Scopo del Blog
Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.
Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.
Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.
Ciao e grazie della visita.
Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:
http://indipezzenti.blogspot.ch/
https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/
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Sunday, January 17, 2016
Lo Stato come Chiesa del XXI secolo
http://zret.blogspot.it/2016/01/lo-stato-come-chiesa-del-xxi-secolo.html
Due considerazioni, Zretino.
1) E' chiaro come il sole (che a Sanremo non si vede da anni) che le condanne nei confronti del tuo nullafacente fratellino ed anche contro di te si avvicinano, e ciò a quanto pare vi sta letteralmente togliendo il sonno.
2) Una domanda che più volte ti è stata rivolta, Zretino, ed alla quale MAI hai dato risposta; ma se lo Stato ti fa così schifo, perché continui a percepirne lo stipendio?
https://archive.is/yHtfa
Sunday, September 20, 2015
Strategie linguistiche contro la setta dei disinformatori
Grazie a Bombarda
http://www.tankerenemy.com/2015/09/strategie-linguistiche-contro-la-setta.html#.Vf7Lbpdtf3U
https://archive.is/7wnKe
straker puppa
http://www.tankerenemy.com/2015/09/strategie-linguistiche-contro-la-setta.html#.Vf7Lbpdtf3U
https://archive.is/7wnKe
straker puppa
Wednesday, April 8, 2015
Epifania
http://zret.blogspot.ch/2015/04/epifania.html

Epifania

“Un
po' come quegli istanti nel cuore della notte, quando ti svegli di
colpo da un sonno profondo con la coscienza lancinante, lucidissima di
qualche fatto spiacevole: che sei destinato a morire, per esempio”.
Questo scrive George Orwell (pseudonimo di Eric Blair) nel romanzo “Fiorirà l’aspidistra”. L’autore in questa opera, meno nota rispetto ai classici “La fattoria degli animali” e “1984”, ma non meno pregevole, riesce a fotografare con la lucidità che lo contraddistingue uno dei rari momenti epifanici della coscienza umana.
Davvero capita di destarsi nottetempo e di sentirsi sprofondare nell’abisso del nulla, di naufragare nell’oceano della solitudine. Ci domandiamo: che cosa succederà domani? Che cosa sarà di noi tra un anno, cinque, dieci? Il passato, il presente ed il futuro si fondono su un fondale indistinto.
L’identità si sente smarrita sul baratro dell’ignoto ed il buio è solcato da interrogativi cosmici. Il male potrebbe essere irredimibile, i patimenti potrebbero essere inutili e l’assurdo sembra il perno dell’universo. Siamo in bilico tra un caso insensato ed un destino iniquo. Frana la terra sotto i piedi, mentre l’angoscia fagocita la ragione. Intanto un freddo bagliore di numeri rischiara l’oscurità della camera, scandendo la fatalità del Tempo.
E l’alba a dissolvere quelle ombre, anche se qualche fosco velo continua ad aleggiare tutto intorno…
Questo scrive George Orwell (pseudonimo di Eric Blair) nel romanzo “Fiorirà l’aspidistra”. L’autore in questa opera, meno nota rispetto ai classici “La fattoria degli animali” e “1984”, ma non meno pregevole, riesce a fotografare con la lucidità che lo contraddistingue uno dei rari momenti epifanici della coscienza umana.
Davvero capita di destarsi nottetempo e di sentirsi sprofondare nell’abisso del nulla, di naufragare nell’oceano della solitudine. Ci domandiamo: che cosa succederà domani? Che cosa sarà di noi tra un anno, cinque, dieci? Il passato, il presente ed il futuro si fondono su un fondale indistinto.
L’identità si sente smarrita sul baratro dell’ignoto ed il buio è solcato da interrogativi cosmici. Il male potrebbe essere irredimibile, i patimenti potrebbero essere inutili e l’assurdo sembra il perno dell’universo. Siamo in bilico tra un caso insensato ed un destino iniquo. Frana la terra sotto i piedi, mentre l’angoscia fagocita la ragione. Intanto un freddo bagliore di numeri rischiara l’oscurità della camera, scandendo la fatalità del Tempo.
E l’alba a dissolvere quelle ombre, anche se qualche fosco velo continua ad aleggiare tutto intorno…
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati
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Zret
Sunday, September 7, 2014
The Giver - Il mondo di Jonas
http://zret.blogspot.ch/2014/09/the-giver-il-mondo-di-jonas.html
The Giver - Il mondo di Jonas
"The
Giver - Il mondo di Jonas" è una produzione del 2014 per la regia di
Phillip Noyce, trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo
distopico di Lois Lowry. Il film è interpretato da Jeff Bridges, Brenton
Thwaites, Meryl Streep, Alexander Skarsgård e Katie Holmes.
In un futuro prossimo la società è diventata pacifica ed efficiente. E’ stata altresì rimossa ogni traccia del passato. Agli individui sono stati strappati sentimenti, inquietudini, amore e paura, mentre ogni nucleo familiare è formato perfettamente da un uomo e una donna con due figli, un maschio e una femmina. All'età di dodici anni ad ogni componente della società è assegnato il lavoro che svolgerà per il resto della vita. Solo una persona, definita "Il Donatore", ha la capacità di ricordare il tempo trascorso, dote da usare qualora si riveli necessario. All’adolescente Jonas è affidato il delicato incarico di custodire le memorie del genere umano. Egli è destinato a ricevere le conoscenze dal "Donatore" e ad addentrarsi in un territorio inesplorato. La strada per la conoscenza è, però, tortuosa e malagevole...
La pellicola sarà proiettata nelle sale il giorno 11 settembre prossimo.
L’idea alla base della produzione non è nuova: già “Equilibrium” descriveva un mondo senza i colori delle emozioni. Anche “Pleasantville” sceneggia una realtà di algida e tediosa perfezione. Qui il sistema dei personaggi accoglie un attante, il Donatore, che funge sia da mentore sia da destinatore. In questo modo si introduce una variatio.
E’ comunque sintomatico che il Leit motiv, la rinuncia agli affetti in cambio di un’insipida armonia, sia stato ripreso in un frangente storico che vede l’”eclissi del cuore” come condizione “umana” in gran parte già compiuta. Ancora poco e le larve di emozioni che aleggiano fra le necropoli tecnotroniche dilegueranno. Tra i post-uomini e gli automi la differenza oggi è molto labile. Cembali senza membrana, flauti senza ance, gli uomini non vibrano più in sintonia con l’universo. Le Muse non incantano più alcuno: gelide statue dimenticate in un deposito, su di loro si stratifica la polvere. Siamo ormai pronti ad abbandonare la vita, pur con la sua inevitabile iniezione di mali, per scivolare nell’anestesia. Siamo pronti a sprofondare nella smemoratezza, rinunciando al frutto amaro ma nutriente della conoscenza.
“The Giver” sembra, pur con tutte le ambiguità della stigia musa cinematografica, lanciare un allarme o vagheggiare un'età perduta. Come potrà, però, essere recepito un messaggio da chi non conosce radici? Le radici sono state svelte ed ora inaridiscono alla luce affilata di un sole elettrico...
In un futuro prossimo la società è diventata pacifica ed efficiente. E’ stata altresì rimossa ogni traccia del passato. Agli individui sono stati strappati sentimenti, inquietudini, amore e paura, mentre ogni nucleo familiare è formato perfettamente da un uomo e una donna con due figli, un maschio e una femmina. All'età di dodici anni ad ogni componente della società è assegnato il lavoro che svolgerà per il resto della vita. Solo una persona, definita "Il Donatore", ha la capacità di ricordare il tempo trascorso, dote da usare qualora si riveli necessario. All’adolescente Jonas è affidato il delicato incarico di custodire le memorie del genere umano. Egli è destinato a ricevere le conoscenze dal "Donatore" e ad addentrarsi in un territorio inesplorato. La strada per la conoscenza è, però, tortuosa e malagevole...
La pellicola sarà proiettata nelle sale il giorno 11 settembre prossimo.
L’idea alla base della produzione non è nuova: già “Equilibrium” descriveva un mondo senza i colori delle emozioni. Anche “Pleasantville” sceneggia una realtà di algida e tediosa perfezione. Qui il sistema dei personaggi accoglie un attante, il Donatore, che funge sia da mentore sia da destinatore. In questo modo si introduce una variatio.
E’ comunque sintomatico che il Leit motiv, la rinuncia agli affetti in cambio di un’insipida armonia, sia stato ripreso in un frangente storico che vede l’”eclissi del cuore” come condizione “umana” in gran parte già compiuta. Ancora poco e le larve di emozioni che aleggiano fra le necropoli tecnotroniche dilegueranno. Tra i post-uomini e gli automi la differenza oggi è molto labile. Cembali senza membrana, flauti senza ance, gli uomini non vibrano più in sintonia con l’universo. Le Muse non incantano più alcuno: gelide statue dimenticate in un deposito, su di loro si stratifica la polvere. Siamo ormai pronti ad abbandonare la vita, pur con la sua inevitabile iniezione di mali, per scivolare nell’anestesia. Siamo pronti a sprofondare nella smemoratezza, rinunciando al frutto amaro ma nutriente della conoscenza.
“The Giver” sembra, pur con tutte le ambiguità della stigia musa cinematografica, lanciare un allarme o vagheggiare un'età perduta. Come potrà, però, essere recepito un messaggio da chi non conosce radici? Le radici sono state svelte ed ora inaridiscono alla luce affilata di un sole elettrico...
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Zret
Sunday, January 27, 2013
Mondo cerebrale d'o professò sommerso da immondizia
http://zret.blogspot.it/2013/01/mondo-sommerso.html
Mondo sommerso
La storia è la versione dei fatti di chi detiene il potere. (G. W. F. Hegel)E’ del tutto sostenibile l’idea che il corso della storia sia guidato e, ancor più, determinato da forze occulte, tutte tese alla realizzazione di progetti eversivi, a guisa di burattinai che, invisibili, tirano i fili della storia, sottoponendola ad un piano diabolicamente orchestrato. (G. Damiano, parafrasi)
Esiste un mondo sommerso di cui gli uomini comuni ignorano l’esistenza. E’ come se essi vivessero su un’immensa isola, pensando che il mare attorno, dalla superficie sino agli abissi più bui, sia del tutto privo di vita.
Basterebbe un romanzo come “1984” di George Orwell per denunciare e svelare le trame di un’élite occulta, ma purtroppo il capolavoro di Orwell, insieme con altre opere distopiche – si pensi a “Brave new world” di Aldous Huxley – è letto solo come una feroce critica dello stalinismo. E’ comunque interpretato come una condanna dei regimi totalitari del passato, laddove “1984” è proiettato, anzi scaraventato, con profetica lungimiranza, sul futuro che è il nostro tragico presente. Tale interpretazione è assecondata dal sistema che concentra tutto l’orrore nel nazionalsocialismo e nel “terrorismo islamico”: al di fuori di questi lager si estende il dorato, incantevole paradiso della libertà, della democrazia, dell’eguaglianza.
Non bastano le prove, i documenti, i fatti per convincere l’opinione pubblica che è raggirata, posta di fronte a parvenze evanescenti, scambiate per oggetti concreti. Si riproduce una condizione simile a quella descritta nel “mito della caverna”: lo schiavo, liberatosi dalle catene, scopre che la vera realtà è costituita dal mondo delle idee, mentre le cose sono pallide ombre. Invano, però, chi ha scoperto il vero lo addita ad un volgo incredulo ed ostinato nella sua cecità. Il pensiero di Platone, trasferito ad àmbito differente ma contiguo, ci è di insegnamento. Insegna soprattutto che l’umanità non è fecondata dalla cultura.
Così, mentre si vive ignari sulla superficie, gli Invisibili scavano gallerie ed erodono le fondamenta di una società destinata a crollare, ma del pericolo ci si accorgerà, solo quando sarà troppo tardi.
I perversi princìpi su cui si basa il potere sono espressamente indicati nel libro di Orwell, ma continuiamo a credere che sia letteratura, finzione. [1] La storiografia ufficiale, anche con i suoi intelletti più acuti, può soltanto strappare qualche brandello di verità, poiché la storia vera, almeno dall’età contemporanea in poi, non è quella ufficiale, ad usum Delphini, ma la sequenza di avvenimenti diretti e realizzati da una banda di tagliagole. Simile ad un convoglio che corre in una galleria a notevole profondità, la storia segreta è invisibile e parallela a quella che è raccontata e dichiarata nei testi scolastici.
La storia segreta è insaguinata: rigurgita di stragi efferate, di sacrifici umani, di sparizioni inspiegate, di genocidi, di torture... Essa è anche il tempio nefando adornato di lugubri simboli, di tetre panoplie.
Olimpiadi estive del 1972, 5-6 settembre, Monaco di Baviera (Germania Ovest): un commando di terroristi dell'organizzazione “Settembre nero” irrompe negli alloggi israeliani del villaggio olimpico. Due atleti, che hanno tentato di opporre resistenza, sono uccisi. Altri nove componenti della squadra olimpica sono presi in ostaggio. Alla fine un tentativo di liberazione (?), compiuto dalla polizia tedesca, causa la morte di tutti gli olimpionici sequestrati, di cinque fedayyin (?) e di un agente germanico.
Dubitiamo che l’eccidio fu perpetrato da Palestinesi: “Settembre nero” fu il Mossad sotto copertura? A prescindere da ciò, la carneficina di Monaco ci ammannisce il consueto pasto numerologico: 11 atleti israeliani trucidati, 5 fedayyn (?), un agente, per un totale di 17 vittime! Sul massacro infine l’ombra tenebrosa di quel nome, “Settembre nero”, come un preludio al settembre che avrebbe impresso al corso degli eventi una formidabile accelerazione verso il Nuovo ordine mondiale, il 9 11, con gli autoattentati dei servizi segreti internazionali alle Torri gemelle ed al Pentagono. I lavori per la costruzione dell’edificio atto ad ospitare il quartier generale del Dipartimento della “difesa”, erano stati avviati il giorno 11 settembre (9 11) del 1941... [Già, la strage di Monaco del 1972 e la costruzione del Pentagono preludi dell'11 settembre 2001... sei un poveretto, con quale faccia ti presenterai domani ai tuoi alunni, maledetto straccione?]
18 novembre 1978, Guyana. Il folle reverendo Jim Jones convince i proseliti della sua congregazione, il People’s temple, ad uccidersi assieme a lui, assumendo del cianuro. Il predicatore è trovato esanime con un colpo di proiettile in testa; attorno a lui giacciono i cadaveri di 911 adepti.
La storia occulta è simile al sangue bollente in cui sono puniti i violenti nell’inferno dantesco. Il paradosso è questo: l’inferno viene decantato come eden. Leggiadri veli di menzogne coprono le più immonde turpitudini, le atrocità più mostruose.
E’ incredibile, ma tutto vero: fu, tra gli altri, un gruppo di Ebrei, in cooperazione con banchieri statunitensi ed europei, a decidere di sacrificare un considerevole numero di loro connazionali per perseguire gli obiettivi coincidenti con la destabilizzante creazione dello stato di Israele in Medio Oriente e l’istituzione dell’O.N.U., un “rimedio” peggiore dei mali, in quanto premessa alla truce tirannia planetaria. [2] [ci vedi bene? si? vedi d'annà aff...]
Quelli della cricca mondialista non badano a patrie, etnie, nazioni: schiacciano i popoli e se ne servono per i loro mefistofelici fini, ma - suprema ipocrisia e sfacciata inversione - amano presentarsi come custodi dei più venerandi valori. Non esitano a provocare calamità di ogni genere pur di trarne profitto o spesso solo per un crudele divertimento, per mero sadismo.
Asseriscono che bisogna ricordare il passato, celebrare la “giornata della memoria”, ma dimenticano – come sono sbadati – che Hitler era ebreo per parte di madre. Obliano tutte le altre vittime di ieri e di oggi della loro Realpolitik.
Affermano che è necessario proteggere la natura, ma avvelenano il pianeta senza un istante di requie.
Proclamano che è d’uopo promuovere la cultura, ma sanno soltanto inculcare l’ignoranza e la disinformazione.
Gridano ai quattro venti che occorre debellare la povertà e le malattie, ma affamano intere popolazioni e le ammorbano.
Giurano e spergiurano che vogliono la pace, ma accecano, straziano ed amputano corpi con le loro armi micidiali, nelle loro “missioni umanitarie”.
Sono gli stessi che si commuovono e cui sgorga una lacrima, dopo aver dato il loro plauso all’ideazione ed attuazione dell’ennesima ecatombe in una scuola o in cinema. Si troverà poi il solito capro espiatorio: un adolescente disadattato, subito tolto di mezzo affinché non sopravviva alcun testimone.
Falsi, bugiardi incalliti, ma attori consumati, i governanti sanno simulare e dissimulare.
Fabrizio De André scrisse che “non esistono poteri buoni”. Perfetto! Non esistono ovviamente neppure poteri sinceri.
[1] “La libertà è schiavitù. L’ignoranza è forza. La guerra è pace”.
[2] Si consideri anche la curiosa “coincidenza”, il vaticinio incastonato nell’episodio spin-off della serie televisiva “The lone gunmen”, una produzione poi confluita nel celebre telefilm “X Files”. Il primo episodio, trasmesso il 4 marzo 2001, mette in scena una fazione segreta all'interno del governo degli Stati Uniti. Questa frangia cospira per dirottare a distanza un Boeing 727 in modo che si schianti contro il World Trade Center. Il fine precipuo è quello di ottenere che sia rimpinguato il bilancio del Dipartimento della “difesa”, accusando alcuni paesi stranieri di essere i mandanti dell'attentato. Nell'episodio, l'attacco è sventato dai protagonisti che, a bordo dell'aereo, disattivano il pilota automatico, pochi secondi prima che il velivolo raggiunga il bersaglio.
[3] Sul tema si legga almeno M. Pizzuti, Rivelazioni non autorizzate, Il sentiero occulto del potere, 2008. Ci si riferisca pure alla corposa bibliografia ivi contenuta.
Pubblicato da Zret straccione bugiardo incallito cornigero
Sunday, August 15, 2010
I segreti del controllo globale
http://cospirazionista.blogspot.com/2010/08/i-segreti-del-controllo-globale.html
I segreti del controllo globale
Pubblicato da Bimbominkia System Failure
Thursday, September 24, 2009
Psicofanti
http://zret.blogspot.com/2009/09/psicofanti.html
Psicofanti

Attraverso una legislazione ad hoc, sempre più moralistica, repressiva ed ipocrita e per mezzo di una propaganda martellante, alcuni sudditi del sistema si sono trasformati in delatori, in agenti della psicopolizia "Pentiti", psicofanti (sicofanti psicopatici), impostori di professione si incontrano ad ogni angolo. Spesso costoro sono istigati a denunciare, spinti dall'"l'invidia delle corti putte", ma talvolta è un malinteso senso civico: i videosorveglianti si ergono a paladini della giustizia. In realtà, sono dei frustrati e degli inetti che si sentono qualcuno solo se indossano i distintivi di un corpo di ronde. Sotto i distintivi e le divise, niente.
Ormai è stato instillato il sospetto, è stata diffusa la paura del vicino. Esistono dei rischi nelle metropoli violente, ma i pericoli maggiori, le minacce esiziali provengono proprio da chi afferma di voler proteggere i cittadini, dallo stato-Leviatano. Si è inculcata la diffidenza nei confronti delle persone oneste. Le lettere anonime, i vituperi e le diffamazioni, specialmente sulla Rete, sono prassi consueta. Per di più molti credono a calunnie e rumores, senza verificare.
Sono segni di questi ultimi tempi, in cui gli uomini sono bugiardi, ipocriti, mendaci, tracotanti, infidi, soprattutto maledicentissimi.
La situazione è paradossale: i giustizieri improvvisati vedono delitti ed infrazioni là dove non esistono, mentre ignorano i veri crimini (quelli istituzionali) e chi li perpetra. Ignorano che sono dei laidi servi del sistema, ma il sistema, per cui i collaborazionisti nutrono una fanatica, cieca devozione, dopo averli sfruttati e strumentalizzati, li getterà in una discarica, anzi... in un inceneritore.
Pubblicato da Zret
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