http://gennaro-gelmini.over-blog.it/article-giganti-in-italia-l-uomo-egocentrico-ne-nega-l-esistenza-112505676.html
Ossa
umane negli scavi archeologici sarebbero ritrovamenti del tutto normali
se non fosse per la loro spropositata dimensione, diverse
volte più grandi di quelle umane, veri e propri giganti, prove di
questa esistenza trovasi nelle regioni più remote del pianeta Terra, in
ogni continente, mentre nelle regioni più antropizzate i
responsi tardano ad arrivare.
Ricordo
ancora di quella volta che vidi in TV uno speleologo che aveva un
appuntamento, un appuntamento con chi? [STRACATALOL] Esistono dei
magazzini, dei luoghi di ricovero, anche nei seminterrati di alcuni
musei, in cui vengono stipati i reperti archeologici della Oopart, cioè
quelli non consoni all’archeologia classica, ma non
ovunque si è fatto così, nei luoghi più lontani dall’antropizzazione
foto e reperti archeologici tal volta ci riservano sorprese, scheletri
umani enormi, che solo di giganti potevano essere;
ricomposti in alcuni musei, sono stati dapprima screditati, per poi
ritenerli ufficialmente parti ossee di diversi animali, ma qui facciamo
come al tempo in cui si scoprirono i dinosauri, nei
primi anni dalla scoperta, le loro ossa non si volevano riconoscere
per vere, se poi si parla di giganti del tipo bigfoot, uomo delle nevi o
Yeti che ancora vivono al tempo attuale in delle
remote foreste, ecco trovare un’ulteriore argomento su cui parlare e
comprovare, ma di cui si sparla pur di mantenere la normalità, eppure
tanto il responso è semplice, l’uomo è stato abituato a
disconoscere qualsiasi cosa gli turbi, qualsiasi cosa sia più grande
o più evoluta di lui e che per questo gli dia un senso di mancanza di
onnipotenza, di non essere stati quelli più grandi e più
belli, ma questa è soltanto una sfacciataggine umana, cosa significa
più grandi è più belli, è solamente una moda o un timore che qualcuno
migliore di noi possa competere o sia estinto seppure
ritenuto migliore di noi, questo è l’egocentrismo umano che vieta
psicologicamente tutto ciò che eccede dalla normalità.
Ho
compiuto quindi in prima persona me medesimo [http://www.youtube.com/watch?v=9-VrY80K9y8]Gennaro Gelmini un’accurata
ricerca al di fuori di internet per poter appurare se
esistessero siti archeologici di giganti come in Sardegna, alla
stessa maniera bistrattati ma evidenti anche qui in Lombardia e sono
venuto a conoscenza che è tuttora esistente in Valtellina
quella che era la porta in pietra di una casa di un gigante: il
pomello della porta non c’è più, ma appaiono evidenti segni di incisione
che indicano la sua passata esistenza e non è tutto, sulla
sua stessa porta è presente ciò che sembra essere la sagoma scolpita
di un gigante e se vi domandate come mai la porta non sia rettangolare,
ciò è presto detto, la risposta è che ciò che per noi
è usuale, per altri può essere inusuale, quindi una porta ovale
grande quanto basta per poterci passare è ottima cosa e risultando da
quanto tramandano gli abitanti del luogo, in passato questa
era l’unica porta di accesso alla chiesa e tramite antichi racconti
tramandati risulta che la tale porta non si apriva lateralmente, ma
alzandosi e abbassandosi verticalmente e questa è un’altra
stranezza, comune invece nell’edilizia operata dai giganti, inoltre
quella che ai tempi era la casa del gigante, è stata convertita in una
chiesa, ottima per mantenere quel senso di magia che la
pervade e l’inusuale disposizione dell’altare verso sud ovest ne
accentua la sua particolarità come a volerne sancire un diverso utilizzo
precedente alla costruzione medesima, ovvero l’attuale
chiesa dedicata a San Fortunato; il luogo di questa struttura, per
l’appunto situata in Valtellina e con più precisione nel comune di Villa
di Tirano in provincia di Sondrio, nella Riserva
Naturale di Pian di Gembro, luogo altresì, a copendio di quanto
detto, di una torbiera adatta ad estrarre ottimo materiale per
riscaldamento, sulla cui strada che porta a tale cava di materiale
sono tuttora visibili incisioni rupestri (dette altresì, in maniera
consona a quanto con intelligenza sapevano fare gli avi, iscrizioni
rupestri) con simboli di rune; questo genere di luoghi di
torbiere e caverne accomunano spesso gli avvistamenti di creature
gigantesche.
La foto
pervenutami della porta del gigante inglobata nella sopramenzionata
chiesa di San Fortunato e relativa ricerca misterica non
si trovava su internet, finché però come capita che sia è arrivato
Gennaro Gelmini è l’ha piazzata con tanto di particolari evidenti su
internet con un dettagliato aticolo unicamente frutto di
mie ricerche, per metterne tutti a conoscenza senza restrizioni di
sorta.
In precedenza ho trattato l’argomento in diversi articoli, tra i quali “Arte iscrizioni incisioni rupestri” al link http://gennaro-gelmini.over-blog.it/article-arte-iscrizioni-incisioni-rupestri-104241560.html , “Porta antigravitazionale extraterrestre” al link http://gennaro-gelmini.over-blog.it/article-porta-antigravitazionale-extraterrestre-104070007.html e “Uomo delle nevi vagon km 44 Russia” al link http://gennaro-gelmini.over-blog.it/article-uomo-delle-nevi-vagon-km-44-russia-59216520.html .
Oh, finalmente dopo le suprecazzole del cannaiolo, strakkino e seguaci ed del neovitruviano, nonchè il post, forse da codice penale, del vaccataro, un post del mitico, grande e ingenuo Gennaro. Forza Gennaro siamo con te :)
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