L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Thursday, October 29, 2015

Wednesday, April 8, 2015

Epifania

http://zret.blogspot.ch/2015/04/epifania.html

Epifania



Un po' come quegli istanti nel cuore della notte, quando ti svegli di colpo da un sonno profondo con la coscienza lancinante, lucidissima di qualche fatto spiacevole: che sei destinato a morire, per esempio”.

Questo scrive George Orwell (pseudonimo di Eric Blair) nel romanzo “Fiorirà l’aspidistra”. L’autore in questa opera, meno nota rispetto ai classici “La fattoria degli animali” e “1984”, ma non meno pregevole, riesce a fotografare con la lucidità che lo contraddistingue uno dei rari momenti epifanici della coscienza umana.

Davvero capita di destarsi nottetempo e di sentirsi sprofondare nell’abisso del nulla, di naufragare nell’oceano della solitudine. Ci domandiamo: che cosa succederà domani? Che cosa sarà di noi tra un anno, cinque, dieci? Il passato, il presente ed il futuro si fondono su un fondale indistinto.

L’identità si sente smarrita sul baratro dell’ignoto ed il buio è solcato da interrogativi cosmici. Il male potrebbe essere irredimibile, i patimenti potrebbero essere inutili e l’assurdo sembra il perno dell’universo. Siamo in bilico tra un caso insensato ed un destino iniquo. Frana la terra sotto i piedi, mentre l’angoscia fagocita la ragione. Intanto un freddo bagliore di numeri rischiara l’oscurità della camera, scandendo la fatalità del Tempo.

E l’alba a dissolvere quelle ombre, anche se qualche fosco velo continua ad aleggiare tutto intorno…

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Sunday, March 8, 2015

Esiste il Paradiso?

http://zret.blogspot.ch/2015/03/esiste-il-paradiso.html

Esiste il Paradiso?



Esiste il Paradiso? La risposta a questa domanda implica postulare che sussista una dimensione metafisica, oltre la realtà galileo-newtoniana e persino di là dall’universo quantistico, una realtà in cui le “leggi” naturali sono del tutto trascese. E’ impresa ardua concepire tale regno della beatitudine perfetta, non solo in quanto l’umanità e l’esistenza offrono solo pallidi e rari simulacri dell’Eden, ma pure perché, se l’inferno si può immaginare moltiplicando ad infinitum il tempo, situazione di cui abbiamo esperienza, tale dato non si può sussumere, quando si pensa il Paradiso.

Il Paradiso, infatti, è non-tempo: se la felicità fosse protratta nell’arco temporale, essa risulterebbe alla fine noiosa, terribile quasi quanto l’Inferno. Pertanto l’immagine degli angeli che intonano canti in lode di Dio è appunto solo un’immagine: essa evoca un’armonia perfetta, attraverso la metafora delle creature celesti immerse nella pace e nella luce spirituale. Il Paradiso, descritto nella letteratura (si pensi in particolare alla “Commedia”) attraverso, similitudini, metafore ed esempi, non è, però, una metafora.

L’Empireo, se esiste, non è solo il compimento dell’uomo, la sua piena realizzazione nel disegno cosmico, ma è riconciliazione della natura con sé stessa, ritorno alla perfezione primigenia, redenzione definitiva dal Male, apocatastasi. E’ il ritorno a casa.

Il Cielo è dunque la compiuta ipostasi del Bene, senza incrinature né ombre. E’ il Principio, prima che esso scivoli nel tempo e nello spazio, prima che si deteriori nella storia, prima che esso si di-vida da sé stesso.

A questo punto si pone, però, un problema: quando, dopo incalcolabili cicli cosmici, il Tutto rientrerà in sé stesso, il giorno in cui il Male sarà estirpato in ogni dove, non si creerà una stasi, preludio forse di un annichilimento finale, visto che l’essere scaturisce dal contrasto? Non sarà quindi l’apocatastasi una situazione transitoria, destinata ad essere superata da una nuova (dis)avventura della Coscienza lungo uno degli innumerevoli percorsi ontologici?

Tuttavia se la Coscienza è onnipotente, essa potrà sanare tale contraddizione in modo da armonizzare eternità e tempo, immobilità e moto, divino ed umano, essere ed esistenza.

I “Nuovi cieli e la nuova terra” sono la palingenesi, oltre ogni determinazione concettuale e linguistica, persino oltre ogni intuizione. Questo è il Paradiso assoluto, mentre il Paradiso individuale è forse un’inesprimibile condizione in cui la corda del tempo è come allentata: l’itinerario del singolo prosegue, senza più il peso della corporeità ma con l’anelito verso una conoscenza sempre più profonda, verso una progressiva purificazione.

Il Paradiso è il luogo del Nulla e del Tutto, il luogo del Silenzio: infatti non ne sappiamo nulla, ma comprende tutto. Infine l’unica parola che può descriverlo è il silenzio.
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Wednesday, June 25, 2014

Trittico di troiate - e una: Appartiene ad un altro…

http://zret.blogspot.it/2014/06/appartiene-ad-un-altro.html

Appartiene ad un altro…

Nella celeberrima lirica “Cigola la carrucola del pozzo”, Eugenio Montale descrive un’avventura della memoria. Il riflesso sulla superficie dell’acqua contenuta in un secchio evoca il volto di una persona amata, ma presto quell’immagine si dissolve. Il ricordo si perde nell’oblio, in un passato irrevocabile, nella distanza dell’incomunicabilità.

Come spesso avviene, le parole più suggestive degli autori sono atrofizzate in interpretazioni banali. Si leggano i seguenti versi: “Accosto il volto a evanescenti labbri: / si deforma il passato, si fa vecchio,/ appartiene ad un altro...” “Appartiene ad un altro” non significa, infatti, che ora la donna condivide la sua esistenza con un altro uomo. Montale è conscio che l’identità individuale è labile, inconsistente, affidata ad una memoria di sé che è il tentativo di strappare alla dimenticanza ed alla fuga del tempo qualche brandello del proprio essere. "Appartiene ad un altro", ossia a qualcuno in cui non ci si riconosce, a chi non è più, al niente…

Che cosa garantisce che siamo gli stessi di un tempo? Solo l’abitudine a percepirci come coincidenza con le esperienze trascorse. Se cancelliamo la memoria, siamo ancora noi stessi? Esiste un substrato su cui alligna la coscienza o l’anima, per dirla con Hume, è un fascio di sensazioni? Una pianta che – si presume – non è dotata di facoltà mnemoniche, è ogni istante un essere nuovo?

Il paradosso della nave di Teseo (leggi Tèseo) esprime la questione metafisica dell'effettiva persistenza dell'identità originaria, per un'ente le cui parti cambiano nel tempo; in altre parole, se un tutto unico rimane davvero sé stesso oppure no dopo che, col passare del tempo, tutti i suoi pezzi componenti sono cambiati con altri uguali o simili.

Si narra che la nave in legno sulla quale viaggiò il mitico eroe greco Teseo fosse conservata intatta nel corso degli anni, sostituendone le parti che via via si deterioravano. Giunse quindi un momento in cui tutte i pezzi adoperati in origine per costruirla erano state sostituite, sebbene la nave stessa conservasse esattamente la sua forma originaria.

Ragionando su tale situazione - la nave è stata completamente rimpiazzata, ma allo stesso tempo essa è rimasta la nave di Teseo - la questione che ci si pone è la seguente: la nave di Teseo si è conservata oppure no? Ovvero l'oggetto, modificato nella sostanza ma senza variazioni nella forma, è ancora il medesimo oggetto o gli somiglia soltanto o è un altro?

Il paradosso si può riferire all'identità della nostra stessa persona che, nel corso degli anni, cambia in modo notevole sia sotto il profilo fisico sia sotto quello psicologico. Nonostante ciò, sembra che un quid individuale sia preservato.

Le attività psichiche (memoria, appercezione, proiezione…) paiono le garanzie di una continuità temporale da cui dipende l’idea della propria identità. Se tuttavia aboliamo il tempo, la concatenazione cronologica, che cosa resta? Siamo solidificati nella coscienza dell’io, ma nulla è più evanescente ed illusorio dell’io, leggero fardello, pesante piuma. L’io è prigione senza sbarre, è una cella i cui muri sono d’aria, una catena i cui anelli si spezzano, non appena si sprofonda nell’estraniamento da sé, nel non essere.

Montale, consapevole che l’identità è inconsistenza, sente il terreno franargli sotto i piedi. L’uomo, nel momento in cui intuisce che l’unico punto stabile e l’instabilità del ricordo (ora inafferabile ora fallace ora sfocato ora unidirezionale) rischia di sdrucciolare nel nulla.

Eppure il senso di vertigine al cospetto dell’abisso è anche estasi sublime, emancipazione dai ceppi dell’ego. Davvero, dato che la vita è questa, “svanire è la ventura delle venture”.


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Monday, November 19, 2012

Epos


http://zret.blogspot.it/2012/11/epos.html

Epos

Paradossi e scosse dell’affabulazione


Che cosa spinge quasi tutti noi a raccontare quanto ci è accaduto? Si noti: molti ci trattengono per snocciolare episodi insignificanti e, non paghi di avercene resi partecipi una volta, ripetono l’insulsa storia ogni qual volta trovano l’appiglio idoneo. [parola di esperto di storie insulse] Non sono soltanto gli anziani ad amare la rievocazione di vicende o aneddoti del “buon tempo andato”, sebbene con il passare degli anni l’inclinazione affabulatoria si intensifichi.

Che cosa significa allora raccontare? Anzi, qual è lo scopo recondito? Ognuno ha il suo épos personale, pallidissima ombra dell’épos antico dove la diegesi di eventi archetipici assurge a simbolo, si eterna nella regione intangibile del mito. Quale differenza rispetto alla squallida e noiosa cronaca in cui si è intorpidito l’istinto narrativo! L’esposizione esemplare è stata eclissata dalla chiacchiera (Heidegger) in cui l’intreccio si sfilaccia, si sfibra. Secoli fa l’eco solenne dell’aedo scivolava nel mégaron sulle calde onde di luce che si sprigionavano dal focolare, oggi il borborigmo della chat

“In principio era il Lògos”... che è anche racconto. Dio narra a sé stesso il suo sogno infinito, ne dipana i fili che ora si aggrovigliano ora strangolano le galassie, i sistemi solari, le creature. L’universo è un grandioso romanzo senza né capo né coda, il delirio mistico di un febbricitante.

Quando ci ritroviamo a ripercorrere un evento del passato, nel nostro piccolo, strappiamo al tempo inesorabile un brandello di significato. Ci illudiamo di averlo strappato all’esistenza che è diaspora, entropia. Essa corre a rompicollo verso il decadimento e la senescenza, verso la fine.

Dio stesso non sarà roso da una struggente nostalgia per la condizione primigenia, prima che Egli si immergesse nel sangue dello spazio, prima che Egli si incarnasse nel tempo?

Un racconto di sapore ancestrale: narra il mito ellenico che Crono (il Tempo?), [che cazzo d'interrogativo è, in greco chronos significa tempo] spodestando il genitore, Urano (il Cielo, lo Spazio?), [altro interrogativo del cazzo: ouranos vuol dire cielo] lo evirò con un falcetto. Il Tempo è lo strazio del Cielo, il supremo sacrificio compiuto dalla “fondazione del mondo”. Il sangue dell’evirazione si spande per tutto l’universo, sino nei suoi angoli più remoti, si addensa e si impasta alla sofferenza ed alla morte. Il sangue è simbolo dell’èros, della vita e dell’espiazione ed è inutile piangere sul sangue versato. [ma non era il latte?] Così solo da un nume mutilato può nascere la generazione successiva delle divinità, sorgere la creazione. Il seme deve spaccarsi e perire affinché germogli. Il cosmo può esistere solo come carneficina, anzi come fallito suicidio per opera di Dio. La morte abbraccia la vita che alla fine è strozzata in un amplesso fatale.

Sotto un portico al freddo, Dio, affamato, la barba incolta, batte i denti guasti: non ricorda chi fu né perché abbia deciso di lanciarsi nel vuoto senza paracadute. [eh?????]
Descrivere, riferire, esprimere, comunicare… per ognuno di noi viene il giorno in cui finalmente potremo raccontare non un caso rilevante, ma l’avvenimento per eccellenza.

Quel giorno, però, dalla bocca non uscirà neppure un suono. Smaniosi di raccontare a chicchessia l’unico accidente che davvero merita di essere raccontato, non troveremo nessuno che ci possa ascoltare. [allegria!]





Saturday, November 10, 2012

Frammento di un romanzo disperso, della serie: "tocchiamoci le palle"


http://zret.blogspot.com/2012/11/frammento-di-un-romanzo-disperso.html

Frammento di un romanzo disperso 

 

Il tempo consunto sta per finire e per... finirci.

[…] Entrò nella biblioteca di *** Dai vetri opalescenti delle finestre ad arco filtrava una luce vellutata che, scorrendo in rivoli negli incavi dei tendaggi, si allungava sui tappeti istoriati. Il barlume si m
esceva all’alone ovattato del doppiere. Dai neri dorsi dei volumi, affiancati con austera precisione, si sprigionavano le scintille dorate dei fregi, a somiglianza di braci. Regnava il silenzio, appena rotto dal brusio della pioggia: come bocci che s’aprivano, fiorivano le ombre delle gocce sulla tappezzeria delle pareti.

Il secrétaire era in un angolo della stanza. Vicino si trovava una poltrona su cui era acciambellato un gatto siamese, unico essere vivente in quel luogo dove i libri e le suppellettili testimoniavano l’inesorabile fissità, lo stolido mutismo degli oggetti di fronte alle diafane vicende umane. Rifletté: le idee erano imprigionate in quelle pagine che presto nessuno sarebbe stato più in grado di leggere. Tutto era destinato all’oblio. Pensò a quanto fosse inconsistente ed inutile il sapere, custodito in quelle pagine incartapecorite: l’ospite, ormai prossimo ad internarsi nel regno dell’ignoto, aveva deciso di tenere per sé il segreto carpito ad uno di quei preziosi incunaboli, dopo lustri di studi appassionati e di pazienti consultazioni.

Il gatto, per nulla turbato dall’ingresso dell’estraneo, ma incuriosito, schiuse un occhio: l’iride azzurra brillò nella penombra, quasi tessera di lapislazzuli di un mosaico appena dissepolto.

La pendola scoccò le dieci di sera. L’eco dei rintocchi, attutita dai drappi e dal mobilio, si spandé in onde ramate. Fuori stava spiovendo. Egli si diresse verso la finestra: scostò la tenda e contemplò il cielo. Fra la chioma nereggiante delle nubi, pendevano, frutti lucidi, gli astri. Intorno la notte aveva la misteriosa profondità di un’abside. […]


Monday, October 15, 2012

Mito

http://zret.blogspot.co.uk/2012/10/mito.html

Mito


Quel ch’è stato e che sarà non è la realtà. (R.R.)

Si può comprendere per quale ragione Nietzsche provò uno sgomento indicibile, allorché fu folgorato dall’idea dell’eterno ritorno dell’uguale. Si può concepire qualcosa di più terribile? Il ciclo cosmico si ripete in eterno, senza alcun mutamento. Quel che accade oggi è già accaduto innumeri volte ed è destinato a rinnovarsi ad infinitum. Il tempo si avvita su sé stesso in un movimento che è paralisi nell’istante privo di senso. Il qui ed ora sono per sempre, con tutto il loro assurdo, insostenibile peso.

Se esiste una via d’uscita, essa non è in un’età rigenerata, ma nel mito. I miti antichi sono gli archetipi di eventi che sono collocati in un principio antecedente l’inizio stesso. Gli avvenimenti non si dipanano lungo una linea cronologica, ma si collocano in un spazio metafisico. Perciò gli eroi, sconfitto il tempo incarnato da creature spaventose, ascendono al cielo. Lassù i semidei sono trasfigurati in scintillanti costellazioni.

Il mito non è prima del tempo, ma al di fuori. Le avventure dei semidei adombrano un significato esemplare: la caducità trascesa nell’infinito. Così si avvera il sogno di un mondo salvato dal disfacimento o dalla perennità della caduta che non tocca mai il fondo. La vita si emancipa dall’errore primigenio, è redenta dalla sua insignificanza.

Che cos'è il mito, se non la verità che rifiuta di degradarsi nel verosimile?


Thursday, May 24, 2012

L’anima vuota delle cose in un componimento di Valerio Magrelli

http://zret.blogspot.co.uk/2012/05/lanima-vuota-delle-cose-in-un.html

L’anima vuota delle cose in un componimento di Valerio Magrelli

Valerio Magrelli (Roma, 1957) immette nei suoi componimenti contenuti intellettuali, “in cui assumono una forte incidenza gli elementi del pensiero e della riflessione; di qui il taglio argomentativo e raziocinante che usa frequentemente i termini di un lessico scientifico ed astratto. La sua è una scrittura rarefatta (quasi depurata, scarnificata) che opera un processo di astrazione della materia, sottoposta ad uno strenuo controllo razionale e formale. Il rigore che ne consegue esclude ogni effusione soggettiva o sentimentale, cancellando la tradizionale ingerenza del soggetto lirico, dell’’io’. Una realtà per cosi dire mentale viene restituita nelle forme di un’estrema stilizzazione”.(G. Baldi).

Su questa direttrice si situa la raccolta “Nature e venature” (1987), in cui gli oggetti atoni ed attoniti si dichiarano nella loro ontologia indecifrabile un po’ come nell’arte iperrealista di Domenico Gnoli. La natura stessa, nella citata silloge, esibisce i suoi ingranaggi meccanici, il suo disegno schematico: giustamente, a proposito del primo Magrelli, si è parlato di esprit de géometrie, ma è una geometria che, invece di definire una lucida presa sul reale e men che meno un suo presunto logos, evidenzia il carattere asettico del mondo, la sua gelida estraneità al flusso umano.

Così in una poesia di “Nature e venature” è fissato un orologio, emblema dell’erosione che seziona e spolpa la vita dell’uomo e dell’intero universo. “Con ingranaggi, lancette, dentature/ l’orologio sembra un carro falcato/ che fa scempio del giorno, ne dilania/ la salma, lede i legami e le giunture,/ trincia le ore, le disossa, come/ la rotazione della notte strappa/ la chiarità del cielo e mette a nudo/numeri, membrature, figure,/ lo scheletro brillante e nebuloso delle costellazioni”.

La “lirica” radiografa l’immagine del tempo stritolatore per consegnarla ad uno sguardo freddo, che spoglia il cosmo della sua pelle attraente per eseguire un’impietosa anatomia di un universo tecno-biologico. Il cielo è una pagina ruvida ed alle stesse costellazioni è sottratto il chiarore poetico sostituito dalla luce artificiale di un gabinetto medico. Il campionario inventariato da Magrelli ha alcunché di funereo, ma la morte non giace nel senso del declino e della fine, bensì nell’anima vuota delle cose. E’ qui rintracciabile la poetica del correlativo oggettivo, dove il gioco delle immedesimazioni si concreta in architetture di immagini e di suoni seghettati (“lancette, dentature, rotazione, strappa, membrature, scheletro”….), nelle rime taglienti, nei versi ghigliottinati dagli enjambements.

La visione di Magrelli è la lastra Röntgen di una vita che “equivale, però, ad una non-vita.” (G. Baldi).

Thursday, October 13, 2011

Previsioni meteo-scie chimiche per i giorni 13 e 14 ottobre 2011

http://tankerenemymeteo.blogspot.com/2011/10/previsioni-meteo-scie-chimiche-per-i.html

Previsioni meteo-scie chimiche per i giorni 13 e 14 ottobre 2011

Considerata la forte attenzione da parte della cittadinanza italiana, in relazione alle attività di aerosol clendestine, i vertici militari hanno preferito concentrare la maggior parte delle operazioni chimico-biologiche nelle ore notturne, privilegiando, per ora, soprattutto il nord Europa e la Francia settentrionale. Gli aerei fantasma sono infatti intervenuti laddove le perturbazioni erano maggiormente presenti ed importanti, distruggendole completamente ed evitando quindi di doverle poi bloccare una volta in arrivo sul territorio italiano.

In base a queste osservazioni prevediamo la presenza di mortali velature in arrivo dalla Francia, rinforzate da moderata attività di aerosol per mezzo di scie semipersistenti e disperse con estrema precisione solo sulle aree abitate. Queste operazioni vengono definite "di mantenimento" e servono ad ottenere un medium atmosferico con bassi valori di umidità ed elevata elettroconduttività. La possibilità di precipitazioni è quindi remota e, laddove si dovessero verificare dei fenomeni, essi saranno circoscritti, ma potrebbero essere particolarmente violenti (nubifragi).

NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

Sunday, July 17, 2011

Adesso

http://zret.blogspot.com/2011/07/adesso.html

Adesso

La nostra mente è sempre presa tra due fuochi, il passato con il suo strascico di ricordi e recriminazioni, ed il futuro, gremito di timori e di inani speranze. I pensieri brulicano: è un moto incontrollabile ed estenuante. Il pensiero pesa. Esso è radice di ogni infelicità. Dunque hanno ragione coloro che esortano a spegnere la mente, ad archiviare il passato che tanto, qualcuno sostiene, non esiste più, e ad annullare l’avvenire. E’ necessario concentrarsi sul presente e cogliere il potere dell’adesso, come recita il titolo di un celebre libro, sebbene io non sappia fino a che punto l'adesso sia tanto gradevole: sovente ha un sapore molto amaro.

Agostino aveva esaminato il tema con maggiore lucidità: se possiamo concludere, secondo una certa ottica, che il tempo trascorso e quello futuro sono mere astrazioni, nebulose propaggini di una mente mai paga di sé stessa, dobbiamo anche constatare che il tanto decantato “ora” è altrettanto inconsistente, essendo un attimo inafferrabile. Valorizzare l’ora è quindi eternare il nulla, trasferire il pensiero in una dimensione in cui si acquietano le idee, non perché trasmutate, ma in quanto annichilite.

Una vena di nichilismo percorre dunque gli insegnamenti che si prefiggono un’elevazione individuale, tramite il conseguimento del silenzio interiore. E’ così: al caos dell’esistenza si può fuggire solo negandola. Il movimento tautologico del destino umano ci spinge a riconquistare il nulla da cui proveniamo.

Pure le vie non basate sull’ascetismo sottendono un assottigliamento del pensiero, sorgente di inquietudine e di affanno. Infatti, se la vita non fosse tormentosa, non si avvertirebbe l’esigenza di ricondurla in qualche modo a quel non essere donde essa promana. Si riconosce quindi, sebbene in modo implicito, che la vita così com’è, è imperfetta ed innaturale. Solo chi è stato sconfitto desidera una rivincita.

“Tanto rumore per nulla”, ossia l’esperienza umana è così tumultuosa e travagliata che il fine ultimo del saggio deve essere il nulla. E’ l’unico obiettivo di un cammino disseminato di ostacoli, di un uomo sempre oscillante tra la grigia noia ed il corrosivo dolore. Di fronte un solo stretto passaggio: l’adesso con il suo potere. Peccato (o per fortuna?) che l’adesso non esista. E’ solo una metafora per indicare quella singolarità esistenziale in cui tutto (desideri, nostalgie, illusioni, aneliti… ) è risucchiato nel non essere, come un buco nero, secondo molti astrofisici, fagocita la luce.

Senza dubbio liberarsi dalla schiavitù della memoria e dalle catene delle aspettative è un obiettivo da perseguire per ottenere un po’ di calma interiore, ma bisogna essere consapevoli che svellere le radici significa rinunciare ad una ricca parte di noi, per quanto contraddittoria. Così al niente, inteso come non-senso ed assurdo dei giorni, si sostituisce il dono dell’adesso, il niente.

Solo il nulla può cancellare il nulla, anche se esso potrebbe essere, se mai troveremo la chiave, la porta per il tutto.


Tuesday, May 31, 2011

Felicità, essere e tempo

http://zret.blogspot.com/2011/05/felicita-essere-e-tempo.html

Felicità, essere e tempo

L’insopprimibile anelito alla felicità che alberga in ogni uomo è forse il segno di una nostalgia, di una condizione contraddistinta da una perfezione primigenia. Chi e perché ci strappò da quello stato che cerchiamo disperatamente come ciechi che brancicano nel buio? Esiste la felicità o è solo una chimera? Perché è connaturata all’essere umano la ricerca della serenità? Sono domande che sono destinate a restare senza un responso soddisfacente, almeno nell’arco della nostra breve vita.

Un quesito cui, invece, è più facile replicare verte sulle circostanze che possiamo considerare elargitrici di gioia. Se, come notava Schopenauer, non sappiamo veramente per quale recondita ragione tendiamo verso obiettivi che ci donano un per quanto effimero appagamento, siamo consci di quanto siano gratificanti certi risultati. Il ricordo, sia pure sfocato, di quei piaceri ci sprona a ripercorrere le strade che menano al soddisfacimento. Sono strade – è arcinoto – disseminate di sassi roventi e di spini, ma tant’è…

Uomini simili a bruti perseguono solo la voluttà dei sensi, mentre le persone di natura elevata aspirano a ben altre mete, al nutrimento dell’anima. Le situazioni intermedie sono numerose. Gli Ottentotti, in fondo, desiderano prolungare indefinitamente certe sensazioni gradevoli, laddove gli “spiriti magni” vedono proprio nel tempo l’inciampo, adoperandosi per trascenderlo e negarlo. L’estasi di Plotino ed il nirvana sono proprio superamenti dei limiti spazio-temporali in cui è serrata l’esistenza.

Che cosa pensare dunque di quelle chiese che promettono una felicità eterna ai giusti in una terra rigenerata, ma pur sempre su questa terra, attraverso una vita idilliaca e serena, situata nello spazio e nel tempo? Mi pare una prospettiva poco desiderabile: non subentrerebbe ad un certo punto la noia? Anche qualora quella vita paradisiaca fosse allietata da mille delizie ed animata dal desiderio di studiare le meraviglie della natura, si gusterebbe, primo o dopo, il sapore stucchevole del già noto, a meno che tale stato non combaci con un flusso inconsapevole, ossia con una felicità dimentica, ignara di sé stessa, un po’ come quella degli animali che non provano la sofferenza legata alla coscienza di esistere. Suprema contraddizione: si è felici solo se non si sa di esserlo.

Vivere per sempre? Certo, Ziusudra tentò in ogni modo di carpire agli "dei" il segreto dell’immortalità, ma forse gli uomini sono più felici degli dei proprio perché mortali. Paradossalmente la felicità prospettata da taluni diverrebbe una condanna.

Antitetica è, ad esempio, la concezione della felicità in Dante che considera la beatitudine un pieno adeguamento alla volontà di Dio. Il Paradiso è luogo che è un non-luogo, un tempo che è un non-tempo. La beatitudine, ineffabile stato, è sull’orlo del non essere.

Chissà, forse l’unica vera felicità concessa all’uomo, creatura curva sul dolore e sull’angoscia, è l’estinzione, il nulla. Quante volte abbiamo desiderato spegnerci! Inutilmente. Eppure se la felicità non è l’annientamento, abita nelle regioni limitrofe dell’oblio, del silenzio, della lontananza infinita dal mondo.

Infine l’unica vera ricompensa per aver tanto patito e sopportato invano, potrebbe essere il niente… meglio di niente.


Tuesday, February 22, 2011

Tre minuti

http://zret.blogspot.com/2011/02/tre-minuti.html

Tre minuti

Tre minuti, erano solo tre minuti: eravamo adolescenti – adolescenza, età circonfusa d’oro, riflesso di un’epoca incommensurabilmente lontana nello spazio e nel tempo – quando, in modo inatteso, si viveva l’estasi.

Poteva essere una canzone che ci trascinava in un vortice di sensazioni ineffabili, poteva essere la contemplazione del cielo azzurro dove sprofondavamo in un’ebbra vertigine, la corsa a perdifiato in un campo inondato dal sole.

Il tempo si annullava – il tempo, questa bolla elettromagnetica in cui siamo imprigionati – la vita era un incantesimo, il brillio di un cristallo.

Il mondo là fuori, con le sue ferite purulente, si dileguava. La vita pareva allora un’avventura fantastica. Ogni emozione coinvolgeva tutto l’essere, trasfigurandoci, anche se solo per pochi minuti.

Oggi all’esperienza dell’incanto si è sostituita la sua descrizione attraverso i libri, la sua sciacquatura in concetti. La spensieratezza è defunta. Oggi – ammettiamolo – la felicità che non è la condizione dell’uomo volgare, ma insopprimibile impulso cui tendono le creature (l’aveva inteso Giacomo Leopardi) è, nel migliore dei casi, un piacere freddo, intellettualistico. Oggi un oscuro senso di colpa, dai contorni chiarissimi, ci divora il cuore, mentre presagi di disfacimento scivolano tra le ombre del crepuscolo. Soprattutto, simile ad una folgore, ci colpisce il dubbio che sia tutto sbagliato, privo di senso: dolore e gioia, principio e fine, cielo ed inferno… la stessa cosa. Siamo insignificanti errori di un gigantesco scarto dalla giusta rotta. Alla nostra voce di disperata speranza risponde solo l’eco della stessa voce.

E’ appena un istante, ma che resta per sempre: cicatrice indelebile sull’anima.




Friday, November 26, 2010

Appunti sull'Idealismo di ieri e di oggi (seconda parte)

http://zret.blogspot.com/2010/11/appunti-sullidealismo-di-ieri-e-di-oggi.html

Appunti sull'Idealismo di ieri e di oggi (seconda parte)

Leggi qui la prima parte.

E’ plausibile che il pensiero influisca sul mondo circostante, ma previo collegamento alla Fonte, non in modo automatico per mezzo di un libro scritto da uno pseudo-guru New age. Ciò significa che sia a livello fisico sia a livello sottile, è possibile plasmare in una certa misura il "reale". Non credo che questo, però, possa significare determinare in toto il corso degli eventi di cui forse resta un nocciolo duro.

Non è per essere à la page che talora occorre riflettere sulle prospettive aperte dagli indirizzi di pensiero, controversi ma stimolanti, tracciati dalla fisica quantistica. Lo studio del microcosmo ci costringe a rivedere consolidati paradigmi. Si pensi, ad esempio, al fotone che si ritiene sia un quantum di energia dalle caratteristiche singolari: dovrebbe essere, infatti, privo di massa oltre a possedere una natura duplice, ondulatoria e corpuscolare. Se veramente è privo di massa, la nota equazione E=MC2, attribuita erroneamente ad Einstein, si incrina: infatti, ci troveremmo in presenza di un’energia che non può essere convertita in massa.

Tralasciamo, però, questo particolare per evidenziare come le teorie elaborate dai fisici quantistici tendano generalmente ad influire sulle concezioni, in vero sovente superficiali, che valorizzano il libero arbitrio. Credo che l’errore sia stato il trasferimento di peso di connotati appartenenti all’universo subatomico al macrocosmo, senza aver riflettuto su questioni filosofiche ed epistemologiche. Tra l’altro, benché il cosmo quantistico paia dominato da una forma di “anarchia”, non tutti gli scienziati ne inferiscono il concetto di libertà. Questo apparente indeterminismo quantico è una proprietà fondamentale della materia o l’esito del carattere incompleto della nostra conoscenza? Il fisico Suarez, richiamandosi al celebre esperimento di Alain Aspect sull’entanglement degli elettroni, da cui si apprende che esiste un’interdipendenza tra due eventi occorrenti in due regioni discoste dello spazio, ma al di fuori di una sequenza temporale e senza un nesso di causa ed effetto, ne deduce due cruciali conseguenze. Egli opina che il libero arbitrio non esista. Inoltre Suarez reputa che fenomeno quantistico implichi il trattamento dell’informazione al di fuori dello spazio-tempo e senza un medium fisico.

Circa la correlazione atemporale tra due condizioni distanti, Suarez potrebbe avere ragione a desumerne il determinismo, poiché è come se gli avvenimenti fossero legati da fili invisibili. In tale contesto, si potrebbe reperire un fondamento per l’Astrologia, individuando in una configurazione celeste uno stato parallelo al destino umano, una specie di diagramma che evidenzia la filigrana della condizione individuale. Affermare che l’azione di un pianeta o di una stella remoti è troppo irrilevante per esercitare un influsso qualsiasi su un essere vivente della Terra, significa ignorare che non si tratta di azione a distanza, ma di sincronismo, di rispecchiamento. Tra l’altro, siamo certi che l’influsso di una costellazione è davvero così inconsistente? Il fotone di un astro, per quanto lontano, reca con sé delle informazioni come le porta un fotone solare, quantunque nel primo caso le informazioni siano ancestrali. Se trascuriamo gli effetti energetici sulla materia, restano i messaggi. E’ anche possibile che esistano solo i messaggi in grado di formare la materia-energia.

In tal caso, se la materia è priva di sostanza (non è un'ipostasi), incidere sulla materia, in realtà è solo dirigere il sogno. La mente individuale crea un mondo virtuale, ma non crea ex nihilo. Solo la Mente cosmica (mi si passi questa dicitura, per quanto grossolana) può creare dal nulla gli enti che sono semplici simulacri. Dio sta sognando? Siamo un sogno di Dio?

Questa interpretazione di idealismo radicale e, per così dire, onirico non è l’unica da prendere in considerazione: è, infatti, plausibile un sistema dualista (non in senso etico) in cui la mente (alias intelligenza formante) ed il corpo coesistono e comunicano attraverso canali che, ad oggi, non sono stati ancora compresi.




Friday, August 27, 2010

Evoinvoluzione

http://zret.blogspot.com/2010/08/evoinvoluzione.html

Evoinvoluzione

La visione di un universo che cresce ed evolve come un organismo vivente collide con la concezione di un cosmo che è, invece, di per sé un cedimento rispetto ad una perfezione originaria. Forse evoluzione ed involuzione coesistono, sintropia ed entropia si intersecano: la spinta evolutiva paradossalmente potrebbe essere un processo degenerativo o culminare in una cadaverizzazione della coscienza.

In un pensoso articolo intitolato “Prima dell'abisso”, Whitley Strieber, lungi da approcci ingenui allo spinoso tema, considera le implicazioni di un eventuale contatto dell'umanità con esseri non terrestri. Scrive l'autore di Communion: "Quando domandai ad uno dei visitatori quale fosse la sua concezione dell'universo, rispose con la vivida immagine di una bara!". Strieber vede nella struttura biotecnologica degli Altri la conseguenza di un processo che, se da un lato, ha consentito loro di acquisire una formidabile conoscenza del creato sino al punto di manipolare la materia, dall'altro li ha condannati al tedio di chi ormai non ha più alcuno scopo da perseguire.

I visitatori hanno sovrapposto alla “prima natura” (per usare una distinzione che risale a Leopardi), ossia la condizione primigenia, non solo la “seconda natura” di esseri "sociali", ma un terzo strato di tipo tecnologico che ha per sempre assopito la spontaneità vitale. Cercano ora invano qualcosa di cui non serbano neppure il ricordo? In questo iter verso la nullificazione dell'anima pare adombrato il destino dell'umanità. Esistono probabilmente altri percorsi in cui il progresso spirituale prescinde da deviazioni scientifiche e tecniche. In verità, il vero progresso è la stabilità o, meglio, il ritorno ad una situazione primordiale. Il salto non è verso un traguardo più alto, ma il tentativo di risalire. Ogni processo di miglioramento è rimontare di qualche passo su una china che è comunque discendente, un rinviare il momento in cui si toccherà il fondo.

Il moto è la meta. Così, se si perde lo stimolo per l'innovazione, se non si avverte il pungolo della trasformazione (sia pure una chimera), l'esistenza ristagna ed il tutto si tramuta in un gelido sepolcro. Scrisse Samuel Johnson: "La condizione della vita è tale che si è felici, solo in attesa di un cambiamento". Per un motivo simile Leopardi percepiva in parole come "antico" e "lontano" l'incanto dell'indefinito, il fascino dell'indistinto. Vagheggiare l'antico, luogo di una perduta felicità, o immaginare suggestive lontananze nel tempo e nello spazio, sono le uniche consolazioni per un essere confinato nella monade di un presente inafferrabile ed illusorio.

Di fronte al mito positivista dell'avanzamento conoscitivo, ma anche al cospetto del nuovo credo basato sul pensiero che crea, dell'immaginazione che plasma la realtà (versione aggiornata e semplificata della filosofia idealistica, ignara sia della frattura sia dell'irrazionalità del mondo), resta l’attesa di una palingenesi che riporti al Principio. Tendere l'arco è già scoccare la freccia.




Saturday, August 14, 2010

Night knight

http://zret.blogspot.com/2010/08/night-knight.html

Night knight

Il mattino cavalco nel cielo
La sera vedo i gelsi trasformarsi in mare
La speranza abita fra le nubi
Lassù troverai palazzo d’oro e d’argento

(Lao T’sai Ho, poeta taoista)

Il cavaliere sa che la solitudine è il suo orizzonte. In lontananza, gli abeti tendono le picche nell’aria di ghiaccio. In alto gli astri bruciano il velluto del buio. La nebbia, fra il colonnato della foresta, è il respiro di dei ignoti. Il destriero, le froge umide, annusa il sentore delle foglie marcescenti. Il sentiero tra gli olmi porta al confine della notte dove i contrari si congiungono nell’abbraccio del silenzio.

Adesso che la luce dell’aurora, falce d’acciaio, sta per dissipare il sogno, il cavaliere s’interna nel bosco più fitto, ma il raggio del sole, lancia del destino, traversa la distesa ed incenerisce l’ultima ora. Il tempo, grigia ombra sulla vita, si sfila in fragili volute di fumo.




Wednesday, May 5, 2010

Cosa dicono "loro" II: Profezie di Benjamin Solari Parravicini.

http://corvide.blogspot.com/2010/05/cosa-dicono-loro-ii-profezie-di.html

Cosa dicono "loro" II: Profezie di Benjamin Solari Parravicini.


La voce profetica che mi è abituale, quella del daemon,
per tutto il tempo precedente era sempre assai frequente,
e si opponeva molto anche in cose piccole,
quando mi accingevo a fare cose in modo non giusto.
Socrate

Data Corvide
TBD

PdE

Caro diario,
Dopo aver sotterrato i Troll dove meritano e mentre continuiamo ad osservare con attenzione la situazione in medio oriente torniamo alla riflessione sull'argomento tempo e futuro.
Come giá spiegato intendiamo presentare una serie di articoli sul tema “cosa dicono le entitá dimensionali”; accumulando prima dei dati grezzi che in seguito saranno analizzati nel loro significato complessivo.
In questa seconda parte di Cosa dicono "loro" parliamo di una figura poco conosciuta: Benjamin Solari Parravicini. il quale, negli anni '30 previde lo sbarco sulla luna, la sovietizzazione di Cuba e la seconda guerra mondiale. Descrisse, con dovizia di dettagli, la bomba atomica molti anni prima del suo uso. Il quale pur NON essendo la bella signora di sopra in uno dei suoi disegni profetici chiamati psicografie mostrava Mussolini morto, appeso per i piedi, tale e quale sarà esposto nelle strade di Milano nel 1945 insieme alla sua amante Clara Petacci. il disegno fu realizzato nel 1936, nove anni prima della morte del dittatore.
Nel suo libro “El Testamento profetico”, Parravicini parla dei primi anni del secondo millennio quelli cui ci troviamo oggi. Vediamo chi é e cosa possiamo imparare da questo signore

Prima della costante visita dei navigatori extraterrestri la scienza negherà, dopo dubiterà e alla fine dirà è Vero! La nostra sapienza è rimasta arretrata. Da secoli ci sorvegliano e contemplano! (anno 1940)
BIOGRAFIA
BSP o Pelòn, come lo chiamano i suoi estimatori, nacque a Buenos Aires l' 8 Agosto del 1898. Di professione fu scultore e divenne anche direttore del Museo delle Belle Arti di Buenos Aires.
Da bambino fu protagonista di tutta una serie di fenomeni di cosiddetti “poltergeist” con pietre che colpivano le finestre della villa di famiglia e lampade che volavano da sole.

A partire dal 1932 inizió a tracciare una serie di disegni in scrittura automatica: aveva iniziato a ricevere le sue prime psicografie. Sentì una forte sensazione alla mano, una necessità di prendere una matita, e cominciò a tracciare strani messaggi su un foglio. Quando gli fu chiesto come ricevesse i messaggi, rispose che udiva nel suo orecchio una voce che gli parlava, e gli rivelava fatti che sarebbero successi molti anni dopo. La citazione di socrate sopra non é causale: anche il famoso filosofo sentiva una voce interiore che lui chiamava Daemon che lo incitava a fare delle cose.
Realizzò più di 700 psicografie composte da un disegno accompagnato da un breve messaggio .

CONTATTI CON ALIENI
Uno degli aspetti più interessanti della vita di Parravicini furoni i suoi contatti con gli alieni. Secondo testimoni fu protagonista di una abduction. Rapito da una nave spaziale, in pieno centro di Buenos Aires. BSP raccontó successivamente di essere stato contattato da un'entità bionda di aspetto nordico, i cui occhi erano tanto chiari che sembravano ciechi. Il biondo gli parlò con voce gutturale, e in un linguaggio incomprensibile, sebbene i suoi modi fossero amichevoli. Successivamente il nostro perse i sensi.
Quando tornò in se, B S P notò che stava volando insieme a tre esseri, biondi come il primo. Uno di essi, cortesemente, lo interrogò in un linguaggio incomprensibile, tuttavia l'argentino credette di capirlo o, almeno, captò le idee dell’altro, attraverso la comunicazione telepatica. Gli dicevano di non spaventarsi, che sarebbe tornato sulla Terra esattamente nello stesso luogo da dove lo avevano rapito. Il nostro giurò che per tutto il viaggio si trovava in una specie di estraneamento, riconoscendo, però dallàlto il Giappone la Francia, e più in là, il Cile. Quando si svegliò, si trovò nello stesso posto nel quale aveva incontrato l’essere biondo..."

Diverse
psicografie di Parravicini si riferiscono al contatto futuro con esseri extraterresti, che egli chiama "estranei" o gli "esseri azzurri" del pianeta "Ki--En-Ki", che avevano già contatti con la la Terra da migliaia di anni. Sono questi gli “angeli del vecchio testamento” e fra pochi anni si manifesteranno. Secondo le psicografie I segreti della Luna ci mostreranno che non siamo soli nell'universo.

"Argentina sopporterà la tempesta in piccolo, la quale dopo travolgerà il mondo. Sarà un esempio!" (anno 1938)
LA "GRANDE PURIFICAZIONE"
molte delle sue profezie sono di carattere apocalittico: parla di una "Grande Purificazione". Dopo di essa la sua visione complessiva del terzo millennio è positiva.
Prima peró il profeta argentino parla della la caduta morale delle Autorità accademiche e della la nostra totale dipendenza dalla tecnologia. Di come la Chiesa sará perseguitata e i suoi sacerdoti uccisi. E del perché i leader del mondo commetteranno qualche follia “atomica”.
La Grande Purificazione é annunciata da terremoti e vulcani.
Infine una grande oscuritá segue a un lungo inverno in cui la grandine distrugge i raccolti.
dopo la "Grande Purificazione" la terra sará rinnovata e l'umanitá vedrá realizzarsi l'Amore con “una sola lingua, un governo universale e un solo Dio - Cristo.

Sembra una favoletta ma non é tutto: secondo BSP (1968) tutto questo avverrá nella IV dimensione.
I genitori impareranno a coltivare i doni più sorprendenti dei loro figli. Perché il nuovo bambino saprà fin dal momento della nascita la sua ragione di essere. Poteri come la telepatia saranno comuni.
Parravicini sembra avere visto l'America Latina come un rifugio sicuro per l'umanità durante il periodo della crisi.
"Appariranno sorvolando le alture cerchi di luci, porteranno stranieri di altri pianeti. Sì, saranno quelli che verranno a popolare la terra si dirà, e si dirà bene. Si! Quelli che si chiamarono angeli nell’antico Testamento, oppure la voce di Geova, saranno di nuovo si vedranno e se si vedranno si ascolteranno." (anno 1938)
DUEMILADUE
Vi é una data che Parravicini cita in maniera quasi ossessiva come cruciale per il futuro dell'umanitá é il 2002. Il primo psicogramma con questa data é del 1937 (!).
Chiaramente essendo il 2002 passato da otto anni possiamo liquidare il buon Benjamin con una scrollata di spalle..... oppure andare a vedere alcune delle sue predizioni piú da vicino.
Presentiamo per la prima volta in lingua italiana alcune delle sue predizioni piú interessanti tradotte direttamente dallo spagnolo.
Lasciamo la parola al nostro ricordando che il giudizio del Diario viene sospeso fino alla pubblicazione completa di tutta la serie del materiale originale.

PROFEZIE

CRISI ECONOMICA, SOCIALE ED ETICA

Gialli. Gialli sul mondo in invacion di pace. Gialli in lezione di intendimento. Gialli in relazioni scientifiche. gialli in determinazioni ubbidienti e mandanti. Quindi gialli nel grido e quando il grido sia: gialli insegnassero all'OM ed in America sarà e sia: Sarà. (1972)
Il mondo sarà soggetto a delle bande organizzate per gli scippi e l’aggressioni provenienti da un solo paese e questo vivrà dei milioni ricavati attraverso i suoi crimini. (anno 1938)
"La Chiesa sarà in una grande prova, dopo ci sarà un cuore nuovo, la Chiesa sarà completamente rinnovata dopo la discordia della fine del millennio".
La sorpresa rinchiusa nei gialli stupirá. Presto! (1969)
Arriva la voce dall'Oriente.Raggiunto l'Occidente nel parlare, arriva l'ecatombe con la morte del Denaro (dell'oro) e la crescita della fame. Arriva il fine.(1968)
Nonostante la grande Prova una nuova musica melodia uscirà d'oriente verso occidente. Il mistero delle piramidi parlerà in tale senso, la musica toccherà Italia e Francia e nel momento della disperazione generale necessiti di palliativi capaci di elevare l'anima. Il mondo potrà di nuovo cantare. (1968)

FENOMENO PSICO FISICI

"Fenomeni celesti annunciano l'avvento di Cristo".
L’astronave Terra soffrità gli incontri delle onde nuove. Sarà spaventata e potrà avere inesplicabili sorprese. Arriva al record di coloro che lo attendono. A essi non giungerà più la realtà. Saranno senza essere; staranno senza starci. La Luna parlerà. (anno 1967)
Fenomeni inspiegabili accadranno nell'atmosfera e sulla terra, nel finire del finale. La scienza si troverá corta e piccola; inizialmente loro taceranno in riserva. Ma l'uomo piú duttile capirà che é arrivatoil gran istante dell'avvertimento peró lo guarderá con fiducia. voci Oranti grideranno: È il cataclisma o arriva il fuoco dei cento fuochi . Pregate. (1950)
L'uomo redento e con sua propria luce superiore nella fine dei tempi, vedrà l'essere dell'invisibile astrale, colui che giró e coabitò la sua casa, proteggendo il suo destino. All'Angelo che gli parlo telepaticamente, rivelandogli i misteri che stavano per verificarsi. Sarà così il cominciare dell'amore. (1960)
"Fede. Il mondo andrà cercando senza vedere e vedendo non vedrà cadrà e si alzerà con la Vergine." (anno 1939)

GUERRA

Oriente contro l'Occidente in guerra presto. (1951)
Guerra invisibile! Senza essere dichiarata la guerra mondiale, il mondo la vivrà senza vederla e si abituerà a essa. Labirinto di costumi oscurerà fino al grande tuono. (anno 1939)
Virata del mondo verso il 2002. Arriva l’atomica senza soluzioni e sistemerà (tutto) alla fine. Non è autentica l’attuale attitudine delle nazioni nel dire e nel parlare di pace. Essi commerciano con la guerra organizzata. Esse intimoriscono con il fungo azzurro,
credendo che giammai si arriverà alle mani ma il duro giallo dirà: fallo (va)! e nella confusione mentale lo fará (andrà)! Dopo di ché il finale dei finali. Il principio dei principi. La luce. (anno 1960)
I gialli studiano nuove teorie di combattimento per il 95. conservassero armi Segrete fino all'ora del grido: Invasione. (1937)
Nord l'America parlará forte. L'America latina ascolterà. L'America del Sud opererà conseguentemente ed in silenzio verso un rinnovamento che a poco a poco riuscirá ad imporre con lotte, comporre, scomporre e finalmente ricomporre in trionfo; L'Argentina sarà il domani dell'umanità. (1940)

EXTRATERRESTRI O.... METATERRESTRI?

I naviganti interplanetari, messaggeri di Dio, ieri angeli,arriveranno al mondo in numero ogni volta maggiore. Essi si manifesteranno in differenti modi bramando di avvertire l’uomo incosciente del pericolo dell’atomo. Civiltà superiori precedenti quella attuale vittime dello stesso potere. Si saprà! (anno 1959)
Questi esseri invisibili all'occhio umano convivono nel nostro pianeta da sempre e dimorano in templi e conventi perché sono mistici e cercano di imporre la fede. (anno 1939)
Cervelli pensanti che furono esseri umani, torneranno sulla Terra per amore di parenti ed amici. Consiglieranno , insegneranno e guideranno nell'istante del gran caos. (1960)
Donne extraterracquei arriveranno al mondo per essere fecondate e rientreranno. Uomini saranno rapiti per fecondare e non ritorneranno. (anno 1960)
Esseri extraterracquei vigileranno le guglie abitate che gli umani invieranno in viaggi siderali e li rapiranno e spaventeranno. Essi al ritorno taceranno! (anno 1960)
La scienza è rimasta "bambina" davanti al sorgere costante di problemi OVNIS (UFO). Lo scrigno delle sorprese giorno dopo giorno mostra un nuovo "coniglio" e che "coniglio"!, la scienza incapace di conoscerlo lo nega. La scienza cresce ma... non è! (anno 1969)
La scienza incapace di decifrare i problemi astrali tanto ripetuti, non confessa questa realtà e nega e negherà quello che lo scienziato assennato e lo studioso sa e tace per saperne poco. (anno 1969)
"Appariranno sorvolando le alture cerchi di luci, porteranno stranieri di altri pianeti. Sì, saranno quelli che verranno a popolare la terra si dirà, e si dirà bene. Si! Quelli che si chiamarono angeli nell’antico Testamento, oppure la voce di Geova,saranno di nuovo si vedranno e se si vedranno si ascolteranno." (anno 1938)
Prima della costante visita dei navigatori extraterrestri la scienza negherà, dopo dubiterà e alla fine dirà è Vero! La nostra sapienza è rimasta arretrata. Da secoli ci sorvegliano e contemplano! (anno 1940)
"La teoria di Darwin, cesserà di esistere perché si saprà che l’uomo scese dai pianeti." (senza data)

I "TRE FUMI"

Arriva il fine della gran prova. Passata la prova arriva il principio dei tre fumi. Quindi sarà il caos delle acque tonanti ed il fine di finali nella pace. Sarà nel 2002. (1968)
Fratelli: il tempo di riverbero è universale, nel grande rumore. il Fumo dei tre fumi comincia a sollevare i suoi capelli. L'uomo sarà volto irriconoscibile dopo il primo fumo.
Affrettatevi, è già l'inizio della fine della fase finale. Osserva. Potrai vedere e capire. E 'il momento. (1959)
Esseri persi dopo i 3 fumi. Essere persi dopo il grande fuoco. (1949)
2002. Uomo cieco: L'ora dell'ora è stata data e il suo rimbombi assorderà nel giorno del giorno giorno. Arriva presto la mareggiata luna. Arriva il crespato della grande onda. Arriva il trabocchi del diluvio di alluvioni. Arriva il trabocchi dell'alluvione di alluvioni. Arriva il fuoco fuoco, dei fuochi la fine. Le navi astrali si avvicinano e scendono. Il pastore di pastori parlerà dall'alto dicendo: "Vanno da voi angeli di consolazioni, la parola della grande parola. Il senso del grande senso. L'amore nell'amore di amori. Oh, di nuovo il Sole ritorna già, esclamasse con paure il lombrico della terra terra. Già il Sole senza la nuvola della nuvola nuvola. Senza il fumo del fumo fumo. È già il Sole nel brillare della lucentezza. È già il Sole in Dio. Dio è il Cristo in ritorno. Egli è la pace. Arriva il 2002. , Senza data)

EFFETTI DELLE ACQUE

"Londra! ... L'isola sta affondando" angeli nell’antico Testamento. (1940)
secondo Diluvio. Notte della notte arriva prima che le acque e il fuoco. Uomini meditate. Il mare avanzerà, inonderà come diluvio, si scioglieranno i caschi polari. L'asse della terra si invertirá e l'equatore sarà polo. Il mare sarà sangue. Fine dei finali„. (1937)
Vanno a voi gli angeli della consolazione, la parola della grande parola Il senso del grande senso. L'amore l'amore degli amori. Oh, di nuovo il sole e tornare indietro, esclamando con timore il verme della terra. Già il sole senza nuvole nuvola nuvola. Senza il fumo del fumo fumo. E' già il sole nello splendere della luminosità. E' già il sole in Dio.
Dio è il Cristo di ritorno. Egli è la pace. Arriva il 2002. (No data)
Davanti al caos, l'amore si vedrà nelle porte che hanno saputo soffrire. Una nuova alchimia comparirà: lei sara l'amore verso l'altro. Si parlerà di quello ma non maturerà fino al 2002.
Le religioni si chiameranno al lavoro, ma non matureranno!!. I politici si chiameranno al lavoro, ma non matureranno!. Soltanto una cosa maturerà in loro e sarà Cristo! (1939)
"Dopo i tre fumi. Gran parte della terra sarà stata distrutta da l'esplosioni. Tre parti saranno nel caos, ma la quarta parte sarà salva e conoscerà la quarta dimensione nella quarta tappa della quarta stagione, a partire dal quarto mese nel quarto giorno e all'ora quarta. Il 2000 sarà in 4 ". (1968)
Arriverá il Sole all'oscurato mondo, quando il sole sará ritornato del fumo dei tre giorni. Verrá allora la virtù pulita nella gioventù evoluta e conoscitrice. Ritornano le sette virtù in trionfo; ritorna la bellezza della fede e l'intimità sentita della speranza. La carità avrà portato a tutto questo. (1968)
Il mondo dopo i tre fumi già in scarsitá di esseri umani, riceverà il nuovo umano che avrà un altro aspetto. Conservando l'attuale con piú sviluppo dei suoi potenziali ed intelligenza in super misura. Sarà quello 2002. (1968)

LA NUOVA ERA: 2002 ????

Il sole dopo i 3 Fumi
Il nuovo Sole, dopo il grande fumo .
Sarà rinnovata la Terra per grazia sconosciuta dopo i tre fumi. Avrà nuova flora e nuova fauna e l’uomo sarà ancora senza essere e sapere. (anno 1967)
Arriverà il sole sul mondo velato, quando il sole sarebbe ritornato dopo il fumo dei tre giorni. Arriverà allora la virtù limpida nella gioventù evoluta e saggia. Ritorneranno le sette virtù nel trionfo; tornerà la bellezza della fede della interiorità percepita dalla speranza. La carità lo avrà da tutti questo risultato. (anno 1968)
2002. Dopo l'orrore. (1949)
Nuova era 2002. (1951)
"La fede nella fede. Sarà nel 2002. La voce di Dio viene ora!" (1938)
"Famiglia nel 2002. Gloria a Cristo! Elevazione della Terra nel 2002." (1938)
Arrivano esseri invisibili. Essi sono puri e guideranno l'uomo attraverso la via del bene. Trionfano nel 2002.
"Anno 2002. L'anno 2002 sarà l'inizio dell'era di amore. Ognuno si amará senza lussuria. L'uomo l'avrá dimenticata e la donna conoscerá il suo dovere. Anime nuove popoleranno la terra e saranno tutte superiori , portando la quinta dimensione. Parleremo mentalmente e vivremo in Cristo Dio ".(1937)
Il nuovo Sud America vedrá ciò che il mondo non vedrá e sará nell'amore dopo i tre fumi.
Nota di Parravicini:
Per difficile, e per dolorose che possano essere le prove che ci attendono ancora l'uomo di giusta condotta, di condotta onesta, di pulita via spirituale avrà sempre la protezione della Divina Provvidenza
"Vittoria totale sul male, l'uomo nel 2002.
"La gente sarà telepatica con il passare del tempo. Esistono già, e conoscono della loro abilitá e la nascondono. Verrà il giorno che verrá tutta alla luce e non sorprenderà."
"L'uomo del 2002 sarà telepatico (cerebrale), fortificherá Città metallizzate (?). (Oro) il Denaro non esisterá (piú). La lotta per l'esistenza non esisterá.
L'uomo sarà perfettamente organizzato. 'I prepotenti saranno scomparsi cosí come l'ambizione, il lusso, e così via., non ci saranno più. L'amore del prossimo sará realizzato e il mondo vivrà in abbracci. Per mille anni il male sarà bandito dal mondo, e in quei mille anni, la pace sarà in amore, e gli uomini conosceranno e visiteranno i loro fratelli planetari. La mentalitá del 2002 sará quella che prevale oggi in Venere.
"L'essere sublime sarà nel 2002. Il mondo cambiato avrà nuove terre, nuovi frutteti, una sola lingua, un governo universale e un solo Dio - Cristo. Terre vergini, che furono fino al cataclisma Cosmopoli giganti, saranno coltivate con i nuovi concimi comparsi vicino ai mari (?). Non vi saranno più animali da carne. Si vivrà del mare. pani e pesci si dirà, si mangerà poco (in compresse), dal momento che la ghiottoneria è scomparsa.
America del sud e l'unione Latina Americana sarà faro futuro del mondo. Nuova civiltà nella fine della fiamma. (1968)
CONCLUSIONE
Caro diario, ancora manca un elemento alla nostra serie dei "loro" messaggi, un ultimo esempio che pubblicheremo prossimamente.
Peró a questo punto mi sembra tutto abbastanza chiaro a parte una cosa: ma cosa c'entra quella bella figliola all'inizio con le profezie dell'argentino?
Gli intraprendenti si possono cimentare nella risposta nei commenti. Per tutti gli altri non c'é che da aspettare la prossima pare della serie.
fonti con Psicografie: