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Un tornado di contraddizioni
Marco Cedolin
Mentre un tornado s'invortica sull'ILVA di Taranto, abbattendone le ciminiere proprio nel giorno in cui il
governo si appresta a decidere il futuro del cancrificio della
famiglia Riva, segno di un destino beffardo o piuttosto del fatto che
gli strumenti di controllo climatico hanno ormai raggiunto una
perfezione in grado di stupire anche il "complottista" più
consumato, [ma vahgare] l'Italia intera continua a girare in tondo, senza trovare
una sola coordinata alla quale potersi aggrappare....
I dati oggettivi provenienti dalle più
svariate fonti, seppur edulcorati nel nome del politicamente
corretto, raccontano un paese che sta crollando su sé stesso,
vittima di una demolizione controllata messa in atto con cura
certosina. Crollano i redditi delle famiglie, crollano i consumi,
crollano i posti di lavoro, crollano le imprese, crolla la qualità e
la quantità dei servizi pubblici, crollano le prospettive
occupazionali e la capcità di arrivare a fine mese attraverso
qualche alchimia, crolla la fiducia nel futuro e perfino il
convincimento che sia possibile averlo, un futuro.
I banchieri golpisti diretti
dall'usuraio Mario Monti continuano a dispensare le riforme
necessarie per la demolizione controllata, mentre i camerieri
politici, recentemente degradati al ruolo d'impiegati le "firmano"
senza proferire parola.
Dopo avere eliminato il "fardello"
delle pensioni, creando il dramma degli esodati e quello ben più
grande di tutti coloro che pur pagando i contributi una pensione non
la vedranno mai, lo stesso Monti sembra intenzionato a volgere la sua
attenzione verso il sistema sanitario, da lui giudicato
economicamente insostenibile per le casse dello stato.
Quello stesso stato che senza porsi
alcun problema dissipa miliardi per la guerra e per le grandi opere
di "mafia" ( gli F35 ed il TAV sono solo due esempi), ma
nonostante una pressione fiscale fra le più alte al mondo sembra
aver deciso che per garantire la sopravvivenza dei cittadini non c'é
più una lira (o meglio un euro), ragione per cui é giunta l'ora che
inizino ad arrangiarsi in qualche modo.
Smantellate le pensioni e smantellata
la sanità pubblica, tramite cessione ai privati, in un paese dove
non c'é lavoro [e dove ci son braccia rubate all'agricoltura come le tue] e quel poco esistente diminuisce quotidianamente, le
prospettive attraverso le quali "arrangiarsi" non sembrano
poi molte e il ventaglio delle scelte finisce per ridursi a quella di
mettersi un cappio al collo volontariamente o lasciare che l'inedia e
le malattie lo facciano per te.
Ma mentre i tornadi imperversano,
scuotendo il paese fin nelle fondamenta, il popolo italiano sembra
non accorgersi di nulla e continua ad eseguire pedissequamente tutto
ciò che gli viene ordinato dalla TV. S'infervora dinanzi alle
campagne elettorali dei camerieri degradati, che quando torneranno in
parlamento non avranno alcuna voce in capitolo, così come non ne
hanno oggi. Corre a milioni alle urne per regalare due euro ad una
pletora di buffoni senza arte nè parte. E soprattutto si recherà a
votare in primavera una delle congreghe di faccendieri che lavorano
per Mario Monti e una volta insediatasi nel consiglio di
amministrazione della "banca Italia" di euro ne pretenderà
molti ma molti di più, fintanto che il cappio non sarà ben chiuso
e la persona deprivata di ogni avere potrà venire smaltita in quanto
rappresenta un peso "insostenibile" per la società.
In fila per tre, dai qua i due euro,
cosa vuoi, Legacoop Bersani, liberista Renzi, reduce della sinistra
Vendola, faccia pulita ambientalista Puppato o democristiano pentito
Tabacci? Spicciati che il tempo é denaro e tanto si tratta di attori
che non valgono un cazzo, vincerà Bersani e la commedia é venuta
pure male. Avanti i prossimi, in fila per tre, due euro qui e muovete
quelle ginocchia che fra pochi giorni inizia la sceneggiata del PDL e
si ricomincia daccapo.
"Un tornado di contraddizioni"
ReplyDeleteIl titolo l'ha scelto dopo aver scritto questo tsunami di cazzate...
n un paese dove non c'é lavoro
ReplyDeleteUna piccola annotazione: in questi giorni ho fatto cambiare le vecchie persiane di legno con delle altre di alluminio (le avrei volute di bario, ma costavano troppo...), tra il giorno in cui sono venuti a prendere le misure e quello in cui sono venuti ad installare le nuove persiane sono passati oltre 40 giorni. Quando ho chiesto come mai ho dovuto aspettare tanto tempo i due che sono venuti a fare il lavoro mi hanno spiegato che la ditta è a corto di personale, sono riusciti a trovare un operaio cinese...ma avrebbero bisogno di almeno altri due.
Forse questa è una chiave di lettura della crisi italiana.
Le chiavi di lettura in realtà sono due. La prima è che forse certi giovani sono veramente "choosy" come direbbe la ministra. La seconda è che alcune aziende sono gestiti da imbecilli che tengono meno personale e sperano che questo lavori il quadruplo per tentare di massimizzare i profitti.
DeleteUn dubbio che a me era venuto recentemente, inoltre, è che forse i metodi di comunicazioni della disponibilità di posti di lavoro e quelli di ricerca di occupazione non siano efficentissimi facendo si che l'offerta spesso non incroci la domanda.
E comunque 'sto cedolin ne scrive di cagate...