’ davvero improbabile che l’armonia e la complessità dell’universo originino dal caso, da un lancio di dadi.
Sì, è un mondo fantastico. Alla fine, dopo aver visitato le sale della galleria dove sono custodite le pregevoli opere d’arte, ce ne torniamo a casa storditi dalla sindrome di Stendhal. Infine, però, ci chiediamo che cosa abbiamo veramente compreso.
Così la magnificenza del Tutto non basta né per nascondere né per giustificare le fratture che attraversano il mirabile edificio: là dove l’intonaco è scrostato si intravedono crepe profonde e tarlature.
E’ come se il cosmo, da una perfezione primordiale, fosse sdrucciolato su un ripido pendio: ecco allora l’entropia, la corsa folle nelle gelide, buie immensità. Ecco persino lo spuntare della coscienza come freccia che si dirige verso sé stessa per trafiggersi. Ecco che dalla natura affiora la storia con le sue lunghissime scie di sangue.
Dov’è il punto in cui le enigmatiche interazioni fondamentali si saldano con l’esistenza degli esseri che popolano gli spazi siderali? Come si è sporto il pensiero dalla materia o, viceversa, in che maniera il pensiero si è fossilizzato nei corpi? Qualcosa si è rotto, qualcosa non ha funzionato. Le splendide fiamme di un tempo si sono incenerite nella polvere del destino. Nessuno sa perché.
La fioca luce di stelle remote si infrange sulle sponde della vita in flutti di non-senso.
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati
Pubblicato da
Zret
Subscribe to:
Posts (Atom)