L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

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Monday, October 15, 2012

Mito

http://zret.blogspot.co.uk/2012/10/mito.html

Mito


Quel ch’è stato e che sarà non è la realtà. (R.R.)

Si può comprendere per quale ragione Nietzsche provò uno sgomento indicibile, allorché fu folgorato dall’idea dell’eterno ritorno dell’uguale. Si può concepire qualcosa di più terribile? Il ciclo cosmico si ripete in eterno, senza alcun mutamento. Quel che accade oggi è già accaduto innumeri volte ed è destinato a rinnovarsi ad infinitum. Il tempo si avvita su sé stesso in un movimento che è paralisi nell’istante privo di senso. Il qui ed ora sono per sempre, con tutto il loro assurdo, insostenibile peso.

Se esiste una via d’uscita, essa non è in un’età rigenerata, ma nel mito. I miti antichi sono gli archetipi di eventi che sono collocati in un principio antecedente l’inizio stesso. Gli avvenimenti non si dipanano lungo una linea cronologica, ma si collocano in un spazio metafisico. Perciò gli eroi, sconfitto il tempo incarnato da creature spaventose, ascendono al cielo. Lassù i semidei sono trasfigurati in scintillanti costellazioni.

Il mito non è prima del tempo, ma al di fuori. Le avventure dei semidei adombrano un significato esemplare: la caducità trascesa nell’infinito. Così si avvera il sogno di un mondo salvato dal disfacimento o dalla perennità della caduta che non tocca mai il fondo. La vita si emancipa dall’errore primigenio, è redenta dalla sua insignificanza.

Che cos'è il mito, se non la verità che rifiuta di degradarsi nel verosimile?


4 comments:

  1. R.R., ovvero Rosa Rossa.
    Se lo legge Franceschetti, ti maledice per l'eternità cZretino...

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  2. Perbacco...mica stupida come riflessione. E poi non ci sono le minchiascie di mezzo. Persino l'immagine di introduzione ne è priva. Cosa è successo a zret? la TSO ha finalmente avuto effetto?..:)

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  3. Quel ch’è stato e che sarà non è la realtà. (R.R.)

    Uno pensa: RR saranno le iniziali di un filosofo, o roba del genere, del resto la citazione assomiglia a questa descrizione del concetto del divenire in Hegel http://it.wikipedia.org/wiki/Divenire

    ...invece, è un verso di una canzone di Raf, ovvero Raffaele Riefoli: http://tinyurl.com/95l8uko

    Senza nulla togliere alla canzone e al cantante, ma 'sto straccione non è capace di citare qualcuno/qualcosa decentemente?

    ilpeyote non è capace di esprimere UN SOLO suo pensiero

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    1. Nell'altra immondizia di articolo citava Svevo e Nietzsche. Immagino come si siano rivoltati nella tomba per essere stati citati dal cZretino.

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