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Frammento di un romanzo disperso
Il tempo consunto sta per finire e per... finirci.
[…] Entrò nella biblioteca di *** Dai vetri opalescenti delle finestre ad arco filtrava una luce vellutata che, scorrendo in rivoli negli incavi dei tendaggi, si allungava sui tappeti istoriati. Il barlume si m
Il secrétaire era in un angolo della stanza. Vicino si trovava una poltrona su cui era acciambellato un gatto siamese, unico essere vivente in quel luogo dove i libri e le suppellettili testimoniavano l’inesorabile fissità, lo stolido mutismo degli oggetti di fronte alle diafane vicende umane. Rifletté: le idee erano imprigionate in quelle pagine che presto nessuno sarebbe stato più in grado di leggere. Tutto era destinato all’oblio. Pensò a quanto fosse inconsistente ed inutile il sapere, custodito in quelle pagine incartapecorite: l’ospite, ormai prossimo ad internarsi nel regno dell’ignoto, aveva deciso di tenere per sé il segreto carpito ad uno di quei preziosi incunaboli, dopo lustri di studi appassionati e di pazienti consultazioni.
Il gatto, per nulla turbato dall’ingresso dell’estraneo, ma incuriosito, schiuse un occhio: l’iride azzurra brillò nella penombra, quasi tessera di lapislazzuli di un mosaico appena dissepolto.
La pendola scoccò le dieci di sera. L’eco dei rintocchi, attutita dai drappi e dal mobilio, si spandé in onde ramate. Fuori stava spiovendo. Egli si diresse verso la finestra: scostò la tenda e contemplò il cielo. Fra la chioma nereggiante delle nubi, pendevano, frutti lucidi, gli astri. Intorno la notte aveva la misteriosa profondità di un’abside. […] esceva all’alone ovattato del doppiere. Dai neri dorsi dei volumi, affiancati con austera precisione, si sprigionavano le scintille dorate dei fregi, a somiglianza di braci. Regnava il silenzio, appena rotto dal brusio della pioggia: come bocci che s’aprivano, fiorivano le ombre delle gocce sulla tappezzeria delle pareti.
antonio SCIACALLO marcianò SEI UN FALLITO DI MERDA, spocchioso, ignorante, supponente, invidioso, deficiente (dal latino: ti manca qualcosa MINUS HABENS) non per nulla sei l'UNICO insegnante AL MONDO a essere costantemente deriso dai tuoi allievi, OGNI anno scolastico, e in OGNI anno in cui insegni.
ReplyDeletecomunque tra un po' dovrai rinunciare a parte del tuo stipendio per rimborsare le persona DIFFAMATE e MOLESTATE da tuo fretello: rosario FALSARIO marcianò (IN GALERA SUBITO)